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Autore: telesette    04/10/2011    5 recensioni
Una fanfic leggera, anche se un tantino drammatica, che descrive il profondo valore di Neji Hyuga ( almeno per come lo vedo io! ) e il segno che è stato capace di lasciare nella mente e nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Nuovo Personaggio, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Il Gioco della Moneta

In quel tranquillo pomeriggio afoso, dopo ore e ore di allenamento, Tenten si lasciò cadere sfinita sull'erba con un sospiro.

- Uffa - esclamò. - Sono ore che ci provo e ancora non riesco a distinguere quel maledetto bersaglio!

In effetti l'allenamento che le aveva imposto il maestro Gai, per riuscire ad individuare a colpo d'occhio un bersaglio "concreto" rispetto a delle immagini illusorie poste lì accanto, non era proprio dei più semplici:  malgrado l'impegno e la costanza, le occorreva sempre qualche secondo per dissipare le illusioni e, se provava a colpire istintivamente, ogni volta finiva per colpire l'illusione invece del bersaglio vero e proprio...

- Accidenti - si lamentò la kunoichi, sbattendo le palme delle mani a terra con rabbia. - Non è giusto, uffa!
- E quando mai in combattimento le cose sono giuste ?

La voce di Neji alle sue spalle la fece sobbalzare. In men che non si dica, Tenten scattò in piedi e si voltò a guardare il compagno dai freddi occhi bianchi.

- Se continui a lamentarti, invece di darti da fare, non riuscirai mai a dissipare quelle illusioni a colpo sicuro - le rimproverò il jonin.
- Ah beh, facile per te - replicò lei stizzita. - Peccato che io non ho il Byakugan per distinguere tutto come fai tu!

Neji abbozzò un sorrisetto ironico.

- D'accordo allora, facciamo un piccolo gioco...

Così dicendo il ragazzo tirò fuori dal kimono una monetina e, tenendola tra il pollice e l'indice affinché Tenten potesse vederla bene, con un gesto rapido e sciolto la moneta scomparve e riapparve nella sua mano a intervalli tanto brevi che l'occhio non era quasi in grado di distinguere. Ovviamente non si trattava né di un jutsu o tantomeno di un'arte magica e illusoria, era semplicemente un gioco che i vecchietti insegnano ai bambini per divertirli. Tenten tuttavia, intendendo quel gesto come una burla di cattivo gusto, strinse gli occhi fortemente irritata.

- Mi stai prendendo in giro, per caso ? - domandò furibonda.

Per tutta risposta, Neji fermò la mano vuota ad un palmo dal volto e la moneta ricomparve "magicamente" tra le sue dita come se l'avesse evocata da chissà dove.

- Se è uno scherzo, non mi fa affatto ridere - disse ancora Tenten, incrociando le braccia.
- Non è uno scherzo - le spiegò Neji calmissimo. - E' solo un'illusione, un'illusione banale se paragonata alle tecniche di un ninja, ma pur sempre un'illusione!
- E cosa vorresti dimostrare con questo ?
- Riflettici un attimo - rispose Neji, stringendo la moneta nel pugno. - Se ti concentri troppo sull'illusione in sé, invece di pensare a "come" l'illusione viene generata, ciò che vedi riuscirà sempre a trarti in inganno... E' chiaro ?

A poco a poco Tenten cominciò a capire il significato di quel discorso. In effetti finora aveva sempre concentrato lo sguardo sulle immagini, cercando di "distinguere" quella autentica da quelle finte, invece di percepire come al solito l'essenza dell'unico vero bersaglio davanti a sé.

- Mio padre una volta mi disse che "il modo migliore per riconoscere l'inganno e creare l'inganno stesso" - esclamò ancora Neji, facendo passare ancora il disco lucente della moneta tra le sue dita. - Fu lui ad insegnarmi questo giochino per ricordarmi che non bastano le abilità nel jutsu se non si è capaci di adoperare anche il cervello...
- Ehi, che vorresti dire ?!? - scattò subito Tenten offesa.
- Rilassati - si affrettò ad aggiungere l'altro. - Dicevo in generale... Tieni, prova tu adesso!

Come ebbe lanciato la moneta alla compagna, Tenten la afferrò confusa. Ovviamente conosceva quel trucco, perché glielo avevano fatto vedere molte volte, ma non aveva mai provato a ripeterlo perché lo considerava stupido e infantile. Nonostante le sue dita fossero allenate a far roteare un kunai o un qualsiasi altro tipo di arma, non era la stessa cosa far roteare quel piccolo disco metallico con la stessa agilità. Dopo un avvio incerto infatti, la moneta le scivolò di mano rotolando a terra e facendola arrossire di vergogna.
Neji tuttavia non disse niente. Non era certo sua intenzione prenderla in giro o farla sentire un'incapace, voleva solo che toccasse con mano la differenza tra illusione e realtà e quel giochino infantile era un ottimo modo per illustrarle la questione in modo semplice e diretto... Così come lui lo aveva appreso da suo padre tanto tempo addietro.
Senza aggiungere altro, lo Hyuga fece per andarsene.

- Neji aspetta, dove vai ?
- Continua ad allenarti - rispose lui, senza voltarsi a guardarla. - Con un po' di pazienza, ti abituerai a vedere dietro le illusioni a occhio nudo... E non c'è alcun bisogno del Byakugan per questo!

***

Alcuni anni dopo...

Man mano che il figlio di Naruto e Hinata ( concepito alcuni mesi dopo che il primo era divenuto nuovo Hokage della Foglia ) si faceva più grandicello, era stato affidato a Neji stesso l'incarico di proteggerlo e vegliare su di lui affinché non corresse pericoli. Da qualche tempo infatti, un gruppo di nukenin ambiziosi intendeva escogitare un modo per colpire inesorabilmente e al cuore il villaggio che li aveva respinti... e il figlio del loro nemico principale poteva essere un ottimo strumento di vendetta nelle loro mani.
L'attacco che costoro avevano sferrato come diversivo per rapire il bimbo di appena sei anni si rivelò efficace: quando entrambi i genitori si accorsero della sparizione del loro piccolo Heisuke, era già tardi; i nemici avevano fatto in modo di attirare tutti i membri del clan ( incluso Neji ) all'esterno di Villa Hyuga, mentre i loro compagni approfittarono della confusione per penetrare all'interno e portare via Heisuke senza farsi vedere. Non appena si rese conto del trucco però, Neji non perse tempo nel seguire le tracce di quelle carogne, deciso a sottrarre il suo protetto dalle loro grinfie.
Quella stessa notte, mentre L'Hokage si occupava di organizzare le ricerche, Neji fece ritorno al villaggio con Heisuke sano e salvo tra le braccia. Non appena Naruto e Hinata lo videro arrivare, piansero di gioia. Neji si sforzò di sorridere ma, poco dopo aver consegnato il piccolo ai suoi genitori, il rivolo di sangue che gli colava dalla bocca e il suo incedere barcollante furono i primi segni del suo cedimento. Prima che fosse possibile fare o dire qualcosa, Neji crollò a terra senza un lamento con delle ferite spaventose sulla schiena e una lama profondamente conficcata in mezzo alle spalle. Il Genio degli Hyuga, colui che si era guadagnato pienamente la fiducia dell'Hokage e della nobile casata a cui apparteneva, si era mantenuto fino all'ultimo fedele al suo compito... arrivando a dare la propria vita, per il bambino che aveva giurato di proteggere!

***

Circa quattro anni dopo la morte di Neji, Tenten si trovava seduta e in disparte dal resto del villaggio a riflettere. Ormai era anche lei una jonin da molto tempo eppure, nonostante la sua abilità fosse nota a tutti, sovente le capitava di pensare a quanto sarebbe potuta migliorare se non avesse conosciuto il suo giovane compagno; colui che aveva tanto stimato e ammirato, durante gli anni in cui avevano vissuto insieme. Neji era morto ma il suo ricordo viveva ancora nel suo cuore, come una traccia impossibile da cancellare, e malgrado non fosse più accanto a lei poteva sentire ancora la sua presenza.
Mentre era ancora assorta dietro ai suoi pensieri, come le capitava ogni tanto nei lunghi pomeriggi di caldo e riposo, d'un tratto le capitò di ricevere una visita inaspettata.

- Maestra Tenten, Maestra Tenten - gridò Heisuke, correndole incontro.

Tenten si chinò per abbracciarlo con un sorriso. Oramai il piccolo aveva già dieci anni e presto si sarebbe diplomato all'accademia per diventare un genin, era incredibile quanto fosse cresciuto e maturato in quegli anni. Malgrado i tratti e i lineamenti del viso fossero indiscutibilmente gli stessi della dolce Hinata e di quello zuccone di Naruto quando entrambi avevano la sua età, le sembrava anche di scorgere qualcosa di Neji nel suo sguardo limpido e profondo.

- Andiamo, Heisuke - esclamò la voce di Hinata alle spalle del ragazzino. - Cerca di mostrare un po' più di rispetto: Tenten è sì una tua amica ma è anche la Maestra d'Armi di Konoha...
- Ah, non preoccuparti Hina-Chan - tagliò corto Tenten, agitando la mano con noncuranza. - E tu, signorino, sei cresciuto vedo!

Heisuke si portò la mano dietro la nuca, mostrando un palmo di lingua.

- Lo vuoi vedere un bel gioco ? - domandò il ragazzo eccitato.
- Ma sì - rispose lei con un sorriso.

Senza perdere tempo, Heisuke fece apparire una monetina tra le dita e, sotto lo sguardo sgranato di Tenten, cominciò a farla sparire e riapparire con entusiasmo.

- Dove... Dove hai imparato questo gioco, Heisuke ?
- Me lo ha insegnato Neji-Sama - rispose l'altro, con un'espressione mista di tristezza e orgoglio. - E' divertente, no ?
- S... Sì - rispose subito Tenten, avvertendo come un fitto nodo alla gola.

In quella Hinata cinse amorevolmente le spalle del figlio e rivolse a Tenten uno sguardo gentile.

- Tenten, vorrei chiederti un grosso favore, se possibile...
- Ma certo, Hina-Chan, dimmi pure!
- Beh, tra un anno Heisuke dovrà sostenere gli esami e, come dire... Sarebbe bello se tu accettassi di prenderlo sotto la tua tutela durante questo periodo!

Tenten sembrava confusa. L'unico ad essersi occupato personalmente di Heisuke, prima che questi cominciasse a frequentare l'accademia era stato Neji... Dunque Hinata le stava in un certo senso chiedendo di prendere il suo posto e di terminare l'opera che Neji aveva iniziato.

- Tu e Neji vi siete allenati insieme per tanti anni, e so che lui aveva una grande considerazione di te - proseguì Hinata. - Per questo, mi piacerebbe che Heisuke potesse apprendere da te quante più cose possibili e sono sicura che anche Neji ne sarebbe contento!
- Non... Non so cosa dire - rispose Tenten con un filo di voce. - Non credo di essere all'altezza di Neji come insegnante, però...

Nel vedere Heisuke che faceva scivolare la moneta avanti e indietro tra le dita, i dubbi e le perplessità di Tenten si sciolsero di colpo come neve al sole. Se la parte migliore di Neji aveva permesso a quel bambino di crescere e di diventare un ninja promettente, allora era suo dovere trasmettere al giovane Heisuke tutto quello che anche lei aveva imparato dal compagno a suo tempo. Un giorno Heisuke sarebbe sicuramente diventato jonin, forse anche Hokage, ma non avrebbe mai dimenticato il sacrificio dell'uomo che aveva dato la vita per lui né tantomeno il profondo valore dei suoi insegnamenti.

- D'accordo, lo farò!

FINE

Dedicata a quella simpaticona di tenny_93 ( pensandola tristemente seduta a quel banco, durante l'ora di latino e italiano ), sperando di tirarla un po' su di morale... Ciao amica mia, ti voglio bene!

DADO

NOTA:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

 http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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