La forza di gravità mi sta schiacciando, comprimendo, accartocciando.
Sento in me il silenzio: non ho più fusioni nucleari in me, non posso opporre resistenza, mi sento vinta, fredda, vuota. Morta. Ma so che dovrò aspettare ancora molto prima di potermi abbandonare al nulla.
Dentro di me sento i miei atomi spezzarsi, frantumarsi, sparire in coriandoli microscopici.
La mia è una lenta agonia, continuo a perdere vita, coscienza di me.
Ecco, finalmente, sento il mio ultimo singulto di vita. Milioni di anni stanno per svanire in un millesimo di secondo. E, stranamente, sono pronta.
Non capisco. Ho sentito la fine, la morte, il nulla. Eppure… sono viva.
Mi sento eterna, statica e attraente. In me comprendo che sono diventata un buco nero.
Da fulgido punto di riferimento e fonte di calore per i miei pianeti a oblio, incertezza, vacuità.
Mi è stata data un’altra vita, sebbene diversa, e ho deciso di viverla al meglio.