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Autore: serenity 92    09/10/2011    3 recensioni
Elena Gilbert è una studentessa modello di Seattle, la sua è una vita ricca di soddisfazioni e appagante.
In una afosa notte di mezza estate tutto però cambia; la morte dei suoi genitori segna l'inizio della fine; lei e la sua migliore amica Serena si troveranno ad affrontare una vita nuova dove tutto ciò che è lecito e giusto svanirà.
Le tenebre incombono su di loro, la minaccia è così vicina. " non stava succedendo veramente continuavo a ripetere nella mia testa, ma era tutto reale. Faceva male, era un dolore così intenso... eppure avrei preferito accusare quel dolore in eterno piuttosto che vederlo sparire nuovamente nella notte; il dolore del suo morso non era lontanamente paragonabile al dolore della sua assenza, non riuscivo a resistere a quegli occhi iniettati di sangue, purtroppo erano divenuti la mia priorità e se avessi avuto la possibilità di scegliere avrei venduto l'anima al diavolo piuttosto che perderlo; ma purtroppo io non disponevo della facoltà di scegliere "
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Live or die (Pov. Damon)



Il volo da Seattle sarebbe atterrato da lì a poco e da quell'aereo sarebbero scese le uniche due ragioni che mi avevano costretto a tornare in questa dannata città; da quell'aereo sarebbero scese le due predestinate.
Le leggende tramandate nel mondo dei non morti parlavano chiaro:

"ad ogni eclissi solare rinasceranno le fenici sconfitte nel corpo di due essere mortali" e come se non bastasse: "Quando il sole nero si eclisserà le ali pure riporteranno l'ordine primordiale."

"Ci vuole ben altro per spaventare Damon Salvatore" pensai mentre finivo di bere il caffè preso al bar dell'areoporto, subito dopo una voce femminile spenta annunciò l'ultima chiamata per il volo Mystic Falls - New York.
Mentre passeggiavo avanti e indietro i passeggeri del volo entrarono nella sala, le avrei fiutate con facilità dato che gli angeli ancora inattivi rilasciavano nell'aria una franganza simile al muschio bianco, così invitante... inoltre il loro sangue era leggermente più caldo di quello umano di uno forse due gradi, una prelibatezza per le nostre papille gustative.

Le percepii all'istante, le vidi avvicinarsi al rullo delle valige; una bruna e una rossa, rimasi sorpreso poichè avevano davvero le sembianze di due angeli, inspiro volutamente più volte l'aria ora impregnata del loro odore e lascio che la fame si scateni in me, dover rinunciare a ciò che si desidera aumenta il desiderio frenetico della caccia.
Ad un certo punto la brunetta attraversò il mio sguardo, le sue iridi dentro le mie...
una scarica elettrica improvvisa attraversò quello sguardo e mi fece rabbrividere, non avevo mai provato un simile magnetismo per una persona. I suoi occhi erano magnifici: luminosi e profondi.
Mi nascosi  non appena lei si distrasse, continuando ad osservarla a fondo: i lunghi capelli castani le danzavano sulla schiena ed il corto vestitino a fiori metteva in risalto la forma perfetta del suo corpo.
La vidi turbata e pensierosa a causa di quello sguardo, era stata anche lei colpita probabilmente da quell'intensità inaspettata, il suo cuore dopo poco sembrò calmarsi e lei riprese lucidità sfoderando un sorriso divino all'amica, rimasi per un attimo incantato da quel sorriso dimenticandomi che era il sorriso del mio nemico eterno, il sorriso dell'ultimo ostacolo che intralciava il mio cammino, il sorriso di colei che con la morte mi avrebbe ridato Katherine...
l'unica ragione per cui potevo considerare vita a mia esistenza, l'unica che avevo amato, l'unica che mi aveva reso fragile.

Ero tornato per completare l'opera, quelle due ragazze erano gli ultimi due tasselli che mancavano per completare il puzzle, non avevo passato 145 anni ad uccidere angeli per conto degli "indicibili" per fallire proprio d'innanzi al traguardo. Ero riuscito ad anticipare ogni mossa di Klaus rimanendo nell'ombra, ero andato molto vicino a farmi scoprire più volte ma con una buona dose d'astuzia ero riuscito a salvarmi la pelle ma ora, anche l'originario era sulle tracce delle due fanciulle e ciò comportava una buona dose di rischio.
Dovevo calibrare al meglio ogni mia singola mossa, dovevo essere cauto e pazziente, dovevo aspettare il momento più propizio per iniziare la mia caccia mortale.

Gli angeli cherubini: Safyra, Corinne e Dawson sembravano ormai un ricordo lontano perchè annientarli era stato semplice grazie all'aiuto di Greta, le loro straordinarie abilità erano risultate innoque dopo che la mia dieta era stata  integrata con il sangue della strega e con il sangue degli spiriti della notte minori.

Ma ora non potevo più contare sull'aiuto della strega perchè Klaus l'aveva scoperta, lei mi era rimasta fedele fino alla fine e non fece il mio nome così Klaus brancolava ancora nel buio. Il comportamento di Greta era inconcepibile per una strega, queste infatti aiutano i vampiri solo in caso di necessità e non per amicizia ma bensì per paura, ma lei mi aveva aiutato per amore; un amore impossibile e non ricambiato ma, essendo un vampiro, avevo ben recitato la mia parte facendo per degli anni del sesso scadente, monotono e senza passione; ma questo era servito a salvarmi il "culo" perciò potevo considerarmi fortunato ad averla incontrata sul mio cammino.

Ma ora di fronte a me vi erano due creature leggendarie per la loro forza e per il loro smisurato potere, non potevo contare sull'aiuto di nessuno poichè non intendevo chiedere aiuto a Gayla, la figlia di Caleb ovvero il capo della setta degli indicibili per cui io stavo lavorando, era già abbastanza opprimente sopportare le sue continue visite di ispezione.
Questo era un compito che avrei portato a termine da solo, avrei trovato un modo per non coinvolgere esseri superbi come gli spiriti dannati.

Questi spiriti erano stati maledetti dagli angeli poichè in un tempo molto lontano avevano minato l'ordine supremo con i loro poteri distruttivi; perciò ora erano costretti a vivere in eterno senza usare i loro poteri poichè se essi venivano usati gli si ritorcevano contro. Erano inoltre costretti a sopravvivere tutti reclusi nello stesso posto da cui non potevano evadere se non quando la fase lunare era esattamente a metà del suo ciclo, non appena si scatenò l'inferno a Mystic Falls nel lontano 1864 essi liberarono dalla cripta i vampiri e li imprigionarono nella grotta in cui risiedevano, poco distante da Mstic falls. Cercarono di convincerli a collaborare ma non ebbero grandi risultati, solo Katherine si dimostrò felice di aiutarli dopo avergli raccontato la sua storia, ma loro temendo che l'unica loro speranza di salvezza fuggisse gli proposero uno scambio: la sua libertà in cambio della loro salvezza; fu allora che Gayla mi contattò in Europa, erano giorni bui in cui l'unico desiderio che mi perseguitava era il sangue, ero deciso ad entrare nelle schiere di Klaus, il quale sembrava desideroso di conoscermi più a fondo poichè vedeva una straoridnaria astuzia e scaltrezza in me.
Gayla mi raccontò cosa succedeva nella mia cittadina e mi convinse all'istante a prendere il comando di quella missione distruttiva; pochi anni dopo rimasi solo poichè quegli imbecilli dei miei tirapiedi si fecero ammazzare dagli angeli e dalle streghe uno dopo l'altro. Klaus non ebbe più notizie di me e decise di porre la sua attenzione sul mio fratellino che in quegli anni era un abile vampiro e decisamente uno squartatore di esseri innocenti perchè il sangue lo dominava e faceva di lui un vampiro pericoloso, sarebbe stato un compagno di viaggio più che adatto se solo non fosse stato un gran sentimentalone, infatti, presi la decisione di non coinvolgerlo quando lo vidi innamorarsi di Rebekah, sorella di Klaus, negli anni venti a Chicago.

Negli anni avevo affinato le mie tecniche e avevo incrementato i miei poteri, ora non potevo assolutamente fallire perchè sennò tutti i negoziamenti per la prossima rinnovata libertà di Katherine avrebbero perso ogni valore, lei sarebbe morta se io avessi fallito.
Risvegliai la mia mente dal torpore dei miei pensieri e seguii nell'ombra ogni loro movimento, freddo e calcolatore come un serial killer degno di rispetto; in quel momento sentivo la mia testa stranamente pesante, ma dopotutto era comprensibile, ultimamente nella mia testa vi albergavano troppi pensieri, troppe supposizioni e poche certezze, non avrei mai pensato che un vampiro potesse soffrire di emicrania.
Mi nascosi in un vicoletto quando le vidi salire sul taxi e usando la metamorfosi mi trasformai in un enorme corvo, dal piumaggio con i riflessi argentati, giunsi alla loro abitazione e mi appollaiai sul ramo di una quercia nel loro giardino e le osservai, la osservai...

Era una creatura angelica che spargeva nell'aria una luce confortevole, calda, salutare ma i suoi occhi erano a tratti spenti e offuscati come se qualche pensiero malvagio la attanagliasse.
Si accorse della mia presenza o perlomeno della presenza di un corvo che la osservava insistente, nuovamente ci trovammo iridi contro iridi; il suo urlo e l'intervento dell'amica spezzò quell'intrigante contatto visivo, resistetti con difficoltà all'impulso di ferire la rossa e solo quando entrò in casa volai via.

Planai in un giardino vasto riprendendo la mia forma umana, avrei portato a termine il mio compito ma senza fretta; avrei ucciso prima la rossa insignificante e solo in un secondo momento mi sarei occupato di lei, perchè quando avevo percepito la sua preoccupazione dentro di me si era scatenato un moto di ribellione somigliante alla compassione, che prontamente avevo represso.
"L'avrei uccisa dopo solo per divertirmi e giocare un po' con la mia preda" mi ripetevo in testa, autoconvincendomi che fosse la verità.
Ma stavolta non potevo agire completamente da solo, avevo bisogno almeno di una copertura, quale miglior copertura di quello stolto di mio fratello Stefan?
Entrai con facilità nella mia vecchia casa, non vi abitava un anima viva da più di un secolo, ormai era un'antica dimora di lusso in disuso invece un tempo era sempre gremita di persone che andavano e venivano: servitù, ospiti, feste, parenti...

Ricordo ancora quanto mia madre lavorasse duramente per mantenere il decoro dovuto ad una casata come quella dei Salvatore; mio padre era un uomo in vista, ammirato da tutti e appartenente al consiglio segreto della città che cercava di eliminare i vampiri da Mystic falls, fu proprio quando tornai in questa casa dopo la guerra che conobbi Katherine, una visione celeste per i miei occhi da giovane adulto abituato a vedere intorno a se solo morte e distruzione, mi innamorai all'istante del suo sorriso, del suo fascino e del suo carattere forte; l'amai così profondamente da accettare la sua vera natura e mi lasciai trasformare così che potessimo condividere insieme l'eternità, ma questo non fu possibile perchè lei era innamorata pure di Stefan il quale però impaurito decise di aiutare mio padre quando venne a sapere la verità riguardo la natura della fanciulla.

Salii al piano superiore ed entrai nella camera di Stefan, mi misi comodo aspettando che rientrasse dalla sua battuta di caccia, sempre che così si potesse chiamare; egli non tardò ad arrivare e quando si accorse della mia presenza ebbe una sorta di cedimento, non poteva credere che fossi tornato.
<< Ciao fratellino >> dissi con un sorriso diabolico,
<< Cosa ci fai qui Damon? >> mi chiese sconcertato, 
<< Sentivo la tua mancanza Stefan... >> dissi con una glaciale ironia,
<< Non sei più il benvenuto in questa casa >> disse inviperito avendo captatato il mio tono giocoso,
<< Oh adesso non fare l'arrabbiato, lo so che non ti ho spedito delle cartoline ma non pensavo te la prendessi così tanto >> dissi alzandomi dalla sedia e avvicinandomi a lui,
<< Non è divertente Damon, cosa vuoi? >> mi chiese nuovamente con un tono freddo.

<< Non potevo perdermi il tuo primo giorno di scuola. Hai cambiato pettinatura. Mi piace. >>
<< Sono passati 15 anni, Damon >> disse supplichevole,
<< Grazie al Cielo. Non sopportavo più gli anni ’90. Quell’orribile stile grunge? Non ti donava affatto. Ricordati, Stefan. Non farti trascinare dalle tendenze. >> poi ripresi,
<< Dimmi, quand’è stata l’ultima, volta che hai mangiato qualcosa di meglio di uno scoiattolo? >> 
<< Per te è tutto un gioco e un divertimento, Damon, eh? Ma ovunque tu vada, la gente muore. >> disse con enfasi in risposta alla mia domanda,
<< È un dato di fatto. >> risposi divertito, 
<< Non qui. Non te lo permetterò. >> 
<< La prendo come una sfida. >> dissi sorridendo,
 
<< Dopo tutti questi anni, non potremmo farla finita? >> disse lui ormai supplichevole,
<< Ti ho promesso un’eternità di sofferenze, mantengo la mia parola. >> dissi ponendo la fine alla discussione, cominciai a guardarmi intorno ed a ricordare quanti giorni avevo passato in questa camera con lui a giocare, ormai quei giorni sembravano lontani anni luce, irrecuperabili. 
<< Vieni a cena fuori con me Stefan? >> dissi ironico << ah scusa non ricordavo che tu hai già mangiato bambi, beh sarà per la prossima volta. >> esclamai, 
<< Vai al diavolo Damon! >>
esclamò e poi cercò di colpirmi, ma io ero più veloce e più forte, lo presi per la gola e lo lanciai contro il vetro della finestra, questo si ruppe e lui cadde perdendo per un attimo i sensi; quando si risvegliò sentenziai: << Ormai dovresti aver capito che non sei più forte di me, hai perso questa battaglia quando hai smesso di nutrirti di sangue umano, fossi in te io non ci riproverei potresti farmi arrabbiare! >>, così dicendo lo congedai lasciandolo immerso nelle sue paure più profonde.

Vagai per qualche ora in città, dopo essermi sazziato a dovere decisi di far visita ai miei dolci angioletti, mi trasformai e mi misi sul davanzale della ragazza bruna, decisi di indurla in un incubo grazie al potere di controllare le menti e nel frattempo indussi l'amica ad aprire la finestra ed invitarmi ad entrare; sfortunamente la mente della ragazza oppose una forte resistenza e mi rese il lavoro più difficile di quanto mi aspettassi; posi la mia totale concentrazione sulla rossa e questo fece si che l'amica si risvegliasse dall'incubo erotico in cui l'avevo indotta per puro compiacimento; era perciò venuto il momento di battere in ritirata ma non prima di aver ferito la rossa.
Le lasciai immerse nel terrore gustandomi il poco sangue dell'angelo che ero riuscito a prendere, era irresistibile per le creature come me.

Giunto a casa mi misi comodo sul divano del salone e mi lasciai cullare da un sonno leggero ripensando al volto della giovane terrorizzato e dal desiderio che scatenava nelle mie viscere; poco dopo mi addormentai senza accorgermi di essere osservato nell'ombra da un intruso, 
una presenza seccante che avrei dovuto affrontare nei giorni seguenti.


Serenity 92

 

Spazio dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che seguono questa storia e anche chi la legge rimanendo in silenzio, se vi piace però mi piacerebbe saperlo perciò lasciate pure una recensione, non mordo lo giuro! 
Spero che vi sia piaciuto il capitolo dal punto di vista del nostro assassino preferito, alla prossima ma mi raccomando RECENSITE!
Ringrazio Fede che è la mia sostenitrice più accanita, ora per la sua felicità entriamo nel vivo della storia.
Avrete notato che sono apparsi ben due nuovi personaggi: Caleb e Gayla, teneteli ben presenti,  inoltre Damon sembra più che mai intenzionato a liberare Katherine per cui sembra ancora molto innamorato, non vi pare? e poi c'è sempre Klaus dietro alle quinte perciò nessuno può rilassarsi!

  
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