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Autore: Naho    09/10/2011    2 recensioni
Osservava la donna riposante nel letto quando sentì bussare alla porta già aperta, si girò e vide una figura minuta che se ne stava rigida a guardarlo, capelli lisci e biondi, occhi azzurri molto stanchi e appesantiti dalla matita nera, il viso bronzeo ricamato sulle guance da delle strane cicatrici, vestito da ragazzo con evidente petto maschile seppur dal viso sarebbe sembrato una ragazza.
"Vediamo come riesci a salvarti se ti ritaglio tutta la faccia come una maschera e te la strappo"
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
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• The Devil Punished.
† Chapter One †
La puttana strattonò con forza il ragazzo portandolo in un vicolo del quartiere a notte fonda seducendolo con parole sospirate all'orecchio ed incitandolo a soddisfarla. Sotto il solitario lampione le labbra rosse scarlatto illuminavano il suo volto sciupato e truccato eccessivamente. Il ragazzo le afferrò i polsi guardandola negli occhi sprezzante, le pupile gli diventarono due lame affilate colme di fiamme.
"Stai giocando con la persona sbagliata sudicia umana" disse facendo un movimento felino del braccio
La donna sgranò gli occhi, sentì una fitta al petto improvvisa, incominciò a tremare piena di terrore, chinò lo sguardo e si mise ad urlare in modo straziante, la mano dell'altro l'attraversava da parte a parte con unghie lunghe e appuntite, venne gettata a terra bruscamente lasciata ad agonizzare nel suo stesso sangue.
Il ragazzo sistemò vanitosamente i suoi capelli dorati sparendo indifferente nel buio.
--
Ore 10:30 am, ospedale di Hokkaido, 
Il dottore si mise comodamente sulla poltrona leggendo vari documenti, soli 23 anni, statura alta e robusta, capelli neri ebano che intonavano perfettamente con la carnagione di porcellana, gli occhi profondi contornati da evidenti occhiaie, sistemò i suoi occhiali voltando pagina.
Dal corridoio si udivano passi pesanti e affannati correre verso il suo ufficio, la porta venne spalancata rumorosamente mostrando un'infermiera sconvolta
"Dottore! è stata trovata un'altra vittima!" strillò, il dottore scattò in piedi stupito "la morte è avvenuta nella solita maniera delle altre due vittime?" chiese, al quale l'infermiera rispose muovendo la testa in un cenno positivo, tirò fuori delle cartelle affermando "La vittima è una donna di facili costumi, sui 20 anni, è stata ritrovata in un vicolo in piena notte come le vittime precedenti con un foro di notevoli dimensioni nel petto, morte lenta e dolorosa, pare che al nostro assassino piaccia far soffire le donne che donano il proprio corpo" sorrise incerta. "Portami nella stanza dove è stata sistemata" finì il dottore.
Entrarono nella stanza, il moro guardò subito la presenza di battiti vitali sullo schermo vicino al letto: lenti e deboli.
Si mise una mano al mento pensieroso "almeno questa volta la vittima è stata trovata in tempo e potremo sapere chi è questo omicida una volta che si sarà ripresa" sospirò beato mentre l'infermiera se ne andava.
Osservava la donna riposante nel letto quando sentì bussare alla porta già aperta, si girò e vide una figura minuta che se ne stava rigida a guardarlo, capelli lisci e biondi, occhi azzurri molto stanchi e appesantiti dalla matita nera, il viso bronzeo ricamato sulle guance da delle strane cicatrici, vestito da ragazzo con evidente petto maschile seppur dal viso sarebbe sembrato una ragazza, che entrò nella stanza sogghignando.
"Tu saresti?" chiese il dottore dopo aver fatto una lunga osservazione, il biondo alzò il viso facendo un espressione innocente "sono venuto a trovare mia zia, ho visto che l'orario delle visite è appena cominciato" a questa affermazione il moro guardò l'orologio borbottando "sono in ritardo per una visita!" sbottò "puoi stare solo cinque minuti, dopodichè esci e chiudi la porta ragazzino!" disse uscendo senza nemmeno aspettare una risposta dall'altro.
"Certo, me ne andrò tra cinque minuti, ma non senza aver prima portato via il restante tempo di vita di qualcun'altro" replicò ridendo, successivamente si avvicinò al letto prendendo da una cassettiera degli strumenti un bisturi privandolo della confezione sterile, se lo passò sul proprio palmo per provarne l'affilatura e dal taglietto invisibile ne uscì subito un rivolo di sangue, elevò il palmo sul volto della donna facendolo così colare sulle sue labbra "credevi di scampartela così facilmente?" proferì silenziosamente posandole la punta del bisturi sulla fronte "vediamo come riesci a salvarti se ti ritaglio tutta la faccia come una maschera e te la strappo"
--
Ore 13,30 pm
Il dottore si stava tranquillamente dirigendo verso la stanza della vittima allentando scocciato la cravatta , arrivò di fronte la porta trovandola accostata "stupido ragazzino, avevo detto di chiuderla!" pensò irato, si introdusse accendendo la luce, rimanendo sbigottito da quel che vide.
La donna era totalmente senza volto, quello che avrebbe dovuto esserlo era solamente carne aperta sanguinante, gli occhi erano stati strappati e collocati nelle stesse mani del cadavere, i lembi del viso erano stati attaccati sulla faccia del modellino anatomico lì vicino, i battiti da lenti e deboli erano diventati inesistenti. Fece tre passi indietro intimorito scivolando e cascando di sedere, si guardò le mani piene di sangue, il camice macchiato di sangue, sangue che fino a poco prima era caldo e vivo, si sentì rivoltare le viscere diventando bianco come un cencio, riuscì solo a vomitare su se stesso.
Si trascinò dolente verso l'uscita, nel corridoio si poggiò con la schiena ad una parete cercando di riprendersi subito visto da un infermiere che si precipitò da lui preoccupato "cosa è successo Sasuke!?" chiese urlando, il dottore lo guardò lentamente con le pupille che erano diventate minuscole "è..è.. io, è stato quello, è q..qui.." articolò confuso, alzò il braccio indicando la stanza "è qui" finì ripetendo.

The Devil Punished.

† Chapter One †

La puttana strattonò con forza il ragazzo portandolo in un vicolo del quartiere a notte fonda seducendolo con parole sospirate all'orecchio ed incitandolo a soddisfarla. Sotto il solitario lampione le labbra rosse scarlatto illuminavano il suo volto sciupato e truccato eccessivamente. Il ragazzo le afferrò i polsi guardandola negli occhi sprezzante, le pupile gli diventarono due lame affilate colme di fiamme.

"Stai giocando con la persona sbagliata sudicia umana" disse facendo un movimento felino del braccio

La donna sgranò gli occhi, sentì una fitta al petto improvvisa, incominciò a tremare piena di terrore, chinò lo sguardo e si mise ad urlare in modo straziante, la mano dell'altro l'attraversava da parte a parte con unghie lunghe e appuntite, venne gettata a terra bruscamente lasciata ad agonizzare nel suo stesso sangue.

Il ragazzo sistemò vanitosamente i suoi capelli dorati sparendo indifferente nel buio.

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Ore 10:30 a.m., ospedale di Hokkaido. 

Il dottore si mise comodamente sulla poltrona leggendo vari documenti, soli 23 anni, statura alta e robusta, capelli neri ebano che intonavano perfettamente con la carnagione di porcellana, gli occhi profondi contornati da evidenti occhiaie, sistemò i suoi occhiali voltando pagina.

Dal corridoio si udivano passi pesanti e affannati correre verso il suo ufficio, la porta venne spalancata rumorosamente mostrando un'infermiera sconvolta

"Dottore! è stata trovata un'altra vittima!" strillò, il dottore scattò in piedi stupito "la morte è avvenuta nella solita maniera delle altre due vittime?" chiese, al quale l'infermiera rispose muovendo la testa in un cenno positivo, tirò fuori delle cartelle affermando "La vittima è una donna di facili costumi, sui 20 anni, è stata ritrovata in un vicolo in piena notte come le vittime precedenti con un foro di notevoli dimensioni nel petto, morte lenta e dolorosa, pare che al nostro assassino piaccia far soffire le donne che donano il proprio corpo" sorrise incerta.

"Portami nella stanza dove è stata sistemata" finì il dottore.

Entrarono nella stanza, il moro guardò subito la presenza di battiti vitali sullo schermo vicino al letto: lenti e deboli.

Si mise una mano al mento pensieroso "almeno questa volta la vittima è stata trovata in tempo e potremo sapere chi è questo omicida una volta che si sarà ripresa" sospirò beato mentre l'infermiera se ne andava.

Osservava la donna riposante nel letto quando sentì bussare alla porta già aperta, si girò e vide una figura minuta che se ne stava rigida a guardarlo, capelli lisci e biondi, occhi azzurri molto stanchi e appesantiti dalla matita nera, il viso bronzeo ricamato sulle guance da delle strane cicatrici, vestito da ragazzo con evidente petto maschile seppur dal viso sarebbe sembrato una ragazza, entrò nella stanza sogghignando.

"Tu saresti?" chiese il dottore dopo aver fatto una lunga osservazione, il biondo alzò il viso facendo un espressione innocente "sono venuto a trovare mia zia, ho visto che l'orario delle visite è appena cominciato" a questa affermazione il moro guardò l'orologio borbottando "sono in ritardo per una visita!" sbottò "puoi stare solo cinque minuti, dopodichè esci e chiudi la porta ragazzino!" disse uscendo senza nemmeno aspettare una risposta dall'altro.

"Certo, me ne andrò tra cinque minuti, ma non senza aver prima portato via il restante tempo di vita di qualcun'altro" replicò ridendo, successivamente si avvicinò al letto prendendo da una cassettiera degli strumenti un bisturi privandolo della confezione sterile, se lo passò sul proprio palmo per provarne l'affilatura e dal taglietto invisibile ne uscì subito un rivolo di sangue, elevò il palmo sul volto della donna facendolo così colare sulle sue labbra "credevi di scampartela così facilmente?" proferì silenziosamente posandole la punta del bisturi sulla fronte "vediamo se riesci a salvarti se ti ritaglio tutta la faccia come una maschera e te la strappo"

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Ore 13,30 p.m.

Il dottore si stava tranquillamente dirigendo verso la stanza della vittima allentando scocciato la cravatta , arrivò di fronte la porta trovandola accostata "stupido ragazzino, avevo detto di chiuderla!" pensò irato, si introdusse accendendo la luce, rimanendo sbigottito da quel che vide.

La donna era totalmente senza volto, quello che avrebbe dovuto esserlo era solamente carne aperta sanguinante, gli occhi erano stati strappati e collocati nelle stesse mani del cadavere, i lembi del viso erano stati attaccati sulla faccia del modellino anatomico lì vicino, i battiti da lenti e deboli erano diventati inesistenti. Fece tre passi indietro intimorito scivolando e cascando di sedere, si guardò le mani piene di sangue, il camice macchiato di sangue, sangue che fino a poco prima era caldo e vivo, si sentì rivoltare le viscere diventando bianco come un cencio, riuscì solo a vomitare su se stesso.

Si trascinò dolente verso l'uscita, nel corridoio si poggiò con la schiena alla parete cercando di riprendersi, un infermiere lo vide quasi subito e si precipitò da lui preoccupato "cosa è successo Sasuke!?" chiese urlando, il dottore lo guardò lentamente con le pupille che erano diventate minuscole "è..è.. io, è stato quello, è q..qui.." articolò confuso, alzò il braccio indicando la stanza "è qui" finì ripetendo.

 

   
 
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