Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: emome    09/10/2011    1 recensioni
Isabella,17 anni va a vivere con la zia in una piccola cittadina degli Stati Uniti. Genitori morti e fratello scomparso.Pensava che sarebbe sprofondata ancora di più nella depressione e nella monotonia ma a scuola nota qualcosa che non và e la cronaca del posto mette i brividi.Conoscerà Alexander, bello e misterioso, ma sarà stata fortunata o sfortunata a conoscerlo?.
"Mi sembrava di essere finita in un film dell'orrore, con l'unico dettaglio che era tutto rale. Lui era reale".
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

                                                                                                     Capitolo

                                                      2

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                   

 

 

 

 

Il giorno dopo quando mi svegliai trovai il cuscino  bagnato. Avevo pianto nel sonno e non me ne ero neanche accorta. Quando mi guardai allo specchio non vidi occhi rossi,forse avevo pianto appena addormentata. Fuori il cielo era tutto nero. Indossai dei jeanse scuri, una semplice maglietta nera e afferrai il giaccone marrone felpato più pesante che possedevo. Per sicurezza infilai un ombrello nello zaino e scesi al piano di sotto. Mia zia stava freneticamente bevendo il suo caffè mentre si metteva le scarpe."Buongiorno Isabella, scusa ma vado di fretta. Sul tavolo ci sono le chiavi della Subaru parcheggiata nel vialetto. Ti auguro un buon primo giorno di scuola."mi baciò sulla guancia e si chiuse alle spalle la porta di casa.Presi le chiavi ed uscii anch'io,una folata di vento gelido mi soffiò sul volto.Mi accomodai nella macchina e l'accesi. Ok.La scuola non doveva essere tanto lontana. Arrivai subito a scuola grazie ai cartelli stradali e alla strada lineare. Parcheggia alla fine di una lunga coda di macchine con il muso verso il muretto che circondava la scuola. Il parcheggio era molto affollato e appena incominciai ad avanzare verso l'ingresso  pian piano quasi tutti si girarono verso di me a fissarmi. Odio essere fissata. La scuola era un'aglomerato di case basse con ognuna un colore diverso, come a voler dare una nota di colore a quel posto. Appena entrai dentro avanzai velocemente  verso il cartello segreteria per tuffarmici dentro. Altre teste si erano girate nella mia direzione e non lo sopportavo."Buongiorno cara, sei nuova?"mi domandò la segretaria, una donna bassa e grassoccia  con grandi occhiali verdi calcati sul naso e improbabili capelli rosso/arancione."Si, sono Isabella Baker" iniziò a sfogliare dei fogli e poi si fermò "eccoti qua, vado a stamparti l'orario" e scomparì dietro una porta arancione. Alla mia vista si era così elettrizzata,certo, io ero la novità quella che veniva dalla grande città. In quel momento entrò una ragazza parlando ad alta voce con un gruppo di ragazzi e ragazze e alla mia vista si bloccarono ma fortunatamente ritornò la segretaria  con il mio orario. "Ecco a te. Oh Alyssa" disse riferendosi alla ragazza di prima "ti occuperesti tu di farle vedere la scuola? ho finito la carta per stampare la cartina" "si certo " rispose raggiante. Uscimmo nel corridoio che si era popolato molto più di prima, e incominciammo a camminare. Era una ragazza bassina , minuta quasi quanto me, i miei stessi occhi grigi e con dei capelli lisci e ramati. Sprizzava gioia da tutti i pori. Come face."Sei nuova come ti chiami?" domandò gentile "Isabella" "intanto cos'hai alla prima ora?" diedi una rapida occhiata all'orario "spagnolo" "bene anch'io. Andiamo". E ci  rimisimo in cammino. "Da dove vieni?" "New York" e per poco non restò a bocca aperta " e da una città del genere vieni quì? sarà difficile per te ambientarti" "già" sussurai.Detestavo quel posto."Sei brava a scuola? spero propio di si perchè in tal caso mi potresti aiutare" disse con tono di voce speranzoso. "Me la cavo" intanto eravamo entrate in classe e ci misimo all'ultimo banco "tipo?" qualcuno mi fissava ma non per più di un secondo. "Quasi tutte b" e mi accasciai sulla sedia. Alyssa sembrò soddisfatta della mia risposata."Allora mi aiuterai?" ero sicura che il suo aiutare volesse dire copiare ma andava bene. Andava bene tutto. La professoressa di spagnolo mi fece fare una breve presentazione(in spagnolo) e parlare della mi città (in spagnolo). Il tempo rimanente blaterò in spagnolo senza sosta . Seguii, se non avessi impegnato i pensieri in qualche cosa quello che avrei pensato avrebbe fatto troppo male. Dopo si susseguirono le lezioni di algebra e inglese. Alla quarta ora Alyssa mi venne a prendere nella classe di inglese per andare in mensa insieme e pranzare insieme con il suo fidanzato, un certo Nick.Ero contenta di questo, sarebbe stato ancora più deprimente pranzare da sola. Comprai solo una coca-cola e un trancio di pizza,in quel periodo non avevo mai fame. "Allora nuova arrivata, come ti sembra la scuola?che ne pensi?" non pensavo niente. "normale, insomma, mi va bene" balbettai addentando la pizza. Non pensavo niente."Io non ce la faccio più, le materie non mi piacciono e le professoresse sono isteriche. Ora perchè tu non le conosci ma ben presto te ne renderai conto." si lamentò Alyssa. La trovavo così allegra."Descrivimene qualcuna" azzardai. Volevo pur un po conoscere il mio purgatorio."Quella di biologia una volta ho starnutito e ha iniziato a dire che avevo contaminato l'aria,  quella di trigonometria che se non c'è il sole gli vengono le rughe. Che inteligientona qui non c'è mai il sole" e abbozzai un sorriso insieme a Nick."é una vecchiaccia, prima o poi ci morirà in classe  e io trasporterò la sua bara lieto" mimò, sempre Nick. Erano simpatici."Che mi dite dei nostri compagni?" "ma niente di che, un mortorio e..." si bloccò quando mi vidi fissare un ragazzo fuori dalla vetrata della mensa intento a sfogliare un quotidiano .A prima occhiata mi sembrò subito strano. "Lui è Alexander Clarks,un fusto da sballo ma, non ha fatto amicizia con nessuno tranne con un'altro biondino altrettanto inquietante" ecco la parola, inquietante era inquietante. Era come se avesse un'aura oscura che lo circondava."Alyssa, io  sono il tuo unico fusto" affermò Nick"certo amore scherzavo" e si schioccarono un bacio a stampo."E' strano" costatai girandomi verso di loro."Puoi dirlo forte, un paio di volte era uscito con delle ragazze della scuola e poi nessuno le ha più viste"mi bloccai"che vorresti dire?""che secondo me le ha uccise" in tono serio e a bassa voce. "Ma dai che conclusioni affrettate" rispose Nick scettico."Per me è così. Dobbiamo andare, la pausa pranzo è finita. Isabella  abbiamo letteratura inglese insieme". La classe era piena e il professore era già entrato"Scoot in prima fila" rivolgendosi ad Alyssa, e la vidi sbuffare."Sei nuova,nome?" mi domandò spiccio"Isabella Baker""bene. C'è un posto in ultima fila e cerca di seguire" Avanzai trà gli sguardi di tutti fino all'ultimo banco. Era il posto vicino al ragazzo di prima, Alexander.Mi sedetti sulla sedia affianco a lui cercando di tenermi il più lontano possibile da lui. Era stato istintivo, mi faceva paura. Ora che lo vedevo da vicino era ancora più inquietante. Mi sorrise, rabbrividii."Sei quella nuova?" domandò con voce calda e profonda. Sembrava realmente interessato. Aveva gli occhi a paiuzze nere e rosse. Nessuno aveva gli occhi rossi, era innaturale. E poi era un rosso intenso, scarlatto. Facevano contrasto con i capelli lisci e neri . A quella vicinanza l'aura oscura mi sembrò intensissima."Come lo sai?" "intanto non ti ho mai vista e poi è a tutta la mattinanta che tutta la scuola non fa che parlare di te"mi morsi il labbro. "La cosa non ti piace"costatò "no, odio essere al centro dell'attenzione" sorrise appena senza guardarmi. Forse stavo diventando paranoica, quello che mi aveva raccontato Alyssa non provava nulla , ma sentito così era spaventoso."Quest'anno leggeremo "il segreto dell'essere" probabilmente il titolo non vi dice nulla perchè è di un autore emergente. Lo dovrete comprare e ogni lezione leggeremo un capitolo, lo commenterete e o riassumerete sul quaderno. Lavorerete a coppia, quindi spero che il vostro compagno di banco vi piaccia" e si girò ad armeggiare con la sua borsa poggiata sulla cattedra . Bene, avrei dovuto lavorare con Alexander.Non sò se credevo davvero a quello che mi aveva detto Alyssa ma non si sapeva mai. Era più una paura istintiva, a me non mi importava. Di morire, intendo."Bekar leggi" disse il professore mettendomi il libro davanti aperto al primo capitolo. Il mio compagno di lavoro si avvicinò tanto che mise una mano sulla mi sedia. Iniziai a leggere."Commenta!" quasi mi ordinò il professore. Non potevo fare la figura della stupida il primo giorno. "Un uomo d'affari dell'ottocento che..." "ho detto commenta non sintetizza" mi fermò spazientito . Sospirai."E' troppo occupato dal suo lavoro che non si domanda neppure perchè lo fa,non sà neppure perchè vive o forse vive per lavorare ma è uno stupido, perchè le cose importanti della vita sono altre. Se lo licensiassero morirebbe."Avevo parlato velocemente e con una punta di rabbia. Annuì soddisfatto.    "Brava, sei inteligente" si complimentò. Dopo ci disse di sintetizzare sul quaderno il capitolo."Brava, hai fatto contento il professore d'inglese, nessuno ci era mai riuscito" e mi fece l'occhiolino prima di andarsene alla fine della lezione con movimenti da felino. Alyssa mi accompagno fino alla macchina lamentandosi del fatto che quello d'inglese ce l'avesse con lei. Ci scambiammo i numeri di telefono e mi invitò ad andare a casa sua nei prossimi giorni. Ero sollevata che qualcuno mi parlasse. Tornata a casa trovai la casa semi buia e deserta quando mi ricordai che zia Madison mi aveva avvertita sul fatto che sarebbe tornata minimo alle otto .Il silenzio mi sembrava assordante. Feci la cartella per il giorno dopo e mi stesi sul letto. Ero sicura che prima di socchiudere gli occhi per sprofondare in un dormiveglia di aver visto un'ombra muoversi fuori dalla mia finestra.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: emome