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Autore: Love_in_idleness    12/10/2011    4 recensioni
Un colore
Così solo,
Il tuo.
La storia della vita di Saga. Una parabola tinta di blu, dal suo arrivo al Santuario alla sua scomparsa. Una parabola che attraversa amore e solitudine, luci e ombre, fino a sfiorare il divino. Lui, che in fondo rimane del tutto umano.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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blu 34

34.

[Ora]

 

 

La nebbia è fredda e sospesa.

È qualcosa di incorporeo e transita.

Ti penetra dentro, ti scuote con un brivido la schiena.

Shura del Capricorno esce dalla sua Casa in una notte fumosa come è difficile trovarne in Grecia. Entra nelle stanze del Gran Sacerdote con le percezioni ottuse, e un senso di tremore. Si inchina.

“Nobile cavaliere del Capricorno.”

“Venerabile Pontefice.”

“L’allarme è suonato. Le campane hanno destato il Santuario. Questa notte un uomo ha compiuto il più grande sacrilegio, attentando la vita della Dea Infante.”

Shura per un istante è incredulo. Il bordo dorato della veste del Sacerdote si muove impercettibilmente sotto i suoi occhi chini.

“Tu, che possiedi la giustizia nel braccio, e con un colpo puoi ripristinare l’ordine delle cose, tu lo seguirai e lo ucciderai. Prenderai la bambina e la riporterai da me.”

Come le parole possono essere fatte di nebbia.

“Signore…” Dice Shura. “Mi sembra impossibile che qualcuno abbia violato il Santuario senza che noi ce ne –“

“Aiolos. Aiolos del Sagittario.” Dice Saga, con una gravità, e una pesantezza che gli sfondano il cuore. “E’ lui che devi cercare. È lui che devi uccidere. È lui che ha tradito…”

È lui che…

 

Mentre aspetta, Saga abbandona la maschera. La sua faccia di luna risplende nella notte con strani bagliori fosforici, i suoi occhi sono come crateri sanguinolenti sulla superficie astrale.

Solo, nelle stanze usurpate, attende.

Sente rumori soffocati da una nebbia perlacea. Sente il clangore di armature e le urla di soldati che corrono agitando e svegliando il Grande Tempio nelle ore che sempre sono state coperte dal più impenetrabile dei silenzi.

Vede dalla finestra un mare di bianco. È la stessa dalla quale Aiolos è fuggito. Ne è come magnetizzato.

Saga cammina, avanti e indietro, e sulla sua faccia di luna si scorgono i segni di un uomo precocemente distrutto.

Aspetta.

Aspetta.

Camminando, aspetta.

Non sa, forse nemmeno immagina cosa succede al di là della sua finestra. Non sa di soldati e cavalieri che muoiono irretiti dal suo inganno. Non sa che questa notte bianca è in realtà un notte purpurea e densa. Non sa, Saga, cosa accade per le scale e i terrapieni della sua casa. Forse può sentire qualcosa di sospeso nell’ora più angosciosa della sua esistenza.

Aspetta.

Non sa da che parte Aiolos fugge con la bambina stretta al petto, tra i colpi ostili e furiosi di chi lo insegue. Non sa che strada prenderà, se riuscirà a fuggire, se sarà contento, o disperato per questo.

Non sa, non può vedere dalla sua posizione, la rupe battuta del vento sulla quale scivola il suo piede. Ora tace e cerca di scrutare tra il silenzio, ma nulla è chiaro.

Si ferma per un istante.

Non sa che ora Aiolos fronteggia centinaia di attendenti e li scosta con un lieve colpo della mano. Non sa la pena che prova per questi innocenti, con Atena che piange stretta al suo petto d’oro.

Non sa che ora giunge Shura, col suo braccio investito di giustizia, e l’Armatura che è resa un po’ più pallida dalla notte attorno. Non sa come lentamente cammini incontro a lui, il più splendente di tutti, il più generoso di tutti, non sa quanta angoscia provi ad alzare il filo della sua lama contro il collo di chi credeva volare in alto con ali di piume come la corolla di un fiore.

Non sa, Saga, che Aiolos mai una volta si fa scudo con la Dea. Non sa che è stanco, e ferito, e provato dalla furia di mille attacchi e dall’orrore più grande di tutti – il suo viso. Non sa che di tanto in tanto guarda verso l’alto, verso la cima della collina, mentre lui cerca qualcosa dalla finestra, e i suoi occhi si fanno velati di lacrime.

Non sa che pensare alla creatura celeste che era lo distrugge forse più di tutti i colpi ricevuti. Non sa che ad ogni suo affacciarsi nel vuoto gli ruba un po’ di forza e un po’ di vita.

Non sa quando precisamente succede. Quando Shura del Capricorno, col suo mantello bianco che si fonde con l’alone di questa notte, troppo vicino e troppo angustiato, alza il suo braccio-spada e con esso trafigge il corpo di lui, di lui, il vero eroe delle antiche leggende, Aiolos il luminoso, Aiolos il più luminoso, Aiolos il più santo e meritevole, Aiolos il più grande.

Oh, come cadrò…

Non sa quanto grande sarà la sua disperazione. Non sa che Aiolos tratterrà il fiato, inarcandosi e precipitando dal costone di roccia verso il basso, verso le rovine silenziose dell’Acropoli. Non sa che compirà quest’ultimo gesto in un mutismo di morte.

Questo, Saga ancora non lo conosce, mentre cammina avanti e indietro per le stanze usurpate.

Ha come la percezione di qualcosa di terribile che si abbatte sul Tempio e su tutta la terra, perché il Tempio è il luogo più sacro di tutta la terra. Ha come la percezione che la sua caduta, giù per un precipizio ben più profondo, sia ormai giunta al termine.

Tutte queste cose, Saga non le sa. Ancora.

 

Ora entra di nuovo il Cavaliere del Capricorno. Ha la testa china e i capelli neri come la notte nascondono i suoi occhi pieni di vergogna. Braccio imbrattato di sangue. Si perdona questo colore alla spada della giustizia?

Shura si inchina nuovamente e con gesti lenti, e parole lente, racconta.

A poco a poco, Saga sa tutto. A poco a poco si rende conto del quadro al di là della sua finestra.

A poco a poco, si rende conto di aver perso per sempre.

 

C’è una cosa, però, che Saga non sa, e non saprà mai.

“Cosa ha detto con le sue ultime parole?”

“Nulla ha detto. O forse la sua voce si è persa nel vento.”

Saga trema davanti al Cavaliere della giustizia dal braccio sporco di sangue. Perché è sangue ingiusto. E si chiede per molti minuti quando sferrerà il colpo contro il suo collo candido, svelando l’inganno.

Invece Shura racconta sommessamente, poi si alza e scompare per anni inghiottito dalla nebbia.

Quello che Saga non capirà mai, è perché Aiolos non ha detto nulla. Sull’orlo del precipizio, con un destino di morte appeso in faccia e la Dea bambina stretta al petto, non ha detto nulla.

Saga.

L’usurpatore.

Saga celeste ha ucciso il Pontefice, lui ha attentato alla vita della Dea.

Lui, devi andare a cercare.

Ora uccidimi, poi lui vai a cerare, e castigalo.

Aiolos ha portato questo segreto nel suo precipitare senza senso. Avrebbe potuto smascherarlo e salvare il Tempio negli anni futuri. Avrebbe potuto risparmiare molte vite, in cambio di una sola, la più malvagia e la più empia di tutte.

Ma non l’ha fatto.

 

Forse cadevi col sorriso?

Forse ti piaceva essere un martire?

“Perché?” Chiede Saga al mattino che sorge dalla finestra. Ora comincia a distinguere il contorno delle cose.

“Perché?”

C’è un pallido riverbero celeste tra i suoi capelli in quest’ora così precoce. È l’ultimo segno.

È l’ultimo giorno di Saga celeste, e l’alba sarà come una meridiana per lui, conterà i minuti diluendo l’azzurro del cielo in un bianco accecante.

“Perché ti sei portato tutto dietro?”

Cosa abbiamo fatto?

Siamo due traditori.

Meritiamo…

Ultime ore di Saga celeste.

 

 

 

 

***

Sono viva! Sono tornata! Non sapete che periodo di agonia… senza computer, senza internet – come si faceva a fare le cose senza internet! Senza scans e senza megavideo, senza facebook! Mi viene da piangere se ci ripenso. Questa mattina tutto torna. E quindi posto Blu dopo mesi di assenza.

 

La storia è stata inserita tra le consigliate! Questo grazie alla gentilissima segnalazione di  scrapheap_sama  alla quale va tutto il mio amore <3. grazie anche a titania76. Gentilissima come sempre. Scriverò una risposta adeguata, nonostante io sia una persona terribile per questi ritardi. Se non si rompe più niente (ma dubito) proverò ad essere puntuale negli aggiornamenti (???)

Love <3

   
 
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