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Autore: visbs88    13/10/2011    7 recensioni
Come è davvero iniziato il manga di Inuyasha? Cosa si nasconde dietro a tutto ciò che noi sappiamo? Che segreti celano Inuyasha, Naraku, Sesshomaru e gli altri protagonisti? Narrazione – completamente demenziale – di come tutto ebbe origine.
[!Linguaggio colorito, !Cross-dressing]
[Diversi crack-pairing e pairing canon a sorpresa]
[Partecipa all'iniziativa di Fanworld.it Un prompt al giorno, con il prompt Fangirl]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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HOW ALL (REALLY) STARTS

 
Iniziativa: Un prompt al giorno (Fanworld.it).
Prompt: Fangirl.
Titolo: How all (really) starts.
Introduzione: Come è davvero iniziato il manga di Inuyasha? Cosa si nasconde dietro a tutto ciò che noi sappiamo? Che segreti celano Inuyasha, Naraku, Sesshomaru e gli altri protagonisti? Narrazione – completamente demenziale – di come tutto ebbe origine.
Personaggi: Un po’ tutti, in particolare direi Sesshomaru, Naraku, Inuyasha, Kagome, Bankotsu, Jakotsu, Miroku.
Rating: Arancione/16+.
Generi: Comico, Demenziale, Parodia.
Avvertimenti: Cross-dressing, Linguaggio colorito, Missing Moment (?), One-shot, OOC, What if? (?), Yaoi.
Pairing: svariati crack-pairing e coppie canon, un po’ di tutto insomma.
Numero parole (Contatore Word): 3.547.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. I riferimenti ad un determinato marchio che comparirà nella storia non sono nel modo più assoluto a scopo pubblicitario. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 
Buona lettura.
 
Era sempre una faticaccia assurda avere a che fare con gente come quella, pensò Sesshomaru, stiracchiandosi. Si massaggiò i polsi coperti di strani graffi, quindi si alzò scostando le coperte con noncuranza.
- Mi abbandoni così? – una voce piagnucolosa lo chiamò, e Sesshomaru alzò gli occhi al cielo.
- Certo. Siamo solo in uno stupido paragrafo iniziale, anche se sei una gnocca penso che non ti rivedrò mai più, e inoltre ho come l’impressione che prima o poi verrai uccisa da quello sfigato di mio fratello. Nulla di personale, sia chiaro. E hai anche tentato di farmi lo scalpo, che diamine!
Yura sbuffò con aria di sufficienza, coprendosi con il lenzuolo e guardando con profondo desiderio non solo il corpo nudo di Sesshomaru –dille scema– ma anche la sua lunga chioma argentea. Arrossì di piacere pensando alle ciocche setose che gli aveva strappato nel sonno e che aveva nascosto sotto il cuscino, e pure al ricordo dei capelli che aveva usato come corde per legare Sesshomaru fino a farlo sanguinare in modo a dir poco delizioso.
- Sei un cafone, non dovresti comportarti così con una signora – disse poi riprendendo contegno ­– E meriteresti che “quello sfigato di tuo fratello” ti tagliasse un braccio!
- Che sciocchezze – ribatté Sesshomaru stizzito, iniziando a rivestirsi. Yura lo osservava tenendo il broncio. Lo vide mettersi il kimono e l’armatura dando un calcio alla gonnellina di capelli che quella notte aveva usato per compiacere Yura. Quindi Sesshomaru alzò il mento con fierezza come si addiceva alla sua risma sociale. Nuovi lavori lo attendevano. Sperava solo di non doversi vestire da crocerossina, cosa non del tutto improbabile. Chissà cosa nascondeva quel Suikotsu di perverso in quelle sue due menti malate.
 
- Tu mi ami, mi ami tanto, vero?
Inuyasha rabbrividì guardando Kagome davanti a sé.
- S-sì, certo – rispose indietreggiando, mentre incrociava abilmente le dita dietro la schiena.
- Allora devi confidarmi un tuo grande segreto! – esclamò la ragazza, con un sorriso che Inuyasha aveva imparato a temere.
“Ci risiamo” pensò il mezzodemone. Kagome e le sue idee strambe. Ogni volta che lo costringeva a dire di amarla subito dopo lo sottoponeva a qualche prova –mai avrebbe dimenticato il giorno in cui gli aveva intimato con aria terribilmente seria “Allora spogliati!”. Cosa che si era rifiutato di fare nel modo più assoluto.
- Andiamo, stupida – rispose arrogante – Lasciami in pace per una volta!
- Dai, anche un piccolo segreto! – piagnucolò lei – Qualcosa che non hai mai detto a nessuno e che vuoi rivelare solo a me!
- Ma non esiste niente di simile, cretina!
- Ah sì? E io me ne torno dall’altra parte!
- Ciao.
Kagome rimase un secondo impietrita di fronte a quel capolavoro di cinismo che si stava rivelando il suo amato.
- Ma… Inuyasha, non farmi fare quello che sto pensando di fare!
Così era tutto estremamente chiaro, pensò Inuyasha con uno sbuffo.
- Se non vuoi che lo faccia devi abbracciarmi dolcemente e dire “Oh, no, ti prego, Kagome, non andartene!”, capito?
- Ma sto caz… - bofonchiò Inuyasha, voltandole le spalle.
- Mi ci hai costretta, Inuyasha! Urlerò a tutto il mondo che sei nato duecento anni fa e che sei ancora vergine!
- NON SONO VERGINE, RAZZA DI…
Piombò il gelo. Gli occhi di Kagome si riempirono di lacrime.
- Non sei mai andato a letto con me… significa che… mi tradisci Inuyasha?
“Oh cazzo” imprecò mentalmente quello, all’improvviso colpito da una voglia immane di andare ad impiccarsi.
- Ma certo che no! Hai quindici anni, io duecentotre, cosa pretendi? – e intanto incrociava ancora le dita dietro la schiena. “Oh, mio amato, salvami da questa dannata situazione…”
- Mmm, forse hai ragione – mormorò pensosa Kagome.
- Però ora sarai contenta!
- Perché?
- Ti ho rivelato un segreto, no?
- Ma io volevo qualcosa di più interessante!
- Come più interessante?
- Non mi importa se sei andato a letto con qualcuno, voglio i dettagli piccanti.
- Ehm, che ne dici di un altro segreto?
- Sì! – esclamò la ragazza con gli occhi luccicanti. “Quant’è matura” pensò Inuyasha, quasi commosso.
- Fregata! Non ne ho altri.
- Impossibile, devi averne!
- No, non ne ho.
- Sì che ne hai.
- Ti dico di no.
- Nemmeno qualche pettegolezzo succoso sulla tua famiglia?
Inuyasha rifletté. Qualcosa c’era, in effetti… troppo imbarazzante? Nah.
- Beh, mio fratello è un tipo un po’ particolare.
- In che senso? – Kagome lo guardava con tanto d’occhi.
- Ecco… - “Ma sì, mi sento in vena di sputtanarlo” – Vedi, lui è…
 Una figura piuttosto ambigua comparve in quel momento, lanciando colorite imprecazioni.
- Dannati contadini arrapati! – sibilava, avvicinandosi sempre di più alla coppietta.
- Non è quello tuo fratello, Inuyasha? – domandò Kagome, scrutando perplessa il demone – Sembra…
- … una pornostar? – finì per lei Inuyasha.
- Sì, in effetti sì, come hai fatto ad indovinarlo? – chiese ancora Kagome, stupita.
- Perché lui è una pornostar.
- Ah.
Sesshomaru passava vicino a loro proprio in quel momento. Si sentì un po’ osservato, e lanciò loro un’occhiata raggelante.
- Beh, che volete? – sbottò con l’aria di uno che aveva un diavolo per capello – Mai visto un completo intimo prima d’ora?
Fosse stato solo per quello non ci sarebbe stato problema, si disse Inuyasha alzando un sopracciglio. Il fatto era che mai aveva visto un uomo conciato in maniera tanto orripilante. Sesshomaru aveva il rossetto di una delicata tinta rosata, un completino di pizzo bianco –slip aderenti, reggiseno imbottito perfettamente inutile e reggicalze– e scarpe con tanto di tacchi a spillo rosa confetto.
- Tu ritieni normale andartene in giro messo così? – ringhiò Inuyasha, indeciso se andare a seppellirsi per evitare che qualcuno scoprisse che era il fratello di un simile figuro oppure se fare direttamente a pezzi il suddetto figuro.
- E’ Miroku che mi ha chiesto di mettermi così, problemi? – ribatté Sesshomaru altezzoso, alzando in mento con aria di sdegno – Parla di lui, io soddisfo solo le sue eccitanti e focose perversioni.
L’ultima frase sarebbe bastata ad ammazzare sul colpo qualsiasi persona non preparata ad un simile urto. Difatti Kagome stramazzò a terra, Inuyasha nemmeno si curò di controllare se fosse svenuta o stecchita, faceva lo stesso.
- Sì, penso che andrò a dire due parole a Miroku, non mi va a genio che si faccia mio fratello – disse tra sé e sé Inuyasha guardando Sesshomaru allontanarsi sculettando – Chissà dove posso trovarlo…
- Ehilà, Inuyasha!
“Uh, che bello” pensò il mezzodemone tutto contento “Niente fatica”.
Si girò a guardare il monaco, notando non senza un certo disappunto che aveva i vestiti disseminati di tracce di rossetto rosa. E non solo i vestiti, pure la faccia ne era piena.
- Tu, dannato monaco deviato!
- Sì? Ti devo dire una cosa, ero sempre stato scettico ma ora mi ricredo!
- Eh?
- Ma sì, Inuyasha. Sesshomaru ha un così grande successo ma non mi è mai interessato, ma poco fa ho scoperto che è una bomba a letto!
- Sì, lo so – rispose Inuyasha truce, fulminandolo con lo sguardo.
- Ma insomma, Inuyasha, questo è incesto!
- SO CHE CI SEI ANDATO A LETTO, NON CHE E’ UNA BOMBA!
- Ah, scusa.
- Niente, figurati.
Ci fu una piccola pausa di silenzio. Sullo sfondo passò un contadino mezzo nudo che gridava qualcosa come “Dov’è quell’adorabile pollastrella in intimo bianco?”.
- Inuyasha, dobbiamo continuare la scena. Incazzati ancora, su.
- Sì, hai ragione – ammise il mezzodemone. Si schiarì la voce, e subito riprese la sua aria più che mai incazzosa – DANNATO MONACO! Tu non dovevi sposare Sango? Io ti facevo etero!
- Ogni uomo ha i suoi svaghi – rispose con beata innocenza Miroku con un sorriso idiota sulla faccia. Inuyasha stava per mostrargli a suon di pugni quali fossero i suoi, di svaghi, quando si bloccò.
- Oh no oddio nascondimi! – esclamò all’improvviso terrorizzato.
- Che c’è? – chiese Miroku allarmato.
- Arriva!
- Chi?
- Lui!
- Lui chi?
- Quello!
- Quello quale?
- E piantatela – li interruppe una voce seccata – No, Inuyasha, non ti salterò addosso.
Inuyasha fece capolino da dietro la spalla di Miroku, osservando timoroso Jakotsu apparso magicamente dal nulla.
- Che cosa mi dice che non stai mentendo? – domandò sospettoso, talmente disperato da artigliare i vestiti di Miroku, ricordiamolo, coperti di rossetto.
- Vai calmo, amico – rispose Jakotsu con aria insofferente – Ho scoperto che c’è qualcuno di più divertente di te da molestare.
- Merda, non sarà mio fratello, vero?
- Ma che intuito, Inuyasha!
- Cazzo! – esclamò disperato Inuyasha – Mi aveva scritto che sarebbe venuto qui a farmi visita e a gironzolarmi intorno per rompermi le balle, ma non pensavo che avrebbe causato tutti questi danni!
- Cos’è, ti faceva piacere che io ti tormentassi? – chiese Jakotsu perplesso. Inuyasha si bloccò.
- No, ma sta sconvolgendo l’intero nostro ecosistema.
- Noto con piacere che ci paragoni ad un branco di animali.
- Da come vi arrapate per la prima pornostar che arriva nei paraggi quasi quasi mi sembra possibile.
- Capisco. Insomma, però, cerca di comprenderci: quante volte troveremo uno che si lascia picchiare selvaggiamente e che gira pure con un frustino in caso qualcuno volesse divertirsi un po’?
- Dimmi che stai mentendo – tartagliò Inuyasha, sull’orlo di una crisi isterica. Miroku gli fece pat-pat sulla spalla.
- Certo che no, sapessi quanto mi sono divertito. Ogni tanto qualcosa di diverso ci vuole. E poi devo far ingelos…
- JAKOTSU!
Il mercenario sobbalzò, e con lui gli altri due. Bankotsu entrò trionfalmente in scena –se trionfalmente si può dire inciampando su un sasso e lanciando una serie di colorite imprecazioni. Furbi lui e tutti gli altri che giravano a piedi scalzi o semi scalzi, vorrei aggiungere. Ripresosi dal dolore all’unghia dell’alluce, Bankotsu guardò Jakotsu con gli occhi pieni di lacrime –è da accertare se per l’alluce o altri motivi.
- L’ho sempre pensato che tu mi cornificavi! – gridò con un gesto melodrammatico. Jakotsu arrossì e ridacchiò.
- Che bello, te ne sei accorto – rispose tutto contento – Ora mi fai una scenata di gelosia, vero?
- Certo! – sbottò Bankotsu, guardandolo malissimo – Dov’è questa pornostar? Gliela farò pagare!
- Penso sia andato di là – Jakotsu indicò il sentiero lì vicino.
- Grazie.
Bankotsu si incamminò di gran carriera per la stradina, osservato da Jakotsu, Miroku e Inuyasha, quest’ultimi piuttosto allibiti.
- Ma dunque voi avete una relazione – osservò ammirato Miroku.
- Lo noterebbe anche un cieco, cocco – replicò Jakotsu, altezzoso.
- Jakotsu – intervenne Inuyasha – Non sarebbe stata meglio una scena con te che urlavi “No, tesoro, posso spiegarti tutto!” seguita da qualcosa di strappalacrime tipo un bacio acrobatico? Queste cose piacciono alle fangirls.
- Penso di sì – ammise Jakotsu – Ma spero che Sesshomaru conci male Bankotsu. Così con la scusa di curarlo posso vedere il suo corpo coperto di lividi e taglietti, toccarlo e fargli dire “Ahi”, baciarlo, torturarlo un pochin…
Di comune accordo Inuyasha e Miroku presero sottobraccio Jakotsu che stava iniziando a sbavare copiosamente, trascinandolo via.
 
Bankotsu era furibondo. Il suo dolce Jakotsu che lo abbandonava per una pornostar… che aveva quel Sesshomaru più di lui, eh?
“Forse ho sbagliato” pensò di colpo Bankotsu, fermandosi “Forse… avrei dovuto dire di sì quando Jakotsu voleva legarmi al letto. Che sia per questo… che non mi vuole più?”.
Tutto divenne buio e un riflettore si puntò su Bankotsu, come la drammaticità della scena voleva.
- Oh, Jakotsu, mio amato, potrai mai perdonarmi? – iniziò Bankotsu con una classe che avrebbe fatto invidia al più esperto tra gli attori di teatro – Io cieco dinanzi a te non capivo i tuoi desideri seppur essi fossero cotanto semplici, e…
Una serie di strilli gli trapanò i timpani, facendo sparire tutto l’effetto scenico.
- Fanculo! – gridò il mercenario furibondo – Mi stava venendo dannatamente bene! Che è sto casino?
Corse più veloce che poté verso la fonte di tutto quel fracasso. Dovette inoltrarsi fino al cuore di una foresta, il che fa intuire quanto forte stessero urlando i tipi che vi erano.
Con immenso stupore, Bankotsu vide che uno dei due era Sesshomaru, del tutto vestito –quello era il fatto sconcertante. E con ancora più grande stupore capì che l’altro era Naraku –un tipo che di solito girava da quelle parti e che non gli stava nemmeno granché simpatico. Sembrava stessero facendo una specie di lotta grecoromana, ma guardando con più attenzione Bankotsu capì che stavano strattonando, in un tripudio di urli belluini, un povero oggetto che il mercenario non invidiava affatto e che non riusciva nemmeno a vedere. Notò però una scatola abbandonata sul terreno, si avvicinò e si mise a leggerne le scritte.
“Piastra Bellissima di Imetec: capelli lisci o mossi in una sola passata”.
Bankotsu lanciò un’occhiata alle chiome dei due contendenti e tutto gli fu più chiaro.
- E’ MIA!
- NO, MIA!
- MI SERVE, MALEDETTO!
- SERVE A ME!
- NE HO BISOGNO!
- NE HO BISOGNO IO!
- LA PIANTI DI RIPETERE QUELLO CHE DICO?
- NO, SMETTILA TU DI ANTICIPARMI!
- DANNAZIONE! VAI A FARTI SCULACCIARE IL PUPU’ DA MAMMA FUFU’!
Sesshomaru aveva strillato quell’ultima frase e a Bankotsu insieme ad un gran mal di testa stava venendo pure una voglia immensa di mettersi a ridere, quando tutto si bloccò.
- Quella frase… - Naraku aveva gli occhi sbarrati, come se avesse visto un fantasma.
- Che c’è? – ringhiò Sesshomaru scontroso.
- Cosa fai se io ti rispondo… “Ma ci sono io Puccirillo mio”?
Toccò a Sesshomaru rimanere senza fiato. La piastra giaceva abbandonata sul terreno.
- Tu… tu sei… Spiderporn?
- Puccirillo?
I due si fissarono negli occhi mentre Bankotsu osservava la scena allibito.
- SPIDERPORN!
- PUCCIRILLO!
Naraku e Sesshomaru scattarono l’uno verso l’altro stringendosi forte e scoppiando a piangere.
- Quanto mi sei mancato!
- Oh, amore mio, sei davvero tu?
- Sono io! Mi ami ancora? Sei proprio tu?
- Certo, piccolo mio! Oh, amore…
- Frena tutto! – intervenne Bankotsu allarmato da come quella situazione si stava evolvendo, ovvero in modo del tutto assurdo – Che significa questa storia?
Sesshomaru e Naraku si asciugarono le lacrime. Continuando a guardarsi negli occhi e a tenersi teneramente per mano, iniziarono a raccontare la loro storia.
- Eravamo due personaggi di un programma TV… per adulti…
- Puccirillo e Spiderporn…
- Facevamo tante cose insieme…
- Ma il programma fallì…
- E noi fummo separati per sempre…
- Ma ora ci siamo incontrati di nuovo…
Qualcuno del pubblico esterno si soffiò il naso, commosso. Bankotsu era abbastanza nauseato, però pensò al suo dolce Jakotsu e riuscì a farsi passare la voglia di vomitare.
- Oh, Spideruccio mio – cinguettò Sesshomaru – Ti ricordi quante notti insieme, vicini vicini?
- Più che vicini, Puccirillo mio!
- Sei sempre il solito! – rispose Sesshomaru arrossendo come una donnetta – Birbante, quanto mi piaci ancora, sei sempre tu…
- Amore mio, non t’ho mai scordato! Ricordi quanti giochini?
- Come potrei dimenticarli? E i nostri teatrini in pubblico?
- I massaggi che mi facevi erano così eccitanti!
- E tu sapevi sempre convincermi a fare tutto quello che volevi… così intelligente e brillante!
- Abbiamo capito – borbottò Bankotsu, in realtà intenerito da quella scena, tant’è che aveva voglia di andare da Jakotsu e provare… mmm, avevano parlato di massaggi? Forse a Jakotsu piacevano.
 
Inuyasha si stava massaggiando le tempie nel tentativo di far scomparire il mal di testa che le chiacchiere incontrollate di Kagome gli aveva causato.
“Qualcuno venga a salvarmi, qualcuno venga a salvarmi, per favore…”.
Sesshomaru arrivò a passo di danza, saltellando come un bambino. Aveva tutta l’aria di essere euforico, e la cosa a Inuyasha non piaceva affatto.
- Che ti prende? – domandò un po’ scontroso, un po’ sollevato dal fatto che il fratello l’avesse salvato da Kagome che continuava imperterrita a parlare con il vuoto.
- Ho ritrovato l’amore della mia vita – rispose di getto Sesshomaru, saltellando da un piede all’altro come una ragazzina – E questa notte abbiamo già fatto tante porc…
- Sì, ho capito – lo interruppe Inuyasha con uno sbuffo – E chi sarebbe?
Sesshomaru stava per rispondere, quando sgranò gli occhi e lanciò un gridolino:
- LUI!
E corse incontro a Naraku che sopraggiungeva, rischiando di travolgerlo.
Inuyasha impallidì.
- L-Lui? – farfugliò – Stai mentendo, vero, Sesshomaru?
Anche Naraku si era bloccato.
- Sesshomaru, potevi essere meno impulsivo – disse poi arricciando il naso – Hai combinato un casino.
- Io? Che ho fatto? – domandò Sesshomaru, confuso.
- Vedi, prima di ritrovarti, amore mio, io ero l’amante di tuo fratello.
- … Oh.
Infatti Inuyasha stava iniziando a schiumare come una bestia rabbiosa.
- MALEDETTO! – strillò mentre gli occhi iniziavano a diventare rossi – COME HAI POTUTO FARMI QUESTO?
- Naraku, aiutami! – gridò disperato Sesshomaru.
- Temo dovrai cavartela da solo, sai? Io ci tengo ai miei connotati. Ti sostengo spiritualmente, eh – rispose Naraku allontanandosi di qualche passo.
Inuyasha tossicchiò riportando l’attenzione su di sé, e si rimise ad urlare.
- CE L’HO CON TE, NARAKU, NON CON LUI!
Le labbra di Naraku si strinsero mentre si pietrificava. Quindi si sciolse in un sorriso a trentadue denti, rivolto a Sesshomaru.
- Dimentica quello che ho detto, ok? Tuo fratello vuole farmi del male, è tuo dovere aiutarmi!
- INUYASHA! Che significa questa storia?
- Oh, merda – esclamò il mezzodemone mentre la sua aura demoniaca svaniva. Kagome stava arrivando di gran carriera, dove fosse scomparsa fino a questo momento non si sa e non si saprà mai. Sesshomaru e Naraku fecero entrambi un artistico ed elegante gesto dell’ombrello alla volta di Inuyasha.
- Mi tradisci davvero, Inuyasha! – strillò Kagome, in lacrime – Con quello, poi! Potevi dirmi che eri gay, cazzo! Io pensavo che te la facessi con Kikyo!
Quest’ultima passava ignara sullo sfondo; a quelle parole si fermò con aria stralunata.
- Ma che cazz… che diavolo c’entro io?
- Niente, ma fa sempre figo tirarti dentro, sai com’è – spiegò Kagome. Kikyo provava una gran voglia di metterle una freccia su per un determinato posto, ma si trattenne di fronte all’interessante spettacolo di un Inuyasha in crisi per amore.
- Kagome rompe il cazzo, Naraku mi tradisce, mio fratello se ne va con lui, non c’è più nemmeno Jakotsu a distrarmi, io… io devo vendicarmi! – concluse con aria tragica Inuyasha.
- Non ti si addice la parte del vendicatore, sai? – osservò Naraku con noncuranza – Sembri più un idiota che saltella in giro cercando di recuperare pezzi di qualcosa.
- Appunto, qualcuno spacchi la Sfera dei Quattro Spiriti, ho bisogno di un antistress.
- Ora nessuno ne ha voglia.
- Oh beh, sappi che mi farò sentire, Naraku! Farò in modo che venga creato un manga in cui ti ammazzo perché mi hai abbandonato al mio destino!
Si era raccolta una piccola folla composta dai più svariati personaggi, dalla Squadra dei Sette alle emanazioni di Naraku che non c’entravano assolutamente nulla ma che facevano bella figura se partecipavano alla vita sociale. Tutti sembrarono approvare l’idea di Inuyasha e iniziarono a chiacchierare entusiasti proponendosi come co-protagonisti.
- Non avete la minima classe – li freddò Naraku, arrogante – Andiamo, è patetica come storia.
Il gruppo ammutolì.
- Vogliamo mettere Inuyasha innamorato di Kikyo, felice e contento con lei finché non arrivo pure io che le vado dietro e che decido di eliminarli? Magari lei l’ammazzo davvero, Inuyasha lo blocco per un po’ e Kagome lo libera. Poi faccio uno scherzetto a Sesshomaru che così ha la scusa di corrermi dietro per “salvare il suo onore”, lancio qualche maledizione a caso ai co-protagonisti ed è fatta. Magari se voi crepate – e si rivolse alla Squadra dei Sette – posso riportarvi in vita e usarvi come scudo. Sapete, mandarvi in battaglia a crepare senza ritegno.
Seguì qualche secondo di silenzio pieno di attesa. Quindi scoppiò un enorme applauso.
- Che storia!
- Quello sì che è un genio!
- Favoloso!
- Da Oscar!
- Merita del tutto il posto di figone antagonista principale!
Naraku distribuiva piccoli inchini, pavoneggiandosi.
- E che ne sarà del nostro amore, Naraku? – domandò Sesshomaru addolorato.
- Oh, Puccirillo, non preoccuparti. Esistono i camerini per certe cose.
- Giusto, l’avevo scordato.
Uno alla volta si fecero tutti avanti per rifinire i dettagli della storia. In particolare Naraku, assunto il ruolo di regista assoluto, si trattenne a lungo con Miroku.
- Fai parte del gruppo dei protagonisti, ci vuole qualcosa di figo per te – rifletté Naraku.
- Sei tu che devi decidere, mica io!
- Infatti sto pensando. Che ne dici di… mmm, una maledizione genetica che porti alla castrazione istantanea dopo il primo rapporto sessuale dei maschi della tua famiglia?
- Un po’ limitante.
- Vero? Devi avere il culo di mettere incinta la tipa di turno. E se sei gay sei fottuto.
- Purtroppo sì. E se poi nasce femmina? La maledizione finisce.
- Già, ci faccio la figura dell’idiota.
- E anche se tutto va bene e tutti riescono ad avere figli maschi è fin troppo crudele!
- Sì, sarebbe eccessivamente malvagia anche per me una cosa simile.
- Meglio un vortice aspira-tutto che rischi di risucchiare anche me dopo un po’.
- Ehi, sei un mito, Miroku!
Quando tutto fu sistemato, non rimaneva che una cosa da fare: mandare l’input.
 
Rumiko Takahashi si svegliò di soprassalto, folgorata da una nuova idea.  E non seppe mai cosa si celasse davvero dietro alla nascita del nuovo manga che si apprestava a disegnare. Si rese solo conto che avrebbe gasato da morire migliaia di fangirls.
 
 
 

Spazio autrice:
Con Spiderporn, Puccirillo, mamma Fufù, la piastra Bellissima di Imetec, Bankotsu attore di teatro –nelle mie fic questo elemento sta diventando canon–, Kagome logorroica e tutto il resto posso dirlo, finalmente: ho toccato il fondo supremo. Detto questo, vado a seppellirmi *esegue ciò che ha detto* cioè no, dai, rimango solo per dire che quella della piastra mi girava in testa da troppo tempo. Finalmente ho inserito entrambi i miei OTP in una shot, in particolare sono contenta per Bankotsu e Jakotsu, che ultimamente sono un po’ incazzosi perché li sto trascurando, favorendo Sesshomaru e Naraku. So perfettamente che questo è un concentrato di demenzialità assolutamente assurdo; so anche che gli sketch forse si susseguono troppo velocemente e che ho abbondato con i botta e risposta. Questa è una mia scelta stilistica, visto che dialoghi continuamente descritti avrebbe appesantito moltissimo la narrazione, spero di essere risultata espressiva lo stesso. Che altro da dire? Niente, vado a sotterrarmi. Se vi va di commentare questa demenzialità siete i benvenuti.
Un bacio, visbs88. *si sotterra*
   
 
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