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Autore: gaga96    15/10/2011    8 recensioni
Dal testo: "—Beh, almeno sarà al sicuro con noi!— scherzò Damon, ma sapeva che era tutto il contrario.
—Oh, certo!- iniziò ironicamente Bonnie –Dopotutto, sarà solo figlio di un vampiro super-potente e temuto da tanti e dall’ultima discendente della più potente stirpe di streghe, per cui penso che non attirerà per niente l’attenzione!—"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bonnie odiava la matematica. Era sempre stata una frana in quella materia, sempre insicura su che calcolo fare o no. Ma una cosa di cui era sicurissima fin da quando era bambina, almeno, era la distinzione fra i segni della sottrazione e dell’addizione. Per cui, quello che stava osservando con occhi spalancati di sicuro non era un ‘meno’. Oh, no. Era un orribile, spaventoso, fantastico ‘più’.
 
—Oh, mio Dio…—sussurrò, portandosi una mano alla bocca e coprendola. Sentì un enorme stretta alla gola. E adesso? Cosa doveva fare? Sentì un’improvvisa ondata di panico investirla e iniziò a respirare affannosamente. Tutti le avrebbero urlato contro! Elena e Meredith l’avrebbero guardata come se fosse una sprovveduta senza cervello, Matt le avrebbe urlato addosso cose irripetibili e ai suoi genitori sarebbe di sicuro venuto un colpo! E poi c’erano Stefan e Damon! Stefan forse l’avrebbe presa anche bene, ma Damon…Oddio!
Bonnie, dannazione, cerca di rilassarti, si disse. Ma era una parola. Chiuse gli occhi e cercò di calmarsi, rallentando i respiri,  facendoli molto lentamente. Quando le parve di essere tornata lucida cercò di riordinare le idee. Ormai la cosa era fatta! Non poteva tirarsi indietro! L’avrebbe detto a Meredith e ad Elena per prima cosa, così da ricevere dalle sue più fidate amiche un consiglio, il migliore di tutti quelli che in quel momento avrebbe potuto darsi da sola. Dopo di che, avrebbe intrapreso il discorso con Damon, ma solamente dopo essere stata assolutamente sicura che non ci fossero state complicazioni per i primi tre mesi. Sembrava un buon piano, no? Prima Meredith ed Elena, poi silenzio, poi Damon.
—Ok, Bonnie! Un bel respiro e vedrai che andrà tutto bene!— sussurrò tra sé e sé, riuscendo ben poco a tranquillizzare il suo animo in crisi. Dopotutto, cosa c’era da preoccuparsi? Aspettava solamente un bambino dal più grande cattivo e sanguinario vampiro in circolazione, qual era il problema?
“Complimenti Bonnie, in fatto di tranquillizzare te stessa fai veramente schifo!” pensò, sospirando e chiudendo gli occhi. All’improvviso qualcuno bussò alla porta del bagno. Bonnie si mise in allerta!
“Fa che non sia lui, fa che non sia lui, fa che non sia lui…” pregò con tutta se stessa, ma le sue preghiere furono presto infrante da un dolce “Streghetta, tutto ok? Sei in bagno da un’eternità!” del suo ragazzo.
Bonnie andò in panico! Le mani le tremarono e iniziò a boccheggiare. Con le gambe molli e con l’aiuto delle mani, si aggrappò al water e si alzò. Si guardò allo specchio ed ebbe un sussulto: era orribile! Anche un cieco si sarebbe accorto che non stava benissimo in quel momento e Damon era tutt’altro che cieco! Strinse le dita sul lavello e cercò di darsi forza.
“Ok, vai tranquilla! Andrà tutto bene! Non si accorgerà di nulla!” pensò, ma non credeva a nessun pensiero. Fece un lungo respiro e si staccò dal lavello. Spezzò in due la bacchetta che aveva in mano e la buttò nel cestino.
—Eccomi…—mormorò, aprendo la porta del bagno. Davanti a lei, Damon era seduto sul letto della camera e appena lei uscì dal bagno le si avvicinò, ma quando notò l’espressione stravolta di Bonnie si accigliò.
—Tutto ok? Sembra che tu abbia visto un fantasma!— scherzò. Bonnie si sforzò di sorridere.
—No, non esattamente— disse, ma subito si morse la lingua! Damon era già una persona abbastanza sospettosa, se poi lei gli faceva anche capire che qualcosa non andava era la fine. Sperò che Damon non notasse quel particolare, ma ovviamente erano speranze vane.
—Cosa intendi dire?— le chiese, avvicinandosi ancora un po’.
“Sei una stupida Bonnie! Ti sei incastrata da sola! Ora, se gli dici la verità, lo sconvolgerai e potrebbe lasciarti perché è una persona troppo imprevedibile. Oppure se gli dici una bugia, facendo la figura della sporca egoista che non dice neanche al suo ragazzo che sta per diventare padre, Damon ti lascerà sicuramente! Per cui ora la scelta è ardua!” pensò, con una piccola punta di ironia. Si sentì malissimo in entrambi i casi! Se Damon l’avesse lasciata ne avrebbe sofferto troppo…ma era giusto che lui sapesse da subito la verità. Probabilmente sarebbe stato peggio se lui fosse venuto a saperlo da qualcun altro o dopo qualche mese. Per cui, Bonnie optò per la prima scelta. Lo guardò dritto negli occhi e iniziò a torturarsi le mani, in preda al panico. Da dove cominciare?
“‘Damon, vedi di mettere la testa a posto perché fra nove mesi sarai papà!’…no, troppo violento! Devi essere dolce, delicata e gentile, sennò la notizia lo sconvolgerebbe ancora di più. ‘Damon, io ti amo, ma alcune volte succede che non tutto va secondo i propri piani. E infatti succedono cose che…’ no, troppo lungo e sofisticato. ‘Damon, sono incinta!’…già meglio, ma troppo diretto. Forse una cosa tipo…”
—Allora?— esclamò Damon. Bonnie si scosse dai suoi pensieri e si inumidì le labbra. La gola le diventò improvvisamente secca. Iniziò a torturarsi con la mano sinistra l’indice destro.
—E-ecco, v-vedi…—balbettò. Era agitata e la voce le tremava un po’. Damon si accigliò ancora di più e la guardò con occhi sospettosi che Bonnie non riuscì a reggere, abbassando i suoi.
—Vedi Damon, io sono…come dire…—si schiarì la gola. “Accidenti!” Il cuore le pulsava da morire e lo sentiva in gola, mentre le guance e le orecchie diventavano un tutt’uno di colore coi suoi capelli.
—Bonnie, parla! Mi sto preoccupando!— le rispose e Bonnie sapeva che diceva il vero perché l’aveva chiamata senza nomignoli.
—Ok, ecco, io sono…—fece una piccola pausa. Prese un bel respiro e ricambiò lo sguardo serio di Damon e con una sicurezza che nemmeno lei si aspettava di utilizzare, disse:
—Damon, sono incinta.
 
 
—Cosa? Tu sei che cosa?— esclamò Damon, spalancando gli occhi e allontanandosi di un poco da lei. Bonnie sentì un campanello d’allarme suonarle in testa. Non era un buon segno quel brusco allontanamento da lei.
—Damon, non fare così, ti prego!— lo supplicò, allungando una mano e toccando il suo braccio. Damon aveva un’espressione stupita, shoccata e piuttosto preoccupata, ma sembrava che non avesse esattamente realizzato ciò che Bonnie gli aveva detto.
—Ma…vuoi dire che sarò padre?—sussurrò, come se quelle parole non dovessero essere sentite da anima viva. Bonnie si morse un labbro.
—Sì, Damon! Diventeremo genitori!— gli disse, prendendogli entrambe le mani e cercando di metterci un po’ di entusiasmo, ma quello non arrivò. Damon assunse un’ espressione un po’ spaventata e lei notò che aveva irrigidito la mascella e ciò la fece rabbrividire.
—Damon…—sussurrò, ma lui la interruppe.
—Bonnie, ma…non posso essere padre! Insomma, guardami! Sono un vampiro! Un assassino spregevole che uccide la gente e, sinceramente, non mi ci vedo proprio a cambiare pannolini e a raccontare fiabe della buonanotte ad un bambino!— disse Damon, innervosendosi di parola in parola e alzando un po’ il tono di voce. Quella frase detta in quel modo fece andare su tutte le furie la ragazza che dimenticò in un secondo di essere dolce, delicata e gentile. Staccò le sue mani da quelle di Damon e strinse i pugni.
—Non fare l’immaturo, Damon! Non mi interessa niente se non ti ci vedi o se sei, anzi eri, un assassino! Ok? E non venirmi a dire che non puoi essere padre, perché puoi eccome! Non stiamo parlando del bambino di una tua amica! Stiamo parlando del nostro bambino, il quale sarà parte di me e di te e io voglio che viva una vita felice! Tu non ti senti pronto? Perfetto, neanche io e ho una paura immensa perché non ho idea di come gestire le cose ma assolutamente non voglio che ci sia un’aura di negatività sempre accanto a lui o lei quando sarà nato! Quindi fammi il favore di dire adesso, seduta stante qual è la tua decisione, perché non rinuncerò a questo bambino! Ti amo da morire e lo sai benissimo, ma amo già anche questo bimbo e non voglio rinunciarci! Quindi ora dimmi se sei disposto a stare con me e a cambiare pannolini e a raccontare le favole della buonanotte un giorno, oppure se non sei disposto a prenderti questa responsabilità e non mi ami tanto quanto dici, allora vattene ora! A te la scelta!— gridò. Si sorprese delle sue stesse parole e soprattutto di piangere. Si asciugò le lacrime velocemente e si voltò, dandogli le spalle, tentando di calmarsi. Le mani tremanti si bagnarono subito di lacrime che Bonnie non riusciva a controllare.
—Bonnie…—
—Decidi!— lo ultimò, singhiozzando. In quel momento, la ragazza sperò per la prima volta con tutta se stessa e in modo così forte che Damon le si avvicinasse e la stringesse a sé, dicendole subito che non l’avrebbe mai e poi mai abbandonata e che comunque la notizia di avere un bambino lo aveva reso felice. Ma così non fu. Per qualche secondo non sentì rumore e capì che se n’era andato. Cominciò a piangere più forte. Era quello che temeva, ma il bambino faceva parte di lei e lei era sua madre. Non ci avrebbe mai rinunciato. Ma il suo cuore, in mille pezzi, cercava disperatamente di tranquillizzarsi, mentre la sua mente le diceva che aveva fatto la cosa giusta, che sarebbe stato più difficile se la cosa si fosse portata avanti nel tempo. Stava per accasciarsi per terra, quando un braccio muscoloso e forte la cinse a sé e sentì un freddo petto dietro di sé.
—Bonnie, non intendevo farti arrabbiare così! E’ solo che la notizia mi ha completamente dissestato e ho scelto male le mie parole, ma ti giuro che il significato non era quello che hai inteso tu. Ti amo, lo sai. E se diventerò padre, ok! Ho, anzi, abbiamo distrutto demoni invincibili, penso che un po’ di pianti e pannolini sporchi siano una cosa gestibile— disse, appoggiando il mento sulla spalla di Bonnie, la quale, commossa e sollevata da quella sorpresa, gli baciò una mano che la cingeva.
—Ma mi prometti una cosa?— le sussurrò all’orecchio. Bonnie sorrise.
—Cosa?— chiese, curiosa. Damon le diede un piccolo bacio sulla guancia, poi le disse:
—I pannolini sporchi e troppo puzzolenti toccheranno a te!—esclamò. Bonnie si mise a ridire e in un fluido movimento si girò e baciò il suo vampiro, che presto avrebbe preso il nome di ‘papà’!
 
 
Poco dopo, quando entrambi si furono calmati e seduti tranquillamente sul letto, Damon le chiese:
—Come pensi di dirlo agli altri?
Bonnie lo guardò. Il suo sguardo era impassibile, ma non freddo. Aveva assimilato la notizia e ora il clima di entrambi si era calmato. Ma quella domanda costituiva una fonte di nervosismo per entrambi, visto che entrambi sapevano che annunciando una simile notizia, sarebbe esplosa una bomba nucleare all’interno del gruppo. Era già stato complicato per gli altri accettare l’idea che la piccola e tenera Bonnie si fosse messa insieme al grande e bastardo Damon, ma soprattutto che quest’ultimo dimostrasse un profondo amore nei confronti di lei. Ed entrambi erano sicuri che la notizia non era ancora stata del tutto digerita dai membri del gruppo, nonostante fossero insieme da quasi un anno.
Ripensando a tutta la baruffa che era venuta fuori quel giorno, a Bonnie venne quasi un conato di vomito nel pensare che quella baruffa non sarebbe stata niente in confronto a quella che sarebbe scoppiata per quella notizia.
Sbuffò.
—Speravo fossi tu a dirlo!— disse, accarezzando distrattamente una mano di Damon.
—Io? Uccellino, sono i tuoi amici! Io li considero meno di quel cestino!— ridacchiò. Bonnie sorrise perché almeno uno di loro due riusciva a fare delle battutine in quel clima. Ma sapeva benissimo che sotto-sotto, anche Damon era piuttosto nervoso al pensiero di dover raccontare tutta quella faccenda a Dith, Matt, Elena e soprattutto Stefan.
Nessuno dei due parlò per qualche secondo, fino a che Bonnie, sinceramente curiosa, fece un domanda:
—Come ti piacerebbe chiamarlo? Il bambino, intendo. Maschio o femmina—
Damon alzò lo sguardo su di lei e sembrava quasi che quella domanda lo avesse sciolto, come neve al sole. Il suo sguardo si rilassò e si addolcì impercettibilmente e se qualcuno lo avesse visto per la prima volta così, probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto, di quel cambiamento. Ma Bonnie conosceva benissimo le espressioni del suo bel vampiro e le si strinse il cuore di felicità nel vederlo così preso!
—Beh, sinceramente non ci ho mai pensato! Ma mi piace molto Donnie*, o Willow. Se fosse un maschio, William oppure Ian**. Tu?—
Bonnie sorrise.
—Willow mi piace molto! Se fosse un maschio, Ian penso che sarebbe perfetto— rispose la ragazza, stringendo fra le dita le dita fresche del vampiro. Sarebbe stata dura, ma in quel momento sapeva che insieme ce l’avrebbero fatta.
—Beh, almeno sarà al sicuro con noi!— scherzò Damon, ma sapeva che era tutto il contrario.
—Oh, certo!- iniziò ironicamente Bonnie –Dopotutto, sarà solo figlio di un vampiro super-potente e temuto da tanti e dall’ultima discendente della più potente stirpe di streghe, per cui penso che non attirerà per niente l’attenzione!—
Damon la guardò negli occhi e lei potè giurare di aver scorto, per un secondo, un’ombra di preoccupazione, che subito si tramutò in qualcosa di impassibile. Probabilmente aveva pensato la stessa cosa, ma dirla ad alta voce faceva paura ad entrambi. In quell’istante, Bonnie capì che anche Damon, nonostante la sua reputazione di bastardo incosciente e irresponsabile, si era già affezionato a quel piccolo esserino che stava già crescendo dentro la sua ragazza e avrebbe fatto di tutto pur di proteggere sia lei che il piccolo.
Bonnie si morsicchiò il labbro. Nonostante tutto, era davvero agitata per quella situazione e, ne era sicura, anche Damon non era per niente tranquillo.
—Penso che domani mattina dovremo dire loro ciò che è…successo— mormorò la strega. Damon respirò profondamente.
—Bah, per me potrebbero anche starne all’oscuro per tutta la durata dei mesi. Diciamo che di loro, ora, non me ne potrebbero importare meno!— disse, sdraiandosi sul letto, accanto alle ginocchia di Bonnie. Si mise le braccia sotto la testa e osservò il muro. Bonnie lo guardò in viso e abbassò gli occhi sulle mani che aveva in grembo e deglutì.
—Sì, lo so, ma si tratta pur del nipote di Stefan. Non penso che gli farebbe piacere saperlo dopo sei mesi, e nemmeno a tutti gli altri.  Penso che dirlo subito sia la cosa migliore—
Damon non le rispose, ma si limitò ad annuire con la testa. Bonnie sperò che non fossero brutti segni, quelli. Che non si stesse già tirando indietro.
“Bonnie, è sconvolto quanto te da questa notizia! Lascia che l’assimili con calma. Andrà tutto bene!” si consolò. Sì, sarebbe andato tutto bene.
Si distese accanto a Damon, osservando anch’essa il soffitto. Aveva il respiro accelerato per tutta la tensione e l’ansia che provava in quel momento.
—Andrà tutto bene, vero?— mormorò. Damon tolse le braccia da sotto la testa e passò un braccio sulle spalle di Bonnie, attirandola a sé.
—Andrà tutto bene— le sussurrò, guardandola negli occhi e dandole un leggero bacio sulla fronte.
 
 
 
 
Note:
Buongiorno a tutti! E’ un po’ che non scrivo, e mi dispiace per chi segue la storia “Your Love” che non è stata più aggiornata! Veramente, mi dispiace, ma per quella fic non ho proprio più ispirazione e non so quando l’aggiornerò! Comunque, in questo periodo ci sono tante Donnie che presentano Bonnie incinta e mi è venuta così l’ispirazione! Pensavo di fare un seguito, nel caso questo primo capitolo piacesse. Spero che sia così, spero di ricevere le vostre opinioni in merito, perché mi sono veramente impegnata^.^!
Vi ringrazio! Un bacione!
 
gaga96
 
*  ** : beh, per il nome Donnie, non c’è spiegazione^.^ Penso l’abbiate capito da sole! Per chi non ha mai visto il telefilm, Ian è il nome dell’attore che interpreta Damon, che è veramente fenomenale, sia come aspetto (Ihihih!) sia come attore!

 
 
 
 
   
 
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