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Autore: Lorelei95    15/10/2011    11 recensioni
E se improvvisamente il nostro Dobe diventasse un bastardo spietato e gelido? E se il nostro Teme diventasse un idiota chiacchierone? Cosa accadrebbe? Scopritelo!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Io non ho idea di come scusarmi -ancora- per questo immenso ritardo. Mi sento in colpa con voi perchè siete qui che aspettate magari bramosi di leggere questa storia e io non sono puntuale coi tempi...

Per questo voglio ringraziarvi tutti, dal primo all'ultimo, poiché leggete quello che scrivo e perdendo un po' del vostro tempo per me e questo mi entusiasma ogni volta che posto e che ricordo come sono entrata in questo mondo. Non posso fare nient'altro se non ringraziarvi dal più profondo del mio cuore e lasciarvi leggere questo capitolo che, spero, vi piacerà. Con un inchino concludo questo mio omaggio, con sincerità e infinita gratitudine. Siete voi che mi date la forza di scrivere e non potrò mai ricompensare questo grande aiuto.

Grazie
, a voi tutti che mi rendete importante. Lorelei95(alias Chiara)


Capitolo Sedicesimo: Hentai, Sakè, Rivelazioni E Attrazione

Bè, che dire, la prossima volta non avrebbe accettato nemmeno pagato di seguire quell'idiota di Kiba, visto che ora si trovava al cospetto di un individuo poco raccomandabile e dalla dubbia sanità mentale.

Anche Sasuke non era messo meglio sotto quell'aspetto, siccome aveva violato un domicilio privato consenzientemente, ma di sicuro quell'uomo era tutto fuorché normale.

Prima di tutto, l'aveva fatto sedere in salotto e poi, come se nulla fosse, aveva preso a leggere delle riviste che ricordavano vagamente il porno, lasciandolo solo a se stesso.

Il moro, dopo aver aspettato diverso tempo in silenzio, aveva provato a scappare dalla casa ma Jiraya -così aveva scoperto che si chiamava- l'aveva subito riacciuffato e colpito in testa col giornale arrotolato, esordendo con un: “Ma ti pare il caso di farmi sprecare in questo modo il Konoha play boy? Io non l'ho certo comprato per questo!”.

Sasuke allora si era fatto piccolo piccolo ed era tornato a sedersi, attendendo il momento dell'interrogatorio con un filo di paura, ma i minuti passavano e l'altro non s'azzardava a parlare, al massimo alzava gli occhi dalla rivista giusto un paio di secondi per controllare se fosse ancora là.

L'Uchiha quindi perse la pazienza e sbottò, poggiando le mani sul tavolo con forza:-Basta! Sono stanco di restare qui! E' inutile che tenti di farmi parlare, convinto che io ceda! Se proprio devi, muoviti a chiamare la polizia! Se ti fossi deciso a farlo prima magari a quest'ora saresti riuscito a catturare anche i miei amici!-

L'uomo dai capelli bianchi chiuse il magazine e lo poggiò con delicatezza sul ripiano basso, grattandosi svogliatamente il mento e affermando:-E così i tuoi complici sarebbero dei tuoi amici... Interessante, questo ci faciliterà quando cercheremo di rintracciarli.-

Il moro si morse il labbro, rendendosi conto di essersi tradito da solo mentre l'altro ricominciava a parlare:-Primo, il mio nome è Jiraya Namizake e dovresti almeno dare del lei ad una persona adulta e soprattutto che non conosci; secondo, sarei anche disposto a non denunciarti insieme ai tuoi degni compari.-

Sasuke rimase sorpreso e dovette chiudere ed aprire più volte la bocca prima di riuscire ad elaborare una frase.

-Perchè farebbe questo? Noi siamo entrati in casa sua di nascosto...-

-Ah! Per così poco? Non avete rubato né rotto nulla e se Naruto non lo saprà non ne soffrirà, e voi con lui ovviamente.-

-Lei conosce Naruto?!- L'Uchiha era sempre più sbigottito, anche se un filo di logica c'era in quella faccenda, in fondo si trovava in casa della Volpe e di certo non senza il suo permesso.

-Certo, quella Volpaccia è mio nipote!-

L'altro ridacchiò: non aveva mai sentito nessuno parlare con così tanta libertà e sfacciataggine di Naruto tranne... lui no?

-Scusi, ma come può essere suo zio se non avete lo stesso cognome?- (Lampo di intelligenza diamine!O_o nd me)

-Io sono il fratello di suo padre ma Naruto ha preso il cognome della madre, era stato scelto così dai suoi genitori.-

Sasuke assorbì la notizia quando Jiraya aggiunse:-Cambiando discorso invece, tu devi essere un suo compagno di classe.-

-Come? Da cosa lo capisce?!- Sasuke era spaventato, Naruto gli avrebbe reso una vita di inferno se avesse scoperto che era stato lui ad intrufolarsi in casa sua!

-Avete la stessa età, in più credo di aver già visto te e i tuoi colleghi un paio di volte a scuola quando andavo da quella tettona di Tsu....-

Si fermò e si corresse, grattandosi la testa con fare ingenuo.

-Da quella cara donna della preside volevo dire!-

-Ah, capisco, io la preside l'ho visto solo una volta per ora.-

-Non sai che spettacolo!!!! Cioè, volevo dire, che chiacchierate interessanti che ti sei perso... Comunque questa piccola tua bravata rimarrà un segreto fra te e me se mi prometti che diventerai amico di Naruto.-

-Cosa??! Ma è una cosa impossibile! Non dirà sul serio?! Un Teme come lui non lascerà mai che un Dobe come me diventi suo amico!-

Quello sogghignò. -Non dovrai solo diventare suo amico, ma il suo MIGLIOR amico. Sei anche sulla buona strada sai, Sasuke?-

-Lei sa il mio nome?-

-Ovviamente, Naruto torna spesso a casa infastidito a causa di un certo Dobe di nome Sasuke e tu ti sei appena definito tale, dubito che Naruto intendesse altri.-

L'Uchiha mise il broncio, incrociando le braccia e facendo l'offeso.

-E se io non facessi ciò che lei mi ha chiesto?- Borbottò a bassa voce.

-Naruto saprà quello che hia fatto e non serve certo che ti illumini su cosa ti accadrà dopo..-

Sasuke inghiottì a vuoto; sapeva che Gaara, sotto specifico ordine della Volpe, gli avrebbe spezzato le gambe mentre il biondo spiegava il gesto con “Così non avrai più la tentazione di scavalcare le recinzioni di casa altrui”. Sapeva anche però che l'impresa che gli proponeva Jiraya era pressochè impossibile, ma forse era l'unico modo per conoscere veramente il Teme. Con la benedizione dello zio, magari avrebbe avuto qualche informazione in più sul conto del biondo e così sarebbe riuscito più facilmente a mantenere la promessa fatta ad Haku e a se stesso. Avrebbe abbattuto il muro invisibile che si ergeva attorno.

-Perchè mi chiede questo?- Domandò con una punta di ingenua curiosità, mordicchiandosi il labbro.

L'uomo allora si versò un bicchierino di sakè che Sasuke, distratto da altro, non aveva notato.

Bevendolo con calma disse:-Ho come la sensazione che Naruto si lascerà avvicinare da te e poi ha bisogno di amici sinceri, veri, che lo smuovano nella sua freddezza e gelidità.-

-Ma perchè me?-

-Oh, sta tranquillo che tu sei certamente la persona più adatta per questo...-

Ovviamente non gli disse di averlo scorto a braccetto col nipote, la sera prima, vestito da donna. L'aveva sorpreso che Naruto fosse così tranquillo e rilassato, ma immaginava che Sasuke non conoscesse l'identità del suo accompagnatore e probabilmente il biondo l'avrebbe ucciso se quello fosse venuto fuori a causa sua.

-Immagino ma io...- Non finì il discorso che percepì il rumore di una parte aperta e poi successivamente chiusa, seguito da dei passi cauti e posati.

A Sasuke apparì il biondo e non gli sembrò mai così bello come in quel momento. (Non dire queste cose che mi vergogno!>.< nd Sasu)




***______*** ***_______*** ***______***




Aveva fatto prima del previsto, perchè Gaara sembrava troppo perso nei suoi pensieri ed era effettivamente inutile parlare con lui quando era in quello stato, disatrtto dall'osservare il suo letto sfatto, come se potesse rivedere dall'esterno ciò che ci era accaduto.

Il biondo sbuffò, essendo solo e senza doversi controllare dagli occhi curiosi degli altri, pensando che era stata tutta un'enorme perdita di tempo e che avrebbe potuto studiare le strategie di gioco dell'Akatsuki in quel lasso di tempo.

Entrato in casa, notò un basso discutere, cosa molto rara perchè le uniche compagnie di cui si attorniava suo zio non stavano certo a parlare, non era mica quello il loro lavoro. (Io non vado con donne dai facili costumi, nipote!!! nd Jiraya) (Ma io mica ho nominato quelle U_U nd Naru) (Era sottinteso però, dai! Ci sono arrivato pure io! Nd Sasu) (Addirittura?O_O nd me) (“-.- nd Sasu)

Si mosse lento, mentre si sbottonava il cappotto, addentrandosi nel salotto e pietrificandosi alla vista di Sasuke. Quello reagì allo stesso modo, arrossendo ma non staccando lo sguardo dal suo.

Il cuore di Naruto cominciò a pompare più velocemente mentre le mani cominciavano a sudare e le gambe diventavano molli. Non si era mai sentito così indifeso e vulnerabile, convinto che il ragazzo l'avrebbe riconosciuto da lì a poco nel Principe Mascherato, allontanandolo e incolpandolo di aver giocato con lui.

Eppure tutto era fermo, il moro non accennava né a parlare né a muoversi e la Volpe non poteva far altro che nascondere come poteva i tremiti di paura che lo scuotevano, mentre affondava sempre di più nei mari neri dei suoi occhi. Lo trascinava sempre più a fondo una forza irrefrenabile e inestinguibile, assorbito dalle stesse emozioni che la notte precedente avevano mosso i suoi passi, che l'avevano costretto a stringerlo tra le braccia e che l'avevano guidato nel mentre che lo baciava, assuefatto dal suo profumo decisamente femminile su un corpo mascolino e solido, nascosto in abito rosso lussuria.

Non aveva fatto altro che a pensare a come sarebbe stato il sapore dell'Uchiha, dopo averlo abbracciato tutta la notte e a come sarebbe stata tiepida e bagnata la sua pelle per la loro sfrenata passione.

Aveva dato sfogo ai suoi impulsi più irrazionali, protetto da una maschera che lo rendeva irriconoscibile e che gli permetteva di non essere la Volpe o Naruto Uzumaki, ma semplicemente un ragazzo, cresciuto troppo in fretta che aveva chiuso tutti i suoi sogni in un anonimo cassetto nel quale li aveva fatti marcire di sua spontanea volontà. E ora non voleva doverli farli sparire nuovamente, non voleva riprendere il suo ruolo di calcolatore, ma questo non se lo poteva permettere.

Se solo Sasuke non avesse provato ad aprire il lucchetto con la chiave della sua semplicità non gli avrebbe mostrato nuovamente la sua debolezza, il suo vero io, e per questo lo detestava. Gli avrebbe fatto capire che lui non era un suo amico, che lui non aveva sentimenti, che aveva solo obbiettivi (Vendetta? Strano sentirlo dire da Naru! Nd me) e che non erano sullo stesso piano. Gli avrebbe fatto piangere lacrime amare, l'avrebbe illuso e gli avrebbe spezzato il cuore in tanti pezzi, tanto piccoli che non sarebbe riuscito a raccoglierli. Avrebbe fatto la fine del suo specchio, fracassato dalla sua ira.

Il suo flusso di pensieri fu interrotto bruscamente dal ciarlare dello zio.

-Ah! Naruto! Finalmente! Cominciavo a pensare che non saresti più in tempo come ti avevo detto.-

-Eccomi...- Replicò freddamente l'altro, cercando di incenerire l'Uchiha con lo sguardo, in modo tale che sparisse dalla sua vista e anche dalla sua vita possibilmente.

-Hai visto che abbiamo un ospite?- Domandò, stringendo per una spalla il moretto, il quale sobbalzò al contatto.

-Vedo... Che cosa ci fa lui qui?-

Jiraya rispose con noncuranza. -E' venuto per quella famosa ricerca di cui mi avevi parlato che vi aveva assegnato Kakashi. Non è vero, Sasuke?-
Quello si riscosse. -S..sì certo, il signor Jiraya ha ragione.-

-Visto nipote? Tutto a posto! E ora filate a fare sto lavoro, immagino che Kakashi sarà molto curioso di sapere cosa caverete da questa ricerca sulla nascita dell'erotismo.-

Naruto alzò le spalle, rispondendogli con:-Ma perchè non ce la fai te, scusa? Sei tu che hai scritto quei libri che legge Kakashi, se è così depravato è solo colpa tua, dovresti prenderti le tue responsabilità.-

Jiraya allora si infervorò mentre a Sasuke uscirono gli occhi fuori dalle orbite; cosa?! Era solo a causa di quel vecchio pervertito se a loro era toccata una ricerca simile?!!! Ma l'avrebbe strozzato!

-I miei libri sono arte! Non provare ad insultarli! E' con quello che campo, moccioso! E tu sopravvivi anche grazie a me!-

-L'hai detto tu,- rispose a tono il biondo, imboccando le scale- ANCHE grazie a te, ma per il resto me la sono sempre cavata da solo...-

L'uomo divenne di mille colori ma non commentò oltre, facendo dei profondi respiri e calmandosi, più o meno. Poi guardò Sasuke che era rimasto con lui e che si guardava intorno spaesato, senza sapere cosa fare e sussurrò, in maniera che l'udito satellitare del nipote non li scoprisse:-Allora moretto, che vuoi fare? Vuoi che Naruto venga a sapere quello che tu e gli altri due ragazzi avete fatto o preferisci tentare di soddisfare la mia richiesta? Nessuno ti obbliga.-

-Ma questa è una minaccia bella e buona!! Non può comportarsi così!- Si oppose Sasuke, sempre tenendo la voce relativamente bassa.

-Puoi sempre rifiutare, poi se ti accadrà qualcosa di spiacevole sarà tutta colpa del mio caro nipotino.- Jiraya sorrise, già conscio della vittoria.

-E va bene!! Ma sappia che lei è un mostro! Ah, e voglio anche che faccia metà di quella stupida ricerca dataci dal sensei visto che è tutta farina del suo sacco!-

Detto questo si incamminò a passo di marcia su per le scale, pronto per una piacevolissima conversazione con il Teme, che sembrava anche più irritabile del solito! (In stile: “Non aprite quella porta, perchè dietro c'è Naruto”.. nd me) (E non Chuck Norris! Nd Jiraya) (Poi non ti lamentare però se verrai colpito dal calcio rotante ù_ù nd me) (*cade a terra svenuto con un'impronta di scarpa sulla fronte e un biglietto* nd Jiraya) (Tò! Un biglietto!*raccoglie* Dice: “Oggi sei stata scelta per non essere colpita dal mio calcio rotante, ma ricorda di non pronunciare il mio nome invano” firmato Chuck Norris, alias Dio. E questo chi lo dice a Hidan? Nd me) (FUUUUUUUUUUUUUUUUUUU! Nd Hidan) (Ecco, come non detto -.- nd me)

Jiraya allora ridacchiò, tornando alle sue riviste e al suo sakè, aspettandosi a breve i suoni di una sonora scazzottata. Oh sì, quei due sarebbero diventati grandi amici, se lo sentiva!




***______*** ***_______*** ***______***




La mano tremò un poco prima di appoggiarsi sulla maniglia.

Aveva fatto tanto di quel casino salendo le scale e ora si vergognava a bussare per entrare? Sicuramente Naruto sapeva che era lì dietro, ma se fosse entrato senza il suo permesso come minimo gli avrebbe lanciato contro un taglia carte assolutamente affilato che l'avrebbe ucciso-o qualche altro oggetto contundente-.

Rimase lì fermo per qualche minuto, fino a quando non si formò una cappa nera di depressione sulla sua testa; non aveva il coraggio di infastidire il Teme! Ma che gli stava succedendo? Forse era perchè quando l'aveva visto in salotto si era quasi affogato con la sua stessa saliva per cotanta bellezza? Bè, molto probabile, ma era meglio se non ci pensava.

-Entra Dobe! Prima che tu faccia la muffa fuori dalla mia porta e, siccome in questa casa non ci sono i servetti che puliscono, saresti gentilmente pregato di muovere il tuo culo e di tirare fuori le palle, coniglio!-

L'Uchiha si alterò ed entrò come un uragano nella stanza. -Non osare darmi del Dobe, Teme!!! E non sono un coniglio! Stavo semplicemente ammirando il legno intarsiato della porta!-

Naruto lo guardò accigliato, facendogli notare che, no, non era intagliata la porta essendo liscia come il culo di un bambino.

-Tu non ne sai niente di 'ste cose!- Sentenziò il moro, sedendosi come se fosse a casa sua sul letto dell'altro.

Uzumaki sospirò, cercando la pace interiore ma, si sa, stiamo parlando di Naruto.

-Senti, nevrotico, pappamolle, moro, esagitato o ti metti nell'ordine di idee che dobbiamo fare questo lavoro insieme e, credimi, piuttosto che lavorare con te mi impiccherei volentieri o puoi pure andartene ad infastidire qualcun altro!- Naruto ormai aveva alzato la voce e stava urlando: tutta l'agitazione, la collera verso l'altro e soprattutto verso se stesso lo stava uccidendo e l'unico modo per liberarsene era sfogare tutto ciò su qualcun altro, ergo Sasuke.

-Se vuoi ti posso aiutare! Per legare una corda intorno al collo ci sto presto, soprattutto se il collo è il tuo!!-

-E' questa la tua decisione?- Il biondo fece scrocchiare le nocche. -Tu non hai idea di quanto mi divertirò a farti sanguinare!-

-Fatti sotto, Teme! Ti farò vedere chi è il pappamolle!-

E così cominciarono a picchiarsi, rotolandosi sul letto e facendo cadere gli oggetti dalle mensole, senza preoccuparsi di niente che non fosse l'avversario, per cui entrambi erano attratti. Il problema era accettarlo.


Intanto Jiraya sorrideva, bevendo il suo sakè e ascoltando i gemiti di dolori dei due ragazzi, con accanto a sé la cassetta del pronto soccorso, aspettando di doverla usare.


P.S. Eccomi di nuovo qui, primo per spiegare il titolo che è un mix di tutti gli elementi che mi hanno colpito nel capitolo(perchè sennò non avrei saputo come chiamarlo), secondo per scusarmi della demenzialità dell'ultima parte del testo, essendo io appresso al capitolo da oggi alle 3 pur di aggiornare. Ah, scusate anche gli errori, se ce ne sono perchè non ho tempo per controllarli. Spero di avervi divertito, io mi sono sfogata e sono contenta di essere tornata!

Alla prox, anche se non so quando! Ciaoooooo!

  
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