La vendetta; Cook.
Cook guardò negli occhi l'assassino, con decisione. Non poteva credere a ciò che era accaduto.
Non poteva credere di essere lì, di aver scoperto una terribile verità. Proprio lui, James Cook,
quello che appariva sempre deciso e lontano dalle emozioni umane, stava provando terrore,
incredulità e rabbia dopo aver trovato gli indumenti insanguinati del suo migliore amico.
Aveva capito subito cosa fosse accaduto, e la realtà l'aveva trafitto, come una lama, lacerandolo.
L'aveva lasciato senza parole.
“Mettiti in ginocchio, per piacere” lo incitò il Dr. Foster, che a sua volta lo guardava negli occhi,
mentre impugnava una mazza. 
Cook si chiese se il suo amico fosse stato assassinato con quella stessa arma , per un motivo che neanche sapeva.
Poi rizzò la schiena, come se volesse dimostrare che non si sarebbe mai messo in ginocchio davanti a nessuno, 
tanto meno davanti a uno psicopatico, scacciando gli ultimi pensieri che gli stavano girando per la testa. 
Decise in un secondo cosa avrebbe fatto. Costasse quel che costasse, avrebbe vendicato Freds.
“Non credo tu sappia chi sono” rispose, continuando a tenere occhi fissi in quelli del dottore, senza battere ciglio.
“Una nullità.”
“Sarò una nullità. Una persona senza giudizio. Un bambino. Un criminale..ma tu hai ucciso il mio amico.” 
Fece una pausa, raccolse le forze e cercò di concentrarle tutte, dentro di sé. 
La rabbia stava crescendo dentro lui, talmente tanto che non poteva più lasciare spazio alle parole.
Avrebbe dovuto agire, anche sapendo che questo avrebbe incasinato ancora di più la sua vita. Avrebbe agito lo stesso.
“E.. sono Cook.” Caricò il pugno e lo assestò direttamente in faccia all'assassino. Lo fissò, mentre si copriva il volto. 
Non si sarebbe fermato, a quel punto. Si lanciò di nuovo su di lui, per non lasciargli neanche un attimo necessario per reagire. 
Avrebbe portato a termine la sua vendetta.