L’amore
si odia.
(ovvero
perché sostenere la Tetsuya/Doremi)
~
Capitolo 1 ~
L’ennesima
delusione. L’ennesimo fiasco.
Mia
sorella mi dice sempre che non riuscirò mai a concludere qualcosa di buono, che
avrò sempre e soltanto delle delusioni d’amore. Puntualmente mi arrabbio,
sbuffo e batto i piedi a terra contrariata, ma, in verità, è in momenti come
questo che mi rendo conto che non ha tutti i torti.
Anche
oggi non sono riuscita a confessare tutto ad Igarashi.
Era lì, bello come sempre, col fiatone per la fatica fatta in campo durante
l’allenamento. Mi è passato accanto, a mezzo metro di distanza, ed io me ne
sono stata incollata alla parete con quella maledetta lettera stretta tra le
mani, a tremare, a spronarmi mentalmente, ma è stato tutto inutile. Non ho
mosso un passo, come al solito.
Questa
storia si ripete ormai da settimane, anzi, forse anni, dato che succede lo
stesso con qualsiasi bel ragazzo che mi capiti a tiro.
Mi
è venuta anche la stramba voglia di diventare una strega, pur di raggiungere il
mio intento. Insomma, è per una buona causa. Sono una bambina timida. Magari
troverei il coraggio che mi serve, o meglio potrei far sì che Igarashi si innamori di me con la magia.
‹‹E
adesso continua a leggere Doremi.››
Completamente
dimentica di essere in classe, nel bel mezzo di una lezione di letteratura e,
come se non bastasse, totalmente assorta nel mio libro di magia, sobbalzo
quando Hazuki mi inizia a punzecchiare con la matita,
suggerendomi la pagina a cui è arrivato il mio compagno. Sfoglio le pagine del
libro febbrilmente, borbottando un ringraziamento alla mia migliore amica, e
poi inizio a leggere: ‹‹Come riconoscere
una vera strega. Le streghe indossano sempre un paio di guanti, hanno gli occhi
sempre molto arrossati e lo sguardo tenebroso. Inoltre detestano i bambini e…››
Mi
blocco, rendendomi conto della gaffe appena fatta, avendo letto dal libro
sbagliato. La maestra mi fissa quieta, ma leggo nei suoi occhi il solito
barlume severo che la caratterizza.
‹‹Sei
sempre distratta. Va’ fuori!›› mi ordina infatti.
Ma
la sfortuna non è ancora giunta al culmine, perché non esiste che Tetsuya Kotake non si metta a
commentare un mio sgarro.
‹‹Complimenti.
Brava, Domisol.›› mi dice con quel sorrisetto che
proprio non sopporto.
‹‹Non
mi chiamo Domisol! Mi chiamo Doremi!›› ribatto io e
sto già perdendo la pazienza, ma lui decide di infierire ancora.
‹‹È
lo stesso. Tanto rimani una testa di rapa.››
‹‹Zitto!
Chiudi il becco! Come osi insultarmi!!›› gli urlo in un orecchio,
provocandogli, con mio sommo gaudio, uno shock uditivo.
E
per chiudere in bellezza la signorina Seki ci caccia
entrambi.
Preferivo
scontare da sola la punizione. Uffa! Sono la bambina più infelice della Terra!
Era
tremendamente giù di morale in classe. Spero che non le sia successo nulla di grave.
Ora
invece sembra serena. Oddio, per quanto possa sembrare sereno il broncio che
sta mostrando. Ce l’avrà sicuramente con me adesso, visto che non spiccica
parola, ma almeno avrà smesso di pensare ai suoi problemi.
Senza
riflettere, incurvo le labbra e mi spunta un sorriso sollevato e divertito
insieme.
Lei
mi getta un’occhiata truce e borbotta: ‹‹Cos’hai da ridere?››
È
sul punto di versarmi addosso il contenuto dei secchi d’acqua che sta reggendo,
ne sono sicuro, perciò le rispondo: ‹‹Nulla.›› facendo sparire all’istante
l’espressione gioconda, prima che possa portarla ad un tentato omicidio.
Cade
il silenzio e rimaniamo così fino alla fine della punizione, dopo la quale
rientriamo in classe. Mi metto ad osservarla, mentre converso distrattamente
con i miei amici. Hazuki le sta chiedendo qualcosa,
una domanda scomoda a giudicare dalla sua reazione. Un paio di lacrime iniziano
a scenderle sulle guance, poi si alza dalla sua sedia e si mette lo zaino in
spalla.
‹‹Hazuki, vai alla partita al posto mio. Io non me la
sento.›› mugugna tra un singhiozzo e l’altro, ed io sono investito dal
desiderio di andare lì e farle uno sgambetto. Preferisco vederla infuriata,
piuttosto che depressa, perché odio che si pianga addosso in quella maniera. È
snervante.
Mentre
si allontana dall’amica con passo lesto, i suoi libri cadono a terra, uno dopo
l’altro, sfuggendo alla borsa che li contiene.
Che
buffa! Ha messo lo zaino al contrario.
Sogghigno
e non riesco a trattenere l’impellente voglia di farle saltare i nervi.
‹‹Do
re mi fa sol la si do!›› le canticchio, ma non ottengo proprio la reazione che
speravo. Tuttavia la vedo meno mogia mentre, su tutte le furie, fa dietro front
per raccogliere quaderni e libri e per sistemarsi meglio lo zaino. Poi va via
senza proferire parola, non prima di fulminarmi con lo sguardo.
Peccato.
Avrei preferito un mezzo sorriso, data la mia geniale battuta di spirito.
1x01
~
Dal covo segreto dell’autrice
Buonasera
a tutti! Ebbene, prima che parte di coloro che stanno leggendo possano
progettare un omicidio, mi scuso con tutta me stessa. So che state aspettando
il Capitolo 20 dell’altra fic, ma sono incasinata con
lo studio, i corsi all’uni, i blocchi d’ispirazione e
compagnia bella. Ma potete stare tranquilli (credo)! Mi sono sbloccata e
domattina sarò tutta presa da Together, prima di andare a prendere il pullman dopo pranzo
ed andare a seguire le lezioni (che vita!).
Tuttavia
non mi andava di lasciarvi a bocca asciutta questo fine settimana e così, dopo
varie torbe mentali (esiste?), mi sono decisa a pubblicare questa cosa. Si
prospetta una durata infinita anche per questa fic,
data la quantità immane di spezzoni Tetsuya x Doremi,
presenti negli episodi. Sì, perché parte dei capitoli (o quasi interamente)
saranno presi dagli episodi della serie. Esatto, questo sarà una sorta di
documentario, perché io mi avvalgo della facoltà di esporre le motivazioni di
questa coppia con i fatti! *ride*
I
dialoghi saranno riportati come nella versione italiana, perché non ho proprio
idea di dove poter trovare quelli originali, ma meglio di niente. I nomi
saranno scritti invece come in originale, perché io li amo così.
Detto
ciò, la smetto di farneticare e chiedo venia ancora una volta. Grazie a chi mi
segue e mi sopporta.
A
presto!
Vale