Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: GretaTK    17/10/2011    2 recensioni
"Quello era il loro giorno di riposo dopo la conclusione ufficiale del nuovo album, e David, imprecando, si stava chiedendo perché allora il suo telefono di casa squillasse imperterrito, svegliandolo bruscamente e senza dargli pace. [...]
-Pronto?-
-Buongiorno, ehm… c’è David Jost per caso?- domandò una voce femminile dall’altra parte della cornetta.
Era troppo sottile e fragile per essere quella di una donna adulta, ma qualcosa in quel tono determinato ed ansioso nello stesso momento, aveva già una parvenza di maturità intellettuale più che fisica.
-Si, sono io, chi parla?-
-Sono Hanna-
-Mi dispiace, non conosco nessuna Hanna-
-Forse non mi sono spiegata bene. Sono tua figlia Hanna. Io e Lynet siamo appena atterrate ad Amburgo, puoi venirci a prendere?-.
Il silenzio di tomba che ne seguì fu la prova schiacciante di come il fiato di David si bloccò nel bel mezzo della sua gola, così come il cuore."
Tratto dal secondo capitolo.
Spero vi piaccia :) 
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo so, è corto e niente di chè, ma i fatti prenderanno una piega decisiva solo fra qualche capitolo.
Spero comunque possa piacervi :)
Ricordo che qualsiasi commento è gradito, anche non positivo, se costruttivo ;)
Un bacio, GretaTK.


 

Capitolo Primo, E se la speranza fosse la prima a morire?.

-Bene ragazzi, per oggi abbiamo finito!-.
La voce del manager si propagò per la piccola sala insonorizzata, dove i ragazzi avevano appena finito di registrare l’ultima canzone del nuovo album, che sarebbe uscito di lì a qualche mese, probabilmente a febbraio 2010.

-Ben fatto! Siete stati perfetti! Sono molto entusiasta di voi, continuate così e vedrete che vi lascerò più tempo per voi stessi, promesso!-
-Ce l’hai detto così tante volte che ormai non ci crediamo più, Dave- rispose ghignando il chitarrista, stravaccandosi su un divanetto della sala controllo e bevendo un lungo sorso d’acqua dalla sua bottiglietta di plastica.
-Oh andiamo, non è vero che non ho mai mantenuto la parola data!-
-Bene allora, se ne sei tanto sicuro, dicci quand’è stata l’ultima volta che hai lasciato andare Bill a fare shopping, o me e Georg ad una festa privata, o Gustav a pescare. Forza, stiamo aspettando-.
David cominciò a pensarci su, anche se, scavando a fondo nella sua memoria, non ricordava niente di tutto ciò.
-Oh, beh…- cominciò incerto, grattandosi il capo imbarazzato -Forse mi avete fatto arrabbiare e per punizione non vi ho permesso di uscire… d’altronde mi fate sempre sgolare, voi quattro!-
-Non tentare di cambiare il discorso, ora!- si intrufolò nella conversazione il bassista, prendendo posto in parte a Tom.
-Sei colpevole, non ci sono scuse- continuò Bill, sorseggiando un po’ di tè verde bollente per rilassare la gola secca dopo le lunghe ore di canto ininterrotto.
-E tu Gustav, non hai niente da dire riguardo al mio modo di prendermi cura di voi?- chiese scettico David, incrociando le braccia al petto e penetrandolo con lo sguardo.
Il biondino, da ottimo schivo e riservato qual è, non fece emergere nemmeno l’un percento della paura che gli attraversò l’anima.
-Se ora dico il contrario, domani mattina posso andare a correre un po’ al parco?-
-Mhm, probabilmente… accompagnato da un bodyguard, però!-
-Sei il miglior manager del mondo, ed un uomo di parola!-
-Ipocrita- sussurrarono a denti stretti gli altri tre componenti della band, scrutandolo accigliati.
-Comincio ad avvertire Tobias che domani dovrà accompagnarti-
-Fantastico!- esclamò euforico il batterista, prima di ricevere una bottiglia di plastica vuota in testa.
-Ahi! Ma che vi prende?-
-E ce lo chiedi?- chiesero scettici i tre nello stesso istante, mentre un David sorridente lasciava la stanza per dirigersi verso il suo studio, pensando a quanto fosse fortunato ad avere almeno loro nella sua vita ormai vuota e priva d’ogni affetto.
 
Erano passati due anni e poco più da quel concerto a Milano, e la situazione disastrosa in cui riversavano lui e le sue figlie non era cambiata per niente.
Almeno, non ancora. 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: GretaTK