Prologue

-Reno? Ti dispiacerebbe cercare di mangiare con un minimo di grazia?-

-Eh? Come mangiare con un po' di grazia? È così che si mangia, bellezza!-

Dopo aver detto ciò, Reno si infilò in bocca un'altra fetta di pizza senza badare a ciò che Elena gli aveva appena detto.

-Aahh, sei senza speranza!-

Rude la guardo un attimo e fece spallucce, come per dire: “fa sempre così non farci caso.”

Elena sospirò, mise le braccia conserte sul tavolo e ci si appoggiò; Eripensò ai 20 minuti precedenti quando Reno aveva praticamente trascinato a forza lei e Rude nella pizzeria, annunciando che “non poteva sopravvivere un'altra settimana senza a una pizza decente”.

In effetti i Turks mangiavano come i “comuni mortali” (o meglio i comuni SOLDIER, perché del tutto mortali non lo erano) alla mensa della Shin-Ra, dove, si, servivano la pizza ogni mercoledì, ma più che di pizza, sapeva di formaggio rancido, e questo Reno non lo poteva sopportare.

Dopo aver ingoiato l'ultimo pezzo, il rosso assunse uno di quegli sguardi “inespressivi”, che persino su uno come lui, facevano abbastanza paura.

Elena se ne accorse e si tirò su.

-Che c'è?- gli domandò.

Reno sembrò rischiararsi un po'.

-Nulla, è solo che...- fece una pausa -...è tutto così tranquillo, troppo tranquillo-

Lei sembrò contrariata.

-Cosa intendi con tranquillo?-

-Beh, sai..., nessun super cattivone da combattere, mi sembra persino impossibile, yo!-

-Io sto benissimo così invece! Essere perennemente in ansia per qualche attacco, non è proprio una cosa piacevole. Ed oltre a Sephiroth ci siamo pure beccati quei tre pazzoidi-

-Ah, intendi dire i tre cloni platinati? Me li ricordo! Soprattutto quando quello coi capelli lunghi mi ha distrutto la cloche dell'elicottero! Te lo ricordi vero Rude?-

Rude sollevò un po' il capo, e fece cenno di sì.

-Come potrei non ricordarmeli, quasi quasi ci ammazzavano- pensò fra sé.

-Tu sei proprio impazzito, stavano per uccidere me e Tseng!- sbraitò Elena.

Rude sospirò e si rivolse a Reno: -goditi questa tranquillità finché dura-

Proprio in quel momento un rombo assordante, come di un'esplosione, li fece trasalire.

Contemporaneamente i tre si alzarono e si guardarono intorno, per cercare di capire cosa era successo. Alcune persone si erano messe sotto i tavoli, ed un bambino stava piangendo per lo spavento.

Pochi istanti dopo il cellulare di Reno squillò, lui lo prese subito.

-Qui Reno, yo!-

La voce dall'altra parte disse qualcosa, poi Reno rispose ed attaccò.

Elena e Rude lo guardarono in attesa.

-Era Tseng, mi ha detto che dobbiamo andare subito nei sobborghi-

-Dove c'è la chiesa?- chiese Elena

-Si, proprio lì, a quanto pare, è successo qualcosa di grosso!-

Continua...