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Autore: ReiraIchinose99    28/10/2011    3 recensioni
Un altro delirio. Un omaggio alla mia amatissima Takumi-Reira.
Non aspettatevi gran che. Che dire? E' melaconica,triste banale.
Ma così proprio non vi invoglio a leggerla vero?
Concludo percià questa sofferta presentazione con un sanissimo "Buona lettura"!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Reira Serizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Do you feel me?

Riesci a sentirmi?
C’era lui. Era come una statua che si stagliava alta e fiera sul paesaggio quotidiano. Aveva capelli somiglianti a carbone reso duttile, gli occhi dalla piega aguzza, truce ma ugualmente affascinante. Occhi blu cobalto.
Due pezzetti di paradiso incastonati nell’incombente minaccia che da anni lacerava la mia esistenza.
Chi è capace di tale reato?
E’ il filo rosso. Scarlatto. Stringe.
Non riesci a vederlo?
L’eterno legame di due persone che travolte dall’accavallarsi tumultuoso degli eventi non riescono a cogliere il barlume dei loro sentimenti per trasformarli in realtà.
The endless story…
E’ il bene più segreto che sfugge più facilmente dalle mani dell’uomo. La felicità è una piccola pietra scivolosa, vischiosa. Una piccola perla di cui si capta l’importanza solo quando la si accantona.
Poi una volta ritrovata, la si rimpiange, mentre il suo barlume sbiadisce trascinando al suo posto un susseguirsi di giornate grigie e senza fine.
Don’t leave me alone…
Il proibito incanta…Il proibito attrae. Un legame che urla, e chiama.
E’ un grido dal profondo.
E’ un grido silenzioso e corrosivo.
Do you feel me?
Do you feel me?
Il vociare dei miei compagni di band, Reira, non riusciva a captarlo. Era come se le loro parole, fossero imprigionate in un vortice futile e insondabile.
Trascinai le dita un po’ più a destra.
Giusto un poco…
Vedere la sua figura aguzza e austera al mio fianco era diventata una dolorosa consuetudine ai miei occhi.
Una tenera rimembranza del mio dolore.
Le dita color porcellana strisciavano piano e con esitazione.
Un brivido scosse entrambe le schiene. Un richiamo impercettibile alla riscossa interiore che da secoli è predominante nella natura umana.
Se non si può definire l’essenza stessa della natura umana.
Poi le due mani si intrecciarono timidamente. Quelle lunghe, marmoree e quasi femminee di lui, sfiorarono quelle piccole e sinuose di lei.
E’ il filo rosso.
Stringe.
Di nuovo.
Stavolta è dolce, si addensa lentamente attorno ai loro cuori. Riavvolge il filo che li unisce.
 
Non si sfilaccerà mai più.

  
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