Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: layla84    31/10/2011    6 recensioni
Le mani scorrono ormai pratiche sull’ armatura lucida. Le dita si stringono nervose sui lacci, tirandoli fino a far diventare le nocche bianche.
“Non così stretto, Merlin non vorrai vedermi morto prima di cominciare.”
La voce di Arthur esce in uno sbuffo scocciato che mal dissimula l’ansia e la tensione che in quel momento attanaglia entrambi.
Attenzione SPOILER 4x05!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa, doverosa e voluta.
Fic scritta di getto, dopo la puntata 4x05, quindi contiene spoiler. Non è betata, quindi per quanto abbia letto e riletto la storia, potrebbe esserci qualche errorino e me ne scuso già da ora.
La fic nasce perché, nel momento in cui Arthur da l’anello a Merlin, Gwen era lontana anni luce dai miei pensieri, ed ero convinta che fosse per Merlin. E secondo me pure lui lo era xD
Ecco, nella storia cerco di interpretare i pensieri di Merlin, e c’è di proposito un bel po’ di amarezza in questi, ma è la stessa che ho provato io vedendo la scena e spero risulti il più IC possibile.
I dialoghi, comunque sono presi pari pari dalla puntata, per questo sono in corsivo ^_^
Per il resto i personaggi non mi appartengono, e la storia non è scritta a fini di lucro, ma gli sceneggiatori di Merlin non possono fare certe scene e poi non aspettarsi fanfiction del genere, quindi la colpa è loro xD

Critiche, consigli e commenti sono sempre graditi ;)

Layla84






 
 
Le mani scorrono ormai pratiche sull’ armatura lucida. Le dita si stringono nervose sui lacci, tirandoli fino a far diventare le nocche bianche.
“Non così stretto, Merlin non vorrai vedermi morto prima di cominciare.”
La voce di Arthur esce in uno sbuffo scocciato che mal dissimula l’ansia e la tensione che in quel momento attanaglia entrambi.
 
Merlin lo sa, che il suo Re ha paura. Li sente, mentre passa le mani sulla cotta di maglia per sistemarla, i muscoli tesi, e il leggero tremore che l’altro tenta di nascondere anche a sé stesso.
L’ansia gli attanaglia lo stomaco, mentre sussurra il suo “Scusate.”
 
Sapeva che sarebbe tornato in sé prima o poi quell’asino Reale, perché è un uomo buono e giusto, e le decisioni prese per seguire le orme di Uther non rispecchiano la sua anima nemmeno un po’.
La decisione di combattere in prima persona per evitare di spargere il sangue dei suoi cavalieri - amici -, è invece così da Arthur, che a Merlin viene quasi da piangere.
Non c’è in tutta Camelot combattente più forte di lui, e se qualcuno può vincere il duello questo è il Reale Babbeo, ma dentro di sé, egoisticamente, Merlin preferirebbe vedere combattere i cavalieri, l’ esercito, con tutti i rischi che ciò potrebbe portare, piuttosto di vedere il suo Asino di nuovo in pericolo.
E non riesce a vergognarsi di questi pensieri nemmeno un po’, perché è di Arthur che sta parlando.

“Se questo dovesse essere il mio ultimo giorno...”

Sente il respiro bloccarsi in gola alla sola idea che una cosa del genere possa succedere davvero. All’idea che lui non sia in grado di evitarla, perché, esercito o non esercito, se mai Arthur dovesse averne bisogno, lui non esiterebbe nemmeno un istante ad usare il suo potere davanti a tutti. Spera solo di essere in grado di proteggerlo, anche questa volta.
 
Osserva il movimento del Re, che si è tolto l’anello che è solito portare, per poi fissarlo per un attimo e poggiarlo con decisione sul suo palmo.
E il cuore di Merlin, quell’incosciente, salta un battito, poi un altro.
Speranza, che non pensava nemmeno di possedere, inizia a danzare nel suo stomaco, felice. Ma è solo un attimo: lui è solo Merlin.
 
“..dai questo a Guinevere. E dille che mi dispiace.”
 
Guinevere. Ovvio. Talmente ovvio che contrae la mascella per evitare di insultarsi da solo.
Lo fissa e non può far altro, mentre Gelosia in sbuffi acidi sale a cancellare i volteggi che la sua anima poco prima aveva creato.
 
“Va bene.” La sua voce esce più secca del dovuto, più amara. E fa finta di niente, come sempre continua a parlare e da voce ai suoi pensieri, alle sue paure, perché il momento del duello è giunto.
 
“Arthur volete davvero correre questo rischio? Siete Re adesso, Camelot ha bisogno di voi – io ne ho bisogno -vivo e vegeto.”
 
“Non so che cosa accadrà, ma per la prima volta da quando sono diventato Re sono cosciente di aver preso la decisione giusta.”
 
 
E il Re finalmente si apre a lui, confidandogli le sue paure, continuando a guardarlo come se aspettare una sua reazione, come se il suo parere per lui contasse qualcosa, come se fosse tutto.
E Merlin non può, proprio non riesce a sostenere quello sguardo, non ora, non adesso che la sua magia ruggisce nelle vene, rispondendo a quegli occhi. E in quel momento non gli importa di Guinevere o del Destino, Arthur è suo, in un modo talmente profondo e totale che non riesce a spiegarlo a parole, a spiegarselo, perché quella sensazione di possesso è così naturale e bella che lo spaventa l’idea che un giorno tutto ciò possa sparire, o forse lo spaventa di più la sicurezza che ciò non accadrà mai.
 
“Beh, qualsiasi cosa succeda là fuori...”
 
La voce gli si spezza, e continua a fissare la tenda, sapendo che nel momento in cui riporterà lo sguardo sul suo non potrà far altro che dire qualcosa d’irreparabile, qualcosa che potrebbe suonare come “Qualsiasi cosa succederà io sarò sempre con te. Sempre. E non voglio niente in cambio. Non voglio anelli, non voglio riconoscimenti. Voglio solo che continui a guardarmi come adesso e che mi permetti di starti vicino.”
Ma non sarebbe appropriato, quindi tace.
 
E come al solito il suo meraviglioso Asino interpreta male il suo silenzio e Merlin lo ama un po’ di più anche per questo suo essere terribilmente babbeo; perché sarà anche un guerriero grande e grosso, un Re, ma spesso e volentieri Arthur è così ingenuo e il suo sguardo è così sincero, che Merlin non può davvero fare a meno di innamorarsene ogni volta.
 
“Non ti metterai mica a piangere, vero?”

“No, solo… buona fortuna.”
 
Ma è meglio cosi, pensa per l’ennesima volta.
Sorride, ed Arthur con lui, ormai più tranquillo.
 
“Grazie, vecchio amico.”
 
Merlin si sente stringere il braccio, in un gesto di rude affetto - il massimo che potrà ricevere da lui - e sa, sa che non potrà mai avere niente di più di questo, che niente gli sarà concesso oltre alla sua amicizia. Ecco la realtà.
Ma questo gli basta si dice, è già molto, moltissimo.
Solo che mentre afferma che è tutto pronto e lo segue sul campo di battaglia, deve rinunciare a mentire almeno a se stesso.
Non gli basterà mai, ecco la verità, ma in cuor suo spera che prima o poi imparerà quantomeno a convivere con questa realtà.
Deve riuscirci, perché è l’unico modo che gli è concesso di rimanere al suo fianco.
 
 
 
Ed intanto Arthur lo fissa, dall’arena sottostante, con i suoi occhi color cielo che cercano lui e lui soltanto, pieni d’orgoglio e di luce, dopo aver vinto l’ennesima battaglia.
E Speranza, nonostante tutto, nonostante il volere di Merlin, continua a danzare sotto quello sguardo.




  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: layla84