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Autore: cheekbones    01/11/2011    5 recensioni
1 - Scegli... un personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SONGS




1) La Malcria - Osmani Garcia

"Allora, Zee, cosa ti va di fare?"
Tony e Ziva erano stati lasciati liberi da Gibbs dopo settimane. Il caso era finalmente concluso -un omicidio, niente di nuovo. Però, quella sera, i due colleghi erano usciti per bere qualcosa e per festeggiare la buona riuscita del caso.
"Voglio portarti in un posto" fece Ziva, maliziosa.
"Ti prego. Niente rave" rabbrividì spaventato. Pochi minuti dopo - grazie alla guida spropositata di Ziva-, la coppia era arrivata dinanzi ad uno strano locale. Rosalinda's Pub.
"Che roba è?"
"Salsa. Reggaeton" sussurrò perfida Ziva. 
"Zee. Non mi hai portato in un locale di danza latino-americana, vero?" fece, terrorizzato.
"Eddai, DiNozzo. Voglio solo vedere come scuoti il tuo culetto peloso. E poi... non è la nostra serata libera, questa?"
"D'accordo. Ma balli con me, non è vero?" sghignazzò, uscendo dall'auto.
"Ok. Ma solo se non mi palpi il sedere"
"Non è giusto! E' la cosa migliore di questi balli!"


2) What makes you beautiful - One Direction

Era una mattina come tante altre al NCIS. Tony stava seduto alla sua scrivania e guardava con aria languida la ciambella alla crema che aveva comprato al bar. Forse, se quella ciambella fosse stata una donna, probabilmente l'avrebbe sposata.
"Buongiorno!" trillò Ziva, a tutti i presenti in ufficio. McGee le fece l'occhiolino, Gibbs un cenno impercettibile con la testa.
Tony le rispose a monosillabi, intento ancora a guardare la ciambella.
"Sembra che tu la stia violentando con lo sguardo. Non è una donna bellissima" scherzò Ziva.
Tony, allora, alzò lo sguardo per rispondere male alla collega, ma le parole morirono sulle sue labbra. Ehi, David. Quand'è che sei diventata così luminosa? pensò Tony, perdendosi nei suoi occhi scuri, ora divertiti.
"Tu non immagini neanche quanto sia bella" sussurrò.
"Chi?" s'incuriosì l'agente.
"La ciambella. La ciambella!"


3) Dimmi come va - Miss Simpatia


Il bagno era vuoto. E, così come il bagno, anche Ziva era vuota. Era seduta sul pavimento, le ginocchia strette al petto e la fronte poggiata sulle braccia. Stava male, Ziva. Aveva appena concluso una violenta telefonata con suo padre.
E pensava a sua madre. A quando piangeva quando Eli la trattava male, quando non tornava a casa, quando la tradiva. Ziva aveva sempre vissuto per sua madre, per renderla orgogliosa, per darle almeno una vittoria.
E poi c'era Eli. Eli, che odiava, che la prendeva a schiaffi quando scappava, che aveva rovinato la sua vita facendola arruolare. Si può odiare un padre? Forse. Ziva era dubbiosa su questo punto. Eppure. Eppure desiderava ugualmente essere accettata da quel padre, che non era stato più lo stesso dopo la morte di Tali.
Un padre. Poteva chiamarlo padre, poi? Lo stesso che beveva.
Lo stesso a cui voleva bene
"Come va?" sussurrò qualcuno, accarezzandole la testa.
Ziva lasciò andare una lacrima e poggiò la testa sul petto di Tony.
"Ora bene"
"Sto un pò qui con te, ok?"
"Ok"


4) Raise your glass - Pink


"Brindiamo!" urlò Abby, nel bel mezzo del suo laboratorio. McGee rise, decisamente ubriaco. Ziva cominciò a scuotere la testa, divertita - ma era ubriaca pure lei. Tony era seduto ai piedi del tavolo, beveva e rideva sguaitamente.
"Vorrei vedere la faccia di Gibbs se ci vedesse in questo stato" ridacchiò McGee, lasciando cadere un pò di vodka.
"Vaffanculo, Timmy, non pensarci! E' il mio compleanno e devo lavorare. Mi merito una festaaaa" strillò Abby, alzando la musica. Cominciarono a ballare e cantare intorno al laboratorio.
Ziva si lasciò cadere accanto a Tony e fecero cozzare le loro birre. "Cin Cin" sussurrò lui, pizzicandole una guancia.
"Sei ubriaco, DiNozzo" ridacchiò Ziva.
"Non vuol dire che non lo farei lo stesso da sobrio"
Poi, la baciò.


5) This Girl - Laza


Tony si svegliò di botto.  Aveva il viso premuto contro il cuscino e stava rischiando seriamente di soffocare. Si issò in piedi e si guardò in giro: la camera da letto era in penombra e, se non ricordava male, era sabato mattina. Sbadigliò, poi si voltò alla sua sinistra. C'era Ziva. Sorrise, come non faceva da tanto tempo. Ma quanto cazzo sei fortunato, DiNozzo?
Scostò la coperta e le baciò una spalla, senza svegliarla però.
La sera prima, Ziva gli aveva detto una cosa, molto seria: Ti resterò accanto, DiNozzo. Anche se il mondo crollerà, anche se finissi sotto i ponti, anche se... poi l'aveva baciata e, tutto ciò che ricordava in seguito, erano dei fotogrammi adatti per un film porno di qualità. Ridacchiò tra sè e sè.
"Mi hai illuminato la vita, David" le sussurrò, dopo essersi reso conto che la sua donna stava ancora dormendo.
"E io ti amo" ridacchiò Ziva
"Allora sei sveglia!" le tirò un pizzicotto sul fianco.


6) Sound of Sunshine - Michael Franti ft. Jovanotti


"Troppo sole" Tony aveva una smorfia infastidita. Ziva alzò gli occhi al cielo, stanca.
"Senti, DiNozzo, dobbiamo controllare la figlia dell'ambasciatore"
"Lo so. Ma proprio al mare doveva venire?! Non ho manco il costume" si indicò lo smoking.
La donna lo guardò divertita: "Che dici, mi offri un gelato?"
"Ok" sbuffò Tony, la prese per mano e la portò verso il chiosco più vicino. Ziva constatò che le loro dita si intrecciavano proprio bene.
"Due gelati. Uno al pistacchio e nocciola, l'altro tutto cioccolato" ordinò Tony.
"Conosci i miei gusti preferiti?" si stupì la donna.
Tony arrossì. "Un pò"
"Mi piace l'estate!" esclamò felice Ziva, mangiando il suo gelato.
"Ah si?"
"Si. Il sole caldo, il rumore del mare e... l'ottima compagnia" fece maliziosa.
Tony sorrise: "Sai, sei l'unica che mi fa apprezzare l'estate, ora che ci penso" e sei l'unica con cui vorrei stare, anche in estate, sotto il sole cocente.


7) Faithfully - The Journey


Erano le due, o almeno così segnalava l'orologio della sua auto. Tony correva su una strada vuota, asfaltata. Stringeva forte il manubrio, tanto le nocche erano diventate bianche. Intanto ragionava: lui e Ziva erano diversi e questo era un dato di fatto.
Non era, inoltre, esattamente consigliato cominciare una storia d'amore così. Nel senso, erano due agenti, per l'amor del cielo! Vivevano alla giornata e quanti colleghi conosceva che avevano storie d'amore normali? Nessuno, si disse sconfitto Tony.
Ma cosa sto facendo? Ti arrendi così, Tony?
Ziva era convinta che non ci sarebbero riusciti, perchè Tony era sempre stato così maledettamente libertino e... poteva tradirla. E così aveva inculcato queste idee pure a lui.
Ma io sono perso senza di lei. Chi vorrebbe un'altra donna? sorrise tra sè e sè.
Prese una curva strettissima e cambiò il senso di marcia.
Si chiese se Ziva aveva il sonno leggero. E come avrebbe reagito vedendolo arrivare sotto casa sua alle due di notte.
"Sarò tuo. Per sempre"


8) Taboo - Don Omar


"Tony. Stai spappolando il bicchiere" lo avvisò cauto McGee.
"Sta zitto, McTonto" sbuffò Tony. Non riusciva a staccare gli occhi dal brasiliano che aveva accalappiato Ziva. Si ritrovò ad odiare profondamente Gibbs che li aveva spediti in Brasile per un caso.
Che bel paese! ricordava ancora il commento estasiato di Ziva. Ora sapeva esattamente il perchè.
Stava ballando da circa dieci minuti con lo stesso adone di colore, che la faceva volteggiare per tutta la pista da ballo.
"Si è per caso scordata che dobbiamo lavorare?" s'infastidì.
"Dai, lasciala stare" ridacchiò McGee.
"Ora basta" posò il suo cocktail e andò a riprenderla... "Scusa" fece all'uomo. "Con lei ballo io"
La afferrò, mentre Ziva lo guardava sconvolta e dimostrò di cavarsela anche col ritmo latino.
"DiNozzo..."
"Non. Dire. Niente"
Ziva sorrise. "E chi stava dicendo niente..." si spalmò addosso al suo petto.
Poi, poggiando le labbra al suo orecchio: "Renderò la tua prima volta con un ballo latino-americano indimenticabile"
"Oh, Zee, non credo che riuscirò a dimenticarlo facilmente, pure adesso..."


9) Il Peso della valigia - Ligabue


Ziva aveva sostanzialmente paura delle valigie. Odiava riempirle e le davano sempre un senso di abbandono. Forse perchè, sulla sua pelle, l'aveva sempre sentito. L'abbandono faceva parte della sua vita.
Aveva viaggiato, tutta la sua vita era stata un viaggio. Aveva incontrato gente, gente che molto spesso non la ascoltava. Gente che la ignorava, che la vedeva solo come l'assassina.
E, invece, Ziva era molto spesso una bambina con la valigia che non sapeva dove andare.
In che cuore mettere tende, posare la valigia e farsi una vita. Poi, tutte le volte, le persone le lanciavano addosso la sua piccola valigia e la mandavano via.
Era un pò stanca in realtà.
Improvvisamente, qualcuno le aveva preso delicamente la valigia da mano, l'aveva buttata e l'aveva fatta accampare.
Aveva aperto la valigia e ci aveva visto Ziva. Per la prima volta, tutto ciò che aveva vissuto e visto non aveva più importanza.
Tony le rinfacciava sempre di avere un sacco di cose.
E allora lei sorrideva, mentre guardava le sue cose che prendevano posto nel loro appartamento.
"Scusa, ma è la valigia che è piccola!"


10) Papa, can you hear me? - Lea Michele


La sua famiglia non era mai stata molto religiosa. Era, poi, lui stesso che rifiutava qualsiasi cosa avesse a che fare con la religione. O forse gli era sempre sembrato stupito rivolgersi a qualcuno che non si era mai fatto vivo. Nè aveva la certezza che Dio fosse lì su, tra le nuvole a fare... qualsiasi cosa facesse Dio.
"Dio... puoi vedermi? Mi senti?" mormorò Tony DiNozzo, in una cappella del Washington General Hospital.
"Forse non mi sono comportato molto bene, con te. Ma ho paura. Sono solo e vedo tutto nero" tirò su col naso.
"Mi sento così piccolo e... inutile" si asciugò le lacrime. "Me lo merito. Prenditela con me però, non con loro. Ziva lo vuole questo bambino. Lo vuole davvero" singhiozzò. "Non come me, che sono scappato alla prima... per favore. Ti prego. Salvali. Per favore" mormorò.
"Tony" Gibbs gli toccò leggermente la spalla.
"Stanno bene" sorrise.











  
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