Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Life In Fangirling Motion    02/11/2011    2 recensioni
Alle prese con un vampiro viziato, un fantasma bambinone ed un umana molto, troppo teatrale.
Vi avviso da ora che è senza capo ne' coda.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Jessie St. James, Rachel Berry
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo so di essere in ritardo di quasi due giorni, e probabilmente non vorreste neanche leggere questa roba, perchè chiamarla storia è l'eufemismo del secolo.
Ma! Sì, c'è un ma. Ma questa è la mia one-shot per Halloween.
Non ho idea di cosa abbia scritto, e ho anche un'insana paura di rileggere.
Infatti ho lasciato questo arduo compito alla mia nuova beta, che si è offerta di aiutarmi ignara del disastro a cui sarebbe andata incontro.
Quindi ringraziamo tutti questa martire per essersi auto flagellata: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=127423. (Ora di nuovo disponibile come beta reader.)
Ci rivediamo a fine capitolo per ulteriori informazioni, sempre nel caso che riusciate ad arrivarci senza vomitare per questo obbrobrio.


 



L'ora delle streghe si avvicinava sempre di più, gli alberi ondeggiavano al leggero soffio del vento autunnale.La luna piena si rifletteva pallidamente nell'acqua del lago e nelle lacrime che rigavano il volto di una giovane donna, la cui sagoma scura si stagliava al di sopra di una collina.

La ragazza era chinata vicino ad una lapide, che sotto al mazzo di fiori scuri che erano appena stati poggiati, portava il nome di Finn Hudson.

Ormai da quasi un anno, la ragazza andava ogni notte a visitare la sua tomba, a portare dei fiori e a cantare una canzone, mentre gli occhi le pizzicavano, premonitori di lacrime, che arrivavano puntualmente dopo l'ultimo verso.

Ma quella sembrava una notte diversa dalle altre. La luna, aveva qualcosa di sinistro, che non prometteva nulla di buono.

Anche il soffio del vento, sembrava dire “vai via, finché sei in tempo”. La ragazza si strinse, infreddolita e spaventata, nel pesante cappotto e cominciò a cantare la loro canzone preferita al tempo, quella che ora, ironicamente, più li rappresentava.

 

I'm so tired of being here, suppressed by all my childish fears
And if you have to leave, I wish that you would just leave
Your presence still lingers here and it won't leave me alone

 

These wounds won't seem to heal, this pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

When you cried, I'd wipe away all of your tears
When you'd scream, I'd fight away all of your fears
And I held your hand through all of these years
But you still have all of me

 

Il testo rifletteva alla perfezione il rapporto dei due giovani talmente bene da sembrare fosse stato scritto solo per loro due.

 

Il loro era stato amore a prima vista, che dopo il prematuro matrimonio, avvenuto ai 21 anni dei ragazzi, era stato brutalmente spezzato da una morte misteriosa e crudele, che aveva lasciato al giovane il corpo dilaniato da tante ferite profonde, tra le quali, due squarci proprio sul collo.

Nessuno era riuscito a spiegarsi la sua morte.

O meglio, in fondo tutti sapevano cosa fosse successo, ma nessuno aveva avuto il coraggio di dirlo ad alta voce, rendendo così ufficiale che una nuova stirpe di vampiri era tornata in città.

 

Non si accorse di aver smesso di cantare finché non sentì

una presenza alle sue spalle, e poi una voce del suo migliore amico richiamarla.

-Rachel, è notte. Perché non torni a casa?- chiese perentorio Jessie, mentre si avvicinava alla giovane donna. La sua voce era dolce, ma nascondeva un tono minaccioso.

-Ti prego Jessie.. lasciami sola.– rispose la ragazza senza voltarsi, mentre un ultima, solitaria lacrima di dolore scivolava sulla sua guancia, cadendo sopra la tomba del marito.

Jessie si chinò vicino a Rachel, che voltò il viso dall'altra parte, asciugandosi gli occhi con la manica del cappotto.

Si alzò in piedi e allungò una mano verso la ragazza.

Gli occhi chiari dell'uomo, si incontrarono con quelli castani di Rachel, i loro capelli ondeggiavano al vento. La ragazza afferrò la mano del giovane, e dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla tomba di suo marito si allontanò insieme a lui dalla lapide.

Un leggero bisbiglio fece sussultare la ragazza, che si voltò a guardare con uno strano senso di aspettativa la tomba, dalla quale sembrava provenisse il rumore.

Una strana nebbia spirava dal basso, e poco a poco assunse una forma vagamente umana, che Rachel all'istante riconobbe, mentre contemporaneamente cacciava un urlo.

Era il fantasma di Finn.

La ragazza non si accorse di piangere, fino a quando sentì le lacrime bagnarle le guance ed offuscarle la vista.

Provò a dire qualcosa, ma la voce le rimase in gola, e quelle parole che non avrebbero spiegato nulla, restarono incatenate alla lingua. Il fantasma del ragazzo si avvicinò cautamente a Rachel e provò a sfiorarla, ma ormai del suo corpo non era rimasto che un mucchio di ossa, e la mano spettrale attraversò quella della moglie, lasciandole sulla pelle una sensazione di gelo.

Anche non potendosi toccare, i due rimasero vicini.

Il primo a parlare fu Jessie, che aveva assistito a tutta la scena .

- Che scena tenera- la sua voce era un misto di disgusto e sarcasmo.

- Jessie. Ci rincontriamo.– affermò amaro ma con una certa spavalderia lo spettro.

Finalmente la ragazza riuscì a recuperare la parola, che solitamente non mancava mai.

-Cosa succede? - chiese guardando prima Jessie, e poi lo spettro del marito, senza poi riuscire a staccare lo sguardo dai suoi occhi vitrei e spenti.

-Rachel, è stato lui ad uccidermi. Jessie è uno dei vampiri. – sussurrò Finn, guardando il giovane davanti a lui con disprezzo.

 

La ragazza si voltò spaventata verso quello che credeva un amico di famiglia, e che al momento sorrideva soddisfatto.

- Jessie.. tu..- provò a dire la mora, senza però riuscire a completare la frase.

- Si. Io sono una vampiro..- Ammise con voce roca il riccio - ...proprio come te tra poco.– concluse, arrivando in un secondo alle spalle della ragazza, tenendola ferma per il collo.

- No!- gridò Finn. Il vampiro si girò di scatto, gli occhi iniettati di sangue, mostrando i canini. Lasciò Rachel a terra e si diresse verso lo spettro, che lo guardava con aria di sfida.

Con un balzo, Jessie arrivò a due passi dal fantasma.

Rachel, all'inizio paralizzata dallo spavento, si alzò dall'erba umida e si diresse con decisione verso una croce di legno, che spuntava dal terreno, come un fiore solitario.

L'afferrò, e con una forza anche a lei sconosciuta, la tirò via, lanciando un urlo, che attirò l'attenzione dei due ragazzi.

Il vampiro la guardò spaventato, ma senza abbandonare la spavalderia che gli illuminava gli occhi, mentre Finn sorrise, al pensiero che finalmente la sua morte sarebbe stata vendicata. Non avrebbe potuto riabbracciare sua moglie, ma gli sarebbe stato vicino con il pensiero, la notte le avrebbe sussurrato frasi dolci, le avrebbe cantato la loro canzone per farla dormire.

Sarebbe entrato nei sui sogni, così da avere almeno un posto dove potersi finalmente rincontrare. Avrebbe asciugato le sue lacrime, ogni qual volta queste fossero scivolate dai suoi occhi. Avrebbe respinto la sua paura, ogni volta ne avesse avuta.

Ma la ragazza alzò un bracciò al cielo e si trafisse il cuore con il pezzo di legno, sussurrando prima di esalare l'ultimo respiro: -Ti amo -, guardando negli occhi il marito, che ricambiò lo sguardo.

Avrebbe voluto dirle tante cose, avrebbe voluto tenerla per mano e dirle che tutto sarebbe andato per il meglio, avrebbe voluto sussurrarle dolcemente all'orecchio che anche lui l'amava più di ogni altra cosa, l'aveva amata dal primo momento e l'avrebbe amata per sempre. Ma quelle parole, rimasero sulla punta della sua lingua, nelle lacrime che scendevano sul suo volto, e nel suo cuore di spettro, che avrebbe continuato per sempre a battere per lei.
 



Allora. Nella mia fantasia i fantasmi piangono, hanno un cuore e questo batte. Sì, lo so, sono pazza.

In teoria, Rachel torna sotto forma di fantasma due minuti dopo, trillando: "Sono qui! Vi sono mancata?"
Vive felice e contenta col suo fantasmarito da cui ha tanti piccoli fantasmini, mentre Jessie, ormai senza il suo giocattolino/migliore amica/mancata principessa delle tenebre/Rachel uccide tutto il mondo in preda alla frustrazione. (Visione sul futuro da parte della mia ironica beta, che se la poteva risparmiare.)

La canzone citata è My Immortal, degli Evanescence.
Bene, non abbiate paura, siete liberissimi di recensire!
Alla presto, con il prossimo capitolo di Matti da legare.

Ps. Vi amo anche solo per aver aperto la pagina. Se poi l'avete chiusa, non vi biasimerò. L'avrei fatto anch'io.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Life In Fangirling Motion