Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: Nefthi    02/11/2011    5 recensioni
La considero una caduta di stile nel senso che mi sono allontanata dal mio amatissimo discorso indiretto in terza persona per provare una forma dialogata in seconda persona (se così il tutto si può definire) e per sviluppare una sorta di conflitto interiore. Non ne sono molto soddisfatta, l'ho postata per sapere se ho commesso un errore nel variare il mio modus operandi (anche se di poco) e poi perché... è una storia catartica visto che è nata dal bisogno di buttare giù l'idea che mi era venuta alle 4 di notte, a mò di sfogo. XD La dedico alla mia comare, momentaneamente assente! ^^ Beh spero che piaccia e che mi facciate sapere se fà così schifo come io penso. :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gast
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: FFVII
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Abbandono

 

La bambina giocava tranquilla vicino al fuoco. Ad un tratto si irrigidì, e rimase così per almeno due minuti, come se stesse ascoltando una melodia che sentiva solo lei. E poi cominciò a piangere e tu la abbracciasti chiedendole cosa non andasse. -Papà… ho sentito le voci di gente che è andata via per sempre. E tu, e la mamma… voi pure…? Io non VOGLIO! Tu… promettimi che resterai sempre con me, papino! Dimmi, dimmi che non mi lascerai mai!-.

Ti guardava con quegli occhi così dolci e tristi… il viso tramutato dalla paura ed arrossato per l’emozione. -Lo prometto-.

Spontaneamente il tuo pensiero ritornò a soffermarsi su quel bambino…

 

 

-E allora rinuncio al progetto!-.

Il tuo collega ti guardava col capo inclinato. Lo sguardo fra il curioso e l’ironico.

Si riscosse: -Fa come vuoi, codardo!-.

Avevi ingoiato quell’insulto dignitosamente… Neanche ti importava di quello che pensasse Elias Hojo. Non appena fuori però vedesti lui. Lui che ti guardava con uno sguardo profondamente deluso e triste, uno sguardo tagliente come l’acciaio, un’occhiata  talmente forte, da costringere il capo del dipartimento scientifico a distogliere lo sguardo verso le righe del pavimento.

Che senso aveva stare in quel piccolo tribunale? Ti eri voltato per andartene.

-Avevi promesso! Avevi promesso di restare qui con me!-. Sephiroth  gridava come mai aveva fatto verso Gast, l’uomo delle false promesse.

 

 *

 

 La bambina aveva un anno quando incominciò a muovere i primi passi incerti verso di te. Ti guardava con quei suoi allegri occhioni verdi per invogliarti a giocare e, disponibile come sempre, prendevi la pallina e la lanciavi verso di lei. Ci saresti sempre stato per lei, ma non per lui.

 

 

Quando lo abbandonasti, lui ti corse dietro chiamandoti a gran voce. Voltandoti, li vedesti… I suoi tristissimi occhi verdi che ti pregavano di non andare, di non lasciarlo solo. Lo salutasti con un cenno della mano, nonostante le sue prime lacrime ti lacerassero il cuore.






 





NOTE:

Hellouuuuuuuuuu! *irritante accento inglese*.

Ebbene sono tornata! E volevo annunciare il mio ritorno con il penultimo capitolo della serie, sperando che piaccia.

Bene.... oggi le note sono molto striminzite... vi saluto gente! :)

  
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