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Autore: Lena Mason    04/11/2011    6 recensioni
Sasuke ha compiuto la sua vendetta uccidendo Itachi.
Ora sa che suo fratello era innocente.
Si è alleato con Akatsuki per distruggere Konoha, colpevole di aver obbligato suo fratello a eliminare tutto il clan Uchiha..
Ma una nuova missione affidatagli da Madara in persona, cambierà radilcamente la sua vita....
Avviso: spoiler per chi non segue le scans e gli episodi sub ita!!
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Cap 27-La fine delle ostilità

 

Sasuke era distrutto. Erano ore che lui e il vecchio si battevano senza esclusione di colpi: erano praticamente sullo stesso livello, ma solo perchè Madara aveva contro di sè l’età avanzata.

Sasuke sapeva bene che se si fosse trovato davanti il Madara della gioventù avrebbe già perso: ora era il terzo Uchiha in ordine di forza da quando il clan era nato.

Al primo posto c’era suo fratello Itachi, come anche Madara aveva ammesso in passato, seguito dal vecchio e poi c’era lui, forte, ma non abbastanza.

Però lui aveva qualcosa per cui valeva la pena combattere. Non per un piano, non per vendetta, ma per il sorriso e gli occhi luminosi di Misaki. Per il figlio che, ne era sicuro, avrebbe visto tra nove mesi.

Anche se la prospettiva di divenire padre così giovane lo spaventava.

Respirò profondamente preparandosi per il Kirin, la tecnina del fulmine sviluppata da lui stesso, che aveva usato la prima volta contro Itachi.

Dopo aver lanciato Draghi di fuoco nel cielo, ne causò la copertura da nubi minacciose dense di pioggia. Sasuke attese il momento proprizio e poi, governando la potenza del fulmine con il chakra, scagliò il Kirin contro Madara che, questa volta, non riuscì a contenere l’enorme forza di Sasuke.

 

**

Nella tenda medica, Misaki si era svegliata ed ora stava mangiando qualcosa. Tsunade le aveva spiegato cosa stava succedendo e che non c’era da preoccuparsi:

 

«Immaginavo che voi Uchiha foste dei problemi anche da piccoli»disse ridendo la ragazza «ma non vedo l’ora di conoscerti e di presentarti a quello psicopatico di tuo padre»

 

Come se il feto l’avesse sentita, succhiò via un altro po’ di chakra, facendole girare la testa.

 

«Potresti essere più delicato? Sembri tuo padre» quando sentì che il feto era calmo, si alzò lentamente, per uscire e vedere come era la situazione.

 

Appena aprì la tenda vide Naruto in volo, ricoperto dal chakra della volpe, che scappava dai serpenti di Kabuto. Sapeva che Tsunade era stata sostituita da lui per lasciare che la donna visitasse proprio lei. Si guardò intorno e scoprì di non sentire il chakra di Sasuke.

Sapeva dov’era: stava affrontando Madara, quello vero, da solo.

 

«Sasuke, stai attento» sussurrò la corvina, tornando a sdraiarsi, con il timore di non vedere più il suo Uchiha.

 

«Misaki» sussurrò Sasuke. Aveva sentito il sussurro della voce della ragazza,chiamare il suo nome.

 

‘Sto impazzendo. Devo finire Madara e andare da lei. Subito’.

Il ragazzo vide il vecchio alzarsi con fatica, constatando che il Kirin aveva avuto effetto su di lui: il corpo di Madara aveva numerose bruciature e la caduta per il contraccolpo gli aveva rotto un braccio.

 

«Sei sicuro di riuscire ancora a battermi?» gli disse il ragazzo, ghignando.

 

«Sei forte Sasuke. Ma sarai sempre secondo a Itachi. Anche per Misaki»

 

Sasuke inspirò profondamente e rispose:«Forse è davvero così, ma non importa. Per me lei è la prima e sarà l’ultima nella mia vita. La proteggerò in qualunque caso»

Il Susanoo ricoprì Sasuke ed estrasse Totsuka, la spada che Itachi aveva usato su Orochimaru.

Il ragazzo si scagliò sul vecchio Uchiha, pronto a reagire.

**

 

Naruto era ancora intento a battersi contro Kabuto: sapeva che la potenza di quell’uomo derivava dalle cellule di Orochimaru che si era impiantato ed era per quel motivo che faticava ad eliminarlo.

 

«Devo trovare il modo di farlo fuori e mettere fine all’Edo Tensei» si guardò intorno,vedendo Killer Bee sopraggiungere dal folto della foresta: con il supporto

dell’Hachibi avrebbe vinto.

 

Il biondo shinobi si avvicinò in velocità al compagno Jinchuuriki e gli spiegò il suo piano:

 

«Ascolta Bee. Dobbiamo eliminare quel dannato, almeno le marionette che governa cadranno, dando così modo al resto delle truppe di decimare i nemici e mettere fine a tutto questo».

 

«D’accordo amico, sono qui e sai che ti dico? Sono pronto ad ammazzare perché tutte le vite dei miei amici voglio salvare!Yo»

 

«Bene allora andiamo. Lo attaccheremo in contemporanea con la Bomba Bijuu»

Naruto si voltò poi verso i suoi alleati, ordinando loro di allontanarsi quanto più possibile da lì: le due bombe avrebbero generato una potenza inaudita e Naruto voleva limitare le perdite il più possibile.

Vide Gaara, che aveva intuito le mosse dell’amico, erigere intorno a sé ed a un gran numero di alleati una palla si sabbia in grado di proteggere, almeno in parte, tutti.

Una volta che tutti si furono allontanati rimasero i tre contendenti: Naruto,Bee e Kabuto.

Il nemico rideva, senza capire cosa quei due avessero intenzione di fare, ma quando vide Naruto saltare in alto e Bee assumere le sembianze dell’Hachibi, iniziò a temere di essere nei guai.

Il suo timore divenne certezza, quando vide le due enormi palle nere di chakra che si formavano tra le mani dei due Jinchuuriki.

Era finito. Non aveva più scampo e lo sapeva.

 

I due alleati lanciarono la bomba causando un contraccolpo micidiale che riuscì anche a distruggere la palla si sabbia di Gaara, il cui spessore però smorzò quasi del tutto l’onda d’urto.

Nel luogo dove c’era Kabuto vi era un’enorme cratere. Sentirono poi numerosi tonfi causati dai cadaveri riesumati dal nemico e le grida di giubilo degli alleate che si riversarono nella radura per finire i nemici supersiti.

 

Misaki si svegliò di soprassalto al sentire il forte scoppio. Shizune le fu subito vicina spiegandole che Naruto e Bee avevano distrutto Kabuto con la loro forza di Jinchuuriki.

«Si hanno notizie di Sasuke?» chiese speranzosa la corvina.

 

«No nulla. Sappiamo solo che Madara ha rilasciato le sue marionette. Infatti il corpo di Shisui è già stato recuperato e messo al sicuro. Lo abbiamo liberato dalle barre di controllo e ora riposa in pace»

 

«Bene, Itachi ne sarà felice» sussurrò la corvina, terribilmente in ansia «Nessuno è andato a vedere come sta Sasuke?»

 

«Naruto ci ha informato dicendo che Sasuke vuole affrontare Madara da solo e che dobbiamo proteggere te se qualcosa andasse male» le rispose Shizune.

 

«Quell’imbecille, sempre a fare tutto da solo. Ma se dovesse succedergli qualcosa…» disse la corvina, prima che un singhiozzo la interruppe. Le veniva da piangere da quando aveva saputo che Sasuke stava battendosi contro Madara da solo. Shizune non sapeva cosa fare: la corvina era disperata, ma lei non era un’ottima consolatrice.

Per sua fortuna la stoffa della tenda si aprì rivelando la figura di Hinata, medicata in più punti, che si fiondò sulla corvina.

 

«Misaki-chan, cosa succede?»

 

«Hinata…cosa farò se non torna?» le chiese piangendo disperata.

 

«Tornerà. Naruto dice sempre che il teme è duro a morire. E poi credo sia curioso di vedere suo figlio,sai? Quindi sta tranquilla farà di tutto per tornare vivo»

 

«Come procede il resto della battaglia?» chiese, calmatasi un poco, Misaki.

 

«Stiamo vincendo. Grazie a Naruto e Bee-sama che hanno eliminato Kabuto, molti nemici sono ritornati alla loro dimora eterna, altri si sono arresi, altri sono stati catturati mentre disertavano e coloro che hanno combattuto fino all’ultimo sono stati battuti»

 

«Quindi ora manca solo Sasuke. Se batte Madara la guerra finirà» disse Shizune.

 

«Esatto. Speriamo in bene» aggiunse Hinata, abbracciando Misaki, preoccupata per le sorti dell’Uchiha.

Il ragazzo in questione, dopo il Kirin lanciato al massimo della potenza, era stanco. Il Susanoo poi lo stava sfiancando ulteriormente, ma sapeva che per eliminare Madara doveva usare la spada che il Susanoo impugnava.

Il vecchio Uchiha sapeva che se quella dannata lama lo avesse preso, sarebbe stata la fine: doveva evitarla a tutti i costi o stancare Sasuke talmente tanto da impedirgli di usarla.

Così iniziò a incalzare il ragazzo con decine di colpi più o meno potenti che, ovviamente si infrangevano sulla corazza del Susanoo, ma ogni colpo parato era un dispendio di energia per Sasuke.

Il ragazzo era a conoscenza del fatto che Madara volesse sfiancarlo, ma se il vecchio continuava a colpirlo per lui era impossibile eliminarlo con Totsuka.

Itachi aveva supposto che lui e Misaki insieme potevano batterlo, ma la corvina aspettava un bambino che la sfiancava troppo velocemente per battersi: cosa doveva fare per eliminare il vecchio?

Sasuke fissava Madara alla ricerca di un’apertura nei suoi attacchi e si alterò quando non ne trovò.

Doveva farlo fuori e tornare da Misaki per vedere come stava. Chiuse gli occhi e dopo un paio di respiri profondi li riaprì scatenando lo Sharingan Ipnotico Eterno.

 

«Sei sicuro di volerlo utilizzare? Se lo fai in quelle condizioni rischi, Sasuke. Pensa non vedrai mai più Misaki».

 

«Sta zitto. Se ti lasciassi vivere, non la vedrei mai più comunque».

Il piccolo Uchiha scagliò tutta la potenza del suo nuovo Sharingan su Madara, sentendo dentro di sé anche la straordinaria potenza di suo fratello maggiore, venuto in suo aiuto per proteggere ciò che anche per lui era così caro.

Madara lo guardò furioso e spaventato allo stesso tempo, quando la spada del Susanoo calò sulla sua testa.

**

Tutti coloro che ancora erano sul campo di battaglia si resero conto che qualcosa di grosso stava succedendo. Sentirono un boato incredibile e un’onda d’urto li travolse, facendo cadere coloro che non erano stati lesti ad ancorarsi al terreno tramite il chakra.

«È Sasuke» disse Karin, che sosteneva un Suigetsu distrutto.

 

«Speriamo torni vivo, o Misaki non reggerà ad un colpo così duro, di nuovo» disse Kisame, mentre una ragazza del team medico lo curava, con mani tremanti: dopotutto era davvero enorme.

«Non sento più nulla» continuò Karin, agitandosi « nè il chakra di Sasuke né quello di Madara».

I presenti trattennero il respiro, fino a quando Naruto non si lanciò di corsa verso il luogo dello scontro tra i due Uchiha, chiamando a gran voce il suo amico.

 

Quando il biondo giunse nei pressi della tana di Madara, vide che gli alberi erano spariti così come le colline: vi era solo un enorme cratere sul fondo del quale giacevano Madara e Sasuke.

Il ragazzo si gettò all’interno, incurante del pericolo e, dopo aver constatato che Madara era sicuramente deceduto, si avvicinò, deglutendo a fatica, al suo amico.

Era ancora più pallido del solito e sembrava non respirare nemmeno, ma quando si avvicinò vide che ansimava pesantemente e il sudore gli imperlava il viso: era vivo, ma ridotto in uno stato pietoso.

Lo sollevò piano caricandoselo in spalla e iniziò a correre verso la sola persona che poteva salvarlo: Tsunade.

 

«Resisti, teme. O Misaki impazzirà senza di te»

 

Sentì il ragazzo lamentarsi, chiamando il nome della corvina più e più volte: Naruto sorrise suo malgrado, conscio di quanto il suo amico fosse cambiato grazie a quella testona di sua cugina

Quando giunse alla tenda medica alla ricerca di Tsunade trovò Misaki sveglia, che gli corse incontro aiutandolo a stendere Sasuke.

 

«Non sta per niente bene, vero Naruto?» gli chiese Misaki, con le lacrime agli occhi,

 

«Non posso mentirti Misaki. È messo peggio di quel che credevo»

Il ragazzo era pieno di tagli e ferite anche più gravi e il chakra era completamente esaurito. Quando Tsunade entrò per visitarlo aveva anche smesso di delirare da tanto era distrutto.

 

«Portiamolo all’ospedale. È grave» sentenziò Tsunade, facendo cadere nel baratro della disperazione la piccola corvina che si accasciò al suolo, accerchiata da una ristabilita Sakura, una ferita Ino e una premurosa Hinata.

Nonostante avesse la testa piena della preoccupazione per Sasuke, Misaki chiese: «Gli altri stanno tutti bene?»

 

«Si Misaki. Sono feriti quasi tutti, ma si riprenderanno. Andiamo, Sasuke ti aspetta» le disse Ino, aiutandola a sollevarsi.

Mentre percorrevano la strada per arrivare all’ospedale, videro Ibiki Morino e il padre di Shikamaru discutere: avevano recuperato il corpo di Madara ed ora dovevano decidere che farne.

 

«Lo esamineremo per scoprire come ha fatto a sopravvivere per tutti questi anni. Ovviamente il risultati saranno secretati, non vogliamo un altro pazzo come lui in circolazione» sentirono le quattro kunoichi, prima che i due uomini entrassero all’obitorio.

Misaki e le altre si ritrovarono fuori dalla sala dove la Gondaime stava curando Sasuke.

Passarono lentamente tre ore dal loro arrivo, tanto che Ino e Hinata si appisolavano di continuo, stremate dai combattimenti, fino a quando Misaki non disse loro, senza sentir ragione, di andare a casa per riposare e salutare i loro cari.

Rimasero solo lei e Sakura e la situazione fece sorridere Misaki.

 

«Fino a poco tempo fa mi avresti uccisa, ora che ne avevi la possibilità»

 

«Non dire idiozie! Ero innamorata pazza di Sasuke, ma non avrei mai fatto male a una ragazza incinta! E poi se avessi saputo che era proprio suo il bambino, mi sarei rassegnata comunque».

Mentre parlavano tra loro, l’ex Team Taka fece il suo ingresso. Karin si avvicinò a Misaki, abbracciandola, mentre Juugo chiese a Sakura come stava, prima di afferrarla e stringersela addosso, facendo voltare tutti i presenti con uno sguardo di incredulità sul volto.

Misaki poi sorrise saccente e disse:«Ora capisco perché Juugo spariva ogni tanto»

I due ragazzi, colti in flagrante, evitarono gli sguardi di tutti, imbarazzati.

Misaki sospirò e disse:«Ci sta mettendo molto, vero? Karin dimmi la verità com’è messo?»

 

«Non ha chakra,Misaki. Nemmeno una goccia e questo impedisce a Sasuke di riprendere conoscenza»

 

«Riuscirà a ristabilirlo prima che sia troppo tardi?»

 

« Non lo so» fu la laconica risposta di Karin, mentre Misaki abbassava il capo, nel pieno dello sconforto.

   
 
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