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Autore: Vejitina    05/11/2011    1 recensioni
la battaglia è finalmente finita... gli ultimi momenti di Sanzo e Goku!!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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OLTRE IL VIOLA DEI TUOI OCCHI…

Questa è la continuazione di “Oltre le nubi del tempo” ma potete leggerle anche separate.

Se vi piace commentateeee..

 

 

Il sangue, il tuo odore, mi manca...

Morire assieme sarebbe stato dannatamente facile...

 

Oltre il viola dei tuoi occhi…

 

La battaglia imperversava… un colpo, un altro ancora, il cuore accelerava fino a scoppiare, il sudore correva lungo la schiena, la stanchezza abbagliava la vista …

Goku atterrò in piedi dopo un volo di 8 metri, sferzò il lungo bastone che usava in battaglia liberandolo dal sangue. Sospirò prendendo fiato e infine si ributtò a capofitto nello scontro.

Alla sua destra Gojyo parava il colpo di un demone spuntato all’improvviso alle sue spalle, Hakkai dietro di lui scagliava sfere di energia ma non vedeva a chi, di Sanzo si sentivano solamente i colpi della sua pistola che esplodevano all’impazzata.

Tutto era al posto giusto.

Restava solo il grande demone appena risvegliato... e quello spettava a lui. Era il suo compito.

Un mano gigante lo colpì, facendolo barcollare.

Merda! Si era distratto!

Ringhiò e saltò sulla spalla del grande demone, colpendolo sulla fronte, sul collo, sulla bocca...

Per quanto lo si ferisse non cadeva a terra. Era dannatamente difficile da ammazzare!

Gyumaoh, il demone gigante che osava affrontare anche gli dei, si agitava confuso davanti ai suoi occhi ma nonostante ciò colpiva solo i suoi alleati.

Dietro di lui i suoi compagni avevano quasi sterminato tutti i pesci piccoli.

Restava solo il suo… Dannazione! Se solo non avesse fame...

Posò il piede a terra malamente e cadde a terra vicino ai compagni.

 “Goku? Come va? Ce la fai ad alzarti?”

 “Si, grazie Hakkai…”

 “Lascia che ti aiuti.” Disse prendendolo per un braccio.

 “Ce la faccio… devo solo finire il lavoro...” Disse sputando un po’ di sangue e rimettendosi in piedi da solo.

Gojyo spuntò all’improvviso davanti a loro. “HAKKAI! Attento!” gridò buttandolo a terra. Un demone correva verso di loro armato di bastone. L’arma colpì Gojyo con tale potenza che volò per diversi metri, atterrando dove i suoi occhi non potevano vederlo.

Hakkai riversò sul demone tutta la sua rabbia vendicativa distruggendolo all’istante. Fu un attimo ma, abbagliato dalla luce della suo stesso colpo, Hakkai non vide la spada di Gyumaoh sguainata verso di lui che lo trapasso da parte a parte. Gemette prima di accasciarsi a terra con un tonfo.

 Nooooooo..” Gridò Goku.

 “Goku!” Sanzo poco lontano lo richiamava a grandi gesti. “Colpiscilo ora che è immobilizzato dal sutra del cielo demoniaco! Vai!”

Bisognava agire ora, abbandonare i compagni, lasciarsi tutto alle spalle e colpire, ma esitò per un attimo… un secondo... prima che Goku potesse saltare in aria per sferrargli il colpo mortale, il colpo che avrebbe messo fino alla guerra e alla sua disperazione, il demone si liberò e colpì Sanzo, facendolo cadere lontano.

 “SANZOOO” Goku gridò.

Respirò, sentendo la rabbia ribollire.

Restava solo lui…

Restava solo lui a finirlo..

E ringraziava dio per questo!

Si tolse il cerchio d’oro che custodiva il suo potere, facendolo scatenare finalmente bramoso di carne. Il mondo cambiò davanti ai suoi occhi e un unico pensiero passò attraverso la sua mente, quello del sangue, il sangue che sembrava così delizioso ora, più del cibo..

Aveva fame di sangue!

Vide il grosso demone spostarsi per colpirlo, ma era troppo lento, troppo goffo, troppo scoperto...

Ecco il suo cibo.. la sua preda.

Goku si spostò rapidamente su una spalla e lo colpì con un violento calcio sul mento. Il demone barcollò e cadde sulla schiena, spostando una grossa nube di polvere a terra. Saltò sul suo petto e vide appena il suo viso contrarsi in un espressione di terrore prima di affondare le zanne sul suo petto aprendolo. Ritrasse le dita insanguinate per leccarsele pregustandosi il pasto.

Il gigante tentò di colpirlo, ma ormai era troppo tardi.. aveva assaporato il sangue che era impazzito. Goku schivò il pugno in arrivo, si lanciò verso la testa del demone rimasto a terra e sferrò un colpo sulla fronte di questo aprendogliela in due…

Non perse altro tempo a gioire della morte del suo nemico. Si rigettò sul petto con gli artigli sguainati, aprendogli la pelle, strappandogli la carne con le mani, sbranando il demone ormai morto sotto di lui. Il sangue si riversava nelle sua gola dissetandolo come nessun altra cosa, saziandolo finalmente per davvero. Si risentiva di nuovo se stesso… di nuovo invincibile… era lo spirito della terra indomabile e lo gridava vittorioso, esultando sul sangue del suo nemico ucciso.

 “Goku!”

Si risvegliò dalla sua carneficina per un attimo a quel strano ronzio.

 “Goku.”

Chi è Goku? Ah sì, ricordava.. era lui… Qualcuno lo stava chiamando.

 “Goku ritorna in te.”

Un colpo sparato in aria attirò la sua attenzione lontano. Un uomo impugnava una pistola e gridava qualcosa che non capiva.

 “Goku, stupida scimmia.” Gridò Sanzo prima di svenire a terra con un tonfo.

Il Seitentaisei si alzò in quel mare di sangue e carne, si asciugò qualcosa che gli gocciolava dalla bocca e lo fissò.

Era così bello.. aveva i capelli del colore del sole... bello come il sole..

Una luce dorata scintillò nella mano del monaco immobile, un cerchio dorato.

Vedendolo un pensiero gli balenò nella testa. Doveva metterlo. Lui voleva che lo mettessi.

E lui era il sole.

Goku saltò dal demone e corse verso l’uomo a terra. Trovò la fonte di quel luccichio fra le sue mani. Annusò il diadema e poi se lo pose sulla testa.

La terra ruotò, una sensazione nostalgica lo avvolse e un senso di oppressione lo accolse.  

 

Goku si risvegliò con un dolore lancinante al petto, grosse lacrime scure gli colavano sulle mani.

Se le guardò perplesso e si accorse che non erano lacrime ma sangue. Sangue fresco!

Ne sentiva l’odore addosso e il gusto in bocca. Il suo viso ne era imbrattato. Un senso di nausea lo pervase, mentre correva versa la prima pozza che aveva visto per pulirsi.

Goku non capì al momento perché fosse lì. Si sentiva stanco, spossato e il mondo era in silenzio, anche gli uccelli cinguettavano muti, come fosse diventato sordo all’improvviso.

Una voce...

C’era qualcuno.

Abbassò lo sguardo verso il terreno devastato e smosso. Sangue e terriccio si mescolavano al suoi piedi, corpi erano riversati a terra a centinaia ma nessuno si muoveva. Solo il vento!

Un topo si mosse in quel carnaio annusando i resti gocciolanti di sangue.

La battaglia.

La battaglia era finita e loro avevano vinto!

Se loro avevano vinto, dove erano i festeggiamenti e le urla di gioia? Dove erano i loro sorrisi e le loro feste?

Era solo.

Neanche il sole, che a poco a poco saliva all’orizzonte riscaldando la mattina, lo esultava.

Dove era Sanzo?

 Sanzo?” provò a chiamare.

Sentì appena un sussurrò, un gemito nelle sue orecchie, seguì quel suono soffuso con gli occhi e a terra riverso vi trovò Sanzo.

 “SANZO!” corse da lui inciampando.

Lo voltò sottosopra e si accorse che era ancora vivo. Un rivolo di sangue gli bagnava il viso e la bocca. La parte destra del volto era livida e pesta.

 Sanzo? Sanzo, come stai?” Goku iniziò a scuoterlo, prima piano poi violentemente, poi ricordò. Ricordò il momento in cui avrebbe dovuto colpire Gyumaoh immobilizzato da Sanzo e non lo fece.

Era colpa sua. Sanzo era a terra per colpa sua.

“Non mi scuotere, scemo. Mi fai male.” Parlò a malapena.

 Sanzo.. ”

 “Sto bene.” Fece per alzarsi, ma si accasciò di nuovo con una smorfia di dolore.  “Forse no, devo avere qualche costola rotta.”

Goku gli tastò il torace. Qualcosa era rotto, una costola gli bucava un polmone e faceva fatica a respirare.

 “Non ti sforzare. Vado a cercare aiuto.”

 “Aspetta. Lo hai ucciso?” boccheggiò sdraiandosi a terra.

Goku annuì ansioso. “Si. È morto! Abbiamo vinto Sanzo.”

I loro occhi si sfioravano e quelli viola del monaco si aprirono mostrandone una strana luce sommessa prima di sorridere. “Sì, abbiamo finito finalmente!”

 “Si!” sorrise a sua volta Goku.

Il monaco stava male. Presto il sangue avrebbe riempito il polmone. Doveva sbrigarsi.

 “Resta qui, Sanzo. Vado a cercare Hakkai!”

Goku lo lasciò sul terreno dove lo aveva trovato. Si alzò in piedi e si voltò verso il campo di battaglia. Nulla si muoveva. Sembrava non ci fosse più nessuno in vita.

Corse attraverso il campo smosso dalla battaglia, saltando da cumolo a cumolo finchè non trovò chi cercava.

Gojo disteso sul terreno teneva stretto a sé Hakkai, ma Hakkai non si muoveva, emanava invece un forte odore di sangue.

Gojyo lo abbracciava, lo stringeva, lo coccolava, mentre Hakkai vicino a lui respirava appena, tranquillizzandolo con brevi frasi che poteva sentire a malapena. Stava morendo e Gojyo ne soffriva e anche per quest’ultimo non c’era niente da fare. In quei farfugli pieni di dolore, Goku vi leggeva l’amore, un amore tanto infinito e represso che risultava difficile osservarli in silenzio. Loro due abbracciati così forse per la prima volta veramente.

Si amavano. Avrebbe voluto saperlo, avrebbe voluto poterli festeggiare, poterli dire che ne era davvero felice. Era tutto dannatamente trieste.

Li abbandonò là, non palesando nemmeno la sua presenza.

Tornò da Sanzo cupo.

 “Sono morti?” chiese Sanzo, coprendosi gli occhi con un braccio per nascondersi da un cielo troppo luminoso.

 “No... no… sono solo immobili...” non disse altro e Sanzo non chiese altro.

Un lungo silenzio si protrasse in una valle immota. Goku era troppo sconvolto per parlare, per dire qualsiasi cosa. Si sedette sul terreno a pochi passi da Sanzo.

 “È colpa mia, Sanzo.” Esortò Goku dopo un po’. “Avrei dovuto colpirlo quando me lo hai ordinato. Non avrei dovuto temporeggiare.”

 “Stai zitto!”

 “No, ma io..”

 “ZITTO, Goku.” Goku trasalì, fissandolo. Il monaco lo guardava. I suoi occhi viola erano sereni sotto quel volto tumefatto e sporco. “Io sono sempre stato molto orgoglioso di te, Goku..” Protese una mano tremante verso il giovane che si avvicinò per prenderla. Sulla bocca aveva uno strano sorriso, ma forse non era strano era solo inusuale vederlo sorridere, sorridere veramente, con quella luce negli occhi serena per la prima volta.  “Sono contento di aver potuto vedere la fine di questi giorni... con te.”

Goku scosse la testa. Gli occhi del demone si inumidirono di lacrime che non riusciva più a trattenere.

Non voleva ascoltare...

 “Goku, mi viene in mente un giorno di primavera di molti anni fa. Tu eri stanco di correre e ti sei seduto accanto a me. L’erba era così alta e il vento così profumato. Te lo ricordi o è stato un sogno?”

 “No, Sanzo. Non mi ricordo.”

 “A no? Forse è il ricordo di un'altra vita passata insieme.”

 Sanzo, basta parlare. Ti prego, basta.” Non lo poteva sopportare, non poteva vederlo così, sentire le sue parole, pensare che siano le ultime. Era così debole. Parole strozzate gli salivano in gola come la bile. Non riusciva a darli voce. Gli sembrava di morire...

 “Goku! Fa che la prossima sia divertente.”

 “Cosa?”

 “La vita! Fai che la nostra prossima vita sia più divertente.” Il monaco socchiuse per un attimo gli occhi e guardò il cielo invece che lui, come se ormai non lo vedesse neanche più.  “Vivi ora, Goku!” sussurrò con un ultimo tremito.

Dopo un breve respiro, il braccio di Sanzo scivolò al suo fianco.

Fissò quella mano caduta senza vita accanto a sé. Tornò sul suo viso immoto. Gli occhi viola riflettevano solo le nubi del cielo alle loro spalle. Nemmeno una ruga rigava il suo volto privo della sua solita caparbietà.

Era morto! Il suo Sanzo era morto. Non avrebbe mai pensato di vedere quel giorno. Gli sembrava immortale.

Goku scoppiò a piangere sul suo petto, chiudendo gli occhi su quello scempio, su Sanzo, sperando di non doverli aprire mai più. “Sanzo, no, ti prego.”

Morì senza neanche stillare una lacrima solitaria. Il suo viso era perfetto. Era proprio da Sanzo.

 “NOOOOOO SANZOOOOO NO TI PREGO. Ti prego Sanzo ti prego……” Urlò sperando di stracciare via il dolore. “SANZOOOOOOO, SVEGLIATI! Ti prego…. Ti prego….”

Ma non successe. Il dolore lo attanagliò facendolo boccheggiare più di qualsiasi spada che gli straziava le viscere. I suoi occhi bellissimi lo fissavano.

 “Oltre il viola dei tuoi occhi, ho incontrato un uomo stupendo, Sanzo. Mi hai chiesto di vivere e io lo farò, per te.”

Pianse e urlò finchè il cuore lo richiedeva, sgorgando le sue lacrime amare fino a quando il tempo cambiò portandosi dietro la notte.

 

Fine…

 

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