Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyBracknell    06/11/2011    4 recensioni
Si sistemò gli stivali con il tacchetto e la sciabola tintinnò lievemente, penzolante dal cinturone, incastrata nel bel fodero riccamente decorato. Aveva anche la benda sull'occhio sinistro.
-Ma chi me l'ha fatto fare?- pensò, mentre entrava sbuffando.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Odiava gli eventi mondani, soprattutto di quel tipo.
Fissò la propria immagine riflessa nel vetro da poco lucidato che dava sulla Sala Grande della casa spagnola.
Il vestito scuro, fin troppo elegante, gli si stringeva in vita con una grossa cintola di cuoio nero, alla maniera dei pirati di un tempo. Si era rifiutato di ricucire gli strappi sui pantaloni e sul mantello e il cappello piumato aveva ancora la traccia delle due o tre pallottole schivate per un soffio, durante un piccolo bisticcio marinaresco con Spagna.
Si sistemò gli stivali con il tacchetto e la sciabola tintinnò lievemente, penzolante dal cinturone, incastrata nel bel fodero riccamente decorato. Aveva anche la benda sull'occhio sinistro.
-Ma chi me l'ha fatto fare?- pensò, mentre entrava sbuffando.
Esibì la pergamena al grosso tizio che stava di guardia alla porta. Questi lesse l'elegante scrittura e lasciò che l'inglese entrasse e si mischiasse fra gli altri vestiti di broccato e sete colorate.
Un'orchestra suonava strumenti a corda, su un palco rialzato in legno, in fondo alla sala illuminata da un grosso lampadario di cristallo.
Boccherini. Musica notturna delle strade di Madrid.
Ah, meraviglioso. Dov'è il tavolo del buffet?
Persino i camerieri giravano vestiti da pirati! Tsk. Spagna e il suo amore verso l'
Armada Invencible, anche a distanza di secoli.
- Gli abbiamo fatto il culo parecchie volte e ha pure avuto il coraggio di invitarmi!-
Ingollò un churro abbondantemente affogato nel cioccolato caldo e quasi si scottò la lingua, non trovando comunque il coraggio di maledire il cuoco, poiché il sapore amaro del cioccolato era divino.
'' Hola Inglaterra! Pensavo non saresti venuto! E invece, eccoti qua, vestito come ai vecchi tempi!''
La mano di Spagna si abbatté gioiosamente sulla spalla del povero inglese, che sputò svariati bricioli dalla bocca.
''H-Hi, Spain.'' il churro maledetto gli si era piantato in gola. ''Sono qui giusto per ricordarti di come te la sei data a gambe e per i tuoi churros.''
''Hahaha! Sei sempre il solito! Mangiane ancora, così ti raddolcisci!'' esclamò, tirandogli un'altra pacca sulla medesima spalla.
Ancora piovvero bricioli di cioccolata dalla bocca dell'inglese.
''Se la smettessi di tirarmi manate, forse riuscirei a ingoiare qualcosa senza il rischio di morire!''
Ma lo spagnolo era già saltellato via con la sua uniforme rossa, disperdendosi fra la gente. Si poteva individuare solamente ascoltando la risata acuta e allegra che si levava dal mezzo della sala.
-Pft, gentaglia. Tutti i presenti hanno avuto almeno una nave affondata dal sottoscritto.-
Prese un calice con del vino rosso e ne bevve il contenuto in un solo sorso.
L'etichetta recitava: 'Maison Bonnefoy' e manca poco che l'inglese sputasse anche quello.
-Stupida rana, sbuca ovunque!-
Come se non fosse già nervoso per il trovarsi lì...ci mancava solo il vino del francese. Ed era pure buono!
Istintivamente si guardò intorno: nessuna traccia di uniforme azzurra e bianca. Nessun capello biondo e fluente sotto un cappello nero con piume.
Sospirò, chissà se per sollievo o per altro.
Bevve un altro bicchiere di quel vino rosso tanto denso quanto buono. Si ricordò di quando l'aveva assaggiato per la prima volta e si odiò per questo; avvampò, non di certo per il calore dell'alcol nel corpo, ma l'inglese lasciò comunque cadere la colpa su quella bottiglia già mezza vuota.
Non si era reso conto di essere già al quarto bicchiere e in lui nacque il sospetto che fosse l'assenza di qualcuno, la causa di quel bere continuo.
Questo suo ultimo pensiero fece sì che la bottiglia si svuotasse di un altro bicchiere.
-Forse è meglio che io esca a prendere una boccata d'aria.-
Così deciso, accennò qualche passo a testa alta, sebbene le gambe iniziassero già a non essere stabili, avviandosi verso la porta sul retro, quella che dava sul giardino della grande casa di Spagna.
Al centro si trovava una fontana di marmo scuro e Inghilterra sperò vivamente che la sua forma a pomodoro derivasse solamente dal troppo vino che aveva bevuto. Di sicuro le numerose piante di pomodori che sostituivano i fiori non erano frutto della sua immaginazione.
Si sedette sul bordo della fontana e sbirciò la propria figura sull'acqua piena di pesciolini rossi e...no! I modellini dell'Invincibile Armata no!
-Questo è veramente troppo!-
Con non chalance ne affondò uno, sorridendo soddisfatto.
Si sciacquò il viso, ma non servì a molto: i passi che accennò poco dopo erano comunque traballanti e rischiò di cadere fra i pesci rossi con cappello, sciabola e tutto il resto.
''Ehi! Attento!''
Inghilterra si sentì sollevare per la cintola da una mano forte e lesta.
Incrociò lo sguardo con quello sfocato di un tipo mascherato: gli occhi vagamente azzurri gli erano familiari, ma la nebbiolina che gli invadeva il cervello era troppa per distinguerli vividamente.
L'uomo lo mise a sedere, tenendolo saldamente per un braccio.
''Com'è che ti sei ridotto così?''
La voce rimbombante era altamente seccante e, se ne avesse avuto la forza, Inghilterra l'avrebbe soffocata con un pomodoro del giardino di Spagna. Ma non lo fece, consapevole unicamente del fatto che si reggeva a sedere solo grazie a quella stretta sul suo braccio.
''Avanti, perchè ti sei scolato una bottiglia di vino rosso tutto da solo?''
Sulla faccia di Inghilterra si disegnò la tipica espressione del bambino beccato dalla madre mentre tuffa le manine nel barattolone della Nutella.
Silenzio.
Silenzio interrotto da una breve risata isterica dell'inglese.
''N-Non è colpa mia se quella stupida rana fa il vino buono! Non è colpa miaaaa! Ecco!''
Era completamente partito di testa. Sempre controllare i gradi del vino che si ha intenzione di bere. Sempre.
''E' colpa della stupida rana?'' chiese il volto sfocato, tappato dalla maschera.
-C-Che indossa a fare una maschera in un ballo a tema piratesco?- l'unica cosa sensata che riuscì a pensare. Solo una persona avrebbe fatto sfoggio di una cosa così inutile e fuori luogo, solo per mostrare la bellezza e la raffinatezza dell'oggetto, ma l'inglese non ci pensò: era troppo intento a sputare veleno sul francese.
''Sempre colpa della stupida rana! Non ha ancora capito che io sono il più forte! L'ho battuto a Waterloo! Waterloo, capisci?!''
Scattò in piedi, ma la mano lo ributtò giù ancor prima che potesse barcollare.
''E poi, boom. Gli ho sfondato le navi a colpi di cannone! E lui no, no! Anche con la faccia livida di schiaffi è sempre...sempre...''
''Stupido?''
''YES! Quella faccia da schiaffi! Lo odio! Lo odio così tanto che...che...che me lo sogno di notte! E lo bacio! Capisci?! Lo bacio! Io voglio picchiarlo, ma lo bacio!''
L'altro si grattò il mento, avvicinandosi un poco alla figura tremante dell'inglese.
''Gli tirerei un calcio su quel bel sedere e glielo morderei!''
''...Il suo bel sedere?'' sottolineò con cura l'aggettivo.
''Bello! Sì! E' bello! Fosse almeno brutto, invece no! E' uno stupido, un bellissimo stupido! E lo bacio, nei miei sogni!''
L'uomo vicino a Inghilterra si accarezzò il mento, con fare interessato.
''E la bocca? Com'è la sua bocca?''
''Sa di vino!'' esclamò l'inglese ''Ed è morbida...e buona...e...rossa e...''
Tirò su di naso, molto rumorosamente. La testa continuava a girargli vorticosamente, facendolo barcollare, adesso, persino da seduto.
Il tono di voce troppo elevato gli aveva fatto fare uno sforzo di cui il suo corpo avrebbe fatto volentieri a meno.
Sentì il proprio corpo avvolto in un abbraccio caldo e stretto, cui si abbandonò quasi stremato, come se avesse fatto una corsa lunga chilometri e chilometri.
La voce di poco prima gli arrivò con un sussurro all'orecchio. Rabbrividì al sentir sfiorare le labbra sul lobo.
''Anche io ti amo,
chenille.''
Francia.
-Oh shit.-

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: LadyBracknell