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Autore: Aoimoku_kitsune    06/11/2011    11 recensioni
Guardò come la montagna cedette sopra alle loro teste e franare.
La pioggia era incessante e si abbatteva sulla terra furiosa.
Sentì le urla dei suoi sottoposti e dei ninja della sabbia, poi il buio lo inghiottì.
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Sasuke sbatté i palmi della mano sulla scrivania di Tsunade.
-Cosa significa che la squadra di Naruto è dispersa!
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-Dovresti riposarti..
-Ha paura che il mio kunai si spunti.?!?
Domandò voltandosi fronteggiando il suo ex maestro.
Lo sentì sospirare.
-Il tuo kunai sta sempre più diventando affilato e non si sta solo portando via le vite dei nemici.
Rispose calmo Kakashi.
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-.. Che c’e! perché ridi?
Sasuke si voltò, con un sorriso, verso Naruto.
Erano seduti su di una coperta bianca e insieme, fianco a fianco guardavano il tramonto.
-Non riesco proprio ad immaginarti con il becco!
Rispose asciugandosi una lacrima per le troppe risate.
-Allora immagina di volare più in alto nel cielo con me..
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Ho tanto da scrivere e tanto da finire ma per farmi perdonare per i ritardi che sto facendo vi lascio questo piccolo racconto.
E' stato scritto in un momento di pazzia e dopo aver visto un film bellissimo e strappalacrime: Dragonfly.
Ammetto che dopo averlo guardato ho pensato(già! io che penso), perchè non scriverlo in chiave yaoi con la coppia più conoscoìiuta e amata?
E' nata così, quindi spero che vi piaccia.
La dedico a tutti quelle sante e santi che aspettano i miei capitoli con ansia!
Bacioni e nuona lettura.






Guardò come la montagna cedette sopra alle loro teste e franare.
La pioggia era incessante e si abbatteva sulla terra furiosa.
Sentì le urla dei suoi sottoposti e dei ninja della sabbia, poi il buio lo inghiottì.

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Sasuke sbatté i palmi della mano sulla scrivania di Tsunade.
-Cosa significa che la squadra di Naruto è dispersa!
Sibilò.
Tsunade guardò Sasuke e si alzò dalla poltrona.
Sapeva cosa stava passando Sasuke in quel momento e poteva scommetterci che il dolore che stava provando era più forte del suo.
-Secondo Suna, la squadra di Naruto è arrivata e poi è partita per il villaggio di Akai con dei ninja della sabbia ma nel tragitto si è abbattuta una tempesta e da li non abbiamo più avuto notizie.
Sasuke strinse i pugni mentre sentiva gli occhi iniziare a bruciare e un peso allo stomaco farsi più pesante.
-Non doveva partire.. Non nelle sue condizioni!
Sussurrò.
Tsunade sospirò e con passo calmo si diresse verso la figura di Sasuke, appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Vedrai che lo troveremo.. È forte!
Lo sguardo nero si posò su quello cioccolato e dopo un sospiro il moro annuì.
-Partirò con la squadra di ricerca!
Disse risoluto mentre si raddrizzava e guardava con determinazione il viso della donna.
Tsunade vide come il ragazzo davanti a se fosse cresciuto.
Orami aveva 21 anni, ottimo capo ANBU.
La guerra ninja era finita 5 anni fa, Madara e Kabuto erano periti sotto la potenza combinata di Naruto e Sasuke.
Il moro si era alzato ancora di più, i capelli portati sempre allo stesso modo con i ciuffi che ricadevano sul suo viso squadrato e allungato.
Il corpo era trattenuto nella tuta blu dei Jonin e fasciava perfettamente il corpo statuario e muscoloso dell’Uchiha.
Tsunade annuì e la faccenda fu chiusa li.

Sasuke si avviò verso villa Uchiha, la casa sua e di Naruto dopo che si erano sposati.
Già! Quel dobe biondo era divenuto finalmente suo e di nessun altro.
Stavano insieme da orami 5 anni e si erano sposati 4 anni fa.
Ancora adesso si ricordava quando glielo aveva chiesto.

Sotto un albero di ciliegio due giovani si stavano riposando dopo una sessione di allenamento.
Il moro guardò il biondo appoggiato con la schiena al tronco dell’albero.
Il viso rilassato con le palpebre chiuse, le guancie leggermente rosate e le labbra appena socchiuse.
I capelli che cadevano disordinati sul viso mentre l’intero corpo veniva circondato da una pioggia di fiori rosa.
Si mise una mano nella tasca dei pantaloni e ne estrasse un anello bianco percorso da tre fili che si intrecciavano all’anello.
-.. Naruto..
Chiamò.
Naruto aprì gli le palpebre e puntò i suoi occhioni azzurri verso quelli brace di Sasuke.
-..mh?
Sasuke si accucciò davanti al viso di Naruto, con lo sguardo determinato e Naruto alzò un sopracciglio.
Vide una mano pallida fermarsi sotto il naso e spalancò gli occhi quando guardò quello che vi era al suo interno.
-.. Sasuke.. Cosa?
-Si o no!
Disse solamente guardando gli occhi di Naruto.
Li vide farsi più grandi e lucidi e poi si ritrovò un Naruto sorridente tra le braccia.
-Certo che è un si teme!!
Urlò mentre Sasuke sorrideva e appoggiava una mano sulle spalle della sua futura “moglie”.
Si staccarono e Naruto allargò il sorriso mentre vedeva quel semplicissimo simbolo di eternità posarsi sul anulare ambrato.

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Naruto Uzumaki non era solo un ninja che faceva onore alla professione, lui aveva il dono di saper guarire gli altri.
A cambiatola vita di coloro che gli sono stati accanto.
La sua abnegazione nel donarsi agli altri è stata fonte di ispirazione per tutti.
Oggi noi siamo qui non solo per commemorare la scomparsa di un ragazzo speciale, ma soprattutto per ricordare il suo luminoso esempio.
Tutti i suoi compagni di avventura, i suoi allievi, i suoi maestri e i suoi piccoli bambini dell‘orfanotrofio di Konoha… tutti noi lo rimpiangeremo per sempre!

Dopo la cerimonia erano passati 4 mesi.
Avevano trovata sulla strada per Akai tutti i corpi dei ninja ma quello di Naruto non vi era alcuna traccia.
Lo aveva catalogato come una punizione divina dopo tutto quello che aveva fatto contro il villaggio.
I Kami non gli avevano neanche lasciato un corpo su cui piangere.
Non avevano neanche lasciato vivere quel bambino che doveva ancora nascere, non glielo avevano fatto godere con Naruto.
Aveva affogato tutta la sua pena e la solitudine nelle missioni.
Ne finiva una a ne iniziava un’altra.
Non voleva tornare in quella casa dove il calore e il profumo di Naruto erano scemati nel nulla.
Dove la volpe non lo guardava neanche il faccia.
Sospirò mentre posava la maschera ANBU nel suo scomparto personale.
Cercò di non pensare a niente mentre guardava assente lo scomparto vuoto di Naruto.
Sentì la porta di quella camera che si trovava nel palazzo dell’hokage aprirsi ma non se curò.
-.. Sasuke..
Non si voltò verso Kakashi che lo aveva chiamato.
Sapeva già quello che voleva dirgli.
-Dovresti riposarti..
-Ha paura che il mio kunai si spunti.?!?
Domandò voltandosi fronteggiando il suo ex maestro.
Lo sentì sospirare.
-Il tuo kunai sta sempre più diventando affilato e non si sta solo portando via le vite dei nemici.
Rispose calmo Kakashi.
-Dovresti piangere.. Non puoi affogare il tuo dolore nelle missioni.
-Piangere.
Ripeté Sasuke per poi ridere.
Una risata senza sentimento.
Chiuse l’armadietto e prendendo la giacca si avviò verso la porta.
-.. Non vorrebbe vederti così!
Aggiunse Kakashi mentre Sasuke si fermò sull’uscio.
Lo vide girarsi verso di lui e poi uscire dalla stanza.

Uscì dall’edificio e guardò il cielo orami rosso.
Si voltò quando si sentì chiamare.
-.. Ciao Sasuke kun..
Salutò Sakura sorridendo.
-Sakura.
Rispose cordiale avviandosi poi verso casa.
Sentì la kunoichi seguirlo.
-Stasera ci incontreremo con gli altri al locale di Choji.. Ci vieni? È da tanto che non esci e non stai in compagnia con noi.
Sasuke guardò Sakura.
Era solo preoccupata per lui e non poté che annuire.
Sakura sorrise radiosa.
-Ci troviamo fra un ora, allora!! .. Ciao!
Vide la ragazza correre presumibilmente verso casa sua.

Si trovò nella locanda mentre gli altri parlavano del più e del meno.
-.. È sempre stato il migliore tra tutti noi.
Disse shikamaru.
Gli altri annuirono.
-Non capirò mai cos’abbia trovato in te Sasuke.
Il moro guardò Sai sorridere.
-.. Ci ho provato così tanto a conquistarlo..
Aggiunse poi sospirando.
Risero finché Sasuke non sorrise appena sul bordo del bicchiere.
-Me lo chiedo anch’io a volte.
Rispose sincero.
Sakura gli diede un pacchetto sulla spalla.
-Si è messo con il migliore dopo di lui!
Tutti concordarono.
 -E dai eravate una gran coppia, lui era il cuore e tu la mente, voi due insieme eravate imbattibili-
Disse Kiba sorseggiando la bevanda.
I compagni si voltarono verso Sasuke che guardava con aria persa il bicchiere ancora pieno.
Neji fulminò Kiba il quale accortosi delle sue parole si affrettò a scusarsi.
-Cioè.. Scusa Sasuke non volevo dir..
-Hai ragione.. La mente non ha più il suo cuore.
Disse alzandosi da tavolo.
Tutti lo guardarono mentre Kiba si alzava e gli si fermava davanti.
-Io non volev..
-Vado a casa.. Sono solo stanco.
Annunciò appoggiando una mano sulla spalla di Kiba e guardando gli altri che lo salutarono preoccupati.
Kiba seguì la schiena di Sasuke scomparire attraverso la porta del locale e so morse il labbro.
-Sempre il solito.. Non potevi contare fino a dieci prima di parlare?
Lo ammonii Ino al suo fianco.
Kiba abbassò lo sguardo e si sedette a tavola.
-.. Scusate!
Pigolò.

Arrivò a villa Uchiha ormai silenziosa e ancora più tetra.
Si fermò sul portone di casa quando ne scorse un pacco giallo, sgualcito e un po’ bagnato per via del temporale.
Si accucciò e lo prese leggendovi le parole che vi erano impresse sopra.
Proveniva dal villaggio di Mizuiiro.
Aprì la porta ancora guardando il pacco e cercò l’interruttore della luce.
Quando lo spinse, sospirò nel sentire la lampadina saltare e il buio rii avvolgerlo.
-.. Fantastico.
Sibilò mentre chiudeva la porta e si sfilava i sandali.
A piedi scalzi e il pacco in mano si mosse nell’oscurità finché non accese la luce della sala.
Poggiò il pacco sul tavolo e volse il suo sguardo alla cuccia che si postava sotto la finestra.
 Si allontanò verso la cucina, dopo aver preso una ciotola e la porse davanti alla cuccia.
Ne uscì una piccola volpe rossa con occhi neri che guardò prima il padrone e poi la ciotola.
-Ciao!!
Disse tanto per dar aria alle corde vocali.
Come sempre la volpe lo guardò per un po’ per poi dargli le spalle.
Scosse il capo.
La volpe non lo sopportava, amava solo esser toccato da Naruto e il biondo riceveva sempre le coccole dalla volpe.
-.. Bene! Grazie tu?
Si rispose da solo scocciato.
Si voltò verso la tavola dove ancora il pacco era chiuso.
Lo aprì per vederne il contenuto e alzò un sopracciglio.
La prima cosa che vide fu solo un pezzo di carta piegato che copriva il contenuto.
Lo prese e lo aprì.
Gli mancò il fiato e gli occhi presero a bruciare, mentre un groppo in gola si intensificava.
Era un disegno di quei giochi che andavano messi sulla culla.
Un carillon con delle farfalle.
Svuotò il contenuto sul tavolo e si sedette.
Con cura ne guardò le farfalle colorate e un ricordo gli tornò in mente facendolo sorridere appena.

Il tramonto scendeva sul villaggio, ricoprendolo con in suoi colori caldi.
Il monte degli hokage si tinse di arancione e giallo e delle risate felici si potevano ascoltare, come se fosse una delicata melodia.
-.. Che c’e! perché ridi?
Sasuke si voltò, con un sorriso, verso Naruto.
Erano seduti su di una coperta bianca e insieme, fianco a fianco guardavano il tramonto.
-Non riesco proprio ad immaginarti con il becco!
Rispose asciugandosi una lacrima per le troppe risate.
-Allora immagina di volare più in alto nel cielo con me..
Disse con tono calmo e pacato, gli occhi che brillavano di una luce diversa quando sentiva la risata dello sposo.
Naruto scosse il capo e sorrise.
-.. Lo sai che soffro di vertigini.. Figurati volare nel cielo, e poi i falchi mangiano gli insetti.
-Anche nella prossima vita, quindi, rimarresti bloccato qui?
-No.. Volerei anch’io nel cielo insieme a te.. Però lo sai che animale sarei!
-Si ! Ma se io sono un falco e tu una farfalla come faremo a fare sesso..
-.. Teme hentai..
Ridacchiò Naruto porgendosi in avanti e lambire con un sfiorarsi le labbra dell’amato.
Si staccò quel tanto per vederlo negli occhi e con un sorrisetto seducente rispose allo sposo.
-.. Vorrà dire che dovremo farlo talmente tante volte in questa vita che ci basterà anche nella prossima.
Sasuke sorrise malizioso e stese sotto di se il corpo dell’amato baciandolo.

Si addormentò con occhi brucianti in quel letto ormai troppo grande per se.
Si voltò verso la parte dove ogni sera, qualche mese fa, vi era il corpo di Naruto, dove incontrava il suo volto sorridente.
Sospirò chiudendo gli occhi e appoggiando il palmo della mano su quel pezzo di materasso ormai freddo.

-.. Parto perché devo partire.. Perché sono fatto così.
Disse Naruto finendo di preparare la borsa da viaggio.
Gli era stata affidata una missione da Tsunade e sarebbe partito quel pomeriggio.
Sasuke avanzò verso la camera da letto fermandosi davanti a Naruto, irrequieto.
-Per l’amor del cielo Naruto.. Aspetti un bambino.
Cercò di persuaderlo.
Naruto era al terzo mese, e sapeva che sotto quella tenuta ninja vi era il leggero rigonfiamento dove giaceva il frutto del loro amore.
Naruto posò la borsa dei kunai sul letto e si voltò verso Sasuke.
Lo guardò dolce prima di prendergli il viso tra le mani e portarsi la sua fronte contro la gemella.
-Stai tranquillo.. Tornerò presto e poi con me ci saranno anche ninja fidati della Foglia e di Suna, penso che Gaara ucciderebbe chiunque mi sfiorasse solo con un dito.
Dichiarò sorridendo.
Sasuke socchiuse gli occhi e appoggiò le mani su quelle morbide color caramello.
-.. Lo so! E mi da fastidio.
Sussurrò.
Naruto ridacchiò e dopo un bacio veloce si staccò dal moro.
-Tu e la tua gelosia.. Gaara orami è sposato con il villaggio, per lui sono solo un fratellino piccolo da proteggere.. Parole sue!
Aggiunse dopo aver visto il cipiglio di Sasuke.

Un rumore sinistro lo fece balzare già dal letto con kunai in mano.
Tum.
Si voltò verso la finestra dove l’oscurità della notte copriva il tutto.
Con passo felpato si avvicinò ancora.
Tum.
Scattò all’indietro spaventato e poi si ricompose vedendo quello che sbatteva contro il vetro della finestra.
Una farfalla.
Una piccola farfalla bianca sbatteva contro il vetro.
La guardò per un tempo indefinito mentre la mano con il kunai si abbandonava al suo fianco.
-.. Una farfalla.
Sussurrò.
Allungò una mano verso il vetro e la farfalla batté un ultima volta prima di sparire nelle tenebre.

Quella mattina decise di andare all’orfanotrofio di Konoha.
Dopo la guerra Naruto era solito dirigersi lì la domenica per salutare tutti i bambini.
Ci passava anche qualche festa e ogni tanto lui lo seguiva.
Vedere Naruto circondato da tanti bambini era un immagine fantastica.
Arrivò davanti alla struttura e vi entrò.
Si voltò verso il banco dove sempre c’era la padrona e la salutò con un inchino.
-.. Uchiha San.. Quale sorpresa!
Salutò la donna alzandosi sorpresa.
Non vedeva Sasuke dalla cerimonia che si era tenuta per Naruto.
Sospirò tristemente al pensiero di quel ragazzo tanto gentile e dolce.
Sorrise verso il compagno.
-Siete venuto a trovare i bambini di Naruto?
Domandò.
Sasuke annuì mentre con la donna ne seguiva l’enorme corridoio.
-Dei bambini che Naruto kun veniva a trovare ormai ve ne sono rimasti pochi..
-.. Veniva..
Sussurrò impercettibilmente Sasuke.
La donna si voltò con aria dispiaciuta.
-Mi scusi..
-Non si preoccupi..
Rispose guardando davanti a se.
La donna aprì una stanza illuminata e vi fece entrare il giovane.
Sasuke si guardò intorno dopo che sentì le risate dei bambini.
Si fermò ad ammirare una foto attaccata al muro che ritraeva Naruto vestito da coniglio con i bambini che sorridevano e la cioccolata li circondava.
Sorrise nel vedere Naruto vestito in quel modo per poi abbassare lo sguardo.
-.. Ciao sas’ke kun..
Una bambina di 5 anni con lunghi capelli castani e occhi verdi lo salutò.
La manina artigliata ai pantaloni.
Si accucciò e gli accarezzò il capo.
-Ciao Bara!
La bambina arrossì per poi correre verso gli altri bambini che in qeul momento corsero verso di lui.
Ne erano rimasti 4 oltre a Bara.
-.. Sasuke kun..
Salutarono i bambini fermandosi davanti al ragazzo.
Il moro guardò ognuno dei bambini.
Akaru era un bambino di 6 anni con capelli rossastri e occhi nocciola.
Vi erano poi i gemelli Hikari, capelli bianchi e occhi neri e Yami, capelli neri e occhi quasi bianchi.
Poi quello che assomigliava di più a Naruto nel carattere.
Ichigo, capelli biondo scuro e occhi verdi.
Allungò lo sguardo verso il fondo dell’aula.
Vi era un altro bambino che guardava il cielo perso nei suoi pensieri.
-… Sasuke ci racconti qualche avventura.
Trillò Ichigo facendo gli occhi da cucciolo.
Il moro si sedette a gambe incrociate seguito subito dopo da i bambini.
I maschietti si sedettero davanti e Bara tra le gambe del moro.
Sasuke iniziò a raccontare una missione con Naruto e vedeva come i bambini pendevano dalle sue labbra.
-.. Uaoooo… il fratellone Naruto è sempre stato forte.
Urlò pieno di enfasi Ichigo.
I gemelli annuirono.
- Ichi kun ha ragione…
Iniziò Yami.
-… il fratellone Naruto era fortissimo..
Continuò Hikari.
-.. È un super ninja.
Finirono entrambi annuendo convinti.
Sasuke abbozzò un sorriso.
-.. Questo è per te.
Disse Bara allungandogli un foglio.
Aggrottò le sopracciglia cercando di capire cosa poteva esserci raffigurato.
-Secondo te che cos’è?
Gli chiese Bara con sguardo confuso.
Sasuke la guardò per poi guardare il foglio bianco con una croce tremolante sopra.
-.. Una croce di gelatina.
Provò.
La bimba rise ma scosse il capo.
-E cos' è ?
Chiese in fine.
-Non lo so.. Naruto niisan mi dice di disegnarla.
Il moro allargò gli occhi e guardò la bambina che ora era scomparsa dalle sue gambe ed era andata a giocare con gli alti.
Il foglio stretto tra le mani.
-Non fateci caso Uchiha San.. Bara fa quei disegni da quando Naruto kun è scomparso..
Sasuke si alzò e guardò la donna appena entrata.
-Si sveglia e racconta di aver incontrato Naruto nei sogni e poi.. Si mette a disegnare quella strana croce.
Concluse.
Sasuke guardò la bimba che cercava di far parlare il bambino che aveva intravisto accanto alla finestra.
-.. È nuovo?
Chiese alla donna.
-Si! Si chiama Saka, è qui da una settimana..
Rispose cordiale.
Sasuke annuì per poi salutare i bambini e la donna, andandosene.

-.. Dici che Bara sogni Naruto e che poi disegni queste croci?
Domandò Sakura dopo il racconto di Sasuke.
Il moro annuì.
-Bhe! Per quanto ne so in molti rotoli vi è scritto che i bambini di giovane età tramite i sogni possono entrare in contatto con spiriti.. Ma sono solo congetture scritte da sciamani, non è stato scientifica to.
Il moro spostò lo sguardo verso il cielo azzurro.
Questo significava che Naruto era veramente morto.
Una parte di lui aveva sempre sperato che fosse da qualche parte al sicuro ma che non riuscisse a tornare per forze estreme.
Sakura guardò l’aria abbattuta di Sasuke e lo abbracciò.
Sapeva cosa stesse pensando.
Anche lei sperava che Naruto fosse ancora vivo.
Sasuke appoggiò solo la testa sulla spalla della donna stringendo gli occhi.
Le braccia abbandonate sui fianchi.
La porta si aprì di getto mostrando un infermiera.
-Haruno San.. Abbiamo bisogno di lei.
Sakura vide il volto grave della donna e si diresse tirando dietro Sasuke verso il presunto ferito.
-.. Ti devi distrarre un po’.. mi aiuterai con questo caso.
Rispose alla domanda muta di Sasuke.
Arrivarono in una stanza d’ospedale dove su una brandina giaveva esamine un corpo di ninja.
-Cosa abbiamo?
-Una ferita d’arma da tagli nell’addome..
Sakura guardò la ferita.
-Non sembra aver preso organi interni ma la ferita è abbastanza profonda.. Somministrarli della morfina e prepara le sacche per il sangue.  Ne ha perso parecchio.
La ragazza che aveva chiamato Sakura annuì mentre usciva dalla sala.
-Sasuke vieni qui e tampona la ferita.
Il moro annuì mentre posava le mani chiare su una pezza ormai tinta di rosso.
Sakura uscì dalla camera mentre Sasuke guardava il ninja e premeva sulla ferita.
Vide le palpebre aprirsi e il ragazzo guardarlo.
-.. L’arcobaleno..
Sussurrò.
-L’angelo mi ha detto di dirti dell’arcobaleno..
E poi svenne.
Sasuke aveva gli occhi aperti più del normale e il fiato gli si era accorciato.

Prima la farfalla che sbatteva contro la finestra, poi Bara con i sogni su Naruto e quel ninja.
Che voleva dire con l’arcobaleno?
Ma poi era veramente diretto a lui?
Si buttò sotto il getto d’acqua cercando di calmarsi.
Era stata una giornata psicologicamente dura.
Sospirò mentre usciva dalla doccia e distrattamente guardava lo specchio condensato.
Vide due gocce d’acqua percorrere lo specchio e tracciare dei disegni.
Avvicinò il viso e assottigliò gli occhi.
Assomigliava tanto…
-miaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… miaaaaaaaaaaaaaaaa
Sobbalzò e con occhi sbarrati guardò la porta.
-..miaaaaaaaaa.. Miaaaaaaaaaaaaa
Era la volpe.
Faceva così solo se Naruto arrivava in casa.
Quel dobe gli aveva insegnato ad accoglierlo quando rincasava.
Al volo prese un asciugamano e si diresse verso il soggiorno dove i miagolii della volpe non cessavano.
Scese più velocemente possibile le scale e si fermò.
La luce del soggiorno era accesa.
Non poté pensare a molto che la volpe lo attaccò come impazzita.
-.. Dai..
Chiamò.
La volpe si riprese e saltò sul tavolo facendo cadere il centro tavolo in vetro che si infranse per terra.
Sasuke guardava la volpe preoccupato.
La vide prender a girare al centro della sala e poi fermarsi e accucciarsi a terra.
Il muso afflosciato al suolo con le zampe abbandonate a lato.
Si accucciò e gli accarezzo il capo.
La guardò per un po’ per poi prenderla in braccio e voltarsi.
Fu un attimo quando vide l’immagine di Naruto dietro alla finestra per poi scomparire.
Non seppe quanto stette fermo a guardare la finestra con gli occhi sgranati.
Poggiò la volpe sul divano e con uno straccio iniziò a pulire il macello in soggiorno.
-.. Ma che?
Sussurrò quando vide che i cocci di vetro formavano la croce tremolante che raffigurava Bara.
Poi come un flash si diresse verso il bagno.
La stessa croce era posta sullo specchio.
Indietreggiò per poi appoggiare la schiena sul muro del corridoio.
Si prese la testa tra le mani mentre cadeva verso il pavimento.
-.. Sto impazzendo..
Disse fra se.
Alzò il capo quando sentì un battito d’ali.
Una farfalla, la stessa di quella dell’altra sera volava nel corridoio.
La vide girare verso lo studio aperto e alzandosi si recò dentro.
Avanzò per vedere la farfalla cadere su una pila di cartine del paese del fuoco.

Corse più veloce possibile con la volpe in mano verso la casa di Sakura.
La notte era ormai scesa da parecchie ore e incurante di ciò dopo essersi arrampicato su un albero, iniziò a bussare al vetro della stanza di Sakura.
La vide alzarsi dal letto e guardarlo.
-.. Che ci fai qui?
Disse assonnata e sorpresa.
Poi vide la volpe tra le braccia di Sasuke.
-.. Sta male!
Disse solo allungandogliela tra le mani per poi scomparire nella notte.
Sakura rimase in piedi con la volpe in mano scioccata.

Sasuke corse verso l’orfanotrofio, doveva sapere.
Non potevano essere coincidenze tutto quello che era successo.
Era impossibile.
O stava diventando pazzo o Naruto stava provando a dirgli qualcosa.
Quando arrivò nella struttura iniziò a bussare e dopo solo venti minuti la proprietaria gli venne in contro.
-Uchiha San?
Il moro non rispose e prese a camminare verso le camere dei bambini.
Dietro la donna lo seguiva e lo chiamava per delle spiegazioni.
Aprì la porta della stanza di Bara e vi entrò.
Vide la bimba dormire tranquilla mentre mugugnava qualcosa nel sonno.
Si avvicinò e la scosse piano.
- s.. Sasuke kun?
Disse assonnata.
Il moro annuì e sedendosi sul materasso la guardò.
-Mi devi raccontare del sogno che fai.
-Uchiha San.. Si può sapere che si fa qui?
Chiese con il fiatone la donna.
Sasuke si voltò, lo sharingan che vorticava furente facendola indietreggiare.
-Devo parlare con Bara!
Sibilò.
Si rivoltò verso la bambina guardandola con gli occhi neri.
-.. Il sogno..
La bimba annuì e sbadigliò.
-Io e il fratellone Naruto ci troviamo in un bellissimo campo di fiori.. Ci sono tanti fiori colorati e il sole brilla forte.. Poi Naruto nii-chan mi fa vedere quella croce e mi dice che te lo devo dire.. Poi scompare in tante farfalle bianche.
Disse.
Sasuke ascoltò con cura e alla fine del racconto si alzò.
-Tu sei il teme di Naruto?
Una voce sconosciuta colpì Sasuke e la donna.
Si voltarono verso il bambino nuovo che era entrato in camera.
-Saka?
Disse sorpresa la donna.
Il bimbo doveva ancora parlare.
Sasuke si voltò verso di lui e annuì.
-Anch’io ho visto la stessa scena sua..
Disse indicando la bambina.
-.. Naruto mi ha detto di dirti che devi seguire l’arcobaleno..
“l‘angelo mi ha detto di dirti dell‘arcobaleno.”
Le parole del ninja ferito gli rimbombarono in testa.
-Dove si trova l’arcobaleno?
Chiese.
Vide il bimbo indicare un fogli attaccato al muro.
Era la croce.
-Si trova lì l’arcobaleno?
Domandò ancora.
Il bimbo annuì.

Si ritrovò ancora a corre ma questa volta verso il palazzo dell’hokage.
Doveva avvisare Tsunade, gli serviva una squadra per le ricerche.
Sapeva che Naruto gli stava indicando quel posto per un motivo, c’era per forza un motivo.
Iniziò a bussare con vigore alla porta di Tsunade sicuro che sarebbe stato cacciato a calci.
-.. Chi diamine è a quest’or.. Uchiha?
La donna era in camicia da notte e sorpresa q vedere un trafelato Sasuke in notte inoltrata.
- Che diamine ci fai qui?
-.. Mi deve dare una squadra di ricerca!
Tsunade sospirò e guardò con tristezza Sasuke.
-Sasuke, orami Naruto è mor..
-No.. Per quanto ne sappiamo potrebbe essere vivo da qualche parte e forse so anche dove.
Vide la speranza in quei occhi neri che orami non vedeva da mesi.
Sospirò ancora prima di far entrare il giovane prima che gli ANBU accorressero per il frastuono.
-Ormai sono passati 4 mesi.. Cosa ci vuoi trovare..
-Le sembrerà strano ma Naruto mi sta mandando dei messaggi..
Tsunade si voltò verso Sasuke, il viso era serio e si trattenne dal ridere.
Cercò delle spiegazioni e rimase scioccata dalla storia che gli raccontò.
-.. Le farfalle sono come un portafortuna per lui.. C’era anche nel carillon che mi è arrivato qualche settimana fa, nei sogni dei due bambini e sempre una farfalla mi ha indicato questa.
Dalla tasca interna della giacca ne fece uscire una cartina del paese della sabbia.
La aprì sul tavolo e ne uscì anche il disegno della croce.
-.. Questo sarebbe il segno che gli farebbe disegnare Naruto?
Domandò.
Il moro annuì.
-Ma non so cosa voglia indicare..
Tsunade lo guardò per poi massaggiarsi le tempie.
Si alzò in piedi dove prima era seduta e si verso un bicchiere di sakè.
-.. Non mi crede..
Era una constatazione da parte del moro.
-Non è che non ti credo ma tutta questa storia.. È surreale! Forse sei stressato e ti stai facendo condizionare.
-Ma come me lo spiega i segni.. Le farfalle e il comportamento della volpe. Ha iniziato a miagolare come quando Naruto rientrava in casa e poi è impazzita.. I cocci di vetro che formavano una croce.
Ripeté con una mano alzata a indicare qualcosa e l’altra appoggiata al tavolo.
Tsunade lo guardò posando la tazzina.
-Sasuke forse dovrei darti un periodo di feri..
Sasuke sbatté i palmi della mano sul tavolo fermando le parole della donna.
Lo sguardo coperto dalla frangia nera.
-.. Fammi almeno tentare.. Non ti chiedo altro.
Mai aveva visto Sasuke supplicare per una cosa e fu tentata di dargli il via libero ma prima che potesse rispondere vide la tazzina rotolare sul tavolo.
La guardarono tutti e due vorticare per un po’ mentre cercava di fermarsi in un punto della cartina e poi il rumore cessò come la tazzina si fermò.
Sasuke guardò la donna mentre allungava una mano verso la tazzina e l’alzava.
Un cerchio beige si era formato sulla cartina indicando un luogo e quando Sasuke ne vide all’interno sgranò gli occhi.
-.. La croce..
Sussurrò.
Tsunade si alzò e guardò il punto.
-Impossibile..
Scorse gli occhi pece guardarla con intensità.
-Partiremo domani mattina.
-Partiremo?
La donna si voltò di spalle.
-Verrò anch’io.. Chiederemo una squadra di supporto anche a Suna ma penso che Gaara sarà più che felice di accompagnarci.. Loro conoscono bene il paesaggio..

Come promesso partirono la mattina seguente.
Tsunade era scortata da Kakashi, Sasuke, Sai ,Sakura e alcuni ANBU.
Erano rimasti perplessi a sapere della missione ma non avevano obbiettato.
Arrivarono a Suna dopo 5 giorni di cammino e Gaara rimase sorpreso dalla storia che gli venne raccontata da Tsunade ma quando guardò verso Sasuke e vi lesse la speranza annuì e si unì con i fratelli alla spedizione.
-.. Questo è il punto dove abbiamo trovato i corpi dei ninja, quindi probabilmente è qui che la sono stati sotterrato dalla montagna.
Indicò Kankuro.
Tutti si guardarono intorno.
Il paesaggio era verde, il sole splendeva alto nel cielo illuminando la cascata e il fiume sottostante.
Non sapevano neanche cosa cercare e tutti si voltarono verso Sasuke.
-Esattamente cosa dovremo cercare Tsunade Sama?
Domandò un ANBU.
La donna scosse il capo.
Un segno.
Voleva solo un segno Sasuke e si sarebbe mosso.
Guardava la montagna immaginandosi la scena di quel terribile giorno.
Dammi un segno Naruto, uno solo.
Pensò.
E infine eccola.
Una farfalla che volò tra loro, bianca con le punte azzurrine che si perse poi verso il fiume.
Tutti ammirarono quel piccolo insetto finché Sasuke non indicò un punto.
-L’arcobaleno!
-Cosa significa Sasuke kun?
Domandò Sakura ma Sasuke si era già buttato verso il fiume.
Caricò del chakra nella gamba e atterrò sul velo d’acqua.
Iniziò a correre verso l’arcobaleno che si stagliava dinanzi a se.
Non seppe per quanto corse ma non gli importava, faceva vagare li sguardo verso le sponde per trovarci qualcosa.
Poi intravide del fumo e dove c’era del fumo c’era un villaggio.
Un pensiero gli balenò in testa.

Un corpo galleggiava sulla superficie del fiume portato dalla corrente.
Il giovane era fasciato da una tenuta ninja ma non vi era nessun copri fonte, i capelli biondi come il grano si aprivano a raggio nell’acqua mentre il viso ambrato veniva colpito da dei raggi solari.
Quel corpo privo di conoscenza si fermò verso riva dove venne subito circondato da alcuni uomini e donne.
-.. Respira ancora… portiamolo dalla vecchia saggia.

Si fermò verso la riva quando davanti a se si aprì un piccolo villaggio di pescatori.
Dietro di lui comparirono anche i suoi compagni che quando videro le case rimasero senza parole.
-Fratello tu sapevi di questo posto?
Domandò Temari a Gaara.
Il rosso scosse la testa mentre avanzava verso Sasuke.
Silenziosi avanzarono verso la stradina mentre gli occhi degli abitanti erano puntati sulle loro figure.

-.. Sasuke.. Sasuke..
La vecchia saggia visitò il ragazzo con il chakra e quando scoprì del bambino che portava in grembo ne rimase sorpresa e affascinata. Lo curò con amore, vegli sul giovane e il feto in ottima salute, solo un nome usciva da quelle labbra rosee che veniva ripetuto come una manda.  

Si fermarono in mezzo al villaggio quando una signora anziana si avvicinò a loro.
-Chi siete stranieri?
Domandò la donna.
Tsunade e Gaara avanzarono davanti a tutti e si presentarono.
-Io sono il kazekage di Suna e lei è l’hokage della Foglia..
Rispose con il tono piatto Gaara.
La donna si inchinò come seppe di lui.
-Quale onore avere il kazekage al villaggio.. Posso chiedere cosa vi porta qui?
Domandò.
-Voi mi conoscete ma io non conosco questo villaggio..
-E’ un semplice villaggio di pescatori mio signore.. Non vi sono ninja ne combattenti.. Essendo, come voi abbiate visto, in un posto così desolato vi si è dimenticata la conoscenza.
Rispose con un sorriso.
-Capisco..
Sasuke avanzò, stanco di quelle parole per di tempo.
-Sasuke..
Sussurrò Tsunade come vide il moro mettersi davanti alla donna che ora lo guardava sorpreso.
-Qualche mese fa vi è stato un incidente vicino alla cascata dove ninja sono morti e uno è disperso.. Voi per caso ne sapete qualcosa?
Domandò.
La saggia rise e prese la mano del giovane e lo condusse verso la propria casa.
Tutto sotto lo sguardo stralunato dei presenti.
La donna scostò la tenda e si voltò verso il giovane.
-.. Tu sei quel Sasuke.. Ti sta aspettando!
Sussurrò appena la saggia prima che spinse il moro in una camera.
Il cuore gli galoppò in mano mentre le lacrime che per mesi non aveva versato uscirono prepotenti da quei occhi color brace.
Naruto era disteso su un fianco su un futon.
I capelli biondi ricadevano dolcemente sulle coperte bianche.
Si avvicinò con passo tremolante e cascò in ginocchio accanto a quel corpo.
-.. N.. Naruto..
Chiamò con voce bassa e roca.
Vide il biondo mugolare per poi voltarsi verso di lui.
Vide gli occhi azzurri riempirsi di lacrime e con un gesto fulmineo lo abbracciò.
-S..Sasuke.. Sasuke..
-Oddio Naruto.. Sei vivo.. Sei vivo..
Strinse a se quel corpo mentre sentiva le braccia tremanti di Naruto circondargli il collo.
Un piccolo pianto li fece staccare e Naruto sorrise mentre scostava la coperta che lo copriva mostrando un bambino appena nato.
Sasuke singhiozzò e guardò Naruto prendere il braccio il piccolo moretto.
-.. È.. È..
Non riusciva neanche a parlare per quanta emozione avesse dentro se.
Naruto annuì e gli porse il bimbo.
-Tuo figlio.. Nostro!
Disse dolce.
Lo prese e lo guardò.
I capelli neri come i suoi e gli occhioni azzurri di Naruto.
Sorrise dopo mesi che non lo faceva e baciò la fronte rosata del neonato.
Un maschio, un bellissimo maschietto.
   
 
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