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Autore: G_Elizabeth    07/11/2011    0 recensioni
Le persone che sono state di ispiramento per questi scritti non lo sanno e penso non lo sapranno mai.
E' triste, o forse non abbastanza. Ciò che hanno in comune penso sia la scrittrice dopotutto.
Alla fine, sono solo raccolte di pensieri sparsi qua e là.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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_____Solo per Te

_____Solo per Te.

 

 

 

 

 

Avrei mentito se non avessi compiuto quel gesto,

avrei mentito così cinicamente da pianger

sulle stesse mie ossa…

senza pelle,

senza carne.

 

Nello stesso istante in cui portai a termine quell’atto tanto vile

ma assai gustoso a dire il vero,

il mio stomaco fu strattonato da un rimorso raccapricciante,

il mio pugno e le dita doloranti imbrattate di rosso pulsavano di vita,

i muscoli fremevano caldi e scattanti,

la mente esultava ghignante di gioia e vendetta incassata

con gloria e con audacia rinata.

 

Il cuore correva di angosciata premura,

gli sguardi eran crudeli, fermi ma tremanti

come il riverbero che balla una danza antica,

fremente, con le onde del mare,

le labbra serrate per non lasciar fuggire emozioni traditrici.

 

Eppur ero contenta e soddisfatta di averti fatto male,

un male giusto e assai perfetto:

non troppo da richiedere un esagerato rimorso,

non troppo poco da pentirmi e ripeter il gesto delusa del risultato,

anche se la soddisfazione forse si sarebbe solo moltiplicata.

 

Pacata e silenziosa rimanevo anche in quegli attimi di follia,

non che nel solito respiro di vita non fossi pazza

e le rotelle rotolassero via scappando dal mio cervello,

semplicemente non ero violenta ma i pensieri erano così acidi

da sciogliermi dentro senza sosta.

 

Ancora un poco,

ancora qualche goccia…

Sempre di più.

 

E non ti avevo colpito perché ti odiassi,

ti ammiravo, amavo, adoravo e invidiavo...

Un groviglio fin troppo complicato per la mia povera persona,

miseramente arida.

 

E siccome eran troppo per lo spazio ristretto del mio cuore,

talmente piccolo da contenere a mala pena un’emozione alla volta,

che strabordando capovolsero ogni minima macchia di bontà.

 

Eppur ora mi guardi con occhi lucidi e arrossati dal prossimo irritante pianto,

con aria di chi ne ha dovuto tragicamente sopportare troppe.

Ma tu non sai.

Ignorante, non conosci nulla del vero dolor

delle membra e del pensiero,

delle terre dell’anima che si inaridiscono e che si sgretolano

sotto la carezza del tuo splendente Sole.

 

Eppur ti ostini con testardaggine volgare e sbagliata

ad esser triste nonostante l’amore che hai rapito,

le amicizie che raggianti ti sostengono con lealtà,

la famiglia che si preoccupa per la tua sorte ingrata,

la bellezza e il buon carattere che furbamente tieni stretti.

 

Tu non sai, in assoluto, niente del vuoto.

Di quel vuoto che ingoia godurioso ogni cosa,

Che si lecca le labbra e le carni scoperte.

 

Con dolcezza mi compatisci e curi,

con occhi tristi mi guardi e carezzi il mio viso,

sospingi le mie labbra a dir menzogne per non ferirti.

 

Ma la stanchezza mi ha raggiunto, adesso,

e non ho più voglia di tener tutto per la mia povera e misera persona.

Non ho più argini da interporre da compier questo gesto infame.

 

Eppur lasciai che mi sfiorassi con calda premura un’ultima volta,

lasciandomi assaporare un’ultima volta solamente

per restituirti quel tuo bacio finale con il mio primo bacio:

ed un vigoroso e amoroso pugno ti diedi,

ed un vigoroso e sofferente pugno colpì anche me.

Eppur solo un gesto fu compiuto.

 

 

Ora apro gli occhi tornando indietro alla banale realtà,

placida e stagnante

rinchiudendo la fantasia, ancora una volta.

 

Ancora un poco,

ancora qualche goccia…

Sempre di più.

 

Eppur a guardarti sorridere penso a quanto bello sarebbe…

Quanto meraviglioso sarebbe darti,

anche in questa realtà troppo stabile,

un doloroso e assai soddisfacente,

magnifico pugno.

 

 

 

 

 

Notes:

Sono solo tante parole, tanti tanti pensieri stupidi.

Forse sono frasi troppo semplici e non sono sinceramente sicura di aver scritto ciò che realmente avrei voluto dire.

E’ troppo lunga ed è uno di quegli scritti che non sono soddisfatta di aver scritto.

E qualcuno potrebbe dire “Perché allora li posti?”

Ed io risponderei “Semplicemente per le critiche”.

Un saluto,

 

 

El.

   
 
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