Da leggere ascoltando QUESTA.
Macchinazione.
Protendo
le mani verso l’oblio,
luminescente
oblio. I piedi sprofondano,
il
fango sporca la faccia.
Ma
quando gli sforzi non sono vani,
quando
il Sole, alto
macchinatore,
lascerà
catturare una piccola scintilla,
allora
si diffonderà la luce.
Stingerò
tra le mani la flebile scocca,
ma
l’ossidazione consumerà l’ossigeno
e
soffocherà la fiamma.
E
osserverò ancora la mia amica Luna,
aspettando
una nuova alba.
N.d.A.
Salve a tutti,per chiunque abbia letto questa
“poesia” (non so neanche se si
può definire tale), devo fare una rivelazione (anche per
giustificarmi un po’)
: questo era un compito di letteratura assegnatoci dalla prof. Per
qualsiasi
curiosità, CHIEDETE! :D