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Autore: Silene Nocturna    12/11/2011    12 recensioni
Una breve flashfic che si svolge nel periodo Post-MajinBu, che tratta la nascita di Bra e la reazione di Vegeta in proposito^^
Mi è sempre piaciuto il rapporto che ha con i rispettivi figli...
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Sono sempre molto ispirata e dato che adoro il rapporto che ha Vegeta con i suoi due figli, mi sono focalizzata sulla nascita di Bra!

Una fan fiction breve che spero allieterà il vostro passaggio in questa pagina^^

 

 

 

Una sottile differenza

 

- Tesoro?

Nessuna risposta. Gli occhi chiari saettarono sulla sagoma indistinta sotto un groviglio di coperte chiare; la donna si accigliò, posando delicatamente la mano su quella che doveva essere la spalla del compagno.

- Tesoro, dormi?- ripeté nella silenziosa oscurità, in attesa della risposta.

Il saiyan roteò le pupille conscio che se Bulma non avesse ottenuto risposta, sarebbe stata capace di tenerlo sveglio tutta la notte, agitandosi e sospirando sonoramente… Forse si sarebbe addormentata, ma dopo avergli fatto abbandonare quel piacevole torpore.

- Avanti, che cosa c’è?- domandò volgendo lentamente il capo verso la moglie e nell’oscurità, gli sembrò di percepire uno strano scintillio nel suo sguardo; pareva felice, anche se non riusciva a spiegarsi il motivo. Erano trascorsi parecchi giorni dall’ultima volta in cui aveva udito il tono più isterico nell’acuta voce di Bulma e, dapprima, era quasi convinto che stesse tramando qualcosa… ma il pensiero l’aveva abbandonato subito dopo, non ricevendo particolari richieste ma soltanto modi condiscendenti e piacevoli sensazioni nelle ore notturne.

- E-Ecco… Mi chiedevo, Vegeta, se tu… Se tu volessi un altro figlio.

Il saiyan non riuscì a trattenere un’espressione stupita, seppur le labbra rimanessero serrate e le sopracciglia immancabilmente corrugate. Si girò completamente ad osservarla nella sua camicia da notte e quasi imbarazzata nel fargli una simile proposta, impegnata com’era a rigirarsi i pollici. Atteggiamento, pensò l’uomo, indubbiamente dovuto al fatto che seppur entrambi ci tenessero a Trunks, il primogenito fosse arrivato in un momento particolare, un momento in cui l’ultima cosa di cui avesse bisogno il Principe dei Saiyan era un figlio mezzosangue; si concesse un respiro più profondo. Venuto al corrente di quella notizia, si era sbarazzato di Bulma, non curandosi affatto della vita di Trunks per più di un anno. Ma le cose, adesso, erano diverse.

- Potrebbe essere un buon motivo per far continuare la mia stirpe.- pronunciò soltanto prima di attirarla a sé ed intrecciare le lingue in un gioco passionale.

“Gli insegnerò a combattere!”

“Le farò le trecce!”

9 mesi dopo…

- Siete il Signor Vegeta e la Signora Bulma, vero?- domandò una giovane infermiera tenendo un minuscolo fagotto tra le esili braccia.

Il momento era stato spossante, più dell’ultima volta, ricordò la scienziata apprestandosi a ricevere il bambino; non era più così giovane, ma per sua fortuna la gravidanza era proceduta senza intoppi. Scoccò un’occhiata entusiasta a Vegeta che, stavolta, sedeva nell’angolo più remoto della stanza a braccia conserte e con un’aria fiera attendeva che quell’umana li lasciasse da soli per godere nell’osservare il volto di suo figlio.

Sarà un degno erede, forte quanto suo padre.”

Pensava ignorando le chiacchiere dell’infermiera.

“Anche Trunks lo è, ma il mio secondogenito non avrà come migliore amico un buon a nulla discendente di Kaaroth!”

La giovane porse finalmente l’involucro di coperte nelle braccia esili di Bulma, congratulandosi per aver partorito una stupenda bambina.

- E’ un adorabile femminuccia!

“Sarà identico… identica… Un momento. Cosa?!”

Vegeta spalancò improvvisamente gli occhi, convintissimo che non avesse sentito bene le parole di quell’oca. Sua moglie aveva le lacrime agli occhi mentre l’infermiera finalmente usciva dalla porta per lasciarli in un silenzio rotto soltanto dai vagiti di un’innocente creatura dal ciuffetto azzurro.

- Vegeta, non vuoi conoscere Bra?- domandò all’uomo, ma alzando improvvisamente lo sguardo capì che fosse in preda ad un inquietante tremolio; corrugò le sopracciglia vedendolo avvicinarsi con cautela e quando gli occhioni chiari di Bra incontrarono i suoi, ebbe un tuffo al cuore. Con l’espressione seria di sempre ed il sopracciglio inarcato, il saiyan le disse: - E’ una femmina.- Bulma gli sorrise ed annuì.

- I miei complimenti, vecchio mio!- una voce estranea, accompagnata dalla sonora pacca sulla spalla, indusse il principe a ringhiare verso la presenza come sempre inopportuna del suo acerrimo rivale.

Al suo ingresso seguì una parata di buoni a nulla intenti a trasportare fiori, palloncini e quant’altro per l’evento; dedicò un ultimo sguardo alla donna ed alla bambina stretta nel suo abbraccio, dopodiché sorrise osservando il tramonto.

- Kaaroth, levami subito quella mano di dosso.

4 anni dopo…

Era un’afosa giornata e gli allenamenti erano proceduti a rilento: nonostante disprezzasse battere la fiacca si era ritrovato, con un Trunks intento a rinfrescarsi dinanzi al ventilatore, a bere un’intera bottiglina d’acqua gelata, interrompendo così il combattimento. Improvvisamente, un’altra presenza si palesò nella cucina, trotterellando nel suo bel vestito; Bra si posizionò sulla sedia, facendo la linguaccia al fratello maggiore e guardando trasognante quel suo eroico padre.

- Papà, papà! Mi aumenti la paghetta?- chiese facendo gli occhioni dolci. Ma Vegeta, irremovibile, prima le sorrise di rimando e poi elargì un sonoro: - No.

La bambina mutò la sua espressione condiscendente in una maschera d’indignazione, rispondendo a quella sorta di presa in giro con l’ennesima linguaccia; dopodiché si voltò facendo oscillare i capelli azzurri, abbandonando fiera la stanza. Dopotutto qualcosa l’aveva pur presa da Vegeta.

- Eh?! Se avessi fatto una cosa del genere mi avresti già punito con cento flessioni!- obbiettò un Trunks adolescente battendo il pugno sul tavolo.

- Fanne duecento.- elargì pacato il saiyan ghignando ed abbandonando a sua volta la cucina, lasciando il primogenito a sbuffare contrariato.

Non vi erano distinzioni, e Trunks lo sapeva, ma Bra appariva ancora come quel fagotto che aprendo gli occhi aveva inglobato due pozzi neri come la pece.

 

 

 

 

 

 

Fine

   
 
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