Adesso
di tempo ne è passato e di
eventi ne sono accaduti. Lei se n’è andata dalla
mia vita e poi l’ho ritrovata.
E adesso l’osservavo mentre si riprendeva. Fingevo di
dormire, ma in realtà ero
sveglio e desideroso di conoscere la prossima mossa della mia Maka.
Peccato che
il momento durò poco, perché il suo telefono
squillò e lei si dovette alzare
per rispondere.
Ascoltai
la conversazione di
nascosto la conversazione, cercando di non essere scoperto. Non cresi
nemmeno
io a ciò che ascoltai dalla bocca di Maka:
“Ascoltami Nobu, so che a breve
ritornerai a New York, per vedere Ren. In quell’occasione
vorrei vederti da
solo, ma non qui in albergo da un’altra parte. Dobbiamo
parlare del nostro
rapporto. Ti ho già accennato alla questione della pausa, ma
vorrei chiarire
una volta per tutte. Mi spiace, ma mentre eri via sono cambiate alcune
cose.
L’ultima cosa che voglio è far soffrire te e
gl’altri, per questo ti ho chiesto
una pausa, ma di non sparire dalla mia vita. Io ti amo, anche se non
sono più
certa di questi miei sentimenti!”
Ero
sconvolto, possibile che dopo
tanti anni, ancora provasse qualcosa di così forte per me,
nonostante tutti i
problemi e la sua fuga, mi amava ancora. Mai come in quel momento
pensai che
quell’idiota di Black*Star avesse avuto ragione, quando mi
disse, poco dopo la
fuga di Maka, che ero stato un emerito cretino. Dovevo farle capire che
l’amavo
e che se avessi dovuto combattere lo avrei fatto con onore, pur di
riconquistarla. Per fortuna avevo salvato Rayearth in tempo, e questo
era
decisamente un punto a mio favore. Inoltre non desideravo costringerla
a fare
qualcosa che non volesse, come ad esempio tornare a Death City e
combattere
nuovamente al mio fianco. Così pensai ad un modo per
renderla felice.
Fortunatamente
per i miei piani,
Maka quel pomeriggio fu invitata da Crona a trascorrere un pomeriggio
assieme a
lei e ad alcune sue amiche. Probabilmente dovevano essere la cantante
dai
capelli ricci e la madre della piccola peste dai capelli neri, che
incontrai la
prima sera in cui suonai in albergo. Così chiesi aiuto
agl’amici di Crona, un
ragazzo dai capelli biondi lunghi fin sotto il collo ed un tipo
identico a Sid
Vicious dei Sex Pistols. Grazie a loro organizzai una perfetta serata
romantica
per la mia amata. Durante i preparativi entrai in confidenza con quel
tipo che
scoprii chiamarsi Ren. In quel momento non lo collegai al tipo di cui
Maka
aveva parlato a telefono con il suo ragazzo. Quel tizio era davvero
cool, forse
la mia bionda aveva ragione, alla fin fine non ero io il più
cool di tutti,
c’era davvero chi mi superava. Io non sono mica come quel
maniaco egocentrico
di Black*Star, io la sconfitta la so ammettere, almeno per quanto
riguarda
l’essere cool o meno.
Per
l’occasione chiesi al direttore
dell’albergo, tramite Kid, con cui avevo chiarito la
situazione, di riservarmi
la sala del pianoforte, per me ed alcuni amici. Crona lo convinse
subito ad
aiutarmi, senza quella benedetta ragazza sarei stato perduto. Non
riuscivo
proprio a spiegarmi, quale grave trauma cranico, l’avesse
ridotto in quelle condizioni.
Tra lui e il mio migliore amico, non riuscivo a capire chi dei due
fosse il
caso più irrecuperabile. Probabilmente Kid, visto che
Black*Star, in presenza
di Tsubaki riusciva a darsi una calmata, invece quel cretino non era
minimamente capace di lasciar perdere quelle sue fottutissime nevrosi,
mi
domandavo come Crona facesse a sopportare quel demente tanto
somigliante ad una
zebra. In circa un’ora riuscimmo a rendere la sala che Kid
aveva fatto mettere a
mia disposizione, la location ideale, per una serata romantica. Per
l’occasione
scelsi d’indossare il completo della Black Room, che sapevo
essere molto
gradito alla mia affascinante ex compagna. Per avvisarla delle mie
intenzioni,
le avevo lasciato un biglietto in camera, con cui la informavo del mio
invito a
cena.
Come
al solito era puntuale, come
un orologio svizzero, ma soprattutto era davvero bella, aveva imparato
bene a
giocare le sue carte, dato l’incantevole abito che aveva
scelto per la serata.
Un abito simile a quello della Black Room, ma molto più
sexy. Era lungo fino
alle ginocchia ed era fascia di seta lucida nera. Ciò che
colpiva dell’abito
era la capacità di mettere in risalto perfettamente il suo
corpo, che negl’anni
era cambiato e non poco. Data l’eleganza del vestito che
aveva scelto, non solo
teneva al nostro appuntamento, ma voleva anche stupirmi, dimostrandomi
che
ancora non conoscevo le infinite possibilità che aveva di
stupirmi e di
attirarmi ancor di più a sé. Maka nonostante
tutto non sarebbe mai cambiata,
perché era sempre la persona che per gl’altri
avrebbe dato la vita ed in più
era ancora legata a me ed al suo passato.
La
serata trascorse tranquilla,
Maka apprezzò molto la cena ed io cercai di comportarmi da
vero galantuomo,
sfruttando le conoscenze acquisite da bambino, quando ero costretto dai
miei a
partecipare agl’eventi organizzati dalla mia famiglia per
celebrare il grande
talento musicale di Wes. Con lui non avrei mai potuto avercela, se non
fosse
stato per i suoi consigli, non mi sarei mai deciso a combattere con
tutto me
stesso per riavere la ragazza che amavo nella mia vita. Decisamente
poco cool
il modo in cui mi ero ridotto a causa di quella maledetta secchione,
che si era
trasformata in una donna davvero attraente. Il tempo si sa fa miracoli.
Mai
avevo letto tanto gioia negl’occhi
della mia Maka, quando le chiesi di accomodarsi accanto a me e di
ascoltare il
brano che avevo composto per lei. Quello era il brano che aveva
necessitato di
più tempo in assoluto per poter essere composto e reso degno
della persona che
lo aveva ispirato ed a cui un giorno lo avrei dedicato. Mi sembrava
dopo tanta
fatica di aver finalmente mosso un piccolissimo passo verso la
risoluzione dei
nostri problemi e forse saremmo riusciti a diventare una coppia
“in prova”,
termine inventato da Maka, in breve tempo, probabilmente avevo una
minuscola
speranza di poterla riavere tutta per me.
Il resto della serata fu ancora migliore, infatti Maka mi chiese di rimanere a dormire da lei, mai occasione sarebbe stata più propizia per consolidare il nostro rinnovato rapporto. Mi recai prima in camera mia per procurarmi il cambio e tutta la “strumentazione” necessaria per trascorrere la serata in camera sua. Spero di poterla anche solo abbracciare e riempire di baci e poi dormire, pur di avere un contatto con la sua anima ed il suo corpo. Non riuscivo a ragionare in maniera lucida, perché l’istinto e la follia, mi stavano lentamente guidando nella direzione sbagliata. Non potevo commettere errori, dovevo riuscire a dormire nel suo stesso letto, senza compiere gesti di cui mi sarei potuto pentire. Avevamo deciso di procedere lentamente, verso l’inizio di una relazione nuova per entrambi. Speravo davvero di poterla rendere felice, perché il mio desiderio maggiore è quello di poter condividere la mia vita con lei.
Passammo
la nottata a parlare di
ciò che ci era accaduto durante gli anni in cui eravamo
stati separati, in più
mi rivelò il magnifico tatuaggio che si era fatto, le donava
parecchio. Fu
davvero bello poterle raccontare di Tsubaki e Black*Star che avevano
deciso di
sposarsi, ma soprattutto le avevo comunicato dell’avvenuta
trasformazione di
Tsubaki in Death Scythe, ma soprattutto che aspettava un bambino da
quel
demente del mio migliore amico. A quella notizia il suo sorriso
risplendette
come non mai, era felice perché il sogno della sua migliore
amica si stava per
avverare. In quel suo sorriso c’era una vena di malinconia,
che non riuscivo a
spiegarmi.
Così
le chiesi apertamente cosa la
turbasse: “Maka cos’è che ti turba? Lo
sai che con me puoi parlarne! Non voglio
sentirti soffrire in questo modo, ti amo e lo te lo ripeterò
fino a che potrò,
se ho fatto qualcosa dammi la possibilità di
rimediare.” La sua risposta mi
lasciò sconvolto: “Anche io ti amo! La colpa non
è tua, sono io che sto male, a
causa del mio egoismo, me ne sono andata e mi sono persa tante cose. Se
mai tra
di noi le cose dovessero andare in porto, piacerebbe anche a me
allargare la
famiglia. Immagini un bimbo che somigli a noi due? Sarebbe
terribilmente
divertente!”. La situazione era davvero assurda, non mi
aspettavo che Maka
potesse desiderare una famiglia in un futuro remoto, ma soprattutto con
me. Il
pensiero mi riempì di gioia e mi consentì di
compiere un piccolo passo in
quella direzione, stavolta però voluto da entrambi e
spontaneo, non come in
quel maledetto sgabuzzino.
Mello: Dove cazzo sei nano albino del cazzo!
Ryuk: Hey biondino, perché strilli mi hai distratto, stavo giocando a majong con mio nipote!
Mello: E chi cazzo sarebbe tuo nipote brutto cretino!?
Excalibur: Cretini! La mia leggenda inizia nel dodicesimo secolo. Era un lunedì d'inverno o forse era un venerdì..
Mello: *Scarica una pioggia di proiettili addosso ad Excalibur che si allontana*
Kid: Chi fa tutto questo rumore, così asimmetrico? O nobile zio chi chiedeva di me?
Mello: Non è possibile ancora tu zebra?
Kid: Tu! Muoio mi dispero, sono un essere ributtante...
Mello: Zebra che cazzo hai?
Liz: Nulla è normale! Tu piuttosto? Che mi combini Mel, non posso lasciarti solo che già inizi a litigare?
Mello: Scusa honey! Colpa mia! *la bacia in modo molto appassionato*
Liz: *come sopra*
Patty: Giraffa!
Hero: Patty ti ho trovata finalmente...
Angolo Dediche: Il capitolo è dedicato a tutte le mie fan che adoro dal profondo del cuore.