Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Nadir de Orpheus    18/11/2011    0 recensioni
Ricordo. E non ha significato dire che la ricordo, ora che lei è distesa accanto a me –una mano posata sull’onda dei capelli sparsi sul cemento. Sparsi sul suo viso sottile, e sparsi come sul mio cuore. Lo sento rallentare. Venisse il sonno. Venisse l’oblio, ora che scende la sera.
Voglio ricordare di lei ancora una volta, mentre le guardo le ciglia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

V
Autumn.


 

Aveva avuto la sua prima aritmia nel momento in cui io mi ero trasformato in lupo per la prima volta. Mi raccontò della sensazione di un cuore spaccato in due di colpo, mentre era al cinema a guardare un horror sui vampiri e i licantropi. Era lì da sola. Lei era sempre sola.
“Le persone non mi piacciono. E io non piaccio a loro.”
Mi venne naturale dirle che a me piaceva. Naturale e un po’ scontato –ma il suo sorriso spazzava via anche la banalità. Era bellissimo. Anche se una parte di lei non sorrideva affatto. Quel suo cuore spaccato, però, ci aveva uniti in qualche modo. Forse, senza non sarebbe accaduto. Lei non mi lasciava il tempo di riflettere su questo destino assurdo e così profondamente condiviso, perché di tanto in tanto faceva qualcosa che mi lacerava. Sfiorare un fiore in un giardino, guardare un albero con la voglia di arrampicarsi, e la coscienza di non poterlo fare. Oppure, ridere. Piano piano.
Ero lacerato dal desiderio di lei, e dal terrore di quelle ore che scorrevano implacabili.
Tic tac.
Stavamo andando verso il luogo che lei aveva scelto per morire –stavolta, definitivamente. E parlavamo della vita che avevamo vissuto parallela, senza mai incontrarci, presentendo l’esistenza l’uno dell’altra, ma in maniera così vaga da apparire solo un’incolta ispirazione. E le cose che avremmo voluto fare –che avremmo potuto vivere, insieme. Cene e lanci con il paracadute.
Lo spirito di Julia era foschia. Il suo modo di attraversare il tempo umano era stato discreto, dolce, tranquillo. Non aveva mai avuto le grandi aspirazioni, le era bastato fare le sue scelte, selezionare le sue alternative nel modo più ragionevole e meno traumatico.
“Ho sempre sentito una direzione, sotto i miei passi. La mia vita sapeva dove stava andando. Io mi lasciavo trasportare, come sulle scale mobili. Non avevo grandi passioni, ma sentivo che ne avrei trovata una. Di un altro genere. Mi stava aspettando, ne ero sicura. E poi mi sono ammalata.”
Mi guardava, parlando della passione latente della sua esistenza. A testa un po’ inclinata, come faceva spesso –e si sistemava la sciarpa, quando era imbarazzata. Aveva una serie di piccoli modi di fare, quasi dei tic, che imparai a memoria subito, neanche li conoscessi già da prima.
Ma io la conoscevo. Senza conoscerla, sapevo tutto di lei. Senza sapere niente. Quelle che lei mi raccontava erano le contingenze umane di un’anima che era la metà perfetta della mia.
Jamie uomo e lupo. Lo capivo solo in quel momento –tutto il mio inseguire una definizione, inventare la teoria del doppio specchio, portava soltanto a questa coscienza: ero un uomo lupo.
Ero entrambe le cose, ma in maniera assolutamente semplice. Essenziale.
Erano entrambe componenti di me, e non erano in conflitto tra loro –era come essere alto ed essere castano. Per tutto il tempo, invece, avevo pensato al contrario, a due varianti di una stessa categoria, l’essere, che si escludessero a vicenda. Non era così. Erano due categorie, e non c’era facoltà di scelta. Non potevo essere uomo oppure lupo. Ero entrambi. Lo compresi così, guardando lei.
Lei, al centro della strada a fingere di poter bere la pioggia.
“Ecco perché amo l’autunno. Guarda come diventa scintillante il grigio.”
“Incredibile.”
Guardavo lei, mentre lo dicevo. E la mia mente correva in cerca di scenari impossibili in cui le chiedevo di restare con me, e lei lo faceva. Io, che la proteggevo da chiunque volesse portarmela via –il resto della vita a combattere angeli e demoni, solo per avere il suo sorriso al mattino. Per lasciarle altre giornate d’autunno e di pioggia, di asfalto brillante in una patina d’acqua.
L’avrei fatto. Ma sentivo che lei aveva preso la propria decisione, ormai.
“Sono stanca.”
Mi aveva aspettato finchè il suo fantasma non si era sentito logoro, troppo sfilacciato per resistere ancora ai venti che la strappavano via. La stanchezza del suo corpo di nebbia, così densa da apparire solida –ed io camminavo tenendo una mano immersa nella sua, neanche potessi stringerla davvero.
“Siamo quasi arrivati.”
Il portone era aperto –metallo e vetro, lucidati dalla pioggia. Appena dentro il palazzo, mi appoggiai con la schiena al marmo del rivestimento delle pareti, trattenendo un sospiro. Stavamo per perderci.
Ed io non potevo farci niente. Nella mente e nel cuore, pregavo non so quale dio che la rendesse reale, anche solo per un momento, per poterla toccare. Respirare, respirare davvero.
Posare la fronte sulla sua, e baciarle un addio.
“Dai, Jamie. Dopo, tutto tornerà come prima.”
Lei non lo sapeva, che sarei morto anche io. Non sapeva che già stavo morendo, come se la vita mi si staccasse dal corpo, un rilievo osseo alla volta, lentamente, come pelle. Mi si scuoiava l’anima.
Ma non le dissi niente, ed assentii con la testa, mentre fingevamo di prenderci per mano.
Era una sua scelta, e l’avevo trattenuta nel mondo anche troppo.
Cigolava l’ascensore, nella sua struttura di metallo rosso scuro.






Eccoci qui. Questa è la penultima parte, il finale sarà anche più breve.
Sono atroce, non ho ancora risposto alle recensioni. Incolpate l'università.
Dunque, al link in fondo trovare la mia pagina su Facebook. Per il momento il profilo è stato basso, ma vi incoraggio al delirio. ^^
Grazie ancora, ecco, di tutto.
Vostra, Nadir.


  https://www.facebook.com/groups/199845473382004/
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Nadir de Orpheus