Erano
passati quattordici anni da quando Kate e Rick per la prima volta si erano
conosciuti. A loro sembrava di essere insieme da sempre, di conoscersi da una
vita. Cosa sono quattordici anni alla fine? Una minuscola parte della nostra
esistenza che indubbiamente è destinata a finire.
Si erano
sposati, avevano tre figli, inclusa Alexis. I loro due bambini si chiamavano
Cherry e Apple, no, dai sto scherzando. Si chiamavano Jack e Rose e avevano
rispettivamente nove e otto anni. La femminuccia aveva un alto, altissimo
quoziente intellettuale, tanto che sembrava più grande lei di Jack, anche
perché tra di loro vi era soltanto un anno di differenza. Erano cresciuti
insieme anche se la bambina era più interessata allo studio, mentre il bambino
adorava andare sullo skateboard e combinare disastri a destra e a manca.
Alexis era
andata a convivere con Benny, il suo
fidanzato da ormai parecchi anni. Dopo essersi mollata con Ashley, era stata
davvero male, ma aveva deciso che non poteva passare la vita nella disperazione.
Non era quello giusto e ci aveva messo una pietra sopra. Pian piano aveva
incominciato ad uscire ancora con le amiche che aveva conosciuto andando
all’università e ad una festa aveva incontrato lui: quello giusto.
Kate e Rick
non erano cambiati. Lui era il solito bambinone che si era divertito da matti a
crescere quei due figli cosi diversi tra loro. Jack era identico a lui
caratterialmente, anche lui sarebbe stato un eterno bambino. Un sognatore, un
ribelle, già a nove anni sapeva che lui doveva essere diverso dagli altri, non
poteva perdere tempo studiando, avrebbe conquistato il mondo con altri mezzi.
Giocavano, si rincorrevano per tutta la casa, e Jack adorava suo papà perché
non lo lasciava vincere sempre, sapeva che era più forte e più veloce, quindi
quando vinceva aveva il triplo della soddisfazione. Certo si abbatteva un po’
quando perdeva per tante volte di fila, ma lui non era uno che si
arrendeva.
Kate, dopo
aver capito di aver creato un Castle due la vendetta, pensò di morire. Già
sopportava a mala pena il suo uomo, per di più un bambino! Aveva provato con
ogni mezzo a fermarlo; una volta, dopo essersi assicurata di aver tirato via il
caricatore dalla pistola, gliela puntò addosso. Jack per tre millesimi di
secondo impallidì, poi scoppiò in una grassa risata e le disse:
< Mamma,
lo so che tanto non mi spari!>
< Vuoi
scommettere?> E lanciò la sua occhiata, si quell’occhiata che faceva tanto
tremare Rick.
Jack sapeva
che sua madre era cattiva quando voleva, e di certo non era la tipica persona
da prendere sotto gamba. Cosi passò alla tattica B.
< Scusa,
mamma. Non lo farò più. Ti voglio bene!>
E fece la
faccia da cucciolo che aveva imparato a fare da Rick. Purtroppo per lui, Kate
si era abituata a quella faccia tenera, e aveva imparato a resistere.
< Non te
la cavi cosi facilmente.>
Impugnò la
pistola, fece finta di caricare e sparò. Il quei millesimi di secondi Kate vide
la Paura, con la p maiuscola attraversare gli occhi del figlio. Quando Jack
s’accorse che fortunatamente era ancora vivo, Kate scoppiò in una risata
sonora.
< Vedi
piccolo, di stare attento a quello che fai. >
Rose invece,
non si sapeva da chi aveva preso. Quando si arrabbiava, diventava rossa in
faccia e la sua voce diventava altissima, in questo aveva preso da Kate. Loro due
si assomigliavano parecchio esteticamente, ma Kate non era stata mai cosi
studiosa come lei. A Rick piaceva studiare, ma i libri dei suoi idoli, non
quelli di storia o di geografia. Preferiva, se doveva fare delle ricerche su
quegli argomenti, trovare una persona che a voce potesse spiegargli ciò che gli
serviva. La bambina caratterialmente assomigliava ad Alexis, ma la ormai-donna,
non era tanto ambiziosa quanto lei e questo per Rick era tutto un dire. Era
esagerata: doveva essere la prima in tutto. Se si sentiva minimamente
minacciata, andava in crisi e i genitori non la vedevano per pomeriggi interi.
Ossessionata dalla studio.
Si divertiva
moltissimo a parlare con Kate. Si faceva raccontare di casi strani, di sua
nonna, di come si erano conosciuti lei e Rick e altre mille cose. E Kate
parlava come un fiume in piena. Adorava passare questi momenti con la sua
bambina, guardava il suo riflesso negli occhi della bambina che erano di un
azzurro mare bellissimo, erano grandissimi e quando era coinvolta in una cosa
li spalancava e rimaneva cosi fino a quando Kate non aveva finito il racconto.
Era una gioia per la madre vedere in che modo la guardava la figlia, con
ammirazione, rispetto. A differenza di Jack, Rose adorava essere coccolata. E
Kate amava fare le coccole ai suoi due pulcini.
Rick da
qualche periodo stava scrivendo un libro nuovo. Aveva finito da anni la saga di
Nikki Heat, ne aveva già scritta e terminata un’altra che aveva avuto il
successo sperato.
Di questo
libro Kate non venne mai a conoscenza dell’argomento, del personaggio o di
quant’altro. Rick non le volle dare nessun tipo di spiegazione e lei era molto
curiosa. Quel libro uscì il 19 settembre del 2021.
Da quel
giorno qualcosa scattò dentro la detective che ebbe voglia di caricare la
pistola di servizio, e stavolta sul serio, e di puntarla contro la tempia
destra del marito.
Cooooooommento:
Ok, questa sarà una storiella da 4 capitoli, credo. Tutto è nato da un episodio
dei Simpson.. -.-“ Abbastanza triste come cosa! Cherry e Apple è un chiaro
riferimento alla mia Cherry! *-* 4everBasketball. Un grazie alle ragazze del
gruppo, che sono ormai la mia droga quotidiana. <3
Al prossimo
capitolo.
Bacioni,
madeitpossible!