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Autore: madeitpossible    18/11/2011    3 recensioni
"Scrivere per lui, in quel momento della sua vita, significava non pensare a quello che stava succedendo, significava non pensare alle due possibili conseguenze che ci sarebbero potute essere. O il perdono, o il divorzio."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Erano passati quattordici anni da quando Kate e Rick per la prima volta si erano conosciuti. A loro sembrava di essere insieme da sempre, di conoscersi da una vita. Cosa sono quattordici anni alla fine? Una minuscola parte della nostra esistenza che indubbiamente è destinata a finire.

Si erano sposati, avevano tre figli, inclusa Alexis. I loro due bambini si chiamavano Cherry e Apple, no, dai sto scherzando. Si chiamavano Jack e Rose e avevano rispettivamente nove e otto anni. La femminuccia aveva un alto, altissimo quoziente intellettuale, tanto che sembrava più grande lei di Jack, anche perché tra di loro vi era soltanto un anno di differenza. Erano cresciuti insieme anche se la bambina era più interessata allo studio, mentre il bambino adorava andare sullo skateboard e combinare disastri a destra e a manca.

Alexis era andata a  convivere con Benny, il suo fidanzato da ormai parecchi anni. Dopo essersi mollata con Ashley, era stata davvero male, ma aveva deciso che non poteva passare la vita nella disperazione. Non era quello giusto e ci aveva messo una pietra sopra. Pian piano aveva incominciato ad uscire ancora con le amiche che aveva conosciuto andando all’università e ad una festa aveva incontrato lui: quello giusto.

Kate e Rick non erano cambiati. Lui era il solito bambinone che si era divertito da matti a crescere quei due figli cosi diversi tra loro. Jack era identico a lui caratterialmente, anche lui sarebbe stato un eterno bambino. Un sognatore, un ribelle, già a nove anni sapeva che lui doveva essere diverso dagli altri, non poteva perdere tempo studiando, avrebbe conquistato il mondo con altri mezzi. Giocavano, si rincorrevano per tutta la casa, e Jack adorava suo papà perché non lo lasciava vincere sempre, sapeva che era più forte e più veloce, quindi quando vinceva aveva il triplo della soddisfazione. Certo si abbatteva un po’ quando perdeva per tante volte di fila, ma lui non era uno che si arrendeva. 

Kate, dopo aver capito di aver creato un Castle due la vendetta, pensò di morire. Già sopportava a mala pena il suo uomo, per di più un bambino! Aveva provato con ogni mezzo a fermarlo; una volta, dopo essersi assicurata di aver tirato via il caricatore dalla pistola, gliela puntò addosso. Jack per tre millesimi di secondo impallidì, poi scoppiò in una grassa risata e le disse:

< Mamma, lo so che tanto non mi spari!>

< Vuoi scommettere?> E lanciò la sua occhiata, si quell’occhiata che faceva tanto tremare Rick.

Jack sapeva che sua madre era cattiva quando voleva, e di certo non era la tipica persona da prendere sotto gamba. Cosi passò alla tattica B.

< Scusa, mamma. Non lo farò più. Ti voglio bene!>

E fece la faccia da cucciolo che aveva imparato a fare da Rick. Purtroppo per lui, Kate si era abituata a quella faccia tenera, e aveva imparato a resistere.

< Non te la cavi cosi facilmente.>

Impugnò la pistola, fece finta di caricare e sparò. Il quei millesimi di secondi Kate vide la Paura, con la p maiuscola attraversare gli occhi del figlio. Quando Jack s’accorse che fortunatamente era ancora vivo, Kate scoppiò in una risata sonora. 

< Vedi piccolo, di stare attento a quello che fai. >

 

Rose invece, non si sapeva da chi aveva preso. Quando si arrabbiava, diventava rossa in faccia e la sua voce diventava altissima, in questo aveva preso da Kate. Loro due si assomigliavano parecchio esteticamente, ma Kate non era stata mai cosi studiosa come lei. A Rick piaceva studiare, ma i libri dei suoi idoli, non quelli di storia o di geografia. Preferiva, se doveva fare delle ricerche su quegli argomenti, trovare una persona che a voce potesse spiegargli ciò che gli serviva. La bambina caratterialmente assomigliava ad Alexis, ma la ormai-donna, non era tanto ambiziosa quanto lei e questo per Rick era tutto un dire. Era esagerata: doveva essere la prima in tutto. Se si sentiva minimamente minacciata, andava in crisi e i genitori non la vedevano per pomeriggi interi. Ossessionata dalla studio.

Si divertiva moltissimo a parlare con Kate. Si faceva raccontare di casi strani, di sua nonna, di come si erano conosciuti lei e Rick e altre mille cose. E Kate parlava come un fiume in piena. Adorava passare questi momenti con la sua bambina, guardava il suo riflesso negli occhi della bambina che erano di un azzurro mare bellissimo, erano grandissimi e quando era coinvolta in una cosa li spalancava e rimaneva cosi fino a quando Kate non aveva finito il racconto. Era una gioia per la madre vedere in che modo la guardava la figlia, con ammirazione, rispetto. A differenza di Jack, Rose adorava essere coccolata. E Kate amava fare le coccole ai suoi due pulcini.

Rick da qualche periodo stava scrivendo un libro nuovo. Aveva finito da anni la saga di Nikki Heat, ne aveva già scritta e terminata un’altra che aveva avuto il successo sperato.

Di questo libro Kate non venne mai a conoscenza dell’argomento, del personaggio o di quant’altro. Rick non le volle dare nessun tipo di spiegazione e lei era molto curiosa. Quel libro uscì il 19 settembre del 2021.

Da quel giorno qualcosa scattò dentro la detective che ebbe voglia di caricare la pistola di servizio, e stavolta sul serio, e di puntarla contro la tempia destra del marito.

 

 

Cooooooommento: Ok, questa sarà una storiella da 4 capitoli, credo. Tutto è nato da un episodio dei Simpson.. -.-“ Abbastanza triste come cosa! Cherry e Apple è un chiaro riferimento alla mia Cherry! *-* 4everBasketball. Un grazie alle ragazze del gruppo, che sono ormai la mia droga quotidiana. <3

Al prossimo capitolo.

Bacioni, madeitpossible!

  
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