26/11/2011
7 recensioniHo trovato un po' di tempo per finire questa fic che avevo lasciato nel pc, così eccola qui. Non sono pienamente soddisfatta del risultato ma spero comunque che a voi piaccia ^^
Nota: ambientata poco prima di 'Breakfast's Angel', circa.
Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.
Ja ne,
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Don't Underestimate the Newbie
Se doveva essere onesto, Masamune non credeva che il novellino che era stato scaricato nel suo dipartimento avrebbe potuto essere di qualche utilità.
Fin da quando era arrivato, gli aveva assegnato solo vari lavoretti che gli editori con anni di esperienza alle spalle non potevano fare per mancanza di tempo, come ad esempio fare da fattorino tra la loro sezione e le altre, fare fotocopie, rispondere al telefono per chiamate di poca importanza—in sunto, erano lavori da stagista o segretario.
Di certo quel genere di commissioni non rientravano nei compiti del novello editore, ma Masamune aveva deciso di testare quel Takahashi Misaki affidandogli responsabilità appositamente al di sotto di quello che doveva essere la descrizione dell'editore. Voleva vedere se il ragazzino avrebbe ceduto alla frustrazione o se invece aveva la tempra necessaria.
Ovviamente Onodera gli aveva fatto una ramanzina, dicendo come non fosse giusto e come non stesse facendo altro che sfruttare il povero ragazzo—lui, in quanto capo-editore, aveva scacciato i 'rimproveri' agitando una mano con nonchalance, dicendo all'altro di non intromettersi nelle sue decisioni.
Masamune, però, doveva ammettere che Takahashi lo aveva piacevolmente colpito: nonostante lo facesse andare avanti e indietro per tutta la Marukawa Shoten, facendolo sgobbare come un mulo, il ventiduenne non si era mai lamentato della mole di lavoro che gli scaricava addosso senza scrupoli. Era un ragazzo serio e diligente, quello non poteva negarlo.
La seconda settimana di lavoro di Takahashi, Masamune aveva dato istruzioni ad Onodera di iniziare a spiegare al novellino le basi del lavoro di editore - come applicare i testi nelle vignette, come segnalare che una pagina mancava di fluidità, come fosse importante stabilire un rapporto di fiducia con gli autori e come adattare il proprio comportamento al carattere dei mangaka - e, per quanto ci mettesse un po' a capire le meccaniche della realizzazione, almeno il capo-editore era soddisfatto di vedere che il ventiduenne non era estraneo al mondo dei manga... per quanto non fosse molto.
C'era una cosa però che preoccupava Masamune: nei pochi giorni lavorativi in cui aveva visto Takahashi, il ragazzo gli era sembrato molto cordiale e quasi remissivo... il che sarebbe stato un problema nel caso avesse dovuto discutere, o litigare, con un mangaka una volta che gliene fosse stato assegnato uno o più. In certi casi, un editore non si poteva permettere di essere troppo lenitente con i propri autori—alcuni avevano bisogno di essere strigliati a dovere, perciò un polso fermo era una caratteristica fondamentale.
Così un giorno, Masamune decise di affrontare l'argomento faccia a faccia col ragazzo.
Vedendolo alzarsi dalla sua scrivania, il trentunenne si alzò a sua volta e lo seguì, pensando di approfittare della pausa per discutere in privato; lo vide in fondo al corridoio vicino ai due distributori automatici del loro piano e si avvicinò. "Takaha—" Iniziò a dire, prima di accorgersi che l'altro sembrava essere al telefono; rimanendo dov'era - e augurandosi che la cosa non prendesse troppo tempo -, Masamune decise di aspettare. La faccenda di cui dovevano parlare era piuttosto rilevante.
"Allora, Usagi-san, la vuoi smettere?!" La voce irritata di Takahashi prese il capo-editore di sorpresa per un attimo, "E' tutta la mattina che continui a mandare messaggi!! Sono a lavoro, lo sai." continuò il più giovane, aggottando le sopracciglia castane, sicuramente in seguito della risposta ricevuta dall'altra parte della linea.
Masamune a quel punto stava per girare i tacchi - dato che quello sembrava un bisticcio fra innamorati e a lui non interessavano le faccende amorose degli altri - quando il tono contrariato del novellino cambiò, diventando piccato ed arrabbiato. "Usagi-san, al contrario di un certo autore da strapazzo, io prendo il mio lavoro seriamente! Perché invece di perdere tempo a tartassarmi di messaggi, non vedi di rispettare la scadenza per una volta! Sono sicuro che Aikawa-san ne sarà contenta!"
Interessato al fatto che a quanto pareva Takahashi aveva a che fare con un autore di qualche tipo, rimase ad ascoltare discretamente. "USAGI-SAN! Adesso basta, torna a quel maledetto manoscritto!... No, non ti azzardare a venire qui, chiaro?!" Il ragazzo fece una pausa e Masamune lo vide avvampare di botto, "... Non dirlo ad alta voce!! Argh! Vedi di lavorare altrimenti... altrimenti puoi scordarti qualsiasi cosa per un mese!!" sbottò Takahashi tutto d'un fiato prima di chiudere in fretta la chiamata, ansimante e rosso in volto.
Il capo-editore si voltò e si diresse verso il suo dipartimento con un piccolo ghigno che gli increspava le labbra. Doveva rivalutare la sua impressione del novellino: magari era solo una persona paziente che non si scaldava facilmente, ma che quando scoppiava andava a briglia sciolta finché non aveva detto tutto quello che doveva... il che non era male.
Anche se forse avrebbe dovuto ricordargli che la minaccia della privazione di sesso non funzionava con gli altri autori.