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Autore: Feel Good Inc    26/11/2011    3 recensioni
L’uomo è vestito di bianco e di nero. Ha in testa un cappello, sotto il quale può meravigliosamente constatare che il mondo è davvero azzurro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moonwalker

~ il mondo è azzurro

 

 

 

 

 

 

 

 

Il vecchio televisore nell’angolo trasmette le immagini in bianco e nero di un uomo che sta scrivendo la storia.

L’emozione è palpabile, persino attraverso il filtro di quello schermo mezzo incrinato – così palpabile che il bambino è là seduto immobile da un tempo infinito, ormai, del tutto dimentico dei fratelli e delle sorelle che ridono e cantano e della mamma che li chiama a raccolta e dice che il papà sta per tornare. Agli occhi del bambino non esiste altro che il vecchio televisore mezzo incrinato.

Con gli occhi tondi di meraviglia segue ogni movimento dell’uomo: scende da una scaletta, un passo alla volta, lentissimo, si ferma un attimo, cosa succede? Nella mano guantata è comparsa una targa con una scritta. Poi, alla fine, quando sembra che stia quasi per cambiare idea, posa il piede sinistro.

Cammina in modo buffo, come se si trattenesse a stento dal volare. E intanto si guarda intorno sotto quel suo grosso casco e mormora in un microfono parole stupite, emozionate, come chi lo sta a guardare.

« Gagarin aveva ragione. Il mondo è azzurro. »

E il bambino non sa il perché, ma sente il cuore crescere a dismisura dentro il petto, diventare enorme, come quella Luna che l’astronauta ha appena fatto sua.

 

 

 

That’s one small step for [a] man, one giant leap for mankind.

 

 

 

Più di vent’anni dopo, le luci di un palco si spengono e lasciano un altro uomo solo insieme al raggio bianco di un riflettore, all’asta di un microfono silenzioso e a un coro di settantamila voci che urlano lo stesso nome.

L’uomo è vestito di bianco e di nero. Ha in testa un cappello, sotto il quale può meravigliosamente constatare che il mondo è davvero azzurro.

Si muove a lungo – piano forte, forte piano – sulle note di una musica essenziale, naturale, portando le mani e i piedi e il busto e la testa in posti che il coro urlante non spera altro che di raggiungere: una strada che è come una galassia lontana.

Poi, alla svolta giusta, l’uomo comincia a camminare come se si trattenesse a stento dal volare.

E settantamila persone sentono il cuore crescere a dismisura dentro il petto.

Michael Jackson sta camminando sulla Luna. Michael Jackson sta scrivendo la storia.

 

 

 

Billie Jean is not my lover.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Lo sbarco sulla Luna avviene nel 1969. All’epoca, Michael Jackson ha undici anni.

Neil Armstrong alluna col piede sinistro, pronunciando la celebre frase Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità. Nella mano stringe una targa di acciaio inossidabile che reca queste parole: Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità.

Otto anni prima, Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, dalla sua navicella aveva commentato commosso che la Terra è blu.

Niente, ho voluto collegare questa serie di emozioni al fatto che anche Michael Jackson ha volato.

Se non ho fatto riferimento alla sua prima esecuzione del moonwalk (per il 25esimo anniversario della Motown) ma a quella della tappa a Bucarest del Dangerous Tour è unicamente perché è , nel buio quasi completo, che sento più forte e vero il suo legame con la Luna.

It’s all for L.O.V.E.,

Aya ~

   
 
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