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Autore: Honest    26/11/2011    11 recensioni
L'amore vince ogni ostacolo e, a volte, ci fa vivere delle avventure che mai ci saremmo aspettati.
Fra matrimoni, viaggi in auto, litigi, musicisti e addii al celibato, Love Me Always ritorna ad essere aggiornata.
Estratto Dal Capitolo 35 - "Heart Attacks and Related Diseases":
- Sei davvero sicuro, Trent? Vuoi davvero sposarmi? Perché tutto quello che hai fatto finora dice il contrario. - commentò caustica, liberandosi dalla sua presa e uscendo dall’ospedale.
[Duncan/Courtney - Trent/Gwen]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: B, Bridgette, Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Justin, Nuovo Personaggio | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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"E il premio per l'autrice più inconcludente va a ..."
*Honest incrocia le dita.*
"HONEST !!"
"Chris grazie ! Tutto questo è davvero meraviglioso e dire che è iniziato quando in una notte buia una donna diede alla luce una giovane figlia, gioiosa e brillante in una capanna nel bel mezzo del bosco, non ero io. Io sono nata vicino a quella capanna, un posto carino direi che per ..."
"Puoi fare una cosa rapida ? Mi pagano troppo poco per sentire la storia della tua vita."
*Honest afferra il suo premio e glielo lancia.*
"Ripendandoci prenditi il tempo che ti serve."
"Così va meglio !"

Buona Lettura
HONEST

 

 

 

 

 

 

 

 

Dedicato alla mia Brittany <3
We are Friends, Right ?

 

 

Trent aprì solo una fessura della porta e sbirciò al suo interno, Courtney era rannicchiata contro il muro di fronte a uno dei gabinetti, il viso poggiato sulle ginocchia e il vestito accartocciato in una massa informe di stoffa color ambra sul pavimento. Il ragazzo fece qualche passo verso di lei senza fare rumore o essere sentito, si chinò aspettando di vederla alzare il volto, ma Courtney era persa nei suoi ricordi d'infanzia alla ricerca di una risposta che riempisse il vuoto che l'aveva assalita a causa della notizia che aveva appena ricevuto.

 

 

 

"Quella non ti piace proprio ?" domandò la donna indicando la bambola paffuta e rosea in vetrina.
"No !" scalpitò la bambina dalle lentiggini color cioccolato.
"Courtney ma non vedi com'è bella ? Le puoi cambiare il pannolino e .."
"Non voglio cambiare pannolini." rispose decisa la piccola lasciando la mano della madre, per dirigersi nel negozio verso un nuovo reparto giocattoli.
La mamma la seguì, alzando gli occhi al cielo e forse domandandosi perchè sua figlia le avesse chiesto qualcosa di speciale per il compleanno.
Era la prima volta che chiedeva un regalo da quando suo padre se ne era andato senza lasciare ombra di lui. Forse inconsciamente la ragazzina sentiva di non meritare un dono.
"Questa !" esclamò indicando la prima scatola dello scaffale più alto.
"Quella ?" chiese stupita la donna facendo un passo indietro per osservarla meglio.
Aveva scelto la bambola più grigia e banale del negozio, in offerta speciale e senza alcun talento particolare. Il giocattolo era sobrio e nella confezione vi era una barbie castana in completo scuro con in mano un fascicolo di pratiche.
"Sicura ?"
"Certo ! Voglio la "Giovane Avvocatessa" disse recitando il titolo sulla scatola.
"Come vuoi" si sentì dire infine, vedendo la madre alzare le spalle ed estrarre il portafoglio.

 

 

 

 


- Non voglio cambiare pannolini. - ripetè la ragazza in un sussurro alzando la testa e incrociando gli occhi verdi di Trent. Le lacrime le erano scivolate inesorabili lungo le guance e le avevano attraversato il collo liscio.
- Court che è successo ? - aveva domandato il ragazzo sedendosi accanto a lei paziente.
L'ispanica tirò sù con il naso.
- Io volevo solo che le cose fossero perfette ... -
Fu tutto quello che riuscì a dire flebilmente, torturandosi le pellicine delle unghie e curvando la schiena più vulnerabile che mai. Guardò il ragazzo con gli occhi rossi e gonfi e il trucco che le colava appena sotto gli occhi, disegnando due righe nere e sbiadite. Lasciò cadere la testa contro il muro e fissò la giacca nera che il chitarrista indossava, chiedendosi se la spilla a forma di chiave di violino che portava sul taschino fosse il regalo che Gwen aveva scelto per lui. Sospirò pensantemente, era riuscita solo a organizzare quella ridicola e banale cenetta per dire a Trent quanto era felice per lui, per giunta l'aveva anche rovinata con il dramma che da giorni affliggeva lei e chi la circondava. Per un po' tenne la testa appoggiata sulla spalla destra di lui, provando a trattenere qualche singhiozzo deluso e amaro.
- Ascolta, qualsiasi cosa sia puoi dirmelo. - disse infine lui stringendole la mano.
Lei restò ancora in silenzio continuando a guardare le loro mani unite.
- Sai cosa faccio quando qualcosa non va ? - domandò lui dolcemente.
- Ci scrivi sopra una canzone e la canti a Gwen ? -
Trent sorrise. - Vedi .. - fece una pausa alla ricerca delle parole più adatte.
- La vita è come un pentagramma, ci sono delle note che suonate insieme sono magnifiche e ci sono delle note che a volte ti sembrano stonate ma che con il tempo diventano parte della tua canzone.-
- Io non voglio note stonate ! - esclamò esasperata con voce rotta dal pianto. - Il mio pentagramma deve essere perfetto ! - urlò ancora prendendosela con lui e sciogliendo le loro mani per colpirgli il petto con rabbia. Lui le prese le braccia bloccandola.
- Smettila ! Dimmi solo qual'è il problema ! -
- Non posso. - sussurrò.
- Siamo amici, giusto ? - lo disse intrecciando ancora una volta le loro dita.

Courtney non rispose subito ma ci pensò per qualche istante, voleva bene a Trent e in quel momento sentiva che lui era lì per lei, per farla stare meglio e per
farla sentire al sicuro.
Nonostante ciò non sapeva se fossero davvero amici, non era in grado di stare bene con qualcuno restando se stessa, certo Duncan la faceva sentire libera di fare le sue scelte e di comportarsi come voleva ma il chitarrista la spiazzava, sin dalla notte del blackout, sin dal momento in cui avevano incrociato i loro sguardi per cercare di capirsi e forse di accettare che alla fine non erano poi così diversi, entrambi sapevano cosa significava amare qualcuno fino a diventare qualcos'altro, un pazzo e una maniaca, nel loro caso.
- Credo di sì .. - affermò alla fine dopo un respiro profondo.
Dopo aver sentito quella risposta gli occhi di lui si illuminarono di entusiasmo, era come se fosse riuscito ad espugnare la torre di ghiaccio che Courtney aveva costruito intorno a sè.
- Ti ho telefonato qualche giorno fa. - disse d'improvviso lui cambiando argomento.
- Lo so. - commentò laconica l'ispanica.
- Vuoi sapere perchè ? -

Lei alzò le sopracciglia e lasciò facilmente intendere che non era certo il momento per porre domande retoriche.
- Mi serve un'agente, sai qualcuno che controlli i contratti e organizzi i miei ingaggi. -
- Non capisco. - commentò la ragazza.
- Voglio che tu svolga le faccende legali del mio lavoro. - le spiegò meglio con un ampio sorriso.
- Continuo a non .. -
- Courtney ti sto offrendo un lavoro ! -
- Ma è meraviglioso ! - esclamò lei dopo un secondo di pausa e con una felicità che riuscì a spazzare via la tristezza che fino a quel momento l'aveva assalita inarrestabile. Gli gettò le braccia al collo con leggerezza e entusiasmo e il ragazzo colto di sorpresa ricambiò imbarazzato quella manifestazione d'affetto.
Poco dopo essersi separati, senza interrompere il contatto fra le loro mani, si resero conto di essere stati spiati dalle due figure che si erano appena palesate sulla porta. Gwen e Duncan ricoperti di cibo, dagli spaghetti al vino rosso, li guardavano mestamente con un'aria a tratti avvilita in parte seccata. Il punk stringeva i pugni così forte da sbiancarsi le nocche e Courtney si sentì in dovere di lasciare la mano del chitarrista il più velocemente possibile.
Vedendoli così conciati e intuendo subito la battaglia di cibo che si era appena compiuta in quel mentre, senza volerlo l'ispanica si lasciò sfuggire un sorriso che contagiò anche Trent.
- Non è divertente ! - disse Gwen scocciata togliendosi una polpetta dalla scollatura del vestito e sedendosi anche lei sul pavimento accanto al suo ragazzo.
Duncan la imitò circondando con un braccio le spalle di Courtney e stringendola a sè.

Ci fu un attimo di quiete, nessuno aveva osato proferire parola e nessuno si era permesso di insistere sulla notizia che l'ispanica aveva ricevuto. Il silenzio era innaturale e teso, Duncan si chiedeva cosa fosse successo nei pochi minuti che Trent e Courtney avevano passato da soli. Si sentiva agitato e preoccupato, ma non aveva comunque la forza per alzarsi ed andarsene. Si voltò per guardare il profilo della ragazza accanto a lui, era bellissima e lo sarebbe stata sempre ai suoi occhi ma ora c'era qualcosa che li separava, il segreto che lei custodiva e che forse aveva già confessato al chitarrista. Courtney sembrò percepire quell'atmosfera cupa, era certa che fosse a causa sua e nel tentativo di rimediare balzò in piedi scusandosi platealmente, annunciò anche che avrebbe accettato quel nuovo lavoro che le era appena stato offerto e propose di pagare il conto e trovare un altro posto dove andare a divertirsi. Nessuno si oppose, anche se Gwen avrebbe preferito tornare a casa a cambiarsi, visto le condizioni dei suoi capelli, sembrava essersi fatta lo shampo con del sugo di pomodoro più che con del normale sapone. Nonostante gli sguardi indagatori degli ospiti in sala che si domandavano da dove quei ragazzi fossero saltati fuori, riuscirono a lasciare il ristorante senza altri disguidi. Mentre si avviavano verso la macchina di Duncan, Trent si avvicinò senza farsi notare a Courtney e le sussurrò poche parole :
- Quando sarai pronta a parlarne ci sarò. -
La ragazza aprì bocca per rispondere ma infine decise di annuire semplicemente con un flebile sorriso e raggiunse il punk di fronte a lei stringendogli la mano alla ricerca di sicurezza.
Avrebbe dovuto dirgli qualcosa o almeno spiegargli la situazione ma era troppo spaventata per raccontargli la verità, così gli posò un bacio sulla guancia e si arrese al fatto che l'unica cosa da fare era aspettare che il tempo passasse. Era certa che Duncan avesse intuito che qualcosa non andava ma preferì fingere di essere serena. Forse se avesse recitato abbastanza bene il mondo perfetto che si era costruita non si sarebbe frantumato come una fragile cupola di cristallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ortensia's Corner

So che dopo la sera del blackout non mi sono più fatta vedere ma mi sono successe un sacco di cose emozionanti !
Prima di tutto Geoff e Bridgette mi hanno adottata come loro maialina domestica e sono davvero adorabili con me, poi ho conosciuto Gaston un maialino nero con cui ho diviso la mia sbobba e infine Honest mi ha offerto questo lavoro non retribuito ...

(Ma piantala !)
Mi trovo davvero bene con i miei nuovi amici, loro mi fanno sentire a casa come se non avessi mai lasciato la mia piccola fattoria nel Kansas.
Perciò il grugnito di oggi è : Tratta i tuoi amici come se fossero la tua famiglia, perchè lo sono davvero.
Ci vediamo al prossimo capitolo ! OINK OINK

   
 
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