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Autore: Rohain    20/07/2006    2 recensioni
[...]Dai suoi occhi scesero calde lacrime: in quell'ora buia i ricordi cominciavano ad affiorare, come ogni notte del resto; rivedeva quella scena più e più volte, come un film proiettato al cinema.[...]
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'incontro


La notte si era impadronita del cielo, schiacciando e opprimendo il giorno, le stelle erano spuntate una dopo l'altra, la luna piena, con il suo bagliore illuminava tutto ciò che aveva davanti ed era enorme, più grande del normale; tutto ciò significava una cosa sola, stavano arrivando...
Una ragazza, guardava quello spettacolo che solo un'altra volta aveva visto, come d'accordo, sarebbero scesi dal cielo solo per prenderla e portarla via.
Maledetto quel giorno! Perchè... perchè era successo? Dai suoi occhi scesero calde lacrime: in quell'ora buia i ricordi cominciavano ad affiorare, come ogni notte del resto; rivedeva quella scena più e più volte, come un film proiettato al cinema.
La ragazza, con gesto automatico della mano si ascugò le lacrime, quelle immagini così confuse e distorte, la facevano cadere nella depressione e lei doveva superarla, batterla se ci fosse riuscita, ma ogni volta che credeva di esserne uscita, ecco che i sensi di colpa l'avvolgevano, si insinuavano nel suo essere, per poi non abbandonarla più...
Si perse nei suoi pensieri...

-Mamma! Mamma!- gridava una bambina con lunghi capelli neri e con occhi color delle tenebre, fissando il cielo, piangendo disperatamente voleva raggiungerla.
Un uomo camminava su quella stessa strada e la vide, si avvicinò a lei e le sorrise -Vieni, sarai al sicuro con me!-, la bimba era spaventata, il suo cuore andava a mille. Senza potersi opporre, lo sconosciuto le prese un braccio e la trascinò bruscamente con sè...
Raggiunsero in fretta un monolocale vecchio e abbandonato, che puzzava in maniera incredibile, sembrava una tana di un topo pensò; entrarono.
L'uomo la teneva con una presa stretta tanto da farle male, fiumi di lacrime scendevano dai i suoi occhi, bambini, tanti bambini si stringevano tra loro, erano spaventati proprio come lei...
Quell'essere mostruoso la gettò a terra -Tu mocciosa! Ascoltami attentamente, poche regole! Tu dovrai guadagnare dei soldi per poi darmeli! Hai capito? Prova a scappare e puoi dire addio a questo mondo!-.
Finito di parlare l'uomo se ne andò, lasciandola lì dov'era.
La tristezza, pensieri oscuri, dolore tutto ciò riempiva quel luogo, tanto è vero che l'acqua riempie un lago... La stessa bimba ora era crescuta e stava ferma appoggiata ad un palo, vestita di stracci mettendo in risalto il seno e gli addominali, uno dei suoi clienti abituari si avvicinò, si dissero poche parole e se ne andarono nel vicolo in fondo alla strada...
Oppure tanto per farla più semplice, in un bar si stava svolgendo una scommessa,-chi riusciva a bere di più- lei, e sempre lei, vinse, portandosi via un bel po' di quattrini...

Il volto della ragazza chiamata Miryam si incupì, aveva fatto di tutto per accontentare il vecchio porco; lui voleva i soldi per pagarsi quella dannatissima droga, per i debiti accumolatisi a forza di giocare d'azzardo e per le bottiglie di quel liquore scadente che gli faceva puzzare l'alito...
Aveva fatto ogni tipo di "lavoro" per guadagnare qualcosa, allora perchè, perchè quel mostro si era preso anche le loro vite?
Non capiva, ma l'unica cosa che sapeva è che li aveva amati come nessun'altro nella sua vita!
"Ah! No non sono gli unici, non più ormai..."
Camminava lentamente in una strada, che in passato aveva percorso più e più volte...
Le luci delle abitazioni erano spente, non c'era nessuno. Dormivano... dormivano nei loro letti ignorando ciò che accadeva fuori, come se non gli riguardasse, erano beati come gli angeli del paradiso, nulla li turbava, niente li feriva, erano protetti dal sommo Dio che vegliava su di loro senza stancarsi mai...
La mezzanotte sarebbe scoccata a momenti, doveva prepararsi, con un semplice gesto della mano, un lampo di luce color nero l'avvolse in un attimo...
Al posto della ragazza ora c'era una creatura coperta da un grosso mantello color della castagna, la figura era deformata, se qualcuno in quel momento si sarebbe affacciato alla finestra, avrebbe subito urlato -Un mostro!-.
Non si intravedeva niente sotto a quei spessi vestiti, nè un centimetro di pelle nè un capello, niente che facesse pensare che quell'essere era umano...
A guardarla faceva paura.
Camminava lentamente avrebbe raggiunto presto il luogo dell'incontro, infatti eccolo lì...
Un vicolo buio, ma abbastanza largo per far si che cinque persone, spalla contro spalla, potessero starci comodamente.
All'improvviso tre esseri dotati di enormi ali candide, elegantemente atterrarono a terra senza far alcun rumore, questi emanavano una fievole luce, così delicata che pareva accarezzasse il viso dolcemente.
Erano angeli.
I quattro si osservarono, passarono due minuti, oppure mezz'ora, un'ora, ma forse di più...
Il tempo scorreva lentamente, creando una sgradevole sensazione di tensione quasi palpitabile.
Gli alati esseri, dalla loro espressione sembravano sentirsi sicuri e protetti, come se niente li minacciasse, nei loro occhi si leggeva una lieve paura, ma il tutto era mascherato da quell'espessione di chi ha conosciuto la beatitudine.
La irritava, sconvolgeva persino, non li sopportava erano tutti uguali, loro e quelle dannatissime tuniche bianche che non osava nemmeno guardare perchè l'avrebbero accecata per via del loro bagliore, ma per sua fortuna non potevano vedere la sua espressione nè ascoltare i suoi pensieri...
Non aveva tempo da perdere, altre missioni l'attendevano così decise di rompere il silenzio -Allora? Non son venuto quì per godermi il panorama! Sgrigatevi il mio padrone attende!-, la voce del essere deformato, era rauca dal suono metallico, appena ebbe parlato i tre angeli furono scossi da brividi, ora avevano paura, molta paura, un senso di piacere l'avvolse, soddisfatta dalla loro reazione...
Tibutante l'angelo, che a prima vista era il più anziano disse -Salve a te demone dell'nferno! Non essere frettoloso, non vogliamo trattenerti a lungo, ma questo è un incontro molto importante, perciò ti chiedo gentilmente di non metterci fretta! Sono sicuro che anche...- l'anziano non riuscì a finire la frase perchè fù interrotto dal fanciullo alla sua sinistra, -Tu... tu sei il famoso Cacciatore? Il braccio destro del diavolo? Sei... sei davvero tu? Insomma...-, non finì la frase, nella sua voce era presente un tono di paura, quest'ultimo tremava, senza potersi fermare; terrore... il suo odore ne era impregnato...
Lo guardò dall'alto in basso, quel ragazzino le piaceva, ci voleva un bel coraggio ad interrompere un proprio diretto superiore, per non parlare di riuscire a rivolgerle la parola; peccato che fosse un angelo, se non fosse stato altrimenti, con duri allenamenti fisici e con un pizzico di spavalderia sarebbe stato perfetto...
-E' uno dei miei tanti soprannomi, il "cacciatore" è così che mi chiamano tutti! Ora se non hai altre domande inutili passiamo agli affari, non servono giri di parole, stiamo parlando- fece un profondo sospiro -di pace, il mio padrone, Lucifero, è intenzionato a discutere la questione con il vostro Dio che ozia tutto il giorno e quando arriva il momento di combattere se ne esce con la parola pace!-.
L'anziano si irritò visibilmente, ma non rischiò di rispondere alla provocazione, non poteva rischiare che questo incontro andasse a monte -Suvvia! Comunque cosa intendi con discuterne con il sommo supremo Dio?- quelle parole furono acompagniate da un profondo silenzio...
"Possibile che sono così stupidi? Non si può ragionare con questi tipi! Che bei messaggeri che ti sei scelto padre, non capiscono un tubo! Ma da dove li hai pescati? Povera me, già devo farmi passare per un essere del sesso maschile, in più devo concordarmi con questi idioti! Sono davvero caduta in basso...".
-Ascoltate! Perchè non ve lo dirò più! Il mio signore vuole fare un incontro faccia a faccia, ovviamente credo che il posto più adatto sia il paradiso...- gli angeli si guardarono fra loro, poi quello più a sinistra disse -Nel paradiso? Ma perchè proprio...- non ebbe neanche il tempo di finire quando la creatura, con tono autoritario ed agressivo disse -Perchè preferiresti rischiare la vita nell'inferno? Non credo proprio che il vecchio accetterebbe una cosa simile, in fondo è sempre seduto sulla sua comoda poltrona, sarebbe di sicuro riluttante ad alzare quel grasso sedere dalla sua sedia!-.
-Ma come osi! Non ti permettere...- la ragazza fece un breve sorriso, che non si sarebbe mai visto...
Successe tutto in pochi secondi, Miriam con una velocità incredibile estrasse la sua spada maledetta dal fodero, che era attaccato alla sua gamba.
Con un solo ampio gesto tagliò in due quei essere angelici, quest'azione non rovinò la sua veste, Lucifero aveva fatto in modo che le armi non potessero in nessun modo tagliare, bruciare o altro ancora...
Ora sul terreno, due corpi erano accasciati a terra, solo un angelo era sopravvisuto, era quello che pochi minuti prima aveva interroto il più anziano...
-Perchè? Perchè mi hai lasciato in vita?- disse quest'ultimo con voce spaventata -Perchè? Semplicemente perchè mi piaci e poi mi serve qualcuno che riferisca il messaggio! Ricordatelo! Il mio signiore verrà, ma non ti so dire quando ci faremo vivi, prima o poi!- detto questo se ne andò lasciando il fanciullo confuso.
  
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