A Francesca.
«Non
pensi che dovrebbero darti più
assolo?»
«A me?
E perché? Il fatto che canto
poco rende quelle canzoni speciali. Le persone che mi amano aspettano
quella
canzone per sentirmi cantare, tu, Zayn e Liam siete troppo scontati e
nessuno
si entusiasma più.»
«Giusto,
non ci avevo pensato.»
«Ecco
spiegato il motivo per cui tu
sei quello bello e bravo, io quello simpatico e intelligente.»
«Certo,
certo. Comunque io amo
sentirti cantare.»
If we could only turn back time.
Il loro tempo a
disposizione era quasi
finito ma loro due, stretti nel letto a due piazze, non se ne
preoccupavano più
di tanto. Avevano deciso di prendersi quella pausa dopo il piccolo tour
europeo
per ricaricare le batterie ma, come si poteva immaginare, avevano
riposato ben
poco.
Vivere tutti e
cinque nella casa
messa a disposizione dai genitori di Harry era stata una scelta che
all’inizio aveva
entusiasmato tutti ma col senno di poi, non si era rivelata molto
intelligente.
La piscina, il giardino, le chitarre e lo spiazzo in cui accendere il
fuoco
erano stati la loro rovina e, facendo qualche conto, non erano del
tutto sicuro
di essere riusciti a dormire neanche un paio di ore per notte in quelle
tre
settimane.
«Dormi?»
aveva sussurrato piano Louis, stringendo ancora un
po’ il corpo nudo di Harry.
«Non
ci riesco.»
«Neanche
io.»
Il
più piccolo si era girato
lentamente nell’abbraccio e si era ritrovato il volto del suo
migliore amico a
poca distanza dal suo e gli aveva sorriso. Avevano dormito quasi sempre
così in
quei giorni, stretti nel letto di quella che era la sua stanza per soli
tre
mesi l’anno, e Harry, ogni volta che non riusciva ad
addormentarsi, era
contento di avere proprio Louis affianco.
Avevano parlato
tanto in quelle tre
settimane, in momenti come quelli. Nell’anno che avevano
trascorso insieme, fin
dal primo istante in cui erano diventati una band, aveva sentito di
avere un
feeling particolare con quel ragazzo un po’ strano e il tempo
non aveva fatto
altro che accertare le sue ipotesi. Eppure solo quei giorni finalmente
lontani
da tutto erano riusciti a far quadrare tutto.
Louis si era
infilato nel suo letto
già dal primo giorno, quando il padrone di casa era
già addormentato e la
mattina successiva si era quasi spaventato nel trovarselo vicino. Poi
gli aveva
dato un bacio sul naso e l’altro si era svegliato sorridendo.
Quella mattina
arrivarono per
ultimi a colazione perché non si erano resi conto del tempo
che passava mentre
chiacchieravano e, accidenti, l’ultima volta che avevano
controllato era quasi
l’alba.
Naturalmente gli
altri non facevano
altro che prenderli in giro anche se, dopo tutto quel tempo, Harry non
capiva
come fosse possibile che ancora non si fossero stancati delle stesse
battute. Comunque
se ne importavano poco e a volte erano proprio loro a incrementare le
equivocità,
come avevano sempre fatto.
In una delle
notti in cui Louis non
era riuscito ad arrivare in tempo facendosi rubare il posto da Zayn
che, chissà
perché, dormiva con il suo giubbotto giallo, Harry aveva
sentito freddo tutto
il tempo e la notte successiva aveva cacciato chiunque avesse provato
anche
solo ad entrare nella sua stanza -aveva un letto così
comodo, dicevano tutti,
anche se in realtà volevano solamente cercare di spiare loro
due- fino a quando
Louis non era arrivato con solo il pantalone del pigiama, il suo
cuscino
preferito e un cappello azzurro con i pon-pon. Harry aveva sorriso e
gli aveva
fatto spazio.
Non riuscirono a
dormire perché
continuavano a dire di avere freddo, avvicinandosi sempre di
più in abbracci
sempre più stretti, fino a quando non si ritrovarono a
parlottare così piano
che a quasi faticavano a decifrare le loro stesse frasi sussurrate
direttamente
nelle orecchie. Sentirono i rispettivi cuori battere attraverso la
pelle
sottile e calda, ma non dissero niente quando si accorsero che per
niente al
mondo avrebbero voluto rinunciare a quel calore.
Ci misero due
settimane, prima di arrivare
a quel momento.
Il tempo
iniziava a dargli fretta,
si erano prefissati entrambi a loro insaputa che avrebbero dovuto
trovare l’atmosfera
giusta, ma ogni volta che rimanevano soli, accarezzandosi
scherzosamente le
spalle e la schiena con le mani che tremavano, tutto diventava
più difficile.
Una notte poi,
mentre Harry cercava
di contenere le risate per un’altra delle battute cretine del
suo migliore
amico, successe. Louis si era chinato per cercare di farlo stare zitto,
ridacchiando mentre gli nascondeva la testa nel suo petto
perché altrimenti
avrebbe svegliato gli altri, e poi quando il più piccolo
alzò il viso non
riuscì a trattenersi.
Aveva uno
sguardo così allegro e
puro, i suoi occhi erano illuminati solo dalla piccola abatjour sul
comodino ed
erano di un colore che non aveva mai visto, così lo aveva
baciato. Appoggiato
semplicemente le labbra sulle sue in un movimento rapido, morbido. Poi
si erano
studiati per qualche istante e Harry era arrossito violentemente ma non
aveva
distolto lo sguardo, dilaniato dalla voglia di avere di nuovo quella
bocca
sulla sua e dall’insicurezza.
«Non
c’è niente di sbagliato in
questo, piccolo.» aveva detto sorridendo Louis, come se fosse
riuscito a
leggergli il pensiero. «Ma se ti ha dato fastidio, se
tu…»
«No,
lo volevo così tanto che non
credo tu possa capire. Non riesco a smettere, Lou, non ce la faccio.
È più
forte di me.»
«Lo
so, lo so…»
Si erano
abbracciati così stretti
che quasi gli mancò il fiato e poi fu Harry a prendere il
suo volto tra le mani
per baciarlo di nuovo. Pensò che Louis aveva un buon sapore,
lo stesso che gli
restava sulle labbra dopo aver mangiato qualcosa di molto dolce, e
sorrise perché
anche se qualcuno avrebbe potuto dire che tutto quello era sbagliato,
loro in
quel momento erano finalmente felici.
Piansero insieme
per qualche minuto,
ridendo come bambini ogni volta che dovevano allontanarsi per prendere
fiato.
Osservandosi con occhiate così profonde da potersi perdere e
togliendo gli
ultimi indumenti che avevano addosso buttando quegli inutili pezzi di
stoffa ai
piedi del letto. Volevano sentire, volevano capire fino in fondo cosa
volessero
dire tutti quei sentimenti che avevano provato a reprimere in quei
mesi,
avevano bisogno di entrare in contatto in tutti i modi possibili e
Harry non
riuscì a non sospirare quando i loro due corpi nudi furono
così profondamente
connessi.
Non avevano
intenzione di fare
sesso, non ci avevano mai realmente pensato neanche quando
quell’intimità li
eccitò fin nel midollo, volevano solamente assaporare.
Quello era il
loro momento. Lo stavano
aspettando, era arrivato inaspettatamente e dovevano viverlo in
silenzio e tra
le lacrime, come era giusto che fosse. Dovevano cercare di pensare con
la
propria testa a quello che stava succedendo ma anche provando a
ragionare come
un’unica entità.
Si baciarono a
lungo, con gli occhi
chiusi e la bocca aperta. I denti che si scontravano e le lingue perse
nella
loro danza.
Quando venne
mattina si alzarono
senza dire nulla e si andarono a buttare ancora nudi e eccitati nella
piscina
fredda di notte dove continuarono ad abbracciarsi, solo per il gusto di
sapere
che se erano stretti non avrebbero potuto mai avere freddo.
Adesso mancavano
solo poche ore
alla partenza, al ritorno alla vita frenetica nella quale erano stati
catapultati e alla quale ancora riuscivano a mala pena a tenere testa.
Non
volevano scendere da quel letto perché da quel momento in
poi niente sarebbe
stato più lo stesso.
«Hai
chiuso a chiave la porta?»
«Sì,
lo faccio ogni sera.»
«Potremmo
buttare la chiave da
qualche parte, potremmo restare qui e basta.»
Louis rise
posando un bacio sulla
testa riccioluta del suo ragazzo ma non rispose. Avrebbe voluto restare
con
lui, in quel letto per sempre allo stesso modo in cui glielo stava
chiedendo ma
sapeva bene che avrebbero dovuto ricominciare a vivere come gli altri
volevano
che la loro vita fosse vissuta. E aveva voglia di urlare con tutto il
fiato che
aveva in gola, nei polmoni, in tutto il corpo ma sapeva che non avrebbe
potuto
fare altro che peggiorare le cose.
Quando Harry
iniziò a piangere
sulla sua spalla sentì il suo stomaco chiudersi e i suoi
occhi pizzicare.
Sapeva quanto fosse delicato quel piccolo ragazzino che adorava
stringere ogni
notte, e quanto aveva bisogno di lui come supporto. Prese il volto
spigoloso e
pallido del suo amico tra le mani e gli posò un bacio sugli
occhi, leccando poi
le lacrime salate dalle guance per cercare di portar via anche la sua
tristezza.
«Ti
giuro che…»
«Non
giurare, Lou. Se no poi ci
credo veramente.»
«Ti
giuro che cambierà tutto. Che
niente sarà più come è stato in questi
giorni e che sarà tutto immensamente più
difficile. Ma che niente, ascoltami Harry, niente mi potrà
allontanare da te,
niente potrà farmi dubitare di quello che
c’è tra noi.»
Gli sorrise,
ingoiando i singhiozzi
di quel pianto che tanto avrebbe voluto sfogare sui loro cuscini ma che
avrebbe
dovuto conservare per un altro momento, quando il più
piccolo sarebbe stato
sotto la doccia e lui avrebbe dovuto fare le valigie. Lo
baciò sulle labbra
guardando gli occhi di quello splendido ragazzo che aveva davanti
stringersi
forte, ricacciando indietro le lacrime amare.
Quando il sole
iniziò a colorare di
rosa il cielo capirono che il loro tempo a disposizione era finito ma
loro due,
stretti nel letto a due piazze, non se ne preoccupavano più
di tanto.
I'll
find the words to say
Before
you leave me today
«Credo
che Moment sia una delle mia
canzoni preferite dell’album.»
«Ah
sì? A me inquieta un po’, anche
se ammettiamolo finalmente mi fanno cantare e tutte le mie fan adoranti
mangia
carote saranno contente.»
«Perché
ti inquieta?»
«Sembra
che qualcuno mi abbia letto
nel cuore e sia riuscito a scrivere tutto quello che provo per te in
quattro
minuti. È un po’ riduttivo, non trovi?»
Fine.
Non avrei mai
voluto farlo ma alla
fine non sono riuscita a resistere. Gli One Direction, per colpa della
mia
sorellina, sono diventati una specie di droga e questa canzone mi
è entrata nel
cervello. Fin dalla prima volta che l’ho sentito ho capito
che ci avrei scritto
qualcosa e questo è il risultato. Naturalmente io credo
fermamente nel Larry e
spero che prima o poi venga fuori che si amano e bla bla bla, felici e
contenti.
Naturalmente,
per chi non ha
capito, la canzone è Moment!
Baci, Nacchan.