I never thought that I’d love anyone so much
(NaruIno, per Ale. E per la serie crack è
bello, con Ino ancora meglio!)
First step
Ino piegò le labbra piene in un sorriso di scherno,
fissando il volto segnato dai graffi di Naruto e stringendo saldamente la benda
intorno al suo braccio.
Numerosi tamponi erano appoggiati al carrellino poco
distante da loro, imbrattati di sangue e terra, che avevano fatto mugugnare il
ragazzo di dolore.
“L’Hokage dovrebbe smetterla di partecipare alle
missioni,” esclamò Ino sempre con il sorriso, mentre Naruto arrossiva
leggermente, sentendo la mano delicata della ragazza accarezzare in un vago
gesto il suo arto ferito.
Sollevò i suoi grandi occhi azzurri, contraccambiando
il sorriso di Ino, nonostante il velato rimprovero che gli aveva porto.
“Ultimamente sei sempre tu a curarmi,” disse
impacciato, grattandosi la nuca. Era venuto spesso nelle ultime settimane, ad
orari disparati, eppure Ino era sempre lì, con il suo camice bianco e
cuffietta, le mani sui fianchi e il cipiglio seccato, magari con le occhiaie e
il trucco un po’ sbavato per le numerose ore di lavoro.
“Solo perché Sakura è incinta e devo coprire spesso i
suoi turni, poi tornerà tutto alla normalità,” spiegò pratica, battendogli una
pacca sulla spalla. “Sei bello che nuovo. Torna tra qualche giorno per un
controllo, ma non dovrebbero esserci complicazioni con la tua pellaccia dura,”
e rise un po’ sguaiata, salutandolo ed uscendo dalla stanza.
Prima che scomparisse completamente, Naruto gettò un’occhiata
ai suoi collant candidi, sentendo il calore prendere possesso del suo corpo.
“Maledizione”.
Second step
Kiba Inuzuka rise forte, una risata decisamente simile
ad un ululato, mentre Lee era costretto a bere l’ennesimo bicchierino di sakè
sotto lo sguardo severo di Neji, ben consapevole della debolezza dell’amico all’alcool.
Il jounin dalle folte sopracciglia salì sul tavolo al
centro dell’Ichiraku, ma un pugno del compagno di squadra lo mise prontamente a
tacere, quieto e seduto al suo fianco.
Naruto cacciò una risata, rigirando il suo bicchierino
nella mano, sotto lo sguardo indagatore di Sasuke Uchiha. Ricambiò l’occhiata
perplessa, ben consapevole che in quell’ultimo periodo non aveva dato il meglio
di sé.
“Forse diventare Hokage ti ha fatto bene,” se ne uscì
Shikamaru quasi leggendo i loro pensieri, mentre Choji al suo fianco
sgranocchiava una patatina.
Sasuke annuì e Naruto sbuffò, sbattendo la fronte sul
tavolo.
“Sono attratto da Ino.”
Un improvviso silenzio calò lungo il tavolo dei
jounin, mentre numerose occhiate volavano al ragazzo con il codino, che imprecò:
“Vi ho già detto che io e Ino siamo solo amici, le donne sono una
seccatura.”
Sasuke ficcò un dango nella bocca di Sai, prima che
questo potesse toccare la natura sessuale del commento di Nara, che già lo
stava fulminando.
“Prima Sakura, ora la Yamanaka,” disse Kiba con un
sospiro, sollevando gli occhi al soffitto, “ti piace il sesso violento, Naruto?”
Third step
Ino fece sparire la perfetta copia di se stessa sotto
gli sguardi ammirati dei possibili futuri genin di Konoha, che si esibirono in
un applauso fragoroso che la riempirono di orgoglio.
Sorrise divertita, pensando che Sakura alla sua prima
lezione aveva fatto addormentare due bambini sui banchi, mentre lei riceveva
tutto quel successo.
“Ino!”
La bionda si voltò di scatto riconosciuta la voce di
Naruto, mentre i bambini intorno a loro iniziavano ad agitarsi eccitati: non
tutti i giorni si poteva ricevere una visita dall’Hokage in persona.
La kunoichi intimò il silenzio con uno sguardo,
orgogliosa dell’obbedienza dei suoi alunni, mentre Naruto ridacchiava.
“La lezione procede bene, vedo che li hai schiavizzati
come facevi con Shikamaru e Choji,” disse solare, facendola imbronciare.
La vide arricciare le labbra in una smorfia adorabile,
seppure avesse notato la mano di Ino stringersi a pugno, e si ricordò che
Sakura non era la sola ad avere un’ottima padronanza del chakra - e a picchiare
duro.
“T-ti cercavo perché ho un sacco di lavoro da fare,”
spiegò frettoloso, arrossendo sotto gli sguardi curiosi dei bambini, che li
guardavano interessati. “Così mi chiedevo se, per caso, potessi darmi una mano.
Di norma l’avrei chiesto a Sakura-chan, ma…”
Dobe,
si disse, falle pensare di essere un ripiego.
Si sarebbe volentieri mollato un pugno se lei,
inclinando il capo, non avesse detto una frase che gli fece arrotolare lo
stomaco: “E dire che dopo quel che mi ha detto Kiba mi aspettavo una delle
mille confessione che hai fatto a Sakura,” rise maliziosa, dandogli poi le
spalle. “Verrò nel tuo ufficio appena finisco qui.”
Naruto, nel frattempo, avrebbe perso la carica di
Hokage per aver ucciso un amico.
Fourth step
Era il più grande bakage di tutti i tempi, anche se
aveva salvato Konoha, il suo nome era scritto nei testi di storia e tutti lo
amavano.
Ino era seduta da due ore di fronte a lui, continuava
ad inumidirsi le labbra provocante e a leggere veloce i documenti da sistemare,
apponendo una firma dove richiesto.
Era sensuale anche così, con un top nero e il
giubbotto da chuunin, quando si grattava i capelli e lui voleva baciarla.
Terribilmente.
“Ho una fame terribile,” disse d’un tratto la ragazza
sfiorandosi la pancia, probabilmente rumorosa ma non perfettamente udibile.
Naruto annuì, pensando alle scatole di ramen che -
immancabilmente - lo aspettavano nel suo confortevole appartamento.
“Non credo ti vada del ramen precotto, Ino,” sospirò
un po’ dispiaciuto, mentre lei spalancava gli occhi azzurri.
Seguì il suo corpo morbido correre verso di lui e
lasciò che l’afferrasse per un braccio, obbligandolo ad alzarsi: “Tu, io, casa
tua. Adesso.”
Naruto deglutì, sperando che le mutande fossero nel
cesto della biancheria sporca e che si fosse ricordato di lavare i piatti, la
sera prima.
Fifth step
Quella era la terza sera che Ino mangiava ramen
precotto a casa sua, al quali ci aggiungeva sempre qualcosa fatto da lei, nella
cucina di Naruto, con un vecchio grembiule ancora sporco di salsa e
lamentandosi ogni tre per due di quanti pochi ingredienti ci fossero in casa
Uzumaki.
Lui godeva di quella presenza, non aveva mai avuto
nessuno che scorrazzasse per la cucina a preparargli la cena, mai, nemmeno
negli ultimi anni. Era piacevole sentirla imprecare contro la verdura tagliata
troppo spessa o contro l’acqua che ci impiegava secoli a bollire.
Ogni tanto l’aiutava e ridevano di quanto lui fosse
imbranato. Più volte Ino si era ritrovata a medicargli qualche taglio, e in quegli
istanti Naruto sentiva caldo. Dannatamente caldo e voleva baciarla.
Però lei non lo guardava mai, stava con la mano scura
tra le sue bianche, la stringeva forte, e il cuore le batteva rumoroso.
Capitava così spesso che Naruto iniziò ad apprezzare quella
nuova quotidianità, seppure Ino potesse avere delle reazioni violente riguardo
al caos o al letto sfatto da giorni.
Si metteva le mani sui fianchi e lo tirava per l’orecchio,
mostrandogli come piegare le lenzuola e pregandolo di cambiarle almeno una volta
a settimana.
Lui rideva e, qualche volta, trovava anche il coraggio
di abbracciarla. Goffo, impacciato, il contatto con la pelle di Ino era quanto
di più piacevole avesse mai provato.
Sixth step
La trovò inginocchiata a terra accanto al letto, il capo
sprofondato tra le braccia ed il respiro regolare. Dormiva, e Naruto entrò di
soppiatto nella propria casa, imprecando contro il portaombrelli che cadde
rovinosamente a terra quando ci sbatté contro.
Sollevando lo sguardo, Ino gli puntava un kunai in mezzo
alle sopracciglia nonostante l’avesse riconosciuto.
“Ehi,” salutò incerto, ed Ino avvicinò pericolosamente
il kunai.
Naruto alzò le mani, arrendendosi. “Che ho combinato,
Ino-chan?”
Gli occhi azzurri della ragazza si assottigliarono
paurosamente, e l’Hokage ebbe la prontezza di indietreggiare spaventato: Ino
era una furia, quando si arrabbiava.
“Sei andato in missione senza salutarmi,
potresti essere morto e…e…”
“Sono vivo e sono qui, Ino-chan! Sai che sono il più
forte di tutti!” Esclamò divertito, ma capì di aver sbagliato quando vide negli
occhi di Ino una tempesta. Deglutì, capendo di averla fatta grossa.
“Non mi hai mai baciata. Avevi detto di essere
attratto da me, ma non mi hai mai baciata! Con Sakura non ci hai messo così
tanto!” Era isterica, pensò Naruto imbarazzato, prendendole il polso e
scostando il kunai.
Si avvicinò d’un passo, comunque senza perdere il
sorriso divertito da bambino.
“Ci ho messo solo sei anni, hai ragione, poco tempo.”
Aveva il respiro caldo di Ino contro la bocca, e lo stomaco attorcigliato. La
stava per baciare, e già pensava a come sarebbe stato bello fare l’amore con
lei.
“CRETINO! BAKA! DEFICIENTE! MI HAI FATTO PREOCCUPARE
DA…”
Naruto l’aveva sollevata per la vita ridendo e, alla
fine, era stata lei a baciarlo per prima.
Seventh step
Aveva creduto di morire quando Ino si era slacciata il
top, le gote lievemente arrossate ed un leggerissimo tremore alle dita: era
emozionata, e lui pensava non ci fosse niente di più bello.
“Probabilmente mi stai uccidendo,” le disse quando Ino
era stata un passo dell’elastico dei suoi boxer, molto più decisa di lui.
Assunse un cipiglio tra il sarcastico e l’irrisorio, baciandolo profondamente
sulle labbra.
“Tu mi farai un male cane. Sono io a doverlo dire, non
l’hokage.”
Naruto annuì e le sfiorò un seno, e non ci fu più
niente da dire, se non il nome di Ino ripetutamente, una nenia come il cigolio
del letto ed il fruscio delle lenzuola.
Eighth step
Kiba lasciò cadere il boccale di birra a terra, che si
ruppe in decine di pezzi facendo così imprecare Shikamaru, proprio di fronte a
lui.
“Non ci credo che te la sei scopata,” disse l’Inuzuka
ancora a bocca aperta, mentre Rock Lee dava entusiasmanti pacche sulla schiena
di Naruto, congratulandosi per la prova d’amore appena compiuta.
L’Hokage arrossì vistosamente, borbottando qualcosa
sull’amore e non sulle scopate, mentre Sasuke lì accanto era incerto se
congratularsi oppure porgergli le condoglianze. Beh, sperò soprattutto che a
Sakura o alla Yamanaka non venissero in mente doppi appuntamenti, già una testa
bionda e quadra a rompere le palle ce l’aveva, due sarebbero state troppe.
“Sono più scioccato da te ed Ino che del matrimonio di
Sasuke e Sakura, giuro.” Esclamò Kiba passandosi una mano sul volto, raggiunto
poi da uno scappellotto del moro citato in causa.
“Beh, noi siamo ancora sconvolti dal fatto che una
come Hinata stia con un buzzurro simile,” disse Choji pacatamente, facendo
annuire un numero consistente di teste.
Naruto sorrise, guardando l’amico accanto a lui di
sottecchi: “Ino ha detto che qualche volta, ora, potremmo uscire anche in
quattro.”
Sasuke inorridì.
N/a
Mi sono data ai crack pairing. Mi piacciono da morire.
XD
Non ho nulla da aggiungere, se non: TORNERO’ CON UNA
GAAINO! (L)
Sì, sono impazzita e non sono sola: consiglio la
GaaIno che posterà Ale (Terrastoria) e la long-fic di Chis, How I met your
family. VALGONO.
Un abbraccio,
Mimi.