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Autore: Ale Lupin    23/07/2006    3 recensioni
Una ragazza diventa un lupo mannaro senza essere stata morsa o ferita! come? leggetelo! i commenti sono mooolto graditi
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il lupo e la ragazza

Il lupo e la ragazza.

Cap. 1 la separazione e l’incontro

Una notte di luna piena, in un parco fuori città di New York, un ragazzo sui 35 anni si stava trasformando in un Lupo Mannaro.

Nessuno lo poteva sentire, nessuno poteva stargli accanto, era solo e non solo in quel momento ma anche nella vita privata! Nessuna persona l’avrebbe mai voluto. In questo stato, la sua trasformazione era ancora più dolorosa, ogni qualvolta vedeva la luna per lui era gigante e terribile, non la poteva vedere come bellissima e giustiziera, ma la vedeva come maligna e inflessibile!

Dopo la trasformazione iniziò a vagare per il parco, sapeva bene che era chiuso, ma sentiva sempre odore di carne e questo lo attirava molto. La notte fu molto dolorosa, graffi, morsi, artigli infilzati nella carne, ogni pensiero che veniva in mente il lupo si faceva male, andando contro un albero o ferendosi da solo; la luna stava calando e per un altro mese sarebbe stato al sicuro, ma adesso chi l’avrebbe portato a casa?

Nessuno sapeva di lui, nessuno sapeva che stava li e che era in quello stato, ma quella sera qualcosa di strano avvenne. Poco prima che la luna tramontasse lui era già umano e ciò era impossibile, ma era avvenuto. Si sedette su una panchina, era conciato male, ma poteva arrivare a casa tranquillamente. Pensò allo strano fenomeno e si sentì svuotato, libero, la seconda voce, ovvero quella del lupo, era sparita. Nonostante tutto la cosa gli dava molto fastidio anche perché oltre alle ferite doveva sopportare un terribile mal di testa. Dopo l’accaduto il signor Robert McMillan si avviò verso casa.

In un’altra parte della città, in un condominio, una ragazza sui 29 anni stava ancora dormendo nel suo letto quando qualcosa sembrò colpirla. Si alzò di scatto e si guardò intorno, tutto era immobile.

Ma qualcosa nella sua testa si fece avanti; era una voce forte e possente. Andò davanti allo specchio del bagno, si guardò la faccia. Non era cambiata, era perfettamente uguale, ma stava diventando pazza! Sentiva le voci, anzi sentiva una voce.

“calmati” disse questa voce alla ragazza “come ti chiami?”

“Rachele Jersey.. ma tu chi sei?”

“Qualcosa che conoscerai.. sono uno spirito”

“Sono morta??” disse la ragazza guardando il letto, ma il suo corpo non c’era

“No, non avrei mai scelto te se fossi stata morta” rispose lui con una nota strana nella voce

“Ma mi parlerai sempre?” chiese lei intimorita

“Sempre.. ma te non dovrai mai rispondermi come fai adesso!dovrai rispondermi mentalmente”

“mentalmente?ma io voglio sapere cosa sei!”

“Io sono uno spirito di un lupo mannaro..”.

Rachele cadde in ginocchio, poteva essere tutto, ma non un lupo mannaro. Un lupo troppo grosso, che perde pelo e gli si allungano i canini ogni mese.

“No.. un lupo no…” disse la ragazza sgomenta

“Non avere paura di me… non ti farò niente”

“Io non sono mai stata morsa..”

“Giusto, ma tu eri la mia preda, da quando ti ho visto la prima volta!”

“con l’altro corpo?”

“sì, certo, che adesso ho abbandonato!” il lupo ululò contento

“Chi era l’altro corpo?” chiese la ragazza incuriosita

“Un certo Robert McMillan..” rispose lui con una certa riluttanza

“spiacente ma non lo conosco.. come hai fatto a vedermi?”

“al centro commerciale”.

Dopo questa frase Rachele non sentì più il lupo che evidentemente si era rintano da qualche parte nel suo corpo.

Dall’altra parte della città, Robert era arrivato a casa, perdeva sangue e il lupo non si faceva sentire, un pensiero gli balenò in testa.

“e se, se ne fosse andato? Ma come?” continuava a riflettere e il mal di testa peggiorava ancora.

“probabile che abbia trovato un altro corpo.. ma deve essere magia avanzata!” ma scartò questo pensiero che considerò insensato.

Si mise a posto tutte le ferite con cerotti e garze, per poi mettersi sotto le lenzuola a riposare.

  
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