Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: michiyo1age    01/12/2011    7 recensioni
-Shikamaru, una firma qui- gli indicò Sakura.
Lui obbedì controllando con la coda dell'occhio che la bionda sulla carrozzina non si muovesse da dove l'aveva lasciata.
-Sei sicuro che la vuoi davvero far dimettere?-
La ragazza era evidentemente preoccupata, ma forse più per lui che per la paziente.
-Sei tu che hai dato l'ok-
Si avvicinarono alla carrozzina.
-Ci si vede- salutò Shikamaru.
-Passa una buona giornata, Temari-san. E...Shikamaru, non darle troppe emozioni-
-Si, si- biascicò prima di di girarsi: -Ah Buon Natale Sakura-
E così guadagnò la porta.
Partecipa all'evento -Give Black on Christmas day-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Little by little, day by day

-Shikamaru, una firma qui- gli indicò Sakura.

Lui obbedì controllando con la coda dell'occhio che la bionda sulla carrozzina non si muovesse da dove l'aveva lasciata.

-Sei sicuro che la vuoi davvero far dimettere?-

La ragazza era evidentemente preoccupata, ma forse più per lui che per la paziente.

-Sei tu che hai dato l'ok-

Si avvicinarono alla carrozzina.

-Ci si vede- salutò Shikamaru.

-Passa una buona giornata, Temari-san. E...Shikamaru, non darle troppe emozioni-

-Si, si- biascicò prima di di girarsi: -Ah Buon Natale Sakura-

E così guadagnò la porta.


Quando arrivò sulla soglia di casa, Temari rimase a fissare con attenzione ogni minimo particolare e si avvicinò, ora libera di camminare con le proprie gambe. Si era fermata sull'insegna con su scritto “Nara”.

-Come hai detto che ti chiami?-

-Shikamaru Nara-

-Quindi, questa è casa tua?-

-Si-

-E io ci sono già stata?-

-Parecchie volte- sospirò lui.

Qualche settimana prima Temari era stata in missione ai confini orientali del paese del Vento. Avrebbe dovuto far ritorno a casa proprio per Natale. Purtroppo, qualcosa era andato storto e dopo un grave colpo alla testa, non si era più risvegliata. Fu fatta portare d'urgenza alla Foglia e nel loro ospedale era rimasta molti giorni in coma.

Al suo risveglio non riusciva a ricordare più nulla. Né gli amici, né il fidanzato le dicevano niente.

Tutto questo accadde tre giorni prima di Natale e Shikamaru non riusciva proprio a pensare di lasciarla in uno squallido reparto sotto le feste. Si era fatto dare il permesso dai medici e l'aveva riportata a casa. Secondo gli specialisti, questa perdita di memoria era solamente temporanea, ma anche se per breve tempo, era difficile da sopportare.

Shikamaru aveva sempre ritenuto che il contenuto delle persone fosse quello importante, non l'esterno. Ma se questo contenuto era stato cancellato ed invariato era rimasto solo l'esterno, era sempre la stessa persona? Era un'estranea?

Eppure era Temari, nella voce, nel modo in cui stava seduta, nel profondità dello sguardo. L'amore, l'amicizia non si basavano sui ricordi però? Senza la memoria anche questi sentimenti non se ne erano andati come foglie in autunno?

Avevano cominciato a darle pian piano dagli oggetti che potessero ricordarle il suo passato: i kunai, il ventaglio, ma era stato inutile. Dopo questi fallimenti avevano permesso a Shikamaru di incontrarla, ma anche con lui non si erano ottenuti i risultati sperati.

La ragazza non sapeva proprio chi fosse e quando lui volle accarezzarle i capelli, ci mancò poco che non lo scacciasse. Fu fermata dall'espressione contrita di quello strano ragazzo con il codino all'insù. “Lo sto facendo soffrire” aveva pensato ed era rimasta ferma.

La porta si aprì davanti a loro e ne uscì una donna dai lunghi capelli neri che per l'occasione aveva indosso un grembiule rosse inframmezzato da pacchi regalo.

-Ah Temari! Bentornata- esclamò osservando con disappunto il volto smunto e spento della sua futura nuora.

-Grazie- rispose con sguardo dubbioso.

-Questa è mia madre, Yoshino. Voi due non vi sopportate- aggiunse lo shinobi.

-E perché?-

Stava per aprire bocca quando: -Non dire sciocchezze, Shikamaru. Siamo sempre andate d'amore d'accordo-

-Nei tuoi sogni- mormorò in risposta.

-Cos'hai detto?-

-Nulla, nulla. Che ne dici di entrare?-

Temari aveva osservato lo scambio di battute, divertita, seguendo in contendenti come in una partita di ping pong.

-Lasciamo stare queste cose. Temari, seguimi. Ti prepariamo per il pranzo.-

Infatti, non avendo cambi d'abito, era ancora con la divisa che aveva messo partendo da Suna.

-Da quanto sto insieme a suo figlio?- chiese la bionda non riconoscendo mobili, stanze o scale.

-Tre o quattro anni-

-Dove stiamo andando?-

-In camera sua?-

-Perchè?-

Yoshino le si rivolse con un sorrisino ironico mentre entravano in camera di suo figlio, in ordine praticamente, visto che negli ultimi tempi era sempre stato in ospedale. -Lasci sempre un cambio qui da noi. Shikamaru non è bravo a nascondere le cose-

Una volta cambiatasi, venne fatta sedere su un sgabello e la donna con piglio materno cominciò ad armeggiare con i suoi capelli crespi e indomabili. Alla fine dell'opera, Temari poté guardarsi allo specchio: le aveva fatto quattro codini che le partivano dalla nuca.

-Li fai sempre così- spiegò Yoshino.

-Mi piacciono- commentò girandosi e rigirandosi per vederseli da tutte le angolazioni.

Arrivarono in salotto dove era stata preparata una tavola imbandita e vi trovarono quattro uomini intenti a parlottare a bassa voce, come al capezzale di un parente.

Temari riconobbe Shikamaru che era accanto ad un uomo così simile a lui da non lasciare alcun dubbio sul fatto che fosse il padre, il Nara capo. Purtroppo non sapeva null'altro di quell'individuo. Né il nome, né il carattere.

Gli altri due invece non potevano essere parenti loro, forse erano amici. Il più alto era parecchio robusto, moro, con il viso squadrato e il naso a patata, mentre l'altro era mingherlino, rosso, con delle profonde occhiaie intorno agli occhi e uno strano tatuaggio sulla parte sinistra della fronte.

Avevano i capelli indomabili come i suoi prima dell'intervento di Yoshino.

Al loro arrivo, Shikamaru si era un attimo animato: -Stai meglio così- commentò.

Gli altri due ragazzi non parvero così felici nel vedere il suo aspetto. Poteva capirlo anche dall'espressione del rosso, anche non aveva mosso molti muscoli facciali. Nel moro era palese il dispiacere.

Il suo ragazzo la prese per mano. Questi gesti sembravano rassicurarlo e anche li trovava piacevoli, forse l'aggettivo più giusto sarebbe stato famigliari, ma non riusciva a definire esattamente quelle sensazioni. La faceva sentire meno sola.

-Questi sono i tuoi fratelli-

Il più alto sembrò accigliarsi ancora di più a quella frase.

-Ho dei fratelli? Quanti?- Giusto anche lei doveva aver avuto una famiglia.

-Fortunatamente solo questi due. Sono venuti qui dal tuo villaggio per Natale-

-E' lontano-

-Sono tre giorni- la informò il rosso con voce profonda.

-Per me? Non dovevate!- controbatté Temari.

-Tu l'hai fatto per me- rispose e l'altro aggiunse: -Anche per me-

-Sono i tuoi fratellini- proseguì con la spiegazione Shikamaru -Questo qui è Kankuro, ha un anno in meno di te. Lui è Gaara, ha la mia stessa età. È il capo del vostro villaggio-

Temari era concentrata nel registrare le nuove informazioni, non avrebbe mai voluto sbagliarsi e farli accigliare ancora di più. Nonostante fossero più piccoli di lei, erano degli uomini anche Gaara che sembrava così delicato. Rimase un secondo ferma a fissarlo: era tanto giovane per aver già un incarico così importante, o era normale? Non se lo ricordava.

-Ma allora ero giustificata a venire da voi: sono la più grande- si difese.

Il ragazzo chiamato Kankuro sembrò darle ragione con una mezza risata.

Il padre di Shikamaru si fece avanti con un'espressione gentile e le disse semplicemente il suo nome, Shikaku.

La ragazza si rivolse nuovamente a Shikamaru: -Tu non hai fratelli o sorelle?-

-Ci mancherebbe. Questi due- Yoshino indicò figlio e marito -sono la peggior specie d'uomo esistente al mondo. Pigri, svogliati e arroganti-

I due colpevoli rotearono gli occhi con fare infastidito. Ancora una volta venne assalita da quella sensazione “familiare”.

Riguardò i presenti uno ad uno: c'erano i suoi fratelli, il suo ragazzo e i genitori di lui. Mancava qualcuno all'appello: -Mamma e papà non ci sono?-

Kankuro e Gaara si guardarono in difficoltà prima di risponderle: -Sono morti entrambi-

Prima che qualcuno continuasse l'argomento, Yoshino li chiamò a sedersi a tavola.


Il pranzo fu una delle cose più strane a cui partecipò da quando si era svegliata. Si alternavano momenti di silenzio e tristezza dove tutti la fissavano o facevano finta di non guardarla e momenti in cui si dimenticavano che lei fosse lì, in cui sembrano essere naturali.

Yoshino li sgridava per qualsiasi cosa anche la minima. I due Nara infioravano i discorsi di “che seccatura” strascicati. Kankuro era una buona forchetta e spazzava tutto quello che gli veniva portato davanti. Gaara invece era più modico in tutto.

Temari avrebbe voluto sapere molto di più su quelle persone, ma aveva paura di chiedere a Shikamaru perchè si era accorta quanto ogni sua curiosità veniva seguita sguardi tristi e espressioni meste.

-Che ne dite di aprire i regali?- propose Yoshino evitando così che Kankuro si mangiasse anche il tavolo.

Seduti tutti intorno sui divani, Temari si sentiva estremamente fuori posto come se si fosse introdotta nella vita di qualcun'altro. Aveva rubato il Natale e la famiglia a questa “Temari” di cui tutti avevano un ricordo preciso e a cui lei non riusciva ad assomigliare.

Doveva essere davvero gentile, per suscitare tutto questo affetto.

Si avvicinò a Shikamaru:- Ma io ero una persona dolce?-

Praticamente le rise in faccia: -No, sei una seccatura. Una spina nel fianco. Prepotente, crudele ed egocentrica. Hai qualche mancanza sia in grazia che in femminilità e quando vuoi fare qualcosa, non ti ferma più nessuno-

A queste parole, la ragazza si sentì ribollire, una vecchia forza le scorreva nelle vene, si stava prendendo gioco di lei? Gli tirò un pugno: -Neanche tu devi essere perfetto-

Ci fu uno scoppio di risa di tutto il pubblico circostante: -Brava Tem, le cose importanti cominciano a tornare- esclamò Kankuro.

Anche lei, non sapeva bene perchè, si unì a quella risata, ma ad un certo punto le cominciò a girare la testa e pochi secondi dopo si dovette appoggiare alla spalla del suo ragazzo.

L'atmosfera cambiò brutalmente, tutti erano tornati seri e la fissavano.

-Forse è meglio che tu vada a letto, cara- suggerì Yoshino.

Aiutandola ad alzarsi, Shikamaru spiegò alla famiglia che Sakura le aveva detto di non affaticarsi, dopotutto era appena stata in coma.

-Chi è Sakura?-

-Il tuo medico- rispose con la solita gentilezza e prendendola per la vita.

-Dove stiamo andando?-

-In camera mia-

Non aveva salutato nessuno, ma non sopportava quegli sguardi di compassione. Non voleva sentirsi debole, non voleva dipendere da qualcuno. Era sicura di essere forte, se lo sentiva.

Avrebbe di nuovo dovuto cambiarsi, Yoshino le aveva preparato una sua camicia da notte, ma Shikamaru era ancora lì.

-Potresti...-

Le avevano detto che presto si sarebbero sposati, ma non si sentiva a suo agio a spogliarsi davanti a lui.

-Ce-certo-

Una volta sotto le coperte lui rientrò più scuro in volto.

-Mi dispiace-

-Lascia stare. Hai bisogno di qualcos'altro?-

-No, grazie-

Stava per tornarsene in sala quando lo fermò: -Shikamaru, ma io ti amavo?-

Era una semplice domanda. Si avvicinò per poterla vedere bene negli occhi. Le mise una mano sulla guancia: -Non ti ricordi proprio niente?-

Per la prima volta la voce di quel ragazzo si incrinò. Lei mosse la testa in segno di diniego.

-Mi piaceva pensarlo. Ci amavamo, si- le rispose.

-Mi dispiace- cercò di scusarsi -Ma ho bisogno di sapere-

Si sedette sul letto facendolo abbassare. -Non è colpa tua. Tutto tornerà. E se non dovesse tornare e tu non dovessi provare gli stessi sentimenti...non preoccuparti, ti lascerò andare. Non dovi sentirti in colpa...-

Nonostante queste parole il viso cominciò a rigarsi di lacrime.

Temari osservandolo piangere, sentì una nuova sensazione scuoterla, non era pietà, né dolore, era fastidio. Una parola le sorse dal profondo:

-Cry-baby-

------------------------------------------

Buona sera ragazze e ragazzi!

con oggi inizia il Calendario NERO dell'avvanto, sempre offerto dalla Black Parade, un forum che è tutto un programma. Per chi non lo sapesse, intendiamo sfornare un lavoro shikaxtema per ogni giorno fino a Natale così da  passare le feste insieme. Le fic seguono un promt che può essere una parola, una frasem una canzone e anche delle tradizioni di Natale straniere. A differenza dell'anno scorso, questa volta abbiamo aggiunto anche immagini, amv, insomma un po' tutto...però dovrete venire a trovarci per vedere quelle, quindi vi aspettiamo numerose.


Io ho seguito "cenone di Natale"
Lo so che è piuttosto inusuale per una fic natalizia, fluffosa, coccolosa, ma spero che comunque vi sia piaciuta.
Alla prossima!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: michiyo1age