Silenzio. Non sprecare parole. La tua voce stonerebbe terribilmente nel silenzio che vi circonda. Ma tu sei Misaki Ayuzawa e non hai mai saputo far silenzio.
Non riguarda quell’alieno-pervertito-stalker-proveniente dal pianeta dei ferormoni.
I suoi occhi ti chiedono il silenzio, supplicando la quiete di quell’angolo vicino la finestra immerso nella magia, lontani dalla confusione della festa e dal chiacchiericcio dei ragazzi.
È solo un momento. Un frammento di tempo di cui vi siete appropriati.
Contro la tua volontà, ovviamente.
“Baka…” sussurri, accidentalmente nel suo orecchio, e la tua voce affaticata risuona così dolce che lui non potrebbe mai smettere di essere quell’alieno-pervertito-stalker-proveniente dal pianeta dei ferormoni che è.