Home is where.
Tirare fuori l’albero dalla soffitta/sgabuzzino/buco angusto dove l’avevi infilato l’anno prima è sempre un problema non da poco, se poi ci si mettono anche le palline…
Lei ride e ti segue raccogliendo tutte le decorazioni che stai spargendo per l’appartamento.
È solo il 5 Dicembre e voi avete deciso d’incominciare a decorare l’albero, siccome l’8 sarete entrambi a lavoro –maledetti mali di stagione.
E tutto procede come
deve.
Lei –bellissima come sempre- ti sorride e giocherella con la stella cometa.
«Mi aiuti?» ti chiede, con la voce fremente di gioia, d'ingiustificata eppure comprensibile felicità.
È questo l’effetto del Natale dopotutto.
Peccato che tu non riesca ad avvertirlo, o meglio, lo senti e ti manca terribilmente.
Lo sai anche tu, lo sai anche tu che questo non è Natale, non è…
«Certo.» dici, scappando dai tuoi stessi pensieri.
E in un attimo la stringi per i fianchi e la sollevi –delicatamente, con attenzione, cura.
Lei si affida completamente a te e ti si appoggia contro, riuscendo finalmente a sistemare sulla punta la stella.
Quello stesso astro che dovrebbe guidare tutti gli uomini verso la speranza, anche nella notte più buia.
E, mentre la lasci scivolare dolcemente a terra, per un attimo pensi che la scia si sia sbagliata questa volta, che non è questo il posto giusto.
Non per te.
«John?» ti chiede lei, leggermente accigliata.
Forse ha intuito qualcosa, lei è sempre stata così intelligente e—
E no, ti dici, no no no, questo è il luogo giusto.
In un attimo sorridi, le accarezzi il viso e la baci.
E hai paura, hai paura quando ti accorgi che è tutto perfetto eppure…
Eppure c’è qualcosa, qualcosa radicato dentro, pesante e statico.
Ti volti e con una scusa –“Recupero il presepe!”- scompari dal suo sguardo.
Stringi i denti e ti chiedi perché.
Perché sei così stupido.
Come si può avere nostalgia di casa, se a casa ci sei già?
***Angolino del cambia-colore***
Sono di nuovo qui, sì, è di nuovo per prostituzione, ma che ci posso fare se il calendario dell’avvento dello SFI è così invitante? *ammicca maliziosamente* Io lascerò qui il link incustodito, solo soletto… http://sherlockfest-it.livejournal.com/10516.html#comments
Ok xD a parte gli scherzi, questa storia è stata scritta per il (meraviglioso) prompt “Christmas is a time when you get homesick - even when you're home.” Che io ho tradotto come “Natale è quel periodo in cui hai nostalgia di casa –anche quando ci sei già”.
Ora, io non so quale altre interpretazioni ci possano essere, ma a me è venuto in mente un concetto che amo molto, ossia “Home is where your heart is” (cit. Green Day) e l'ho adattato a John che sente nostalgia di casa e non capisce. Lui a casa c’è, è con la sua lei nel loro appartamento, sono felici e stanno facendo l’albero, perché ha questo sentimento di nostalgia?
Io sinceramente rispondo “ Scem’! Ca’ tua mica è ‘chella lì. Il tu’ cor dond’è?” Forse se John rispondesse alla mia domanda, troverebbe la risposta anche alla sua.
Uhm, forse mi è uscita un po’ da soap opera, ma vabbè xD
Infine ringrazio tutti quelli che hanno letto/ricordato/preferito/commentato la mia precedente storia sul fandom Lestrade, neve e nuove conoscenze