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Autore: aki_penn    07/12/2011    3 recensioni
“Cos’è, hai paura che ti batta anche nella dialettica?” lo provocò.
“Non dire idiozie. E poi cosa vorrebbe dire "anche nella dialettica"? Non mi pare che tu mi abbia ancora battuto, oggi!”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shura Kirigakure, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il gioco della prima parola

 

 

 

Yukio premeva il grilletto a ripetizione con una crescente rabbia. Shura aveva la facoltà di irritarlo solo con la sua presenza e lo stesso faceva quel maledetto gioco con le palline.

Il fatto che lei l’avesse sempre battuto era un incredibile smacco, non poteva farsi battere per l’ennesima volta. Era diventato grande, non era più un ragazzino inesperto che era costretto a offrirle il pranzo per scommessa. Per la miseria!

Shura, accanto a lui, faceva volare a destra e a manca la sua spada con un’espressione molto più rilassata sul volto di quella che invece mostrava Yukio, piuttosto irritato.

Forse, per certi aspetti, lui un po’ invidiava il suo modo leggero di prendere le cose, quell’incredibile tranquillità che la distingueva lui di certo non la possedeva. Ma sicuramente aveva altre doti.

“Ti va di fare un gioco?” propose lei, continuando a colpire palline senza sosta. Il suo modo di muoversi era quasi elegante, nonostante a prima vista non sarebbe potuta essere definita una persona di classe.

“Lo stiamo già facendo. E tu mi offrirai il pranzo” rispose lui, risoluto, mentre lei non poteva vedere altro che il riflesso dei suoi occhiali.

“Intendo un gioco di parole, per divertirci” aggiunse Shura allegra.

“Non mi interessano i tuoi giochetti” continuò lui serissimo, con la mascella tirata. Lei si fece scappare un sorrisetto malizioso “Cos’è, hai paura che ti batta anche nella dialettica?” lo provocò.

“Non dire idiozie. E poi cosa vorrebbe dire anche nella dialettica? Non mi pare che tu mi abbia ancora battuto, oggi!” protestò indignato, premendo con forza eccessiva il grilletto, sarebbe bastata una pressione minore, ma lei lo faceva davvero andare in bestia.  

“Oggi non ancora” concesse Shura “ma tutte le scorse volte sì e questa, ti assicuro, non farà differenza. Allora vuoi giocare?” continuò lei decisa.

“Facciamo questo gioco” acconsentì lui, sempre più irritato. Shura, sorridendo, non si concesse di scoppiare in una grossa risata. Anche se non lo dava a vedere, Yukio era sicuramente un tipo piuttosto passionale.

“Non è difficile. Io dico un nome e tu dici la prima parola che ti viene in mente” spiegò brevemente, facendo un passo di lato per prendere una pallina piuttosto infame.

“Va bene” accettò Yokio risoluto, senza aver nulla da aggiungere. In altri frangenti gli sarebbe sembrato un gioco stupidissimo e non avrebbe mancato di farlo notare, ma in quella situazione era così intento a pensare quanto avrebbe voluto battere Shura che non gli venne nemmeno in mente.

“Va bene. Parto da Shiemi. Io dico : kimono” esclamò con un guizzo.

“Giardino” ribatté Yukio serissimo.

“Suguro, io dico: gallo!” urlò allegra, mandando una pallina addosso al compagno, che la parò con stizza.

“Non puoi!” sbottò lui, voltandosi a guardarla con odio. Shura, del canto suo, ghignò prima di continuare ignorando bellamente le sue lamentele “Su, la prima cosa che ti viene in mente, se no non funziona il gioco!”

Yukio si rimise a guardare avanti, frastornato “Suguro…tempio!” disse infine serio.

“Izumo. Sopracciglia!” esclamò gioviale lei, dicendo la cosa più banale ed evidente. Yukio aveva pensato la stessa cosa, ma anche se non fosse stata Shura la prima a pronunciare la parola sopracciglia non avrebbe voluto dirla lo stesso.

“Volpe” disse infine, senza aspettare troppo.

“Rin. Impulsivo” fece Shura con fare meno sovraeccitato di un secondo prima, stava colpendo i suoi nemici con fare quasi pigro.

“Cucina” rispose Yukio apatico.

“Shiro. Io dico: spada” continuò la ragazza, con rinnovato entusiasmo, pestandogli poi un piede. Yukio ringhiò di conseguenza e per un pelo rischiò di perdere una pallina.

“Casa” scelse infine.

Shura ridacchiò “Sentimentale!” lo prese in giro.

“Fatti gli affari tuoi” sbottò lui di rimando, offeso. Era di suo padre che si stava parlando infondo. Non fece in tempo a finire la frase, però, che Shura era già tornata alla carica. “Shima! Altalena!” strillò.

“Altalena?” domandò Yukio scocciato “Che cacchio centra con Shima?” domandò brusco.

“Niente. È la prima cosa che mi è venuta in mente. È così il gioco!” spiegò con la sua solita leggerezza, che irritava tanto il ragazzo.

“Io dico bastone” decretò infine Yukio, con una vena che gli pulsava sulla tempia.

“Konekomaru. Orecchie!” continuò lei imperterrita, ignorando la testa dell’amico, fumante di rabbia.

“Gatto” ribatté brusco lui.

“Yukio! Io dico: Paurosetto!” quest’ultima frase la disse a voce più alta di tutte le altre e fece sobbalzare Yukio, sia per il suo volume che per il suo contenuto.

“Cosa c’entro io? E poi Paurosetto non esiste. Non vale!” disse con voce più stridula di quanto avrebbe voluto.

“Gioco mie, regole mie!” sentenziò Shura con incredibile calma, tenendo la spada come se fosse una mazza da baseball per colpire una pallina particolarmente dispettosa.

“Dai, cosa mi dici di te?” lo esortò sorniona.

“Proiettile” disse con fatica. Non avrebbe saputo dire qual era la parola più adatta e sé, ma la sua pistola vomitava proiettili, quindi… proiettile.

“Ahah! Proiettile!” ripeté divertita lei. “Che c’è?” ringhiò lui, annientando in un colpo solo due palline in fila.

“Shura. Io dico: rosso!” annunciò, come se fosse il gran finale.

“Indecente” soffiò, tra i denti, Yukio.

“Oh oh” sussurrò lei divertita. “Oh oh che?” ringhiò ancora lui. Non ne poteva più.

“Mi sento lusingata. A tutti un nome e a me un aggettivo. Lo prenderò come un complimento!” sghignazzò senza perdere di vista il gioco.

“Non è un complimento per niente!” strillò Yukio, rosso in viso. L’aveva deliberatamente offesa e l’aveva fatto apposta. Non era solito voler far arrabbiare di proposito le persone, ma il fatto che Shura non si abbattesse per nulla lo mandava davvero in bestia!

“Sei indecente in tutto quello che fai! Bevi in servizio, bevi fuori servizio”

“Quello è più che lecito” fece notare lei con la solita calma esasperante.

“dai fa bere ai ragazzini” continuò Yukio, sputando veleno.

“È stato un’incidente” si difese lei.

“svolgi le tue mansioni di malavoglia”

“E ci mancherebbe”

“mi infastidisci”

“Quello è un problema tuo”

“ vai in giro mezza nuda”

“E beh, se è caldo…” fu esattamente in quel momento che Yukio fu colpito da una pallina, lanciata a velocità folle, sulla tempia. Probabilmente colpì qualche nervo perché per un secondo, il tempo di cadere a terra, non vide nulla.

Riprese coscienza di sé nell’attimo in cui sbatté lo zigomo sul pavimento. Il suo viaggio nel limbo fu davvero molto breve. La caduta non aveva fatto male, fece male, invece, il ginocchio che Shura gli piantò nella schiena.

“Sai cos’è indecente? Il fatto che tu ti sia distratto a guardarmi le tette!” sentenziò allegra premendo ancora di più l’osso sulla spina dorsale del ragazzo.

“Non ti stavo guardando le tette!” urlò Yukio allo stremo, quella ragazza lo uccideva dentro, davvero. Probabilmente in un’altra situazione non avrebbe neanche usato la parola tette.

Shura alzò le spalle rimettendosi in piedi e liberando Yukio dal dolore “E va beh. Comunque ho vinto io. Il pranzo lo paghi tu!”

 

 

Aki_Penn parla a vanvera:

Io questi due li adoro davvero. Spero di aver gli reso giustizia e che la punteggiatura non faccia troppo schifo. Per quanto la controlli ho sempre l’impressione che ci sia qualche cosa di malfunzionante.

Spero anche che i personaggi siano IC e che la fic vi abbia regalato almeno un sorriso!

Grazie mille per aver letto! :)

   
 
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