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Autore: Melabanana_    07/12/2011    4 recensioni
[Questa fic partecipa al contest Sweet Merry Christmas di Mya & AliCChan]
E sì, questa fic l'abbiamo scritta insieme :DDDD A Camy piace moltissimo la GouFubu, e poi abbiamo notato che non ce ne sono tante nella sezione (che peccato ç w ç). Forse questa fic è un po' triste, ma finisce bene, promettiamo :DDD
...
-Perché sei venuto?-
-Avevo paura che stessi di nuovo piangendo.-

...
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: GouenjixFubuki
Personaggi: Gouenji, Fubuki, l'Inazuma Japan al completo ^^
Autrice: _Ohanax2_
E sì, questa fic l'abbiamo scritta insieme :DDDD  A Camy piace moltissimo questa pairing, e poi abbiamo notato che non ce ne sono tante nella sezione (che peccato ç w ç). Forse questa fic è un po' triste, ma finisce bene, promettiamo :DDD
Continuiamo il delirio più giù!

Inno ai vivi.

-Buon Nataleeeeeeeee!-
L’Inazuma Japan al completo alzava i calici per un brindisi, prima di procedere allo scambio dei regali.
Si trovavano radunati intorno all’albero nel salotto di Endou, alla vigilia di Natale.
-Allora, cosa mi avete regalato?- esclamò Endou entusiasta.
Piano piano i suoi compagni si fecero avanti uno alla volta, ognuno porgendogli dei pacchetti che contenevano inequivocabilmente dei palloni da calcio; l’unica varietà era costituita dai colori, almeno in questo s’erano messi d’accordo.
-Oh, ragazzi, grazie! Non me l’aspettavo proprio!- disse Endou ficcando tutti i palloni nell’armadio.
Kazemaru si avvicinò a Gouenji. -Ma nessuno aveva un’idea migliore?- sussurrò sconcertato.
L’attaccante fece spallucce. –Ma tanto lui è contento- replicò.
Kazemaru scosse il capo, ma non ebbe tempo di dire nient’altro che Hiroto si fece largo fra di loro buttandoli all’aria.
Il suo pacchetto aveva una forma molto bizzarra.
- Endou, io ti ho preso qualcosa di diverso- cinguettò.
Il capitano alzò il volto, sorpreso, come se la sua mente non concepisse nulla che non fosse un pallone da calcio.
Ora l’attenzione della squadra era interamente rivolta a Hiroto e al suo regalo.
-Ti ho regalato una bambola gonfiabile di me a grandezza naturale!- esclamò il ragazzo.
Endou si vide mettere in mano il regalo senza sapere cosa dire.
Kazemaru, Midorikawa e gli altri lo fissavano increduli.
-Stai scherzando- disse Gouenji alzando un sopracciglio.
-No! C’è anche la versione senza vestiti!- disse Hiroto tirando fuori un’altra bambola di sé stesso, completamente nuda con solo un pallone da calcio a coprire le sue intimità.
Prima che gli occhi di Endou potessero anche solo posarsi su quella cosa, Midorikawa strappò il puntale dall’albero e accoltellò la bambola, che si sgonfiò e si accasciò sul pavimento.
-Grazie per avere salvato la purezza di Endou - disse Kazemaru dando una pacca sulla spalla dell’amico, che sembrava incline ad accoltellare anche lo stesso Hiroto.
-Non dirmi che la volevi anche tu- disse il rosso.
-No, voglio solo te morto!- gridò Midorikawa e cominciò ad inseguirlo con il puntale.
I ragazzi iniziarono a ridere, anche se ritenevano probabile che Midorikawa non scherzasse affatto.
Tobitaka estrasse il pettine e si pettinò (??).
-E’ bello essere così allegri- commentò Fubuki, con la sua solita aria calma e controllata.
Gouenji lo guardò a lungo, quasi mettendolo in soggezione, prima di annuire.
Fubuki arrossì e distolse lo sguardo. Sembrava quasi che Gouenji gli leggesse dentro…
Si rivolse a Kazemaru, iniziando a parlare di come avrebbero trascorso il giorno di Natale; il ragazzo gli stava appunto dicendo di aver ricevuto un invito da parte del club di atletica, quando Endou gli arrivò alle spalle e gli prese la mano.
-Ma tu passerai il Natale con me, vero, Ichikun?- disse, imbronciato.
Kazemaru arrossì sentendo il soprannome che usavano da piccoli e annuì.
Fubuki sorrise, era felice per i suoi amici, che erano una coppia ancora non ufficiale.
L’altra coppia non ufficiale ma quasi dichiarata aveva smesso di giocare ad acchiapparello e ora stava amoreggiando dietro il divano, sotto gli sguardi assolutamente scioccati di Kurimatsu e Kabeyama.
- Midorikawa! Hiroto! Basta con queste cose indecenti!- gridò il coach Kudou, coprendo gli occhi di Fuyuka, la quale aveva probabilmente già visto.
-Sissignore!- scattarono i due ragazzi staccandosi immediatamente, ma Hiroto teneva saldamente la mano in cui Midorikawa aveva il puntale, come per accertarsi che non lo usasse come arma impropria contro di lui.
Era un’atmosfera rilassata e allegra.
Era da tanto che non viveva un’esperienza così piacevole verso Natale, pensò Fubuki e sorrideva.

xxx

Il suo appartamento era grigio e buio.
Nonostante il riscaldamento, il freddo gli attanagliava le ossa.
Fubuki strinse le ginocchia al petto e vi nascose il viso. Si era rannicchiato sotto il tavolo del soggiorno da quando fuori avevano cominciato a sparare i fuochi d’artificio.
Avrebbe voluto diventare sordo per non sentire i rumori tipici del Natale, le risate e i campanelli, i cori, i botti, le musichette accattivanti.
Avrebbe voluto che tutto questo scomparisse.
Non una sola volta da quando aveva perso la sua famiglia aveva pensato che fosse bello festeggiare il Natale.
Che senso aveva, se non poteva fare la casa di marzapane con sua madre, fare l’albero con suo padre, aprire i regali con Atsuya?
Che senso aveva un Natale senza Atsuya?
Le lacrime premevano per uscire; ma si sentiva quasi in colpa a versarle.
Aveva voglia di sentire ancora le voci dei suoi amici, il giorno prima si era divertito in loro compagnia.
Forse per questo il giorno di Natale gli sembrava più triste, da solo.
Aveva voglia di chiamare qualcuno, ma non poteva, non poteva certo rovinare la festa agli altri, a Kazemaru ed Endou o a Midorikawa e Hiroto che erano coppie felici.
Tutti probabilmente stavano festeggiando con la propria famiglia o comunque con le persone a loro più importanti.
Che ingiustizia.
Qualcuno bussò alla porta.
Dapprima Fubuki pensò che si trattasse di un’allucinazione e non si scomodò, ma poi il bussare si fece più insistente.
Il ragazzo si alzò, sorpreso di una possibile visita a quell’ora.
Incredulo di fronte alla visita di quella persona a quell’ora.
- Gouenji?- balbettò. L’attaccante sussultò quando Fubuki pronunciò il suo nome.
La voce gli tremava, e Gouenji rimase sulla porta a fissarlo, esitante, riprendendo fiato.
-Che ci fai qui?- chiese Fubuki stupito. Gouenji aveva una famiglia, una sorella che adorava: perché li aveva lasciati per venire da lui? Non aveva senso. Niente aveva più senso.
Doveva avere quella scritta stampata in fronte, perché l’espressione di Gouenji si fece d’un tratto molto seria, e dopo un ultimo attimo d’esitazione lo abbracciò.
Fubuki sobbalzò e arretrò di un paio di passi, quasi inciampando nei suoi stessi piedi.
Gouenji aveva il viso nascosto contro la sua spalla, lo teneva stretto a sé, con forza ma anche con delicatezza, come se avesse paura di poterlo ferire solo toccandolo.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, interminabili.
-Perché sei venuto?- sussurrò Fubuki, posando le mani sulle sue spalle.
Attese la risposta, con il cuore in palpitazione.

-Avevo paura che stessi di nuovo piangendo.-
E, sentendo la voce calda e confortevole di Gouenji, Fubuki si mise a piangere davvero
. 

xxx

    Camminavano nelle strade illuminate.
I fuochi d’artificio rischiaravano il cielo, come fiori di luce, e ora non gli sembravano spaventosi.
Il loro rumore non gli dava per niente fastidio, così come tutto il resto.
Forse riusciva a provare questo grazie alla mano calda intrecciata alla sua.
Fubuki alzò timidamente lo sguardo su Gouenji, arrossì e lo riabbassò.
Era bello anche solo camminare così, fianco a fianco con lui; Gouenji l’aveva tirato fuori dalla solitudine del suo appartamento e lo aveva portato in un modo pieno di luci e festa.
Nevicava, ma solo leggermente. Amava la neve, nonostante tutto quello che era successo la amava.
Quando nevicava era un po’ come se Atsuya fosse accanto a lui.
La sua attenzione fu distratta da un coro di ragazzini, che davanti ad una chiesa intonavano al cielo un canto lungo e dolce.
Il cellulare di Gouenji squillò e lui rispose alla chiamata.
Era Endou, che li invitava ad andare a pranzare da lui il giorno dopo, di nuovo tutti in allegria.
Non era male, come idea.
Fubuki amava la sua squadra, amava i suoi amici, amava lo sport che lo univa a loro e a suo fratello; forse per la prima volta nella sua vita, si sentiva genuinamente felice. Era felice di essere vivo.
Quel coro di voci innocenti era il suo inno ai vivi.
Sorrise e le lacrime gli bagnarono di nuovo gli occhi. Strinse la mano di Gouenji, che lo baciò sulla guancia.
–Buon natale- sussurrò.
-Buon natale- rispose Fubuki, e lo baciò sulle labbra.  




 

**Delirio delle autrici sulle sequoie, sui capelli di Gouenji, sui fuochi d’artificio**
Questo piccolo retroscena serve ad illustrare le cavolate che le autrici tirano fuori mentre scrivono una fic… pure se è triste e deprimente.
Partiamo dall’albero in casa di Endou, che ovviamente è un albero di natale.
Ma ciò sembra sfuggire alla comprensione delle autrici.
Roby si chiede perché Endou abbia un albero in salotto, e ipotizza che sia una betulla.
Camy invece propone una sequoia.
Roby fa notare che le sequoie sono troppo grandi, non c’entrano in un salotto.
Camy insiste, che fa, è una sequoia.
E così, Endou ha una sequoia in casa, da cui cadono misteriosamente ghiande, che ogni volta che cadono lo colpiscono danneggiando la sua intelligenza precaria.
Parlando di alberi di natale, si nota che Gouenji ha dei capelli di forma simile. Dunque, le autrici si danno un gran da fare per addobbare Gouenji e metterlo nel salotto di Endou, sotto la sequoia magari.
Gouenji non è molto d’accordo. Fubuki non se ne interessa granché, è troppo occupato a dirsi che fa schifo sotto un tavolo.
Che, peraltro, è l’unico mobile di casa sua. E Camy voleva pure che il riscaldamento fosse rotto, ma non è così perché Roby ha pietà del povero Fubuki. Allora Camy insiste perché piova.
Ma perché devi far piovere che è Natale, dice Roby, hai il cuore di pietra, e se poi c’è una coppia o una famiglia di dodici figli come fanno.
Si prendono gli ombrelli, risponde Camy.
Ma no, non piove. E meno male. Nevica, però. Ci sono i fuochi d’artificio, che avrebbero dovuto essere fucsia ma non lo sono perché a Camy non piacciono, apparentemente. Così Fubuki e Gouenji si baceranno sotto fuochi d’artificio non fucsia. Ma va bene anche così.
Baci <3
Roby e Camy, che sono le autrici ovviamente.

 
 
 
   
 
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