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Autore: LaMicheCoria    08/12/2011    5 recensioni
Facendosi guidare dal suo istinto da eroe americano, Alfred scelse la più buia fra tutte, in cui l’unica luce era un’esigua lingua di fuoco che strisciava liquida sulla carta candida. Si avvicinò e, con tutta la grazia di cui disponeva, fece scorrere la porta con uno schiocco secco.
E il fiato gli rimase incastrato in gola.

[Personaggi: Alfred F. Jones/America, Sakura Honda/Fem!Giappone] [No Pair]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Geisha No Kage
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Verde

Genere: Slice of Life, Generale, Introspettivo
Avvertimenti: Missing Moments, Flash Fic
Personaggi: Alfred F. Jones/America, Sakura Honda/Fem!Giappone

Pairing: Nessuno
Musica: Becoming a Geisha – Memorie di una Geisha OST
Trama: Facendosi guidare dal suo istinto da eroe americano, Alfred scelse la più buia fra tutte, in cui l’unica luce era un’esigua lingua di fuoco che strisciava liquida sulla carta candida. Si avvicinò e, con tutta la grazia di cui disponeva, fece scorrere la porta con uno schiocco secco.
E il fiato gli rimase incastrato in gola.

Dedica: a Silentsky
Note:
Sì, sono ancora sotto l’effetto di Neve di Primavera. E ieri sera mi sono rivista Memorie di una Geisha.

 

 

 

 

 

Geisha No Kage

 

Bagno. Bagnobagnobagno. Dov’era il bagno?
Okay, Kiku gli aveva detto che in una delle stanze della casa, c’era un bagno all’occidentale. Doveva averlo fatto costruire dopo la Restaurazione Meiji1 o giù di lì, ma non è che America si fosse interessato più di tanto alla questione. Era un eroe, dopotutto. E aveva una vescica cui badare. 
Forse a sinistra? O era a destra? Uhm, forse quell’androne, sì, forse era quello il corridoio giusto! Così poco illuminato, quasi inghiottito dalle tenebre che soffiavano dalle porte in carta di riso, forse era quello il posto perfetto di nascondere qualcosa di così occidentalizzante!
Bisognava solo trovare la stanza giusta.
Facendosi guidare dal suo istinto da eroe americano, Alfred scelse la più buia fra tutte, in cui l’unica luce era un’esigua lingua di fuoco che strisciava liquida sulla carta candida. Si avvicinò e, con tutta la grazia di cui disponeva, fece scorrere la porta con uno schiocco secco.
E il fiato gli rimase incastrato in gola.
Non era un bagno, su quello non c’erano dubbi. Doveva essere una camera, o almeno America ipotizzò che lo fosse, visto che l’unica cosa completamente illuminata era lo specchio in un angolo. Uno specchio orizzontale, piuttosto lungo, reclinato all’indietro, su cui era riflesso parzialmente il viso di una donna.
Alfred non poteva vederle che la schiena, il lungo strascico del kimono Kiku gli aveva detto che era quello il nome degli abiti giapponesi- su cui poggiava la lingua gonfia di un enorme fiocco scarlatto, stretto in vita da una fascia del medesimo colore.
Riusciva ad intravederle il collo, una striscia di pelle salvatasi dal trucco bianco che pareva mascherarle la gola, e i capelli, poi, tenuti in una complicata acconciatura –a bulbo, quasi- al cui centro spiccava un triangolo di stoffa arancione, reso ancora più acceso dalle lucide ciocche corvine che lo circondavano.
Il frammento di volto che riusciva a cogliere sullo specchio era bianco, con le labbra truccate di carminio, le sopracciglia un filo nero tessuto ad arte sulla biacca della fronte ampia, sugli occhi una pennellata purpurea che si innalzava, leggera come una piuma, fino alle tempie.
America retrocedette, ma gli occhi della donna saettarono immediatamente sulla sua figura, simili ad una coppia di farfalle alla ricerca di un fiore su cui posarsi. Si alzò e il movimento fu di una tale grazia che il buio della stanza parve inchinarsi, scivolandole dalle spalle come il più fine soprabito.
Il primo pensiero di Alfred, a vederla così illuminata dalla luce della candela, fu di trovarsi davanti ad un’altra di quelle geisha girls2 che gli erano svolazzate attorno, cinguettanti e festose, i primi giorni dell’Occupazione.
Eppure..
Eppure, mentre la donna avanza verso di lui, capì di trovarsi davanti a qualcosa di estremamente diverso: forse erano i motivi del kimono –nero, con montagne grigio perla che dall’orlo svettavano nella nebbia fino alla vita-, la tensione delle labbra, malinconiche e sensuali, oppure gli occhi languidi, o il pettinino d’argento da cui pendeva un intreccio di fiori di ciliegio e lacrime vetrose.
Emanava una sacralità ed un mistero tali, che per un attimo, America se ne sentì schiacciato.
La donna si fermò al limitare della stanza, fissandolo senza parlare.
-Chi siete?- domandò Alfred, sentendo la bocca improvvisamente impastata.
Le labbra di lei si tesero in un’impercettibile sorriso.
-L’Ombra di un’Artista3- rispose la donna –Il Giappone che vive tra le luci degli hanamachi, danzando tra i ventagli e i ciliegi, al suono di uno shamisen4-
In realtà, America non aveva capito nulla di quanto l’altra gli aveva detto, ma la curiosità era troppa per rimanere in silenzio
-Perché Kiku non ti ha mostrata a me?-
Gli occhi dell’Artista vennero attraversati da un lampo di rabbia; i muscoli del collo si tesero e le lacrime di vetro tintinnarono con ferocia a quel gesto improvviso.
-Avresti compreso la differenza tra me è una oiran5?- sibilò.
La porta venne chiusa con uno schiocco, relegando America nel taglio di buio e ignoranza dell’androne dimenticato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

1Radicale cambiamento nella struttura sociale e politica del Giappone che riconsegnò il potere all'imperatore dopo secoli di dominio degli shogun.
Ebbe luogo tra il 1866 e il 1869, tra la fine del periodo Edo (anche detto del tardo shogunato Tokugawa) e l'inizio del periodo Meiji. (Wikipedia) QUI, per maggiori informazioni.

2Donne giapponesi che lavoravano come prostitute nel periodo di occupazione americana. Questo ha fatto sì che in Occidente arrivasse l’errata convinzione che le Geishe fossero prostitute.
3Geisha No Kage, il titolo della fan fiction. La parola “Geisha” significa “Artista”.
4Hanamachi: distretto delle okiya (case delle geishe)
Shamisen: strumento musicale giapponese a tre corde. Insieme al flauto, era uno degli strumenti che le Geisha dovevano imparare a suonare.
5Cortigiana di lusso. A differenza delle Geisha, portavano l’obi (Il fiocco), annodato sul davanti e non sulla schiena.

 

Quella di Fem!Giappone dovrebbe essere una acconciatura “A pesca”, col ritaglio di stoffa che ricorda..ehm..la femminilità. E’ colmo di una forte carica erotica.
 Purtroppo non sono sicura che il nome sia esattamente questo, ecco perché non l’ho messo tra le note ufficiali.
QUI e QUI per altre informazioni sulle Geisha.

   
 
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