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Autore: LilyHome    10/12/2011    2 recensioni
Jane e Nick sono amici dai tempi del liceo.
Iniziano l'università e fanno posto nella loro piccola casa a Londra ad un inquilino: Jack.
Dopo un torrente di passioni però un problema si fa strada nella vita di questi giovanissimi adulti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Postilla dell'autore: Lo so, lo so. Non ho ancora completato la FF Io Non Piango.
Ma anche questa storia, è già completa. Non va fatta nessuna modifica ed i capitoli sono molti di meno rispetto a l'altra, all'incirca una quindicina. Aggiornerò più velocemente questa storia riespetto all'altra proprio per questi motivi. Spero vi piaccia anche Dillo a Bassa Voce. 
Tra le varie storie che ho scritto è quella che sinceramente preferisco di più.


Il venerdì sera, come ogni venerdì sera, Jack, Nick e Jane stavano nell' appartamento al secondo piano sdraiati sul divano a guardare uno dei classici della storia del cinema. Oggi avevano iniziato con Casablanca per poi proseguire con Via Col Vento. Accucciati tutti e tre sul divano, avevano in mano caramelle e patatine che ogni trenta secondi ingurgitavano senza nemmeno abbassare lo sguardo.

I loro volti erano illuminati dalle immagini della tv.

-Questa è la parte che preferisco- Disse Jane stringendosi tra i due ragazzi. 

Jane, era uscita dal liceo l'anno scorso, con il massimo dei voti logicamente, ora studia architettura alla University of London. Lei è una ragazza semplice e con poche pretese. Ha lasciato la Scozia con sua madre dopo il divorzio dei suoi per trasferirsi nei sobborghi di Londra. Lì al liceo ha conosciuto Nick. 

Nick è uno dei suoi unici amici del tempo delle scuole. Il ragazzo veniva preso di mira costantemente ed incessantemente dai ragazzi sia più grandi che più piccoli. 

Lui però non si era mai demoralizzato, e al terzo anno ha fatto outing, ma sinceramente non era necessario, se ne erano già accorti tutti. Probabilmente erano stati gli stivali per uomini che lo avevano tradito.

Anche Jane era sempre stata vista come una sfigata e per diversi motivi: innanzitutto stava sempre insieme con uno come Nick, era una cima in tutte le materia, si umiliava all'ora di ginnastica, non si drogava, non fumava e non faceva nulla di divertente, secondo tutti.

Loro due nella piramide sociale del liceo si trovavano sotto il club degli scacchi. Per far rendere l'idea.

In un intero anno i due amici però erano cambiati da così a così.

Jane, per mantenersi aveva incominciato a fare ripetizioni di matematica e insegnava qua e là pianoforte a bimbi di sei anni. Mentre Nick lavorava part-time per Starbucks vicino il London Eye e studiava legge per poi diventare un avvocato gay di fama mondiale. 

Una figata secondo Jane!

I due avevano trovato un appartamento in affitto vicino Piccadilly Circus. Piccolo, estremamente piccolo,  con due stanze da letto (di cui una  non serviva dato che i due dormivano nel letto matrimoniale di Nick, il quale occupava tutta la stanza) e un angolo cottura in un salotto più largo che lungo. Ma in compenso aveva un bagno spazioso e uno sgabuzzino grande, senza finestre che avevano impiegato come guardaroba.

L'appartamento era vicino alla metro e al ristorante cinese.

Che volevano più dalla vita?

Dopo un mese che abitavano lì arrivò Jack.

Jack chiese di diventare l'inquilino della stanza accanto. 

I due amici avevano messo l'avviso solo da due settimane. E appena arrivò la telefonata del ragazzo erano entusiasti. Il curriculum che arrivò per fax era perfetto, studia economia e lavora come cameriere. Niente di più normale.

Falso!

Appena aprirono la porta al candidato Jack, Nick ebbe un mancamento. 

Il ragazzo sulla soglia del loro piccolo appartamento era alto, moro e con gli occhi scuri. Bello da morire. Indossava una polo Ralph Lauren che gli accentuava il fisico perfetto. I Jeans non troppo attillati gli slanciavano le gambe e sulla sua testa un paio di Ray-Ban Wayfarer rosso fuoco  gli incorniciavano il volto.

Jane e Nick stettero lì imbambolati per trenta secondi abbondati senza dire nulla, ma alla fine Nick, che era sempre stato, il più veloce e dopo aver scosso la testa per riprendersi chiese:

-Etero o gay?- 

Jack lo guardò confuse e poi disse con una voce calda e sensuale

-Etero, credo-

La sera, nel giorno del trasferimento del nuovo inquilino, era un venerdì e i tre nuovo amici si buttarono davanti al televisore vedendo Vacanze Romane. 

 
   
 
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