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Autore: Tactolien    12/12/2011    2 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La donna incappucciata vagava per le strade di Makrat, ammirando quasi interessata il vasto mercato nei pressi dell'Accademia, ma

guardò quell'ultima proprio con la stessa espressione di un lupo sull'agnello.

"E' probabile che quello che cerco sia custodito qui dagli uomini, in omaggio ai loro eroi" pensò, avvicinandosi appena ai cancelli "Molte persone famose hanno avuto a che fare quell'oggetto".

Si ritirò in mezzo la folla, contemplando una ad una le facce felici dei passanti, immaginando il loro timore verso di lei.

Erano tempi lieti per il Mondo Emerso, e i regnanti delle otto Terre quasi stentavano a crederlo: Kryss, il Re degli Elfi venuto dalle Terre Ignote, era morto. Il Marvash sconfitto dalla Sheireen. Il Morbo completamente debellato e tutti gli Elfi che si erano impossessati della Terra del Vento scacciati via.

Già da cinque anni il mondo era tornato nelle mani degli uomini, degli gnomi e delle ninfe. Ma in ogni caso, i Guerrieri Ombra del giovane Re Kalth della Terra del Sole, si affaccendavano ogni giorno a tener d'occhio la situazione sia dentro che fuori dal regno.

- Gradisce della frutta, bella signora!- esclamò un allampato ragazzetto dai capelli rossi, porgendole un grosso grappolo d'uva rossa in mano.

La donna sobbalzò colta alla sprovvista.

- No, grazie- disse allontanandosi, coprendosi il più possibile il viso col leggero mantello azzurro.

"Devo essere prudente".

Era arrivata nel Mondo Emerso non senza difficoltà, e ci era voluto un anno per organizzarsi a dovere. Non poteva permettersi di mandare tutto all'aria solo perchè qualcuno sospettava della sua presenza lì.

 

Fin dall'inizio aveva puntato sull'Accademia dei Cavalieri di Drago, e niente era più riuscita a farle cambiare idea.

"In fondo l'ultima persona ad aver usato quell'oggetto era proprio un Cavaliere".

Le ci volle quasi tutta la giornata per osservarla, studiandone le mura e la forma. L'unico problema erano le guardie. Ce n'erano a decide sia dentro che fuori.

Avrebbe dovuto restare lì ancora un paio di notti per poterne capire i movimenti.

 

Stanca per la camminata, si fermò alla prima taverna che le capitò a tiro.

"Il Piccolo Drago" diceva l'insegna.

Nient'altro che una vecchia baracca dai tavoli di legno pieni di schegge sporgenti, ma famosa per il suo buon cibo.

La donna si tolse il mantello e si sedette con disinvoltura.

"Solo perchè sono io... non significa che debba costantemente nascondermi come un animale".

Lunghi capelli castani ornati da un'elegante fascia sulla testa che le copriva appena le strane orecchie appuntite, sopracciglia sottili, corporatura snella e mani con splendide dita affusolate.

Si guardò un pò attorno.

Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini e gnomi e qualche ninfa dalla pelle diafana non troppo a suo agio. E c'era persino una ragazza di massimo diciassette-diciotto anni, dai lunghi capelli neri, e gli occhi chiari, che suonava elegantemente uno liuto, cantando in rima dell'amore tra una Maga di nome Soana e un impavido gnomo di nome Ido.

La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei e ai suoi occhi viola.


 

 
  
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