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Autore: KuromiAkira    16/12/2011    2 recensioni
E quel peso aumentava sempre più, a furia di nasconderlo in fondo al suo animo, fino a spezzare qualcosa dentro di sé e a spingerla a rovinare anche quel poco che aveva.
Un circolo senza fine che si ripeteva da anni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izumo Kamiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Autore: KuromiAkira
- Titolo: Peso
- Personaggi: Kamiki Izumo
- Genere: introspettivo, sentimentale
- Rating: Verde
- Avvertimenti: flashfic
- Conteggio Parole 476
- Note: Storia partecipante alla Exorcist Shipping Table indetta dal forum Mepphyland col prompt 'peso'.
Leggendola, ho come la sensazione che come prompt ci sarebbe stato bene 'vuoto' invece di 'peso'. In realtà inizialmente volevo inserire il concetto di 'vuoto che le pesava' ma sono riuscita a modificarla in modo da non inserire mai la parola 'vuoto' perché non mi sembrava giusto XD
Mi piace scrivere fiction introspettive, ma le trovo anche più complicte da scrivere. Spero di non aver esagerato con le metafore e di non aver fatto troppe ripetizioni.





Pioveva.
Avevano appena concluso una missione particolarmente difficile con un demone che, sfortunatamente per lei, riusciva a sfruttare le ferite e i traumi del passato costringendola ad affrontare i propri. L'aveva indotta a mostrare ciò che celava dentro, davanti a tutti.
Kamiki Izumo si portò una mano al petto, come se volesse toccare ciò che aveva dentro.
In fondo al suo cuore aveva un metaforico buco. Una voragine che si era aperta tanti anni prima e che aveva risucchiato a poco a poco tutto quello a cui teneva, fino a non lasciarle più niente.
E meno aveva, più sentiva il cuore pesante, qualcosa che saliva attraverso la gola, bloccandosi all'altezza degli occhi, minacciando da un momento all'altro di fuggire attraverso le lacrime.
Kamiki Izumo sollevò l'arto verso la tempia.
Aveva cercato di ignorarla, quella sensazione.
Aveva cercato di smettere di dare importanza a tutto ciò che la circondava, in modo da non soffrirne quando l'avrebbe inevitabilmente persa.
Si era sempre sforzata di pensare che andava bene anche così, che nulla era degno di considerazione, nemmeno se stessa.
Lei non era importante e nessuno l'avrebbe mai definita tale. Quindi anche lei non doveva interessarsi a nessuno. Tanto, prima o poi, sarebbero spariti tutti, risucchiati dentro quell'abisso oscuro che si portava dentro.
E quel peso aumentava sempre più, a furia di nasconderlo in fondo al suo animo, fino a spezzare qualcosa dentro di sé e a spingerla a rovinare anche quel poco che aveva.
Un circolo senza fine che si ripeteva da anni.
Serviva per forza qualcosa, qualcuno, con una pazienza, un ottimismo e una forza d'animo talmente grande da poter metterci un pezza, bloccare quel vortice e permetterle di liberarsi da quel dolore e dalla solitudine che si portata appresso da sempre.
Quel giorno, durante quella missione, Renzou Shima aveva dimostrato per l'ennesima volta di essere quel qualcuno.
L'aveva abbracciata, le aveva sussurrato che andava tutto bene, che a non essere importante era quella voragine, che era ancora in tempo per recuperare ciò che aveva perso.
Che ci sarebbe stato lui, ad aiutarla, ci sarebbero stati tutti i loro amici.
Durante quella missione l'aveva liberata da quel peso, aveva spezzato quel circolo vizioso di cui lei non era riuscita a disfarsi e lei aveva improvvisamente smesso di avere paura perché aveva capito, l'aveva capito da tempo, in realtà, che a lui, a loro, poteva affidare la sua vita e che era in grado di proteggerli a sua volta.
Le lacrime scorrevano insieme alla pioggia e il suo cuore diventava sempre più leggero.
Il vortice continuava a cercare di trascinare via tutto quello che aveva dentro, continuava a farle male, ma Renzou continuava a rimanere lì, accanto a lei, come aveva sempre fatto in tutti quegli anni, nonostante lei avesse sempre cercato di ignorare la sua presenza e, ora ne era certa, non se ne sarebbe più andato.
  
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