FENICE
Fenice di
fuoco,
Fenice voce del vento!
Con i tuoi profili dorati
e i tuoi disegni incantati;
sui legni
bruciati e rinati
si posano note alte,
si alterna il sussurrio degli spartiti.
Surreale
il movimento violento
e il suo lieve spirito cullante.
Salta da
nota a nota
quell’irrequieto desiderio incantato.
Foto: sulla sinistra l'interno del Teatro La Fenice. Sulla destra un ritaglio di un'opera di Stephanie Pui-Mun Law.
Note:
I versi di questa poesia sono nati dopo aver assistito ad un'opera lirica al Teatro La Fenice di Venezia. Il teatro fu distrutto da un incendio nel 1836 e in seguito ricostruito. Il nome "Fenice" fu dato al teatro in seguito alla sua ricostruzione. "Fenice" sembrava un nome appropriato, vista la sua gloriosa rinascita a partire dalle proprie ceneri. Mentre assistevo a quello spettacolo, per un momento mi è parso che il tempo avesse cambiato velocità, potevo osservare i dettagli e le sfumature di un'epoca che non mi apparteneva... Il titolo, quindi, si riferisce al nome del teatro ma, se sono riuscita bene nel mio intento, i versi dovrebbero continuare a funzionare anche sostituendo l'immagine del teatro con quella dell'animale mitologico.
METRICA: Versi liberi.