Titolo: Shomer Ma Mi-Llailah
Autore:
Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo
Genere: Slice of Life, Introspettivo
, Angst
Avvertimenti: Flashfic
Personaggi: Ludwig/Germania, Gilbert Beilschmidt/Prussia
Pairing: Nessuno
Musica: Shomer Ma Mi-Llailah – Francesco Guccini
Trama: La notte, a
Berlino, era fredda e nera. Nera di
inchiostro, nera d’uniforme, nera di lutto, un miscuglio denso di oscurità e
storia. La luna, in cielo, illuminava solo una striscia grigia e gelida, spessa
contro l’orizzonte.
Germania si
arrestò dinanzi a quella lingua di cemento e alzò la testa; un soffio bianco
tra le labbra screpolate, il volto, arrossato per il freddo, nascosto dalla
sciarpa scura, Ludwig attendeva, come tutti le notti, che il profilo di uno dei
Vopos si addensasse contro le stelle
fosche, lo fissasse con occhi socchiusi dalla rabbia, le labbra storte dal
fastidio, e poi gli puntasse contro il fucile.
Dedica: a Silentsky
Note: Bang! Salve a tutti! Eh bhè, che dire, fino a mercoledì non sarò a casa,
ergo vi lascio questa fic (deprimente, ma vabbè) come saluto.
Il titolo
viene dalla canzone omonimo di Guccini, che a sua volta lo riprende da un verso
di Isaia e significa “Sentinella, a che punto è la notte? [Lett. Quanto è di
notte]”. È, come dire, piuttosto cervellotica come fan fiction, tra
parallelismi, allusioni più o meno velate e roba così. Soprattutto la scelta
della domanda, si lega molto alla parte finale in corsivo (un dialogo tra il
piccolo Germania e Prussia) e la situazione in cui è ambientata la fic (Muro di
Berlino). Spero apprezzerete lo stesso.
Comunque.
Che altro? Ah, sì! Ad un certo punto ho “parafrasato” un verso della canzone
che fa così: “ma ora capisco il mio
non capire, che una risposta non ci sarà”
Kleinen
Bruder dovrebbe
significare “Fratellino”, ma è da Google Traduttore, ergo prendetelo con le
pinze!
I Vopos
era le guardie di vedetta del Muro.
Shomer Ma Mi-Llailah
La notte, a
Berlino, era fredda e nera. Nera di
inchiostro, nera d’uniforme, nera di lutto, un miscuglio denso di oscurità e
storia. La luna, in cielo, illuminava solo una striscia grigia e gelida, spessa
contro l’orizzonte.
Germania si
arrestò dinanzi a quella lingua di cemento e alzò la testa; un soffio bianco
tra le labbra screpolate, il volto, arrossato per il freddo, nascosto dalla
sciarpa scura, Ludwig attendeva, come tutti le notti, che il profilo di uno dei
Vopos si addensasse contro le stelle
fosche, lo fissasse con occhi socchiusi dalla rabbia, le labbra storte dal
fastidio, e poi gli puntasse contro il fucile.
Ludwig
inspirò l’aria della sua città e serrò le palpebre, il cuore stretto. Oh, lo
ricordava, sì. Una situazione simile, i ruoli scambiati: lui di guardia, il
fucile sottobraccio, e un paio d’occhi stanchi che lo pregavano da un volto di
scheletro, labbra livide che emettevano un risucchio di saliva sulle gengive
bianche e sui denti scheggiati. Una voce tremula che ogni notte gli poneva
sempre la stessa domanda, dall’antro speranzoso di quel petto smagrito dove,
ancora, pareva battere un cuore, nascosto dalla cadente divisa a strisce.
Ogni notte
sempre la stessa domanda, fino a che Germania non aveva imparato quella frase
gracchiante, fino a che non l’aveva sentita sulla labbra e nella testa, anche
quando di quello scheletro non era rimasto più nulla.
Non ne aveva
compreso subito il significato, non gli era mai nemmeno interessato. Poi,
mattone dopo mattone, il cemento aveva soffocato ogni cosa in un incubo di filo
spinato.
-Scheiße, ancora tu?!-
Ludwig
riaprì gli occhi e vide davanti a sé la bocca di un fucile spianato. Sorrise,
stanco. Ora capiva il suo non capire, il suo bisogno di una risposta che non
sarebbe mai venuta, una domanda legata ad un passato lontano, irraggiungibile
quanto il presente.
-Shomer ma Mi-Llailah- chiese Germania,
sperando che la sua voce arrivasse anche a Prussia, al di là del Muro. Perché
sapesse che non si era ancora arreso. Perché, ancora, ricordava. -Sentinella, quanto è di notte?-
-Bruder, è tardi! Cosa ci fai ancora
sveglio?-
-Un altro incubo, Gilbert!
Un mare di sangue
ed un immenso dolore…
Il giorno è vicino,
eppure perché
Ancora gli incubi
mi tormentano?
Dovrebbero svanire
con l’approssimarsi dell’alba!-
-Kleinen Bruder, proprio perché il
mattino è all’orizzonte
Gli Incubi si fanno
più crudeli e combattivi!
Ricorda, se la
notte è più buia
E l’Incubo più
terribile,
è perché il giorno
è alle porte
e sentono entrambi
che
la loro fine è vicina-