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Autore: xla    20/12/2011    2 recensioni
"Non mi passa nulla. Ne fotografie di noi, attimi di vita, della nostra quotidianità: niente.
I miei occhi, guardano semplicemente il tuo punto. Dove ti addormenti, dopo avermi dato tanto di quell’amore, da stare male.
Talmente tanto amore, da farmi sentire in colpa.
"
Cosa succede, quando Gerard Way, si stanca. Sì, perché, dovete capire che, arrivati ad una certa, si stanca anche lui.
[Frerard - Danger Days]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: I My Chemical Romance, in questo caso, nello specifico, Gerard Way e Frank Iero, non mi appartengono. La storia è totalmente inventata, non scritta a scopo di lucro. Ed ogni cosa presente nella storia inerente o riferita a fatti o persone o azioni reali è totalmente causale.

Titolo: Thank you for the bastard
Fandom: My Chemical Romance
Autrice: xla
Beta: Rorò
Pairing: Frank/Gerard
Rating: PG-15
Avvertimenti: One-shot, Slash.
Genere: Malinconico.
Intro: Non mi passa nulla. Ne fotografie di noi, attimi di vita, della nostra quotidianità: niente.
I miei occhi, guardano semplicemente il tuo punto. Dove ti addormenti, dopo avermi dato tanto di quell’amore, da stare male.
Talmente tanto amore, da farmi sentire in colpa.

Cosa succede, quando Gerard Way, si stanca. Sì, perché, dovete capire che, arrivati ad una certa, si stanca anche lui.
Ambientazione: Danger Days.
Note: Finalmente! E’ il risultato di una canzone che è riuscita ad entrare in collisione con la mia testa. Che è riuscita a comunicare qualcosa durante pochi minuti di intercettazione. No, non è ispirata a Thank you for the venom ahahah.
Note 2: Che bello ripostare. La Comics mi porta via tutto il tempo, ma lei può <3. Ne approfitto per fare a tutti vuoi, tantissimi auguri. Vi auguro di passare delle tranquille e divertenti vacanze, piene di risate e di cioccolato :3. Buona lettura <3.
xo-xo

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THANK YOU FOR THE BASTARD
capitolo unico

Mi hai tolto tutto, Frank.
Tu potrai dire lo stesso, ma almeno, io, non ti ho mai ingannato. Mai.
Ogni singola parola, ogni gesto, ogni respiro: era la pura verità.
Per ogni bacio che ti ho dato, per tutte quelle carezze… Era perché me lo sentivo, di darteli. Nessuno mi ha mai detto di farlo, lo capisci, questo, Frank?

“Gerard era un alcolizzato che buttava giù pasticche come fossero mentine e respirava polvere di fata”.
È facile, vero? Sono il perfetto capo espiratorio.
Ma prego, gente, continuate pure. Io mi diverto solo, a sentire le seghe mentali che vi fate, quando mi vedete con un colore di capelli diverso.
Lo ammetto: ho sognato. Ho sperato con tutto me stesso che Frankie fosse la persona capace di togliermi la rabbia che avevo dentro, trasformandola in amore. Ma non è stato così.
Sono un cantante, anzi, un cantautore, quindi, di bei giri di parole su come sono andati i fatti, per raccontare tutto quello che è accaduto, ne potrei dire un fottio, e lo sappiamo, no?
Quello che non sapevo io, era la doppia faccia di Frank. Che poi, se ne abbia due, lo devo ancora capire… può anche darsi che fossi io, a vederlo in un modo che, in realtà, non c’era. Che, quel piccolo e dolce nanerottolo, esistesse solo nella mia testa. Magari… è sempre stato solo un piacevole passatempo, un diversivo dalla noia, data dalla lontananza di Jamia.
E il pensiero mi va a quando, su questo letto, giusto poche ore fa, abbiamo fatto l’amore- sì l’amore.
Passo. Mi avvicino: le braccia molli. Le ossa, si sono rotte d’improvviso.
Ma l’osso lucente ed affilato che ho nella mano destra, no. È duro. È freddo.

Non sono una cazzo di vittima, e neanche tu.
Ti dovrei dire che sei un bastardo. Sei un grande bastardo, Frank.
Dio, quanto vorrei guardarti negli occhi, senza dire nulla, in modo che sia la mia faccia, a parlare per me: apri gli occhi, Frank, così come il mondo non gira attorno a me, non lo fa attorno a te!

Se accendessi la luce, farei rumore. Lo odio. Il rumore, intendo.
Ehy, amico, conosco la mia stanza, non ho bisogno di nessuna luce.

Vorrei odiarti. Davvero, lo vorrei con tutto il mio cuore. Vorrei provare il desiderio della vendetta. Un qualunque cosa, verso i tuoi confronti, ma, per quanto io possa cercare, non trovo alcun sentimento.
Non nei tuoi confronti, comunque. Non verso chi mi ha fatto così male.
Chi ti pesta il cuore, lo perdoni, vuoi per un motivo, o per un altro. Ma, se chi gioca, non ha nessun motivo… Cristo: sii uomo, Frank!
Non spero neanche che la mia totale indifferenza, possa farti sentire una merda, guarda.
Non c’è alcuna subdola tattica alla Gerard Way.
Perché, Gerard, si è stancato. Avete presente, di chi sto parlando? Prendete tutti i Gerard Way che conoscete, che tanto, non è una grande ricerca, visto che sono solo uno, solo io, solo un uomo, metteteli in una stanza, e vedrete che si sono rotti altamente le palle.
Perché, signori, Gerard Way, ha le palle. Sì, quando voglio si. Sorpresi?
E tu, Frank, me le hai fatte così girare che, l’unica cosa che posso fare, è sorridere.

E sorrido, mentre sento lo stinco che si appoggia al lato del letto. Eccomi.
È una strana smorfia inquietante, lo so. Ma so anche che è un sorriso vero. E non c’è nulla di più bello, come qualcosa di vero.

Quando mi prendi per i fianchi, e mi sbatti, forte, violento: io urlo. Perché cazzo, mi piace essere scopato da te in quel modo! Perché, il cuore, rischia d’esplodermi, quando sei dolce come i tuoi occhi, come le tue labbra, la tua morbida pelle.
E poi, mi tieni stretto a te, riempiendomi di leggeri baci.
È vero, mi pace, e tanto. Perché sei sempre tu.
Ma, un conto è a letto, un conto, è fuori. Lo sai, questo, piccolo? Che, se mi chiami puttana a letto, mi eccito, ma se lo fai fuori, per strada, la cosa è diversa?
E neanche m’interessa sapere cosa tu abbia pensato, quale cazzo di ragionamento macchiavellico hai potuto fare, per arrivare ad urlarmelo.
E no, Frank, non è per questo non-singolo episodio, il perché.
Non mi hai lasciato, ma appunto perché hai sempre detto che, a persone come noi, non serviva la parola fidanzati, per stare assieme, perché c’è l’amore, ad unirci… ed è proprio questo, che ti rende ancora più ridicolo.
Ma tu guarda se, alla fine, quello bastardo, non sono sempre io…

L’impugnatura, si fa più salda. Mi sudano le mani, cazzo.
Un attimo di follia? Gelosia per Jamia, che può avere l’esclusiva? Un qualcosa di premeditato?
No, niente di tutto questo!
Come lui voleva, farmi ciò che ha fatto, ora io voglio farlo. Ne ho il diritto, no?
Mi lecco le labbra. Sanno di te. Ancora, sanno di te.

I muscoli s’induriscono.
Il respiro, lo sento, si affanna.
Fisso il punto, nel buio.

Non mi passa nulla. Ne fotografie di noi, attimi di vita, della nostra quotidianità: niente.
I miei occhi, guardano semplicemente il tuo punto. Dove ti addormenti, dopo avermi dato tanto di quell’amore, da stare male.
Talmente tanto amore, da farmi sentire in colpa.

Tremo. Adrenalina. È l’adrenalina. Non paura, precisiamo.
Uno schianto!
Mi ricordo che ne ho raccontante, di cadute, nelle canzoni, e me le sono sempre immaginate infinite, dolorose. Teste spaccate, cervella e sangue un po’ qua, un po’ la.
Invece, è stato brevissimo, indolore.
È stato, lo schianto più morbido del mondo.

Ma, dannazione, le lenzuola, sanno ancora di te, della tua dolcezza, Honey. E, ovviamente, la mia mente mi porta a credere, che ci sia anche il tuo calore, serbato qui sopra. Su questo letto che dovrò buttare.

Mi rannicchio. Le dita strette, forte, attorno al manico d’acciaio, la lama infilata, purtroppo, nel materasso. Poggio la fronte sui polsi.
Fa male. La testa. Gira tutto, cazzo.
Cazzo, Frank! Frank! Dove sei, amore?
Sei lì, sulla ruota panoramica- da dove cazzo salta fuori, una ruota panoramica, ma dove siamo, al luna park? E mi guardi, tenendole la mano. Bravo.
Dolce. Dolce, Honey. Sei tanto dolce.
E questo, fa davvero male.

Urlo: mi sfogo.
E quando sento la gola bruciare, ansimo e mi fermo, prendendo fiato.

Ciò che siamo stati, lo terrò per sempre. Perché, per me, è stato bello. Bello. Bellissimo e vero. Molto, vero.
Ma, per il resto, lasciami in pace, Frank.
Fa cessare il rumore della tua voce, nella mia testa. Per favore.
Ancora una volta, Frank. Solo tu puoi farlo.
E domani, quando verrai, qua e poi, addosso a me, e ti dirò di restare, e tu lo farai… Amore, va tutto bene. Ora, so. E, questa, era solo una prova. Domani, sarà un’altra cosa.

Rido, le la bocca mi si piega di solo un lato, in alto.
Ma tu guarda se, alla fine, quello bastardo, devo essere io.

FINE

   
 
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