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Autore: samy_97_    24/12/2011    4 recensioni
[Una serata un po' diversa per la nostra Bonnie, alle prese con i compiti per casa...]
"La piccola streghetta dai capelli rossi si chiedeva in continuazione a che cosa servisse la matematica nella vita."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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>> Maths


La piccola streghetta dai capelli rossi si chiedeva in continuazione a che cosa servisse la matematica nella vita.

Insomma, mica andavi dal panettiere e dicevi: "Mi scusi, vorrei un x+y-2 di pane e un 3x<6 di prosciutto."

Si passò sfinita una mano tra i ricci rossi costantemente in disordine e girò pagina iniziando a leggere un altro problema, mordicchiando la penna mano a mano che andava avanti con la lettura.

Ad un tratto sbuffò sonoramente e chiuse con un tonfo il libro: avrebbe chiesto a qualcun altro il giorno dopo a scuola.

Si stese sul letto, cercando di riposare la mente e pensò che, infondo, la sua vita e la matematica non erano per nulla differenti: entrambe complesse, senza capo ne coda e piene di problemi e contraddizioni a cui lei faticava a stare dietro.

Ne era un esempio lampante l'ultimo sconvolgimento avuto nel suo gruppo di amici. Sempre se di amici si poteva parlare, visto che la sua straordinaria compagnia comprendeva, oltre a lei che era l'ultima di una potente stirpe di streghe, due soli umani, Matt e Meredith, Elena che era una specie di angelo e infine i due vampiri, Stefan e Damon, che si scannavano per l'amore della bionda. E Bonnie era innamorata di Damon.

Peggio di così, si compativa, proprio non sarebbe potuta andare.

Bonnie, di per sé, si reputava una ragazza terribilmente timida e assolutamente inutile ai fini delle missioni che i suoi amici dovevano compire per salvare la pacifica città di Fell's Church.

Quindi, nell'ultimo periodo, aveva cercato di stringere i denti e di combattere il meglio che poteva. Proprio quando per un casuale errore Damon era ridiventato un semplice umano, Bonnie aveva visto chiara e luminosa come un'insegna la sua occasione.

L'occasione per dimostrargli che anche lei sarebbe stata utile in qualche modo, che sarebbe stata capace di ripagarlo di tutte le volte che l'aveva salvata dai malach, che sebbene non fosse il suo Angelo Elena sarebbe riuscita ad entrare nel suo cuore.

E ci era anche riuscita -a non essere più la streghetta indifesa, ma solo Bonnie- ma tutto era capitolato quando lui era ritornato vampiro.

E allora esisteva di nuovo solo Elena, passava tutto il tempo con Elena, gli interessava solo Elena. Proprio non riusciva a capire come facesse Stefan a sopportare tutta questa situazione.

Purtroppo lei non era Stefan o Elena o Meredith, era solo Bonnie, con i suoi pregi e i suoi difetti. Era la piccola Bonnie, sempre in cerca di affetto e protezione, era la strega che non riusciva ad usare i suoi poteri e che si sentiva totalmente inutile.

Perchè era quello, solo una sciocca ragazzina senza utilità. La sua vita, l'intera sua esistenza, erano come la matematica: inutili.

Cosa serviva essere una strega se non riusciva a salvare ed aiutare le persone che amava? Perfino Meredith e Matt, che erano umani, avevano contribuito più di lei. Perchè loro erano coraggiosi, perchè loro erano forti.

E lei? Lei cos'era?

L'inutilità messa al mondo. Probabilmente senza di lei se la sarebbero cavata meglio, sarebbero stati con un peso in meno.

Di sicuro il tuo punto forte non è l'autostima, Uccellino.”

Bonnie scattò in piedi, trovando il vampiro oggetto dei suoi desideri davanti a lei –ma, questo, si premurò a non pensarlo.-

Almeno quando eri umano potevo pensare in santa pace.” Bonnie si concentrò a schermare i suoi pensieri, rispondendo asciutta al vampiro.

Che cosa gliene importava a lui della sua autostima? Che cosa gliene importava di lei?

Damon sorrise, per niente scosso, guardandola dall’alto in basso. Immediatamente Bonnie si sentì stupida dentro quella camicia da notte bianca terribilmente anomala che, sicuramente, stonava con i suoi capelli rosso fuoco.

Sono venuto a trovarti, streghetta. Non ti manco?”

Il tono mellifluo e sicuro di Damon fecero, irrimediabilmente, venire le lacrime agli occhi a Bonnie. Ella cercava di trattenerle, ma non ci sarebbe riuscita ancora per molto.

Si, mi manchi Damon! Mi manchi! Ma sono una stupida. Ti sei divertito tanto ad usarmi mentre tramavi di ritornare vampiro? Eh?!? Ci avevi pensato prima o dopo di avermi portata al cinema, prima o dopo aver parlato tutte quelle ore in biblioteca?

Tu e il tuo stupido orgoglio! Hai rovinato tutto, Damon! Tutti i bei momenti, il rapporto che si era creato tra di noi… mi hai usata anche per dimenticare Elena, non è vero?”

A quel punto la piccola e indifesa Bonnie stava già piangendo da un pezzo. Non ce la faceva davvero più ad essere una persona che non era.

Lei non era forte, aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, era inutile mentire.

Si mise le mani davanti al viso iniziando a singhiozzare disperata. Non le importava che Damon fosse andato a dire tutto ad Elena e a Stefan, non le importava se si fosse messo a ridere di lei. Aveva solo bisogno di piangere.

Ad un tratto Bonnie sentì due braccia forti avvolgerla.

Hai ragione, ho rovinato tutto. E quei momenti non li potremmo più avere indietro, ma conto di passarne di migliori…” sussurrò e le alzò il mento con le dita.

Gli occhi nocciola di Bonnie si persero in quelli neri di Damon, come molte volte era successo nei mesi precedenti, ma questa volta entrambi cedettero all’attrazione che li spingeva ad unire le loro labbra.

Appena Bonnie posò le labbra su quelle fredde di Damon, il suo cuore iniziò a battere fortissimo e lei si lasciò risucchiare da quel vortice di intense emozioni.

Sentiva il respiro del ragazzo sul suo viso, le sue labbra che la baciavano e le sue mani che le stringevano delicatamente le spalle.

Si staccarono quando Bonnie sentì che non aveva più fiato.

Allora, questo momento è inserito nella top ten?”

Bonnie annuì, tutta rossa in faccia, nascondendo il viso sul torace del suo vampiro. Non di Elena. Suo.

Forse, in quel momento, stava iniziando a capire cosa fossero quei x e y.

Erano due enti inseparabili, erano tutto ed erano niente, ma avevano senso solo quando erano insieme.

Erano Bonnie e Damon. Solo loro.

Ti amo, Bonnie”

E la matematica stava iniziando a piacerle decisamente di più.

Anche io, Damon”



Image and video hosting by TinyPic Angolino dell'autrice: Ebbene, eccomi di nuovo qui, ma questa volta con una One-Shot.

Devo dire che questo è il mio primo tentativo di shot in questo fandom, ma dopo aver letto tutte quelle magnifiche storia Donnie mi è venuta voglia di scriverne una.

Allora, intanto devo avvertire che questa shot l'ho scritta prima di leggere “Mezzanotte”, quindi i fatti avvenuti in quel libro non sono assolutamente presi in considerazione! Diciamo che è un continuo alternativo.

Ho cercato di esternare i pensieri di Bonnie in un futuro in cui Damon potrebbe ritornare vampiro, mettendoli a confronto con la materia che odia di più.

Spero di esserci riuscita bene e che questa storia vi abbia fatti emozionare!

Bacioni=)


°°Samirina°°


  
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