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Autore: CABARETdelDIAVOLO    27/12/2011    4 recensioni
Tom Hiddleston/Chris Hemsworth.
Roma. Una città magica e pericolosa dove ogni certezza viene trascinata lontano da un'atmosfera che riesce ad annebbiare i sensi e portarci a compiere scelte che possono stravolgere completamente tutta la nostra vita.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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...per scelta.

Amare qualcuno è una scelta coraggiosa, soprattutto se non è un amore possibile.
Ma se quell'amore è forte, il nostro cuore sceglie di amare comunque, anche quando si ha paura.

La stanza era rimasta nella quasi totale oscurità, illuminata solo dai forti bagliori della città che entravano dalle finestre, creando pallidi fasci di luci opache, che colpivano le bianche lenzuola ancora immacolate stese sopra il materasso. L'aria si era raffreddata per colpa della porta del balcone, rimasta leggermente aperta, ma i due uomini, in piedi davanti al letto, non sembravano darvi alcuna importanza. Avevano l'uno le mani sui fianchi dell'altro e i loro corpi, ancora bagnati, sembravano brillare per via delle gocce d'acqua rimaste sulla loro pelle. L'asciugamano che Chris indossava era decisamente troppo piccolo per il suo fisico: a malapena riusciva a fare un giro del suo corpo e gli copriva le gambe neanche fino a metà coscia. Tom invece aveva, annodata in vita, una salvietta molto più grande che riusciva a coprirlo fino alle ginocchia e a fare quasi due giri intorno alla sua vita più esile. Immobili, si guardavano negli occhi cercando di capire in che modo comportarsi in quella situazione, sconosciuta per entrambi. L'australiano decise di farsi coraggio e, con infinita delicatezza, fece scorrere un dito lungo il bordo dell'asciugamano del moro, che subito sussultò spostando lo sguardo dai suoi occhi. Il biondo si fermò immediatamente vedendo sul viso del compagno nascere il palpito di una paura più che comprensibile.

"Sei...sei spaventato...?"

Chiese Chris con voce soffusa, rendendosi perfettamente conto di aver appena fatto una domanda banale e idiota, ma sperando che forse, anche solo con una cosa così semplice, avrebbe aiutato l'inglese a confidarsi con lui.

"...si..."

Disse Tom parlando quasi senza emettere suoni, riportando i suoi occhi inquieti e colmi di dubbi sul viso del collega.

"...anche io..."

Rispose subito Chris mentre sul suo volto si dipingeva un'espressione tesa e tenera. Il moro sentì il suo corpo rilassarsi nell'udire quelle poche parole.

Stavano provando le stesse cose.

Erano terrorizzati da ciò che stava per accadere ma non avevano avuto nessuna esitazione a confidarselo l'un l'altro.

"Cosa stiamo facendo...?"

Le parole di Tom sembrarono quasi una preghiera più che una domanda alle orecchie dell'australiano che replicò senza esitazione.

"Qualcosa di cui, forse, domani ci pentiremo..."

Non era una risposta piacevole, ma era la verità e se l'inglese era incerto o insicuro, lui non ne avrebbe approfittato, non avrebbe potuto. Anche se così facendo rischiava di dover rinunciare...

"...si... forse..."

...rinunciare a Tom.

Il volto del biondo si fece comprensivo e dolce.

Non aveva importanza.

"Vuoi...vuoi che mi fermi...?"

Il moro trasalì rendendosi improvvisamente conto di non essere costretto a fare nulla. Capì che l'uomo davanti a lui avrebbe rinunciato e avrebbe sacrificato, senza esitazione, quel sentimento che pure desiderava tanto ardentemente.

E lo avrebbe fatto per lui.

Nessun adulterio o tradimento.

Sarebbe rimasto un momento di follia in una notte profumata di vino e Italia.

Un istante che, come un sogno, si intrappola tra fantasia e realtà e non ci permette di ricordarlo nitidamente.

Ma non andò così.

"...no."

A quella semplice parola pronunciata con tanta intensità, Chris fece un profondo respiro e un lieve sorriso gli si dipinse sul volto vedendo nascere, negli occhi del suo compagno, un barlume di sicurezza e determinazione.

Avevano scelto.

E l'avevano fatto insieme.

Non si sarebbero fermati.

Il biondo ricominciò a muovere le dita sul bordo della salvietta che copriva l'inglese, fino a che non arrivò con la mano a fermarsi alla fine della sua schiena umida. Con una spinta tanto delicata quanto decisa, Chris tirò la vita del moro contro la propria, portando le loro labbra a meno di un respiro di distanza. Appena le loro gambe si sfiorano, il piccolo asciugamano che avvolgeva l'australiano si sganciò e cadde sul pavimento con un soffice rumore. Rimasero a guardarsi, con quell'impercettibile distanza fra i loro volti, fino a quando l'inglese non sentì il biondo slacciare abilmente i lembi del telo bianco che lo avvolgeva accompagnandolo a cadere a terra. Chiuse lentamente gli occhi lasciandosi sfuggire un sospiro nel sentire le dita dell'uomo sfiorare tutta la sua coscia. Chris rimase immobile a fissare il volto del moro piacevolmente arrossato e ancora segnato da qualche piccola goccia d'acqua che gli cadeva dai capelli. Con un movimento agile unì le sue mani dietro la sua schiena magra facendo premere le loro anche ancora più intensamente le une contro le altre. Ma Tom, improvvisamente, staccò le mani dalla vita dell'australiano e, riaprendo gli occhi, si allontanò da lui scendendo a sedersi sul letto. Il biondo rimase in piedi, fermo a vederlo pian piano scivolare indietro, muovendosi sui gomiti ed arrivando a sdraiarsi completamente, con la testa all'altezza dei cuscini. Si scambiarono un sguardo più che eloquente e, solo allora, Chris si chinò, poggiando un ginocchio sul materasso, e iniziò a gattonare lentamente verso il moro.

"Mi sento una specie di felino..."

Disse ridendo nervosamente cercando di spostarsi il più elegantemente possibile.

"A me sembri Garfield..."

Gli rispose dopo pochi istanti l'inglese, distruggendo ogni suo dubbio sul fatto che fosse, in quelle condizioni, indiscutibilmente goffo.

Non aveva importanza.

Era riuscito a strappare un sorriso a Tom e questo gli era più che sufficiente per farlo sentire più sexy di quanto si fosse mai considerato.

Con un altro paio di mosse, l'australiano arrivò con il viso sopra quello del moro che, delicatamente, abbandonò la testa sul cuscino. Si ritrovarono uno sull'altro e subito si sentirono confortati nel sentire che i respiri di entrambi si facevano contemporaneamente sempre più pesanti. Le gambe di Tom stavano immobili, leggermente piegate, da una parte e dall'altra del corpo di Chris le cui mani erano appoggiate ai lati del petto del compagno.

"Miao..."

Il sussurro del biondo fu tanto profondo e caldo da far involontariamente spingere all'inglese le spalle contro il materasso. Con un fluido movimento, Chris allungò la mano verso il portafogli poggiato sul comodino e, aprendolo, vi estrasse una piccola bustina quadrata di plastica. Per qualche istante, mentre tornava a sistemarsi sopra il corpo del moro, si sentì quasi un adolescente impacciato e gli venne da sorridere ma, appena incontrò di nuovo gli occhi dell'inglese steso sotto di lui, si bloccò. Sul suo viso, Chris riuscì a scorgere un'espressione turbata e molto agitata. Tom si era sempre considerato un buon attore, ma in quel momento, davanti a quell'uomo che lo guardava negli occhi come mai aveva fatto prima, non riusciva in nessun modo, per quanto si sforzasse, a nascondere come realmente si sentiva.

"Vedi di non perdere la tinta nera dei capelli sul cuscino, perché la cauzione della camera l'ho pagata io."

Le parole dell'australiano sembrarono il serio ma divertente rimprovero di un insegnate e furono più che sufficienti a stemperare l'atmosfera scatenando nel moro un'incontrollabile voglia di sorridere. Ci fu un attimo, solo un attimo, mentre i due si stavano scambiando un sorriso imbarazzato, in cui nei loro pensieri, nei loro cuori, avvertirono qualcosa di cui nemmeno riuscirono ad accorgersi. Non capirono che quel sentimento che li stava avvolgendo e trasformando non lo avevano mai provato per nessuna donna e mai più lo avrebbero provato per un altro uomo. Lentamente, Chris allungò un braccio verso il fondo del letto, afferrò il bianco e leggero lenzuolo e lo tirò verso l'alto, fino a coprire i loro corpi e le teste.

"Non vorrei prendessimo freddo..."


Ed ecco il sesto capitolo con il quale entriamo nella fase più viva della fanfiction! Speriamo vi sia piaciuto e come sempre grazie mille per le vostre recensioni!
Un grazie particolare alla nostra nuova lettrice, Shadowolf (che merita la nostra stima per la foto RDJude XD).
Buon 2012 a tutti voi!

Cabaret del Diavolo.

  
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