CAPITOLO 1
Una lieve brezza estiva alleviava
la calura di quella notte di luglio, facendo oscillare l’erba alta dei prati e
le foglie degli alberi. Una ragazza, distesa di schiena su un prato, si godeva
il dolce profumo di quella notte d’estate e osservava il limpido cielo
rischiarato da innumerevoli e luminose stelle. Kagome sospirò, beandosi di quel
silenzio e di quella pace, così adatti per terminare una giornata che si poteva
definire “storica”. Sì, perchè proprio quel giorno erano riusciti a sconfiggere
Naraku. Ancora non ci poteva credere, ma quella era la realtà. La fine di un
incubo. Finalmente tutti avevano avuto giustizia. Anche il vortice nella mano di
Miroku era scomparso. Kagome non poté trattenere un sorriso ricordando la
reazione del monaco quando aveva avuto la conferma che la maledizione non
esisteva più: euforico, aveva afferrato Sango per la vita facendola roteare in
aria, ridendo ed esultando come un bambino che ha appena fatto goal. La
sterminatrice era diventata rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma non aveva
potuto fare a meno di sorridere, contagiata dalla felicità di Miroku. Forse per
loro da ora in poi sarebbe iniziata una nuova fase, finalmente avrebbero potuto
confessarsi i loro sentimenti e vivere felici il loro amore. Niente ormai li
tratteneva, la morte ormai non seguiva più passo dopo passo il cammino del
monaco. “Beati loro...” pensò Kagome. Per lei le cose erano molto differenti. Il
suo rapporto con Inuyasha era ancora alquanto ambiguo...Certo, da quando era
giunta nell’epoca Sengoku e aveva intrapreso il viaggio alla ricerca dei
frammenti della Shikon no tama con il mezzo demone, i rapporti tra loro erano
molto cambiati, erano diventati amici, erano molto vicini...ma cos’altro? Cosa
c’era tra loro? Kagome non aveva dubbi su quali fossero i suoi sentimenti per
lui, ne era innamorata, irrimediabilmente, ma Inuyasha cosa provava per lei?
Certo, si preoccupava per lei, la proteggeva, ma sentiva che tra loro incombeva
ancora l’ombra di Kikio. La sacerdotessa era stata la prima donna che il mezzo
demone aveva amato ed era ancora ben presente nel suo cuore...Tanto che aveva
deciso di seguirla nel regno dei morti. A quel pensiero, Kagome sentì una
stretta al cuore. Era davvero quello il loro destino? Non c’era niente che
potesse fare per cambiare le cose? Non voleva che Inuyasha morisse, non lo
avrebbe mai sopportato. Piuttosto avrebbe dato in cambio la propria vita.
-Kagome...-
Una voce maschile a lei molto
familiare la riscosse dai suoi pensieri. Inuyasha era in piedi vicino a
lei.
-Inuyasha...- mormorò Kagome
–Credevo stessi dormendo...-
-Mi sono svegliato e non ti ho
vista, così sono venuto a cercarti- rispose l’hanyou sedendosi accanto a lei
–Cosa ci fai qui? Lo sai che di notte non devi allontanarti da sola, è
pericoloso-
-Lo so...- la ragazza tornò a
posare lo sguardo sul cielo stellato –Ma non riuscivo a dormire. E poi, volevo
approfittare di questo meraviglioso spettacolo...Visto che non avrò ancora molte
occasioni per farlo-
L’ultima frase era stata solo un
sussurro, ma le orecchie sensibili di Inuyasha l’avevano sentita. Si girò di
scatto verso di lei.
-Cosa vuoi dire? Vuoi...andartene?-
le chiese titubante
-Beh, ormai Naraku è stato
sconfitto, se sono ancora qui è per aiutare Sango a trovare Kohaku e cercare di
convincere Koga a darci i frammenti della sfera in suo possesso, ma poi...non
avrò più motivo per restare-
Inuyasha sentì una fitta
attraversargli il petto. Non l’avrebbe rivista mai più...Restò a guardare la
figura di Kagome per qualche secondo, pensando a quanto quella ragazza era
diventata importante per lui, a come lei lo aveva cambiato da quando si
conoscevano...
-Però...potresti tenere la sfera e
continuare a fare avanti e indietro tra qui e la tua epoca...- disse titubante
il mezzo demone
Kagome si alzò a sedere,
l’espressione seria.
-E perchè dovrei farlo?- gli chiese
–Probabilmente Sango e Miroku inizieranno una vita insieme dopo che avremo
trovato Kohaku e tu...tu hai promesso di seguire Kikio nel regno dei
morti...-
Inuyasha sussultò. Per un attimo,
aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a Kikio...Forse perchè una parte
di lui si era già pentita di quella decisione...
-Oppure vuoi ancora diventare un
demone completo?- continuò Kagome –In ogni caso, non ci sarà più nessun motivo
che io ritorni qui- concluse con voce triste abbassando lo
sguardo
L’hanyou restò in silenzio, colpito
da quelle parole, non sapendo cosa rispondere. Avrebbe tanto voluto prenderla
tra le braccia, dirle che l’amava e chiederle di restargli accanto per il resto
della sua vita...Ma come poteva farlo se neanche lui sapeva cosa avrebbe fatto
in futuro? Una parte di lui si sentiva legato alla promessa fatta a
Kikio...Tuttavia, il suo cuore apparteneva ormai a quella dolce ragazza venuta
dal futuro. In ogni caso, non sarebbe mai diventato un demone completo. Aveva
sperimentato più volte cosa significasse e non gli era piaciuto per niente.
Quando era in quello stato perdeva completamente la ragione, diventava un essere
assetato di sangue, una bestia che avrebbe potuto fare del male ai suoi
amici...o a Kagome. No, questo non lo avrebbe mai
permesso.
-È meglio se torniamo dagli altri-
gli fece lei alzandosi e incamminandosi prima che potesse dire qualsiasi
cosa
Inuyasha esitò qualche secondo, poi
la seguì verso il luogo dove i loro amici stavano
riposando.
La mattina dopo, il gruppo si mise
in cammino per tornare al villaggio di Edo. Davanti a tutti stava Inuyasha, che
camminava con le braccia incrociate sul petto e l’espressione pensierosa, dietro
di lui venivano Sango, con in braccio Kirara, e Miroku al suo fianco, mentre
Kagome era rimasta un po’ indietro, insieme a Shippo che si trovava nel cestino
della bicicletta che la ragazza stava spingendo. Anche lei sembrava immersa nei
suoi pensieri e, da quando si erano messi in cammino, quasi non aveva aperto
bocca. Miroku e Sango, sorpresi dal comportamento dei loro due amici,
parlottavano tra loro per non farsi sentire.
-Hey Miroku, non trovi che Inuyasha
e Kagome siano un po’ strani oggi?- osservò la
sterminatrice
-Hai ragione Sango, non è normale
questo silenzio- rispose il monaco guardando prima l’hanyou e poi l’amica
–Solitamente quei due viaggiano sempre uno di fianco all’altra parlando o,
meglio ancora, litigando...-
-Secondo te è successo qualcosa?
Che Inuyasha ne abbia combinato una delle sue?-
-Non credo, la divina Kagome mi
sembra più triste che arrabbiata. Credo che il suo silenzio abbia a che fare con
il fatto che Naraku è stato ormai sconfitto e la sfera sarà presto
completa-
-È vero. Quando questo accadrà,
Kagome dovrà tornare a casa- disse Sango con voce triste
-Sempre che quell’imbranato di
Inuyasha non si decida a dichiararsi e a chiederle di restare...- osservò
Miroku
I due si guardarono con espressione
rassegnata, mentre un gocciolone si formava sulle loro
testa.
-Allora ci sono pochissime
speranze...- sospirarono all’unisono
All’improvviso, dietro di loro di
udì il fragore di un albero che cadeva a terra, subito seguito dall’apparizione
di un enorme demone serpente.
-Datemi i frammenti della sfera che
sono in vostro possesso!- sibilò il demone
Un secondo dopo, si stava già
avventando su Kagome...